ANALISI DELLA PERFORMANCE DEGLI INVESTIMENTI NEL MERCATO DELL'ARTE
4.2 L'interesse economico verso le opere d'arte
4.2.1 I nuovi collezionisti e la nascita delle corporate collections
Si è visto nel primo capitolo come il collezionista d'arte sia un privato che svolge un'attività di raccolta di opere per soddisfare motivi diversi: passione, interesse culturale, godimento estetico, prestigio personale, investimento economico e altri elementi profondi che attengono alla sfera psicologica.
I collezionisti di arte contemporanea, più nello specifico, vengono normalmente distinti sulla base dell'incidenza sul mercato dell'arte, in due categorie: quella dei piccoli e medi collezionisti e quella dei grandi collezionisti222. Nel primo gruppo
sono compresi tutti quei collezionisti che acquistano opere per importi relativamente limitati, e possono essere suddivisi a loro volta, come scrive sempre la Zorloni, in conservatori e collezionisti d'avanguardia. I primi sono coloro che comprano artisti noti e dalle quotazioni abbastanza stabili, mentre gli altri sono
220 Bryan M. F., Beauty and the Bulls: the investment Characteristics of paintings. Economic
Review, Federal Reserve bank of Cleveland, 1985. p. 4.
221 Ibidem, p. 21.
222 Zorloni A,, L'economia dell'arte contemporanea. Mercati, strategie e star system. op. cit.
maggiormente disposti a rischiare puntando su artisti emergenti, giovani o addirittura sconosciuti: il loro interesse per l'arte viene quindi visto come stile di vita caratterizzato da ambizioni culturali alla moda223.
La seconda grande categoria è quella dei grandi collezionisti; solitamente sono persone molto facoltose che curano la loro collezione per amore dell'arte o per aumentare la propria immagine; nell'estate 2011 la rivista americana ARTnews224
ha pubblicato un articolo riguardante i duecento collezionisti più prestigiosi al mondo, indicando anche i primi dieci più attivi sul mercato internazionale (è interessante notare come nove su dieci siano presenti nella lista dei cento miliardari pubblicata da Forbes225).
Alcuni dei collezionisti più potenti riescono anche a condizionare il mercato, favorendo alle volte l'affermazione di qualche artista emergente tramite acquisti consistenti (si pensi all'importanza che può acquisire un artista sconosciuto dopo che Pinault ne ha acquistato delle opere). Ma soprattutto i collezionisti guidano il lato dell'offerta: sebbene ci siano opere caratterizzate da un'elevata domanda, ci sarà sempre un numero finito di beni a disposizione nel mercato, soprattutto se sono state create da artisti oramai deceduti. Ed è proprio quest' “offerta fissa” a causare l'aumento vertiginoso dei prezzi226.
I collezionisti di arte contemporanea possono anche essere suddivisi in base alle loro motivazioni di consumo; troviamo innanzitutto coloro che acquistano per pura passione: il rendimento che può comportare la detenzione di un'opera d'arte non è che un pensiero marginale, poiché la loro attenzione è focalizzata sul semplice godimento estetico.
Ma poi ci sono anche quei collezionisti che acquistano tali beni come dimostrazione del proprio status symbol o come possibile investimento.
Tra coloro che decidono di investire ingenti somme di denaro nell'acquisto di opere d'arte (Principalmente arte contemporanea) si collocano anche le imprese e le fondazioni bancarie.
223 Zorloni A,, L'economia dell'arte contemporanea. Mercati, strategie e star system. op. cit. p.
164.
224 Www.artnews.com 225 Www.forbes.com
Tabella 4.13 I dieci collezionisti più attivi sul mercato internazionale
1 Héléne e Bernard Arnoult ( Parigi)
Settore: beni di lusso (LVMH) Interessi: arte contemporanea
2 Debra e Leon Black (New York)
Settore: finanziario
Interessi: Old Masters; Impressionisti; scultura cinese; arte contemporanea; arte moderna.
3 Edyte L. e Eli Broad (Los Angeles)
Settore: immobiliare e finanziario Interessi: arte contemporanea
4 Halit Cingillioglu (Istanbul)
Settore: finanziario
Interessi: Arte moderna e contemporanea, Impressionisti
5 Alexandra e Steven A. Cohen (Greenwich)
Settore: finanziario
Interessi: Arte moderna e contemporanea, Impressionisti
6 Laurence Graff (Gstaad)
Settore: goielli
Interessi: Arte moderna e contemporanea, Impressionisti
7 Philip S. Niarchos (Londra-Parigi-Saint Moritz)
Settore: trasporti e finanza
Interessi: Old Masters, Arte moderna e contemporanea, Impressionisti
8 Françoise Pinault (Parigi)
Settore: beni di lusso (PPR) e casa d'asta (Chriestie’s) Interessi: Arte contemporanea
9 Emily e Mitchell Rales (New York)
Settore: manifatturiero
Interessi: Arte moderna e contemporanea
10 Sheikh Abdullah Bin Mohammed Bin Saud Al Thani ( Londra-Doha)
Settore: immobiliare e finanziario
Interessi: Arte moderna e contemporanea; Old Masters; Arte islamica; architettura.
