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Frey e Pommerehne: la creazione di un indice di artisticità

METODI DI COSTRUZIONE DEGLI INDICI DI PREZZO

2.4 Alcune applicazioni delle metodologie

2.4.1 Frey e Pommerehne: la creazione di un indice di artisticità

Nel testo di Frey e Pommerehne, Muse e Mercati104, si trovano due diverse

applicazioni delle metodologie qui sopra illustrate. La prima fa riferimento al metodo della regressione edonica e analizza le diverse quotazioni sul mercato degli artisti contemporanei; la seconda, invece, fa riferimento al metodo della doppia vendita, e si prefigge di indagare il rendimento delle opere nel corso del tempo. Per questo motivo, quest'ultima sarà illustrata nel capitolo successivo. Il sesto capitolo del loro testo, “Why is Rauschenberg so expensive?”, analizza inizialmente le quotazioni di tre diversi artisti: Rauschenberg, appunto, una cui opera raggiunse nel 1983 una quotazione di 73.400$; Jean Tinguely, la cui opera nel medesimo periodo raggiunse 36.700$; e infine Michelangelo Pistoletto, valutato per 14.700$. Ma per quali motivi tra tre artisti contemporanei si riscontrano simili discrepanze di prezzo? Forse perchè Rauchenberg, nato nel 1924, operava da più tempo rispetto a Tinguely (nato nel 1925) e a Pistoletto (nato nel 1933); oppure il fatto che Rauchenberg dipingeva, lavorava nel campo della grafica e creava opere utilizzando elementi provenienti dall'ambiente circostante, mentre Tinguely era uno scultore e Pistoletto un pittore; o ancora forse il fatto che le opere di Rauschenberg erano state presenti a 127 importanti esposizioni, sia personali che collettive, mentre gli altri due artisti, rispettivamente, solo a 73 e 67 esposizioni. Magari anche perchè Rauschenberg era legato a un gallerista di New

York, Leo Castelli, mentre Tinguely era rappresentato da Alexander Iolas, sempre di New York, e Pistoletto dal gallerista torinese Gian Enzo Sperone; o perchè Rauschenberg era americano, Tinguely svizzero e Pistoletto italiano105?

Partendo da queste prime considerazioni riferite a soli tre artisti, i due autori hanno cercato di fornire una spiegazione delle quotazioni raggiunte dalle opere dei cento artisti contemporanei più importanti, e dalle spiegazioni fornite a riguardo dai critici. Il loro intento è quello di confrontare le valutazioni che danno gli esperti di opere d'arte contemporanea con i prezzi di mercato e vedere se esiste una correlazione. Oggetto dell'analisi è un campione comprendente cento artisti per ogni anno, per un periodo che va dal 1971 al 1981; si vogliono studiare gli elementi che portano alla determinazione della valutazione di un artista fatta da critici d'arte.

La valutazione artistica viene definita come il grado di considerazione che ottiene ogni artista presso il pubblico e presso i critici, ossia la valutazione data della sua intera produzione. La tecnica di creazione dell'indice di artisticità qui impiegata è stata tratta dal Kunstkompass di Bongard, che sarà approfondita nel Capitolo 3. Se le correnti artistiche più in voga fossero automaticamente quelle più apprezzate anche dalla critica e dagli esperti, ci si potrebbe aspettare che le opere più recenti siano valutate di più rispetto a quelle precedenti; ma oltre all'appartenenza a una determinata corrente artistica, il giudizio dei critici viene influenzato anche da quello che potremmo definire lo «stock di capitale artistico» accumulato nel tempo dall'artista (Frey e Pommerehne, 1991).

Come indicatore del valore dell'opera dell'artista si è preso allora a riferimento il numero di personali tenute, quello di mostre collettive a cui ha partecipato, e il numero di premi vinti; un primo indicatore significativo potrà allora essere: maggiore è il numero delle esposizioni cui ha partecipato un artista, o dei premi vinti, più elevata sarà la valutazione artistica delle sue opere.

Un altro elemento riguarda al modo in cui questo «stock» di capitale artistico è stato accumulato nel tempo; un artista di fama minore, ma consolidata nel tempo, può ottenere delle quotazioni maggiori rispetto ad uno emergente di grande successo, che ha raggiunto l'apice della fama in un breve periodo. Da questa

105 Frey B. S. e Pommerehne W. W., Muse e Mercati. Indagine sull'economia dell'arte. op. cit.

considerazione, gli autori formulano una seconda ipotesi: maggiore è l'intervallo di tempo trascorso dalla prima esposizione cui un artista ha partecipato, più elevate saranno le quotazioni delle sue opere e le valutazioni dei critici.

Un altro elemento che può influire sulla valutazione delle opere di un artista è la varietà dei mezzi espressivi utilizzati (scultura, pittura, grafica); la terza ipotesi allora si baserà sull'assunzione che un artista che operi in tutti e tre i campi dell'arte, sarà considerato superiore ad altri che operano solamente in un campo. Infine, anche le quotazioni delle opere considerate in un intervallo di tempo sufficientemente esteso, possono valere come indicatore del consenso da parte dei critici e del pubblico; quindi, più le quotazioni di un artista in passato sono state elevate, maggiore sarà la valutazione che viene data della sua opera complessiva (Frey e Pommerehne, 1991).

