• Non ci sono risultati.

101aspetti che riguardano la relazione uomo-natura nella promo-

zione di spazi climate proof fino all’interazione tra gli individui nello studio dei comportamenti riferiti ai principi insediativi. Le tecnologie materiali - GI e NBS - e immateriali contribuiscono all’approccio eco-sistemico e migliorare la qualità della vita e mitigare gli stress ambientali.

Interazioni uomo-natura e innovazione digitale: dall’Inter-

net of Things all’Internet of Nature

La capacità delle tecnologie digitali nel far circolare una va- stità di informazioni ha condizionato vite, economie, cultura e società determinando nuove modalità di comunicazione e gover- nance in molti ambiti di tipo socioeconomico e ambientale. Le tecnologie di rilevamento – anche in termini ormai di IoT – for- niscono informazioni e dati sulla città come sistema socio-eco- logico che risultano utili nelle analisi, nella modellazione e nella previsione, contribuendo in modo innovativo ad un approccio partecipativo fondamentale in un’ottica di sviluppo sostenibile. L’Internet of Things (IoT), inteso nella capacità di raccogliere dati e informazioni da vari sistemi urbani permettono di esten- dere il concetto a processi e ambienti diversi.

La recente ricerca in campo ambientale guarda con interesse al principio dell’Internet of Nature, ossia una rete dinamica tra gli oggetti naturali che fanno parte dell’ecosistema attraverso le tecnologie digitali dell’IoT, utilizzando tecnologie materiali e immateriali per migliorare la gestione urbana e ambientale. Esse rappresentano una parte dello smart environment ricoprendo più ruoli: infatti, alla scala territoriale possono essere utilizzate per il monitoraggio della struttura del verde nei sui vari assetti co- stitutivi attraverso il telerilevamento satellitare (LiDAR), nella valutazione dell’integrazione fra Gray e Green Infrastructure oltre che di NBS per l’ottimizzazione delle prestazioni del si- stema edificato. Il loro utilizzo può fungere da facilitatore nei processi decisionali, nella raccolta di dati per contrastare impatti ambientali, isole di calore urbane e assorbimento dell’inquina- mento atmosferico, nel monitoraggio di acque piovane tramite reti di sensori. Fondamentale è l’utilizzo di cloud per l’archivio dei dati e la comunicazione in tempo reale tra la rete IoN e la città. Lo sviluppo delle IoN nella città necessita di un approccio di sistema, un adeguamento che vede coinvolti tutti gli attori interessati, aggiornati nelle loro know how, una gestione dei dati standardizzata, trasparente e nel pieno rispetto della privacy, che rovescia il modo tradizionale di rapportarsi al progetto (Fig. 1).

Alcuni esempi testimoniano la validità di tali approcci inno- vativi. Nella città di New York per fronteggiare gli impatti cli- matici si è incentivata, attraverso politiche locali water sensitive, la realizzazione di NBS da parte dei privati attraverso linee gui- da per poi monitorare i vari sviluppi del progetto attraverso una mappa interattiva (che specifica dati di progetto, tipologia e stato di avanzamento) su piattaforma ArcGIS3. In questo senso l’IoN,

si collega al grande sistema socio-ecologico della città, per la modellazione e la previsione degli impatti ambientali incremen- tando quei servizi ecosistemici di tipo regolativo. I servizi cul- turali presentano maggiori difficoltà operative perché dipendono dalla percezione del singolo utente ma l’impiego di tecnologie come i social media può aiutare a superare questo gap con il crowdsourcing (informazioni della massa). Essi sono piattafor- me basate su Volunteered Geografic Informations cioè contenuti generati volontariamente dagli utenti che geolocalizzandosi for-

3 Negli USA l’approccio alle GI ha una concezione differente rispetto a quella europea, è rivolta soprattutto allo stormwater management e non è contemplata la nozione di rete e tutela della biodiversità. Available at https://www1.nyc.gov/site/dep/water/municipal-separate-storm-sewer-system.page

4 La Fondazione TICHE – Technological Innovation in Cultural HEritage, è l’organismo di coordinamento e gestione del Cluster Tecnologico Nazionale (CTN) nel settore delle Tecnologie per il Patrimonio Culturale.

niscono informazioni circa gli eventi (da quelli ricreativi a disa- strosi), ma anche conoscenza in termini di uso che in maniera democratica, trasparente, inclusiva e site specific incorporando le esigenze e le priorità locali (Guerrero et al., 2016) (Fig. 2).

