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GLI INDICI DEL MERCATO DELL'ARTE

3.3 Da Rush a Nomisma: una rassegna della letteratura sui principali indici del mercato dell'arte

3.3.4 L'Art Market Index (AMI)

Alla fine del secondo capitolo si è analizzato lo studio effettuato da Candela e Scorcu per la costruzione di alcuni indici di mercato desunti dall'applicazione del

metodo del dipinto rappresentativo. In questo paragrafo si vuole vedere come gli indici applicati alle sedute d'asta possano concorrere alla formazione di un indice vero e proprio per l'analisi del mercato dei dipinti. Questo studio è stato anche pubblicato sul Journal of Cultural Economics173.

Il database da loro utilizzato è costituito dalle transazioni di opere di arte moderna e contemporanea transitate nella casa d'asta Finarte nel periodo 1983-1996 nelle sedi di Milano, Roma e Lugano. Sono stati analizzati i movimenti riguardanti un campione di 10627 dipinti presenti in 104 sedute d'asta, suddivise in 27 sessioni semestrali (ci si riferisce alla primavera e all'autunno di ogni singolo anno). La sessione rappresentativa è la principale unità di rilevazione della ricerca174.

Per ogni dipinto si è calcolata la variazione dei prezzi di stima (minima e massima) e il prezzo di vendita175. Inoltre, è stato costruito un indice delle

aggiudicazioni (dato dal rapporto tra il numero delle opere effettivamente vendute e il numero delle opere offerte) da affiancare agli indici di prezzo; è stato ritenuto utile accompagnare, come succede per la Borsa, un indice di prezzo con un indice delle quantità scambiate176.

Si è visto, nei capitoli 2 e 3, che la letteratura esaminata ha utilizzato, per la costruzione degli indici dei prezzi del mercato dell'arte, i prezzi di aggiudicazioni reperibili dalle sedute d'asta. Ma come scrivono gli autori, “questo metodo è corretto qualora si ritenga importante la sola valutazione finale dell'opera” (Candela e Scorcu, 1995). Questa procedura esclude dall'analisi i prezzi di stima, elemento che, sempre secondo gli autori, permette una più completa e profonda comprensione dell'andamento del mercato dell'arte. Il valore di stima del dipinto i nella sessione t viene indicato con Πi ,t; questo valore viene calcolato come il valore medio tra la stima massima e quella minima presenti sui cataloghi delle

173 Cfr. Candela G. e Scorcu A. E., A price index for Art Market Auctions. Journal of Cultural

Economics, vol. 21, 1997, pp. 175-196.

174 Candela G. e Scorcu A. E., Aste di arte moderna e contemporanea. In Candela G. e Benini M.,

Produzione e circolazione dell'informazione nel mercato dell'arte, op. cit. p. 70.

175 I dipinti il cui prezzo di riserva non era noto (nei ben noti casi di valutazione «a richiesta»,

adottati in particolar modo per le opere di particolare pregio) sono stati esclusi dal database, sia perchè «non esiste un prezzo giusto per un capolavoro», sia perchè un ridotto numero di capolavori presenti sul mercato non può essere rappresentativo di un segmento decisamente più ampio. Cfr, Candela G. e Scorcu A. E., Aste di arte moderna e contemporanea. In Candela G. e Benini M., Produzione e circolazione dell'informazione nel mercato dell'arte, op. cit. p. 70.

176 Candela G. e Scorcu A. E., Aste di arte moderna e contemporanea. In Candela G. e Benini M.,

aste, nonostante “in questo modo si perda l'effetto della variabilità di stima”177.

Diversamente da quanto avviene nei mercati finanziari, chi decide di acquistare un'opera d'arte ha a disposizione un'informazione aggiuntiva prima dello scambio, che è appunto il prezzo di stima: questo elemento ca considerato come un valore fondamentale dell'opera.

Altro elemento che caratterizza e diversifica questo indice da quelli visti in precedenza è che esso non utilizza il metodo della doppia vendita, principalmente per motivi di disomogeneità temporale e geografica178: l'indice AMI viene

costruito tramite il metodo dell'osservazione media, vista nel capitolo 2; l'obiettivo è quello di calcolare il valore (e di conseguenza il rendimento179) del dipinto

medio commercializzato in ogni seduta d'asta, in uno specifico mercato (Candela e Scorcu, 1997).

I vantaggi del metodo del dipinto medio sono tre: il fatto che il dipinto medio venga virtualmente commercializzato in ogni periodo; la non-perdita di informazioni che accade con l'analisi di dipinti commercializzati una sola volta; l'utilizzo dei prezzi di stima (Candela e Scorcu, 1997).

Il primo indice costruito pesa ciascun'opera d'arte in base al numero totale di opere presento all'asta; in un'asta con N dipinti, il peso è 1/N. L'indicatore assoluto

177 Un'analisi più approfondita dovrebbe considerare anche l'effetto che l'incertezza della stima

esercita sul prezzo di aggiudicazione del dipinto. Cfr, Candela G. e Scorcu A. E., Il prezzo dei

dipinti. Proposta per un numero indice delle aggiudicazioni d'asta. op. cit. p. 74.

