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Previsione sull'andamento della produzione lorda vendibile (PLV) nel 2017del settore agricolo in Emilia-Romagna (PLV) nel 2017del settore agricolo in Emilia-Romagna

Nel documento Rapporto 2017 (.pdf) (pagine 54-63)

3. Produzione e redditività del settore agricolo

3.3. Previsione sull'andamento della produzione lorda vendibile (PLV) nel 2017del settore agricolo in Emilia-Romagna (PLV) nel 2017del settore agricolo in Emilia-Romagna

Nel 2017, in base alle stime elaborate dalla Direzione Generale Agricoltu-ra, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna, la produzione lorda vendi-bile del settore agricolo regionale ha superato i 4,8 miliardi di euro (tabella 3.4 e figura 3.1), grazie al favorevole andamento generale dei prezzi e nonostante un’annata particolarmente difficile sotto il profilo colturale per la lunga siccità e il caldo eccezionale del periodo estivo.

Nei confronti dell’annata 2016 - quando il valore della produzione agricola regionale aveva raggiunto i 4,5 miliardi di euro - si registra un incremento di circa 300 milioni di euro e una crescita in termini percentuali superiore al +6,5%. Il risultato positivo dell’annata 2017 (figura 3.2) si aggiunge a quelli 2016 e 2015 portando la crescita complessiva del settore agricolo regionale nell’ultimo triennio vicina al +20% (da 4,082 miliardi di euro del 2014 ai 4,838 del 2017).

Considerando l’andamento dei principali settori emerge chiaramente come gli allevamenti abbiano contribuito in modo decisivo al buon esito dell’annata 2017, segnando una crescita di oltre 240 milioni di euro (+11,4%) rispetto al 2016, mentre le produzioni vegetali hanno registrato un aumento decisamente più contenuto attorno ai 60 milioni di euro (+2,4%). D’altronde è proprio nell’ambito delle coltivazioni che si sono concentrate le maggiori difficoltà a livello di singole produzioni, in particolare nell’ambito dei comparti orticolo e cerealicolo (figura 3.3), sia in termini di flessione dei quantitativi che di anda-mento negativo delle quotazioni medie.

A seguito di un calo generalizzato dei raccolti che ha interessato tutte le specie, con la sola eccezione dell’orzo, il valore della produzione di cereali ha subito una diminuzione di circa il -4,5%, nonostante l’incremento dei prezzi medi di mercato in ripresa dai minimi dello scorso anno. I motivi della flessio-ne quantitativa dei cereali sono molteplici: per i frumenti si è trattato

Tabella 3.4- Produzione lorda vendibile dell'Emilia-Romagna, anni 2016-2017 - valori a prezzi correnti (euro)

Produzioni vegetali e zootecniche

Produzioni Prezzi P.L.V.

(.000 t.)

% (euro/100 kg)

% (milioni di euro)