La Tabella 2.1 illustra le stime econometriche relative all'influenza dei fattori sopra citati sulla valutazione artistica degli oltre 100 più importanti artisti contemporanei. L'analisi econometrica è stata realizzata utilizzando dati misti, in parte proveniente da serie storiche, integrati tra loro, e relativi ai 100 artisti più importanti nel periodo 1971-1981.

I numeri tra parentesi sotto alle stime dei parametri indicano i valori della statistica; un asterisco indica che le stime sono significative a un livello del 95%, mentre due asterischi che lo sono a un livello del 99% (Frey e Pommerehne, 1991).

I risultati esposti illustrano la coerenza delle ipotesi fatte in precedenza: la valutazione artistica aumenta di 230 punti in seguito all'assegnazione di un ulteriore riconoscimento, e di 190 punti per ogni «personale» tenuta dall'artista (non ci si stupisce del fatto che un'esposizione collettiva “valga solo” 43 punti). Per ogni anno trascorso dal momento della prima «personale» l'artista ottiene 60 punti; ma il punteggio più elevato si raggiunge nel caso in cui un artista faccia uso di tutte le tecniche delle arti visive (pittura, scultura, grafica): questa caratteristica vale 2950 punti. Anche l'appartenenza dell'artista a una determinata corrente esercita un diverso impatto sull'indice di valutazione artistica: gli esponenti della corrente più recente, l'Arte Concettuale, risultano chiaramente favoriti rispetto agli

artisti appartenenti alle prime correnti dell'arte contemporanea.

Tabella 2.1 La stima econometrica della funzione di valutazione artistica

Arte Informale - 1670** (-5,48) Pop Art -810** (-2,94) Op Art -430 (-1,58) Nuovo Realismo -240 (-0,96) Arte Concettuale 181** (8,10) Numero di «personali» (totale) 190** (14,79) Numero di partecipanti ad esposizioni collettive (totale) 43** (3,71) Numero di premi vinti

(totale)

230** (3,57) Numero di anni trascorsi dalla prima

«personale»

60* (1,91) Numero di anni trascorsi dalla prima

partecipazione a un'esposizione collettiva

85** (3,07) Varietà delle tecniche utilizzate

dall'artista

2950** (7,27)

Quotazioni passate 110**

(10,79)

Fonte: Frey B. S. e Pommerehne W. W., Muse e Mercati. Indagine sull'economia

dell'arte.

Questi risultati possono essere utilizzati per effettuare stime della valutazione artistica (in termini di punteggio e di posizione in classifica) che viene data della produzione di un particolare artista(Frey e Pommerehne, 1991). Nella Tabella 2.2 vengono illustrati i risultati raggiunti da Frey e Pommerehne per l'anno 1983.

Tabella 2.2 Le posizioni in classifica effettive e previste ed il punteggio dell'indice di valutazione artistica, per gli artisti contemporanei (dati del 1983)

Artista Corrente di

appartenenza Paese

Posizione Punteggio

Effettiva* Prevista** Effettiva* Prevista**

J. Beuys Action Art RTF 1 1 49360 47480

A. Warhol Pop Art USA 2 3 40795 38775

R.

Rauschenberg Pre-Pop Art USA 3 2 38785 38810

J. Johns Pre-Pop Art USA 4 4 37105 36150

C. Oldenburg Pop Art USA 5 5 35495 35565

F. Stella Nuova

astrazione USA 6 6 34760 35470

S. LeWitt Minimalismo USA 7 9 30290 29835

R.

Lichtenstein Pop Art USA 8 8 29945 31030

J. Christo RealismoNuovo USA 9 7 29930 31725

J. Tinguely Nuovo

Realismo Svizzera 10 10 29325 29320

B. Naumann Process Art USA 11 11 28130 28035

Y. Klein RealismoNuovo Francia 12 13 27375 27410

R. Serra Process Art USA 13 15 27290 26700

D. Judd Minimalismo USA 14 12 26235 27625

E. Kelly Hard Edge USA 15 14 26060 26810

M. Merz Process Art Italia 20 29 24170 22930

P. Manzoni Nuovo

Realismo Italia 40 42 18395 17675

K. Rinke Body Art RFT 60 66 13930 13655

A. Caro Arte

Concettuale

Gran

Bretagna 80 71 12380 13230

F. E. Walter Action Art RFT 100 97 10645 10955

Fonte: Frey B. S. e Pommerehne W. W., Muse e Mercati. Indagine sull'economia

dell'arte.

*Dati tratti dal Kunstkompass di Bongard, 1983.

*Calcolato utilizzando la funzione di valutazione artistica precedentemente stimata.

Dalla Tabella 2.2 risulta evidente come esista una forte corrispondenza tra le posizioni in classifica previste sulla base del modello (colonna 2) e quelle effettivamente occupate dai vari artisti (colonna 1); lo stesso vale per le valutazioni artistiche previste (colonna 4) ed effettive (colonna 3).

L'analisi condotta da Frey e Pommerehne si basa sul presupposto che i mercati per le opere d'arte moderna siano perfettamente concorrenziali, ovvero che su di essi i prezzi siano determinati dall'interazione tra la domanda e l'offerta106.