178 Gli autori affermano come il metodo delle vendite ripetute presenti notevoli difficoltà: per

prima cosa osservare delle vendite ripetute richiede un'analisi che copra un arco di tempo piuttosto lungo (viene anche sottolineato il fatto che se un'opera viene commercializzata un numero abbastanza elevato di volte potrebbe essere a causa della sua scarsa qualità). Inoltre, viene tenuto conto delle difficoltà territoriali per il commercio delle opere: oltre a problemi quali l'intrasportabilità delle opere fuori dai confini di certi paesi e barriere fiscali, si aggiunge il problema, di natura più tecnica, della conversione in un unica valuta del prezzo di aggiudicazione. Cfr, Candela G. e Scorcu A. E., Il prezzo dei dipinti. Proposta per un numero indice delle

aggiudicazioni d'asta. op.cit. pp. 78-79.

179 Se il tasso di rendimento della valutazione di mercato per un'opera d'arte può essere espresso

dalla formula:

sm=pi , t+ τpi ,t pi ,t

=pi ,t +τ pi , t

−1=IVM −1, dove l'indice della valutazione del mercato (IVM) esprime le variazioni di valutazione del bene tra il tempo t e il tempo t+τ. Il tasso di rendimento proposto da Candela e Scorcu, chiamato indice della correzione del mercato (ICM) è invece espresso dalla formula :

sc= pi ,tΠ−Πi ,t

i ,t =

pi , t

Πi , t−1= ICM −1. Gli indici IVM e ICM corrispondono ad esigenze

conoscitive differenti. Cfr, Candela G. e Scorcu A. E., Il prezzo dei dipinti. Proposta per un

della correzione del mercato, comprendendo il valore di stima, per l'n-ma seduta d'asta, che si indica con IACn, si ottiene nel seguente modo:

IACni=1 Nn p i ,n Σi=1 Nn Πi ,n

Nell'ipotesi di rappresentatività della singola seduta d'asta, questo indicatore offre una misura dell'andamento del mercato artistico all'interno di una specifica sessione, e consentono di determinare non solo la valutazione complessiva del dipinto medio, ma anche la tendenza del mercato in ogni sessione (Candela e Scorcu, 1997). Nel confrontare l'andamento del mercato dell'arte nelle varie sessioni si farà uso di quelli che sono definiti “indici storici”.

L'indice storico assoluto della sessione d'asta, noto come l'indice assoluto di sessione corretto (IACC), e riferito alla stima del periodo base, si ottiene:

IACCt=IACtHt ,b

dove H

t ,b rappresenta il coefficiente di correzione del prezzo di stima del dipinto

medio della sessione t tra l'anno base e il periodo t.

La principale caratteristica dell'indice AMI è il progressivo incremento di valore del dipinto rappresentativo, che, come si può notare dalla figura 3.2, risulta ancora più evidente nella fase della bolla speculativa che ha caratterizzato il mercato tra il secondo semestre del 1988 e la primavera del 1990. Dall'inizio del 1991, con la caduta dei prezzi e la scomparsa di questo fenomeno, l'indice riprende un corso in linea con quello del periodo iniziale.

Come si può osservare dalla figura 3.2 e dalla Tabella 3.4, le fluttuazioni nel prezzo dei dipinti dopo il fatto speculativo si fanno più brevi e meno intense; forse sono anch'esse una conseguenza indiretta della precedente speculazione.180

180 Candela G. e Scorcu A. E., Aste di arte moderna e contemporanea. In Candela G. e Benini M.,

Figura 3.2 Indice del prezzo dei dipinti di arte moderna e contemporanea, AMI (Art Market Index), primavera 1983 - primavera 1996.

Fonte: Candela G. e Scorcu A. E., Aste di arte moderna e contemporanea.

Tabella 3.5 Indice storico del prezzo dei dipinti AMI AMI 1983:1 100 1990:1 424,99 1983:2 66,84 1990:2 379,28 1984:1 110,09 1991:1 223,32 1984:2 131,01 1991:2 196,06 1985:1 125,43 1992:1 225,19 1985:2 116,92 1992:2 154,87 1986:1 111,92 1993:1 172,09 1986:2 129,68 1993:2 213,44 1987:1 142,54 1994:1 172,71 1987:2 150,23 1994:2 158,06 1988:1 201,7 1995:1 221,99 1988:2 165,54 1995:2 187,71 1989:1 243,23 1996:1 213,81 1989:2 304,61

Fonte: Candela G. e Scorcu A. E., Aste di arte moderna e contemporanea.

1983:1 1984:2 1986:1 1987:2 1989:1 1990:2 1992:1 1993:2 1995:1 0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 AMI