2016 2017 2016 2017 2016 2017 %

CEREALI: 479,40 457,18 -4,6

Frumento tenero (*) 832,1 805,5 -3,2 18,50 20,50 10,8 153,94 165,13 7,3

Frumento duro (*) 546,9 412,6 -24,5 20,00 23,50 17,5 109,38 96,97 -11,3

Orzo (*) 108,7 120,2 10,6 15,50 17,20 11,0 16,85 20,68 22,7

Risone (*) 37,7 34,5 -8,4 38,00 29,50 -22,4 14,33 10,19 -28,9

Granoturco (*) 629,5 496,1 -21,2 17,50 17,80 1,7 110,16 88,30 -19,8

Sorgo 231,4 162,0 -30,0 16,00 17,00 6,3 37,03 27,55 -25,6

Altri cereali e paglia 37,71 48,35 28,2

PATATE E ORTAGGI: 467,61 429,99 -8,0

Patate 224,4 230,7 2,8 24,00 18,00 -25,0 53,85 41,53 -22,9

Fagioli freschi 35,6 32,5 -8,8 33,20 42,50 28,0 11,83 13,80 16,7

Piselli freschi 45,0 34,3 -23,8 28,00 27,00 -3,6 12,60 9,27 -26,5

Pomodoro da industria 2.015,6 1.847,6 -8,3 8,15 7,60 -6,7 164,27 140,41 -14,5

Aglio 4,5 5,6 25,3 240,00 225,00 -6,3 10,68 12,55 17,5

Cipolla 178,6 138,6 -22,4 10,00 10,00 0,0 17,86 13,86 -22,4

Melone 41,0 35,7 -12,8 35,00 18,00 -48,6 14,33 6,43 -55,2

Cocomero 43,3 38,8 -10,4 18,00 15,00 -16,7 7,79 5,82 -25,3

Asparago 4,5 4,4 -1,9 222,00 185,00 -16,7 9,91 8,10 -18,3

Fragole 7,2 7,1 -1,7 182,00 175,00 -3,8 13,15 12,43 -5,5

Zucche e zucchine 45,9 45,9 0,2 29,00 33,50 15,5 13,30 15,39 15,7

Lattuga 44,7 46,4 3,9 34,50 46,00 33,3 15,42 21,35 38,5

Finocchio 6,0 5,3 -12,1 32,40 41,40 27,8 1,95 2,19 12,3

Altri ortaggi 120,65 126,85 5,1

PIANTE INDUSTRIALI: 89,51 109,05 21,8

Barbabietola da zucchero 1.190,7 1.447,6 21,6 3,83 4,04 5,5 45,55 58,41 28,3

Soia (*) 98,2 109,1 11,1 36,00 38,00 5,6 35,36 41,46 17,2

Girasole (*) 20,6 22,3 8,3 31,70 29,50 -6,9 6,53 6,58 0,7

Altre industriali 2,08 2,60 25,1

LEGUMINOSE DA GRANELLA 2,73 7,51 175,3

COLTURE SEMENTIERE 129,17 145,41 12,6

COLTURE FLORICOLE 15,13 15,13 0,0

53 3. PRODUZIONE E REDDITIVITÀ DEL SETTORE AGRICOLO

Produzioni vegetali e zootecniche

Produzioni Prezzi P.L.V.

(.000 t.)

% (euro/100 kg)

% (milioni di euro)

2016 2017 2016 2017 2016 2017 %

FORAGGI (in fieno) 1.278,8 672,4 -47,4 11,34 13,20 16,4 145,02 88,76 -38,8

TOTALE coltivazioni erbacee 1.328,56 1.253,02 -5,7

ARBOREE: 712,53 753,35 5,7

Mele 158,5 173,9 9,8 42,00 60,00 42,9 66,55 104,34 56,8

Pere 447,3 529,9 18,5 63,00 62,00 -1,6 281,77 328,55 16,6

Pesche 124,0 117,0 -5,7 41,00 30,00 -26,8 50,86 35,11 -31,0

Nettarine 209,6 195,1 -6,9 46,00 33,00 -28,3 96,42 64,38 -33,2

Albicocche 60,6 94,6 56,0 98,00 50,00 -49,0 59,43 47,31 -20,4

Ciliegie 11,3 15,4 35,5 320,00 290,00 -9,4 36,30 44,58 22,8

Susine 86,7 76,2 -12,1 40,00 35,00 -12,5 34,68 26,67 -23,1

Actinidia 81,7 78,0 -4,6 60,00 90,00 50,0 49,04 70,17 43,1

Loto o kaki 21,5 22,8 6,1 30,00 30,00 0,0 6,44 6,83 6,1

Altre arboree 31,04 25,41 -18,1

PRODOTTI TRASFORMATI 344,75 436,38 26,6

Vino (.000/hl) 7.164,6 5.460,2 -23,8 44,05 73,40 66,6 315,60 400,78 27,0

Altri 29,15 35,61 22,1

TOTALE coltivazioni arboree 1.057,28 1.189,73 12,5

TOTALE produzioni vegetali 2.385,84 2.442,75 2,4

ALLEVAMENTI: 2.151,46 2.395,80 11,4

Carni bovine (peso vivo) 82,5 88,2 7,0 188,95 203,30 7,6 155,83 179,33 15,1

Carni suine (peso vivo) 235,1 230,9 -1,8 144,80 166,26 14,8 340,47 383,89 12,8

Pollame e conigli (peso vivo) 262,0 255,0 -2,7 104,90 112,40 7,1 274,84 286,62 4,3