Nell’ambito della ricerca applicata, con l’obiettivo di real- izzare piattaforme innovative abilitanti, la Fondazione Tiche4,

ha stipulato un accordo attuativo che vede il coinvolgimento di diversi partner oltre che alcuni dipartimenti dell’Università Federico II, tra cui anche il DiARC e la direzione del Museo e Real Bosco di Capodimonte denominato “progetto Cherie” per la realizzazione di un ambiente interoperabile per il patrimonio culturale dove risalta il ruolo delle tecnologie quali catalizzatori di un nuovo ed inedito rapporto tra sito culturale, ambiente e società.

Con l’IoN l’interazione utente-ambiente è incentivata nei processi di pianificazione, di progettazione e riqualificazione dello spazio aperto in chiave ambientale. Permette attraverso l’a- nalisi dei dati di riconoscere i valori culturali in rapporto all’am- biente urbano, di analizzare gli aspetti relazionali tra edifici e spazi aperti e comunità, aiutando nel monitoraggio delle vulne- rabilità locali e nelle richieste dell’utenza puntando alla qualità ambientale e alla resilienza urbana. L’IoN fornisce una risposta innovativa nell’approccio ecosistemico e interscalare grazie alla multifunzionalità delle GI e delle NBS che diventano dei drivers per la raggiungibilità di un nuovo equilibrio uomo-natura grazie al progetto tecnologico-ambientale.

References

Ahern, J. (2007), “Green infrastructure for cities: the spatial dimension” in V. Novotny and P. Brown (ed.), Cities of the future: towards integrated

sustainable water and landscape management, London: IWA Publishing,

pp. 267-283.

Banham, R. (1970), Architettura della prima età della macchina, Edizioni Calderini, Bologna, IT.

Benedict, M.A. and McMahon, E.T. (2006), Green Infrastructure: Linking

Landscapes and Communities in Landscape Ecology, Island Press

Washington, DC, USA.

Fuller, R. B. (1968), Operating Manual for Spaceship Earth, Lars MüllerPublishers, Baden, D.

Galle, N. J., Nitoslawski, S. A. and Pilla, F. (2019), “The Internet of Nature: How taking nature online can shape urban ecosystems”, The Anthropocene

Review, vol. 3, pp. 279-287.

Guerrero, P., Møller, M. S., Olafsson, A. S., and Snizek, B. (2016), “Revealing cultural ecosystem services through Instagram images: the potential of social media volunteered geographic information for urban green infrastructure planning and governance”, Urban Planning, vol. 2, pp. 1-17.

Maldonado, T. (1970), La speranza progettuale, Einaudi, Torino, IT.

Maldonado, T. (1966), “Verso una progettazione ambientale”, in Maldonado, T. (1974), Avanguardia e razionalità: articoli, saggi, pamphlets 1946-1974, Einaudi, Torino, IT, pp. 202-215.

Mussinelli, E., Tartaglia, A., Bisogni, L. and Malcevshi, S. (2018), “Il ruolo delle Nature-Based Solutions nel progetto architettonico”, Techne Journal

of Technology for Architecture and Environment, vol. 15, pp. 116-123.

Schiaffonati, F., Mussinelli, E., Gambaro, M., (2011), “Tecnologia dell’architettura per la progettazione ambientale”, Techne. Journal of

102

Technology and Evolution of the Eco-Systemic Approach to the Design

Fig. 1 - Internet of Nature: esempi e applicazioni per la gestione delle green infra-structure. Rielaborazione a cura dell’autore: Dopepel Strikjkers (2012), “Rotter-dam Making inner city”

Fig. 2 - (in ordine da sx) Il MIT SENSEable City LAB (fra i cui fondatori vede Carlo Ratti) analizza la chioma degli alberi, perché più è rigogliosa la chioma, più energia viene assorbita. Attraverso l’analisi dei dati recepiti dall’uso di droni con camera infrarossi, hanno evidenziato come la massa verde più fiorente si comporta come un corpo scuro assorbendo, così, una modesta parte di radiazioni solari, dove una parte dell’energia solare è dissipata nell’aria in forma di calore sensibile e latente. Producendo come effetto l’aumento della temperatura atmosferica e una conseguente diminuzione della temperatura dell’aria, si ottiene una migliore evapotraspirazione dell’acqua. SmartPark Experience è un’applicazione per gestire e pubblicare contenuti di tipo esperienziale relativamente alla fruizione e percezione dei parchi. I sensori TreeMania raccolgono dati sull’umidità del suolo in tempo reale e inviano automaticamente aggiornamenti via e-mail/SMS ai manager. Rielaborazione a cura dell’autore: MIT SENSEable City LAB, 2016; smartparkexperience.eu; TreeMania.com

103

Outline

Documenti correlati