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L’applicazione in Italia della PAC e del PSR 2014-2020

Nel documento Rapporto 2017 (.pdf) (pagine 45-48)

2. Le politiche comunitarie e nazionali

2.2. Lo scenario nazionale

2.2.1. L’applicazione in Italia della PAC e del PSR 2014-2020

Il 2017 è stato caratterizzato dalla discussione sulla miniriforma e sulla modifica dei quattro regolamenti interessati che presentavano criticità in sede operativa (in particolare sono stati modificati i regolamenti relativi ai Paga-menti diretti, Reg. UE n. 1307/2013; all’OCM unica, Reg. UE n. 1308/2013;

Sviluppo rurale Reg. UE n. 1305/2013; Regolamento orizzontale, Reg. UE n.

1306/2013). Il nuovo Regolamento derivante dallo stralcio della parte agricola del regolamento Omnibus è entrato in vigore il primo gennaio 2018 (come ab-biamo visto nel paragrafo dello scenario comunitario 2.1), però, nel corso del 2017 gli operatori del settore hanno dovuto confrontarsi con crescenti difficol-tà sui fronti ora riformati.

In una Circolare del 17 febbraio, Agea ha emanato le disposizioni normati-ve per la presentazione della Domanda Unica 2017 e fornisce chiarimenti sull’applicazione delle novità della PAC. Nel 2017 viene introdotta la doman-da di aiuto basata su strumenti geo-spaziali, comunemente detta domandoman-da gra-fica. I moduli per le domande di aiuto basate su strumenti geo-spaziali contri-buiscono a prevenire gli errori dei beneficiari all’atto della dichiarazione delle loro superfici agricole. L’approccio alla domanda grafica è graduale (Reg. UE n.809/2014) e nel 2017 dovranno utilizzarla un numero di beneficiari corri-spondente a quello necessario a coprire almeno il 75% della superficie totale determinata per il regime di pagamento di base nel corso dell’anno precedente.

Altre novità nella Domanda Unica 2017 riguardano:

− Pagamento di base, il Decreto Ministeriale n. 5602 del 11 ottobre 2016 ha modificato le percentuali di plafond e il pagamento di base scende dal 58%

al 57%. La conseguenza è il ricalcolo di tutti i titoli assegnati agli agricolto-ri che diminuiranno dell’1%.

− Pagamento accoppiato, il Decreto Ministeriale n. 5602 del 11 ottobre 2016 ha modificato le percentuali di plafond del pagamento accoppiato che au-menta dall’11% al 12%. Il sostegno accoppiato auau-menta di: 14 milioni di euro per il settore del latte bovino; 8 milioni di euro per i premi alla macel-lazione dei bovini; 8 milioni di euro per le vacche nutrici non iscritte ai Li-bri Genealogici; 8 milioni di euro al grano duro.

− Pagamento greening, il valore dell’importo individuale è calcolato come percentuale del 50,95% del valore dei titoli attivati dall’agricoltore. A

parti-re dal 2017 aumentano le sanzioni per il mancato rispetto del gparti-reening, in-fatti, oltre alla mancata corresponsione del pagamento verde, una sanzione va ad intaccare anche gli altri pagamenti in misura pari al 20% del paga-mento verde del 2017. E’ stato, inoltre istituito il Registro dei Prati Perma-nenti.

− Soglia minima, la soglia minima per l’accesso ai pagamenti diretti aumenta da 250 euro per beneficiario a 300 euro.

I termini per la presentazione della domanda unica per la campagna 2017 erano stati inizialmente fissati al 15 maggio (prorogata poi al 15 giugno) e le domande di modifica al 31 maggio. In agosto la Commissione europea ha au-torizzato gli Stati Membri al versamento dell’anticipo dei pagamenti della PAC, a decorrere dal 16 ottobre, fino al 70% dei pagamenti diretti per quanto riguarda le domande presentate nel 2017. Il Ministero delle politiche agricole, considerate le difficoltà economiche di molte aziende agricole, in settembre ha impartito ad Agea le direttive per l’effettuazione degli anticipi a partire dal 16 ottobre 2017. I pagamenti oggetto di anticipo sono quattro: il pagamento di ba-se, il pagamento greening, il pagamento giovani agricoltori e il pagamento del regime dei piccoli agricoltori. Restano esclusi dall’anticipo i pagamenti per il sostegno accoppiato, perché non erano disponibili (in agosto) i dati nazionali per il conteggio degli importi.

I trasferimenti dei titoli si sono potuti presentare fino al 15 giugno e cioè fino alla data ultima di presentazione della Domanda Unica 2017.

L’Organismo pagatore comunica il trasferimento ad Agea, entro cinque giorni lavorativi e Agea stessa convalida i trasferimenti dei titoli entro i successivi cinque giorni lavorativi. Le domande si sono potute presentare con un ritardo di 25 giorni civili successivi rispetto al termine previsto del 15 giugno e, quin-di, con le decurtazioni previste dalla regolamentazione comunitaria entro l’11 luglio. L’accesso alla riserva nazionale è consentito fino al 2020 e, quindi, an-che nella Domanda Unica 2017.