Ovicaprini (peso vivo) 2,3 2,5 9,3 194,55 185,60 -4,6 4,40 4,58 4,3

Latte vaccino 1.999,5 2.077,2 3,9 59,50 62,50 5,0 1.189,72 1.298,22 9,1

Uova (mln.di pezzi; €/1000 pezzi) 1.753,9 1.717,1 -2,1 91,30 127,80 40,0 160,13 219,45 37,0

Altre produzioni zootecniche 26,08 23,70 -9,1

TOTALE produzioni zootecniche 2.151,46 2.395,80 11,4

TOTALE GENERALE 4.537,30 4.838,54 6,64

Note: I dati 2017 sono provvisori. In corsivo sono indicate le correzioni apportate ai dati 2016. Le variazioni % sono determinate su valori non arrotondati. (*) Produzioni quantitative al netto della destinazione sementiera.

54 IL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE DELL’EMILIA-ROMAGNA. RAPPORTO 2017

3. PRODUZIONE E REDDITIVITÀ DEL SETTORE AGRICOLO

55

Figura 3.1 - Ripartizione per comparti della PLV agricola 2017 (variazioni %)

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Direzione generale Agricoltura, caccia e pesca.

Figura 3.2 - Andamento della PLV della regione Emilia-Romagna a prezzi correnti

2.500 3.000 3.500 4.000 4.500 5.000

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Direzione generale Agricoltura, caccia e pesca.

sostanzialmente di una contrazione del livello degli investimenti, particolar-mente rilevante nel caso del frumento duro, con una perdita di circa 25mila et-tari (-28,4%), mentre sui risultati di granoturco e sorgo - che sono a semina primaverile - ha inciso in modo determinante la siccità estiva causando ridu-zioni medie delle rese attorno al 20%.

Da segnalare, infine, la caduta del valore della produzione di risone (-28,9%), indotta da un crollo dei prezzi (-22,4%) ascrivibile alla possibilità di esportare riso a dazio zero verso l’UE prevista per i Paesi meno avanzati del Sud Est Asiatico (es.: Cambogia, Myanmar, Vietnam) in virtù dell’accordo EBA (everything but arms).

Il comparto patate e ortaggi è quello che ha registrato la riduzione più consistente del valore delle produzioni nel corso dell’annata 2017, con un calo complessivo su base annua di -8%. Al calo delle quantità prodotte, de-terminato da una diminuzione generale delle rese dovuta a caldo e siccità, è corrisposto una diminuzione dei prezzi di gran parte delle produzioni che ha inevitabilmente aggravato il bilancio dell’annata. Particolarmente importante - per la loro rilevanza nell’ambito del comparto - i cali di valore di importan-ti produzioni come patate (-22,9%), pomodoro da industria (-14,5%), cipolla (-22,4%) e melone (-55,2%).

Bilancio decisamente positivo, invece, per le colture industriali dove alla

Figura 3.3 - Variazioni % (2017 su 2016) dei quantitativi e dei valori produttivi dei diversi settori agricoli in Emilia-Romagna.

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Direzione generale Agricoltura, caccia e pesca.

3. PRODUZIONE E REDDITIVITÀ DEL SETTORE AGRICOLO

57 forte crescita degli investimenti (barbabietola da zucchero +19%, soia +32% e girasole +22%), che ha portato ad un deciso incremento dei quantitativi, è cor-risposto un buon andamento delle quotazioni (girasole escluso) con conse-guente incremento del valore complessivo delle produzioni superiore al 20%.

