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191ostacolo è legato alla qualità delle informazioni alla base delle

procedure di calcolo: le banche dati più utilizzate (Ecoinvent, Okobaudat, INIES, ecc.), non sempre sviluppate per il settore delle costruzioni e che si differenziano per rappresentatività ge- ografica e fasi del ciclo di vita considerate, non restituiscono in modo trasparente le fonti dei dati ambientali (GBC Italia, 2019). Inoltre, se da un lato sono numerosi i software sviluppati per la valutazione LCA (es. One Click LCA, eTool LCD, IES Impact Environment), essi si rivelano spesso inadeguati a un diffuso im- piego da parte dei professionisti in fase progettuale: l’uso risulta essere ancora complesso e l’applicazione della valutazione LCA viene troppo spesso confinata alla sola fase esecutiva, senza ri- uscire ad avere impatti nelle prime fasi dell’attività progettuale. Da un lato si rivela quindi necessario lo sviluppo di banche dati affidabili relative al settore edilizio, specifiche rispetto al contesto nazionale e che contengano informazioni riferite non solo ai prodotti edilizi, ma anche alle fasi del ciclo di vita; una tale iniziativa costituirebbe un impulso e un incentivo per le aziende italiane nello sviluppo di LCA ed EPD dei propri pro- dotti. Dall’altro, occorre definire procedure condivise e validate che rendano confrontabili le valutazioni nelle diverse fasi del processo progettuale – dal preliminare, alla fase di cantiere – identificando metodi e strumenti univoci di valutazione della so- stenibilità ambientale, con metodologie semplificate in relazione alle diverse fasi del progetto. È necessario definire indicatori di sostenibilità ambientale introducendo parametri selettivi che considerino, ad esempio, il consumo di energia per la produzio- ne di un materiale da costruzione, le emissioni di anidride carbo- nica equivalente, il consumo di risorse naturali non rinnovabili, le prestazioni fisiche e di durabilità, gestione del fine vita e altre

categorie di impatto. Tutte queste informazioni potrebbero es- sere inserite nelle librerie di prodotti di costruzione BIM con specifici indicatori concordati a livello nazionale e internazio- nale, promuovendo l’integrazione di strumenti di modellazione informativa con protocolli e sistemi di certificazione della qua- lità energetica e ambientale degli interventi (classi energetiche, inventari prodotti con certificazioni ambientali, CAM – Criteri Ambientali Minimi).

Un’ulteriore innovazione di processo potrebbe vedere lo svi- luppo di specifici plug-in per software BIM che rendano pos- sibili in simultanea LCA, simulazioni energetiche dinamiche e valutazioni dei costi per analizzare, simulare e confrontare aspetti multidisciplinari in modo integrato. Solo un approccio olistico infatti potrà dar luogo a un efficace processo circolare e le piattaforme digitali possono favorire enormemente questa collaborazione nella filiera e tra gli stakeholder.

Una progettazione integrata basata sull’implementazione della modellazione informativa apre alla possibilità di gestire sistemi di informazioni complesse, riferite ai vari sistemi tecno- logici e ai vari componenti che costituiscono l’oggetto edificio e relative a fasi diverse del ciclo di vita. Si tratta di uno scenario che guarda alla convergenza di tecnologie e strumenti digitali differenti: la fabbricazione digitale, i big data con l’analisi e la simulazione di scenari diversi, l’Internet of Things, il GIS e le tecnologie di connessione geospaziale, la tecnologia blockchain per la tracciabilità dei dati all’interno della filiera delle costru- zioni (World Economic Forum, 2020).

Il cambio di paradigma in atto, dovuto all’accelerazione e alla interconnessione di tecnologie e metodi digitali innovativi che stanno interessando il settore delle costruzioni apre a percor- Fig. 4

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Technology and Construction of a New Material Culture

si di innovazione capaci di dare un nuovo impulso al settore, con rilevanti benefici dal punto di vista ambientale ed economico2. I

digital designers avranno un ruolo cruciale nel contribuire alla riduzione dell’impatto umano sul pianeta, verso la decarboniz- zazione e la promozione di economie circolari e condivise, la dematerializzazione, l’efficienza e la sufficienza delle risorse e dell’energia, all’interno di una rivoluzione dirompente che si au- spica conduca verso un neo-antropocene digitale e sostenibile (Carta et al., 2016; TWI2050, 2019).

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2 L’impiego di nuove applicazioni software e di piattaforme digitali potrebbe portare a riduzioni del costo totale dell’intero ciclo di vita di un’opera di quasi il 20%. Per il settore non residenziale i risparmi possono variare dal 13 al 21% nelle fasi di progettazione e costruzione, e dal 10 al 17% nella fase della gestione del patrimonio. Considerando che il settore delle costruzioni, secondo l’ISTAT, sostiene una spesa per l’acquisto di beni e servizi finalizzati alla costruzione di fabbricati residenziali e non residenziali di circa 170 miliardi di euro/anno, quantificando la riduzione di costo partendo dai dati di contabilità nazionale dell’I- STAT si può stimare un risparmio annuale compreso tra i 20,4 e i 32,2 miliardi di euro derivato dall’utilizzo della digitalizzazione nelle fasi di progettazione e di costruzione (available at: https://www.casaportale.com/public/uploads/Manifesto%20Federcostruzioni_rev_FINALE.pdf (accessed 07 March 2020).

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Fig. 6

Fig. 1 - Processo interoperabile per la valutazione BIM-LCA della cellula abitativa nZEB. Fig. 2 - Classificazione degli impatti ambientali del’edificio nZEB.

Fig. 3 - Classificazione degli impatti ambientali dopo l’implementazione delle soluzioni migliorative.

Fig. 4 - Life cycle stages: confronto fra lo stato di fatto e il progetto con le soluzioni migliorative per la cellula abitativa nZEB.

Fig. 5 - Analisi delle scelte progettuali e realizzative che incidono maggiormente in termini di impatto ambientale e individuazione delle soluzioni migliorative per la riduzione di tali impatti.

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