La gestione delle aree ecologiche del greening (EFA) cambiano profonda-mente, grazie alle novità contenute nel Regolamento 2017/1155 del 15 feb-braio e nel Decreto Ministeriale n. 5604 del 2 ottobre. Il Decreto, infatti, pre-vede che “per terreno a riposo si intende un seminativo, ritirato dalla produ-zione agricola per un periodo minimo continuativo di sei mesi a partire dal primo gennaio e fino al 30 giugno dell’anno della domanda”. Il periodo in cui il terreno va tenuto a riposo è stato ridotto, quindi, da otto a sei mesi. Le con-seguenze sono importanti: gli agricoltori possono ottenere una produzione agricola dal primo luglio, oppure di preparare il terreno per le colture dell’anno successivo. Durante i periodi di riposo è vietato l’utilizzo di prodotti

2. LE POLITICHE COMUNITARIE E NAZIONALI

45 per gli elementi caratteristici del paesaggio e a tal fine sono stati eliminati, chiariti e modificati alcuni limiti dimensionali. Ad esempio, le siepi, le fasce alberate e gli alberi in filari sono stati raggruppati in un unico tipo di elementi caratteristici del paesaggio. Un’altra importante modifica riguarda i fattori di conversione che vengono eliminati per la maggior parte degli elementi caratte-ristici del paesaggio. I fattori di conversione rimangono in vigore solamente per gli “alberi isolati”. Per gli altri elementi caratteristici del paesaggio riman-gono in vigore i fattori di ponderazione. L’unità di misura non è più il metro lineare ma il metro quadrato, quindi, si deve misurare la superficie e moltipli-carla per il fattore di ponderazione. Inoltre, dal primo gennaio 2018, entra in vigore il divieto di utilizzare prodotti fitosanitari nelle colture azotofissatrici, inserite nella Domanda PAC come aree ecologiche. L’impatto è rilevante so-prattutto per la soia al Nord Italia, largamente utilizzata dagli agricoltori per ri-spettare il greening, e, in misura minore, per le leguminose da granella al Cen-tro-Sud Italia. Nei casi della soia e delle leguminose da granella, infatti, il di-vieto dei trattamenti compromette la resa produttiva e l’economicità di tali col-ture.

Gli agricoltori italiani hanno, comunque, ben affrontato e superato lo sco-glio del greening senza particolari problemi, per le seguenti ragioni:

1. La maggior parte delle aziende italiane sono esonerate dal greening per-ché piccole (meno di 10 ettari di seminativi);

2. Molte aziende italiane sono a “colture permanenti” (vigneti, oliveti, frut-teti, ecc.) che sono esonerate dal greening;

3. La maggior parte delle aziende agricole italiane adottava già le pratiche previste dal greening (set aside, colture azofissatrici, elementi caratteri-stici del paesaggio).

La fase attuativa della Politica di Sviluppo Rurale è iniziata, come noto, al-la fine di novembre del 2015 quando furono approvati gli ultimi due PSR ita-liani (Puglia e Sicilia) e a due anni di distanza (fine 2017) si può dire che l’attuazione procede a rilento, con differenze molto rilevanti tra le regioni. Gli attuatori dei PSR lamentano un rilevante appesantimento procedurale e gli agricoltori un aggravio burocratico spesso insostenibile. Gli effetti di tale si-tuazione si ripercuotono immediatamente sul rallentamento della spesa, infatti, al 15 ottobre 2017, i pagamenti hanno raggiunto appena il 12,3% dello stan-ziamento 2014-2020, secondo le elaborazioni riportate dalla Rete Rurale Na-zionale.

L’avanzamento della spesa evidenzia che solo due regioni (la provincia au-tonoma di Bolzano e Veneto) hanno raggiunto i livelli più alti, rispettivamente il 30% e il 27%. Al lato opposto ci sono regioni in cui l’avanzamento della spesa è inferiore al 5% (Friuli e Liguria). Mediamente le regioni più avanzate

hanno un tasso di avanzamento della spesa pari al 14,8%, e simile a quello del-le regioni in transizione (14,3%), mentre scende a 11,3% neldel-le regioni meno sviluppate.

L’avanzamento della spesa nel PSR Nazionale è appena del 4,2% in Italia.

Il sistema delle assicurazioni agevolate è notevolmente cresciuto dal 2004 al 2014, ma da quando è entrato in vigore il PSRN, nel 2015, si è arenato dietro una burocrazia esasperata. Il cambiamento della regola del disimpegno auto-matico da “N+2”, del periodo di programmazione 2007-2013, a “N+3” ha ri-dotto notevolmente i rischi di disimpegno automatico. La situazione della spe-sa al 15 ottobre 2017 mostra che alcune Regioni hanno già raggiunto l’obiettivo dei pagamenti dell’UE in relazione alla dotazione finanziaria rispet-to alla regola del disimpegno aurispet-tomatico (Sardegna, Toscana, Umbria, Venerispet-to e le province autonome di Trento e Bolzano), mentre altre regioni sono molto lontane da questo obiettivo: Friuli, Liguria, Abruzzo, Campania e Valle d’Aosta. La situazione del disimpegno automatico per l’Emilia Romagna è molto vicino al raggiungimento dell’obiettivo previsto.

Nel documento Rapporto 2017 (.pdf) (pagine 45-48)