Sulla crescita delle superfici di barbabietola da zucchero ha indubbiamente in-fluito il buon andamento del prezzo dello zucchero e la conseguente riapertura - dopo un anno di inattività - dello zuccherificio Eridania Sadam di San Quiri-co (PR), che ha permesso la ripresa delle Quiri-coltivazioni di barbabietola da zuc-chero nelle province più occidentali della regione, oltre che in quelle limitrofe di Piemonte e Lombardia. Un’opportunità che potrebbe però venir meno per l’abbandono del meccanismo europeo delle quote di produzione (a partire dal 1 settembre 2017) e la probabile flessione dei prezzi dello zucchero che tende-ranno ad allinearsi a quelli del mercato mondiale. Per fronteggiare le possibili difficoltà del settore saccarifero, la Regione Emilia-Romagna ha comunque già stanziato 1,25 milioni di euro per i bieticoltori nella campagna 2018.

Decisamente più saldi appaiono invece i presupposti alla base del forte in-cremento delle coltivazioni di soia. Le superfici sono in crescita in tutto il mondo. Nel 2017 le superfici USA hanno raggiunto livelli record e la doman-da globale è raddoppiata nell’arco di un decennio. L’incremento della produ-zione mondiale di soia riflette il cambiamento dei regimi alimentari con con-seguente aumento della domanda di carne attualmente in corso in Cina e in al-tre economie emergenti.

Continua inarrestabile anche nel 2017 la crescita del valore delle sementi con un ragguardevole aumento del +12,6% nei confronti dell’anno precedente.

Ne consegue che l’aumento complessivo fatto registrare nell’ultimo triennio dal comparto supera il 40%.

Cresce di quasi il 6% il valore delle produzioni di frutta. Un dato comples-sivo che nasconde in realtà andamenti completamente opposti tra frutta estiva (pesche, nettarine, albicocche, ciliegie, susine), che registra perdite di mercato anche decisamente consistenti, e invernale (mele, pere, actinidia e kaki), che grazie ai buoni risultati delle vendite ha assicurato la chiusura in positivo del bilancio dell’intero comparto.

Decisamente in calo rispetto al 2016 i ricavi di pesche (-31%) e nettarine (-33,2%), a seguito di una campagna di commercializzazione contraddistinta da quotazioni insoddisfacenti per l’abbondanza dell’offerta a livello continen-tale aggravata dalle conseguenze dell’“embargo russo”. I volumi di pesche e nettarine ritirati dal mercato, per sostenere i produttori e fronteggiare la crisi del settore, sono stati consistenti ed hanno comportato un considerevole innal-zamento dei plafond previsti dai regolamenti UE.

Nonostante l’exploit produttivo (+56%), imputabile all’incremento delle

superfici, al rinnovo varietale ma soprattutto a rese unitarie per ettaro netta-mente superiori al 2016, il bilancio 2017 delle vendite di albicocche chiude negativamente (-20,4%) nei confronti dell’anno precedente a seguito del so-stanziale dimezzamento (-49%) delle quotazioni medie. Chiudono la rassegna della frutta estiva l’aumento di valore delle ciliegie (+22,8%) e il calo delle su-sine (-23,1%).

Completamente differenti gli andamenti in termini di valore produttivo su base annua della frutta invernale: mele +56,8%, pere +16,6% e actinidia +43,1%. Se nel caso delle pere si è trattato principalmente di un risultato de-terminato dall’incremento delle quantità raccolte (+18,5%), dopo un 2016 con-traddistinto da bassi livelli produttivi, nel caso di mele e actinidia fondamenta-le è stato il forte incremento dei prezzi determinato dal generafondamenta-le calo dei rac-colti dovuto ai danni delle gelate primaverili, che hanno colpito gli areali pro-duttivi delle altre regioni risparmiando sostanzialmente quelli dell’Emilia-Romagna.