Fonte: ARTnews, agosto 2011, www.artnews.com
L'International Art Alliance di Largo, in Florida, pubblica periodicamente il Directory of Corporate Art Collection, un annuario delle collezioni d'arte aziendali; secondo quanto viene qui riportato, alla metà degli anni Ottanta (quindi nel momento il cui il collezionismo aziendale raggiunse il suo massimo splendore) negli Stati Uniti circa cinquecento società avevano avviato una propria collezione d'arte contemporanea; le aziende analizzate erano distribuite su tutto il territorio nazionale e in ogni settore dell'economia: da quelli affini all'arte, come
l'editoria, ai laboratori chimici, alle compagnie aeree o alle società ferroviarie227.
L'ingresso delle corporate art collections nel sistema dell'arte ha contribuito ad allargare l'interesse nei confronti dell'arte contemporanea, legittimando in modo ancora più esplicito l'intreccio funzionale dei valori simbolici dell'arte con le più concrete e produttive strutture economiche e finanziarie228.
L'arte allora può svolgere delle funzioni di prestigio non solo per i singoli individui, ma per le aziende stesse, in seguito a una ponderata strategia d'immagine. Le più grandi collezioni al di stampo aziendale fanno parte di imprese del calibro della Chase Manhattan Bank, Philipp Morris, Microsoft Art Collection, Chemical Bank, AT&T, l'editrice Playboy, la Ciba-Geigy e un altro grande numero di banche. In Francia nel 1984 è stata fondata da Dominique Perrin la Fondazione Cartier (fondation.cartier.com) con il dichiarato obiettivo di promuovere l'arte contemporanea in tutte le sue forme ed espressioni mediante diverse attività (mostre, collezioni, nuove acquisizioni, libri), tra cui la biennale parigina Mois de la Photo229. Ma anche altre aziende hanno deciso di affiancare la
loro immagine a quella dell'arte contemporanea: Deutsche Bank e Beck's sponsorizzano mostre ed eventi culturali, UBS patrocina Art Basel, Champagne Laurent-Perrier sostiene manifestazioni internazionali di rilievo (non ultima l'inaugurazione del Museo Punta della Dogana a Venezia).
Quindi sebbene il collezionismo aziendale sia spesso legato all'interesse personale dell'imprenditore, negli ultimi anni ha assunto le vesti di un elemento di forte impatto per aumentare l'immagine dell'impresa stessa; questo, ovviamente, senza tralasciare l'elemento patrimoniale, in quanto la collezione costituita può sempre essere vista come un ulteriore investimento dal punto di vista finanziario230.
Quali possono essere i motivi che guidano la creazione di una corporate collection? Alla base dei risultati di una recente ricerca realizzata da The Boston
227 Zorloni A,, L'economia dell'arte contemporanea. Mercati, strategie e star system. op. cit. p.
168.
228 Ibidem, p. 168.
229 “Aiutando una grande varietà di artisti a inventare, creare ed esporre, la Fondazione promuove
l'arte contemporanea per la sua possibilità di dar voce alle inquietudini del mondo moderna e opera perchè quest'arte possa essere accessibile a un più vasto pubblico”. (http://www.cartier.it/la- storia/notizie-eventi/fondation-cartier-pour-lart-contemporain/a-proposito-della-fondation-
cartier#/la-storia/notizie-eventi:/la-storia/notizie-eventi/fondation-cartier-pour-lart-contemporain/a- proposito-della-fondation-cartier )
Consulting Group (2011)231 sui principali istituti bancari, si potrebbe affermare
che le più ricorrenti sono tre: comunicare i valori aziendali (sul sito della banca J. P. Morgan si legge “i valori intrinseci che attraverso la collezione il gruppo intende comunicare sono: individualità, originalità, diversità e innovazione”) favorire processi di apprendimento interno (“il concetto che guida la collezioni di Deutsche Bank è l'Art at Work: l'arte che vive nei luoghi di lavoro e nasce con l'intento di creare un rapporto quotidiano tra i collaboratori della banca” -Deutsche Bank-) e creare ambienti confortevoli (“an ABM AMRO's art collection is intended primarly to adorn its employees' working enviroment, most works are displayed in the bank's major offices..” -ABN AMRO-)232. In particolare le
collezioni sono utilizzate per attività d'apprendimento interno e come strumento di comunicazione sia interna che esterna233.