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Il metodo del dipinto medio e del dipinto rappresentativo

METODI DI COSTRUZIONE DEGLI INDICI DI PREZZO

2.4 Il metodo del dipinto medio e del dipinto rappresentativo

La metodologia del dipinto medio venne proposta da John P. Stein, ma sarà approfondita nel capitolo successivo; l'autore ha cercato di migliorare il metodo del testimone privilegiato provando a limitare la parzialità e la soggettività del campione utilizzato97. Si basa sulla considerazione che tutti i dipinti che rispettano

un certo criterio possono essere simili, e quindi aggregabili, dei quali si può assumere un valore medio. L'indice viene quindi costruito come un rapporto tra medie.

Se la scelta del criterio di selezione si rivela efficace, si possono ottenere

96 Chanel O., Is art market behaviour predictable?, op. cit. p. 521.

97 Figini P., La valutazione dell'investimento in arte: il caso dell'arte etnica. In Biordi M. e

numerose informazioni, differentemente da quanto avviene col metodo della doppia vendita; tuttavia questa scelta per il campionamento risulta tutt'altro che facile. Stein ha utilizzato un criterio forse troppo semplificato, nonostante la volontà di rendere il suo indice il più oggettivo possibile: ha infatti analizzato solo quelle opere di artisti deceduti al momento della transazione. Anche questo criterio, quindi, risulta fortemente soggettivo.

Il metodo del dipinto rappresentativo, proposto da Candela e Scorcu (1997), si presenta come un affinamento di quello del dipinto medio98. Si evidenzia come,

rispetto alle altre attività finanziarie, nell'analisi del prezzo dei dipinti emerga un problema peculiare: a differenza di quanto avviene con un'azione o un'obbligazione, ogni dipinto è sostanzialmente un unicum e, in senso stretto, è possibile solo la comparazione fra i prezzi della stessa opera, rilevati in tempi diversi99. Questa linea di ragionamento può essere accostata a quella del metodo

della doppia vendita che, come si è visto, utilizza i soli dipinti che vengono venduti sul mercato almeno due volte. In questo procedimento di analisi del dipinto medio e del calcolo del suo valore, si è deciso di utilizzare il valore della stima (individuato come valore centrale fra la valutazione minima e massima) e il prezzo di aggiudicazione delle opere, ovvero quelle informazioni che sono reperibili dalle case d'asta. Poiché sono i prezzi di stima ad essere sotto il controllo della casa d'asta, la valutazione della struttura dei prezzi non può non considerare questo elemento.

Viene quindi identificato un campione significativo dell'andamento del mercato, preso in relazione alla struttura dei prezzi e non secondo determinate qualità artistiche. Si ritiene che la distribuzione dei prezzi nelle varie aste, sessione dopo sessione, sia sempre la stessa; in pratica è come se, di volta in volta, ogni asta vendesse sempre lo stesso dipinto “rappresentativo” la cui valutazione può venire così monitorata100. Sono state considerate solo le transazioni di dipinti, escludendo

quindi i disegni, la grafica e le sculture; inoltre, i due autori hanno escluso a priori alcune sedute d'asta (denominate di dispersione) perchè riferite a particolari

98 Candela G. e Scorcu A. E., Il prezzo dei dipinti. Proposta per un numero indice delle

aggiudicazioni d'asta. op. cit. p. 55.

99 Candela G. e Scorcu A. E., Aste di arte moderna e contemporanea. In Candela G. e Benini M.,

Produzione e circolazione dell'informazione nel mercato dell'arte, op. cit. p. 60.

100 Figini P., La valutazione dell'investimento in arte: il caso dell'arte etnica. In Biordi M. e

collezioni o dedicate a specifici autori o scuole: in questo caso l'asta non potrebbe soddisfare l'ipotesi di rappresentatività101. Ogni dipinto presente a ciascuna

sessione d'asta è stato classificato in base al rapporto tra il proprio prezzo di stima e il valore medio delle stime della relativa seduta. Tutti i dipinti sono stati quindi classificati in sei gruppi: dipinti con una stima inferiore al 20% rispetto al valore medio di stima della sessione; quelli con stima compresa tra il 20% e il 40%; dal 40% al 60%; dal 60% al 100%; dal 100% al 180%; più del 180%. Infine, è stata calcolata una “distribuzione generale” dei prezzi relativi di stima dei dipinti transitati in asta tra il 1983 e il 1996 con riferimento all'aggregato delle singole sessioni.

Se le distribuzioni dei prezzi relativi di stima in ciascuna sessione sono simili alla distribuzione generale (nonché simili tra loro) è possibile considerare ciascuna sessione come rappresentativa dello stock totale dei dipinti e quindi sostenere l'ipotesi del dipinto rappresentativo: è necessario, quindi, valutare per ciascuna sessione il grado di accostamento della distribuzione del valore relativo di stima alla distribuzione generale, cioè la struttura media delle stime102.

Eliminate le sedute di dispersione, il test utilizzato103 si è rivelato efficiente; le

sedute d'asta restanti dopo la selezione, 104, sono state definite aste di mercato, poiché per queste sedute l'ipotesi di rappresentatività è risultata corretta.

Il principale svantaggio di questa metodologia è che richiede molti dati per poter costruire un indice: risulterà difficile poterla applicare a singoli segmenti di mercato e ai singoli artisti.

101 Candela G. e Scorcu A. E., Aste di arte moderna e contemporanea. In Candela G. e Benini M.,

Produzione e circolazione dell'informazione nel mercato dell'arte, op. cit. p. 63.

102 Ibidem, pp. 63-64.

103 L'applicazione del test « X2» test richiede la costruzione di una “distribuzione teorica” per

ciascuna sessione, che si ottiene dividendo il numero delle opere della sessione in base alla distribuzione media di tutte le sedute. Si consegue allora una numerosità “teorica” per ciascun gruppo, confrontata poi con la numerosità effettiva dell'insieme. Per ogni distribuzione si calcola la somma dei quadrati delle differenze tra le numerosità dei gruppi, sia teorica che effettiva; se questa somma risulta superiore a un valore-soglia, allora si riduce la possibilità che questa differenza sia casuale. Se invece la discrepanza tra le distribuzioni è superiore a questo valore-soglia, non vale l'ipotesi del dipinto rappresentativo. Cfr, Candela G. e Scorcu A. E.,

Aste di arte moderna e contemporanea. In Candela G. e Benini M., Produzione e circolazione dell'informazione nel mercato dell'arte, op. cit. p. 64.