I risultati della vendemmia 2017 in Emilia-Romagna sono stati pesante-mente condizionati dall’andamento climatico. Le gelate tardive del mese di aprile e, soprattutto, la siccità e le elevate temperature del periodo estivo hanno portato ad un calo medio della produzione regionale di vino attorno al -25%, con perdite anche superiori al -40% nelle zone collinari prive di disponibilità irrigua. A livello nazionale, in base alle stime elaborate da Assoenologi, la si-tuazione è risultata ancora più critica con una contrazione complessiva della produzione di vino del -28% e punte - cali medi a livello regionale - pari addi-rittura al -45% in Toscana e Lazio/Umbria.

Considerando che anche le produzioni di Spagna e Francia sono risultate ridotte, le conseguenze sul mercato del vino sono state immediate con prezzi in rapida rivalutazione, con particolare riferimento ai vini bianchi e rossi senza denominazione. Pertanto, se il livello delle quotazioni sarà confermato fino al termine della campagna di commercializzazione, il bilancio del valore della produzione regionale di vino si dovrebbe chiudere molto positivamente con un aumento stimato attorno a +27%.

È proseguita anche nel corso dell’annata 2017 la forte crescita del settore allevamenti con un aumento complessivo del valore delle produzioni di oltre 240 milioni di euro, dai 2,151 miliardi di euro del 2016 ai 2,395 miliardi del 2017. Con tale rilevante incremento (+11,4%), al quale hanno contribuito tutte le principali produzioni animali, il settore allevamenti (2,395 miliardi di euro e incidenza relativa del 49,5%) raggiunge una rilevanza economica nell’ambito della PLV agricola regionale praticamente corrispondente a quella del settore vegetale (2,442 miliardi di euro e incidenza relativa del 50,5%).

3. PRODUZIONE E REDDITIVITÀ DEL SETTORE AGRICOLO

59 tore allevamenti. Nel caso delle carni bovine il positivo andamento del valore delle produzioni (+15,1%) è stato determinato dal contemporaneo incremento di macellazioni (+7%) e prezzi medi (+7,6%), in aumento per vacche (+13,9%) e vitelloni (+4,4%) ma in calo nel caso dei vitelli (-1,9%).

Nonostante una lieve contrazione del numero dei capi prodotti (-1,8%), il bilancio del comparto suinicolo è risultato positivo (12,8%) grazie al favorevo-le andamento delfavorevo-le quotazioni (+14,8%). Il motivo? Le difficoltà sanitarie de-gli allevamenti cinesi, che ne hanno limitato l'entità delle produzioni, con con-seguente incremento dell'import cinese di cui hanno beneficiato anche le pro-duzioni europee e la situazione sul mercato continentale.

Bene nel 2017 anche il comparto delle carni avicunicole (+4,3%), dopo al-cuni anni consecutivi abbastanza negativi. Alla riduzione dell'offerta (-2,7%) rispetto al 2016, determinata principalmente dalla diminuzione del numero dei tacchini, è corrisposta un innalzamento dei prezzi medi di mercato (+7,1%) grazie al buon andamento delle quotazioni di polli da carne (+8,4%) e tacchini, (+3,1%).

Il latte, dopo gli ottimi risultati dello scorso anno, conferma anche nel 2017 il momento particolarmente favorevole con un ulteriore aumento del valore della produzione di circa il 9%. In crescita sono sia le produzioni di latte (+3,9%) sia le relative quotazioni medie (+5,0%), trascinate dal buon anda-mento di mercato che ha interessato: Parmigiano-Reggiano (formaggio a cui è destinata gran parte della produzione regionale di latte), latte alimentare e bur-ro, per la forte domanda da parte dell'industria dolciaria in sostituzione dell'o-lio di palma.

Molto positivo, infine, il dato relativo all’andamento dei ricavi del compar-to uova (+37%). I problemi di influenza aviaria e lo scandalo particompar-to da Belgio e Olanda delle uova contaminate da fipronil - insetticida utilizzato illegalmente per combattere i parassiti delle galline - hanno comportato una serie di misure sanitarie di emergenza in tutta Europa che hanno inciso negativamente sulle potenzialità produttive con conseguente forte incremento delle quotazioni.

Nel documento Rapporto 2017 (.pdf) (pagine 54-63)