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U NA L ETTURA E CO S ISTEMICA DEL P ROGETTO Ivana Coletta 1 , Federica Dell’Acqua

Abstract

Il contributo, attraverso una metodologia analitica condotta con l’ausilio di software simulativi, intende indagare l’evoluzione dell’approccio eco-sistemico al progetto nei quartieri di edilizia pubblica residenziale a Napoli e analizzare il loro specifico rapporto con l’ambiente. Attraverso l’analisi del caso studio, il contributo elabora una lettura dello spazio aperto finalizzata all’individuazione delle prestazioni ambientali potenzial- mente alla base delle strategie di rigenerazione delle periferie.

Keywords: Approccio eco-sistemico, Riqualificazione delle periferie, Spazio aperto

1 DiARC - Dipartimento di Architettura, Università Federico II di Napoli, [email protected] 2 DiARC - Dipartimento di Architettura, Università Federico II di Napoli, [email protected]

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Technology and Evolution of the Eco-Systemic Approach to the Design

Inquadramento tematico

La lunga stagione delle politiche tecniche e urbane che, dal secondo dopoguerra e fino agli anni ‘80, ha dato forma all’e- spansione della città, ha segnato l’immagine delle periferie nelle realtà urbane italiane fondata sulla ripetizione e su una raziona- lità spesso tipicamente produttiva. Questi luoghi si presentano come un “catalogo” di quartieri residenziali, monofunzionali, caratterizzati da condizioni di marginalità sociale e spesso asso- ciati al degrado ambientale oltre che edilizio.

Con l’intenzione di soddisfare il bisogno dell’alloggio per tutti, in quello che ha rappresentato un “laboratorio di moderni- tà” (Di Biagi, 2001) e di sperimentazione, nei quartieri della pe- riferia emergono limiti endemici che vanno dalle carenze infra- strutturali alle condizioni di marginalità e ad una realizzazione spesso distante dalle previsioni di progetto che ne hanno spesso inficiato le potenzialità.

L’emergere di nuove esigenze, legate al benessere individua- le, all’affermazione del benessere collettivo e alle relative soglie minime, necessario nella contemporaneità per riqualificare quar- tieri anche di grande qualità autoriale, sottendono un processo genetico che è spesso avvenuto in una condizione di scarsità di risorse e di deficit di processo edilizio. Si definisce, inoltre, l’esigenza di tutela ecosistemica dell’ambiente, «sostenuta dalle ricerche sull’impatto ambientale e dalle tematiche di carattere ecologico» (Gangemi, 1988, p. 58).

In questo contesto emergono le questioni ambientali nell’in- terazione con l’architettura, sviluppate all’interno dei rinnovati termini del dibattito sul rapporto uomo-ambiente e uomo-natura. Oggi al tema del benessere, le cui condizioni risultano precarie in molte realtà delle periferie urbane, si aggiungono gli effetti del cambiamento climatico ad incidere sulla complessiva sicu- rezza ambientale. Ciò accresce l’importanza di fornire un con- tributo ad una inversione di tendenza al degrado ambientale nei contesti periferici, perseguendo lo stesso approccio sperimentale che nel tempo ha caratterizzato la città pubblica.

In numerosi quartieri delle periferie delle città italiane, pre- valentemente concepiti tra gli anni ’50 e inizio degli anni ’80, si può rinvenire, alla base della concezione progettuale, una programmatica sensibilità ambientale che si fondava sulla cul- tura degli environmental studies. In tali interventi emergevano la consapevolezza dei limiti delle risorse e i principi di scelte tecnologiche appropriate per l’ambiente.Nella ri-lettura di nu- merosi temi ambientali presenti in quartieri dell’epoca, va con- siderato un approccio eco-sistemico per un suo aggiornamento alle condizioni di criticità climatica che oggi si sovrappongono a quelle di tipo edilizio e socioeconomico.

Nella sfida disciplinare per il rilancio delle realtà periferiche, l’approccio EbA – Ecosystems based Adaptation può evidenzia- re le potenzialità insite negli interventi e individuare le opportu- nità di generare valore producendo benefici multipli di tipo non solo ambientale, ma anche sociale, culturale ed economico. Un approccio di tipo EbA, incentrato sull’ uso del capitale naturale per adattarsi agli impatti del cambiamento climatico mettendo a sistema climate change, biodiversità e gestione delle risorse (Naumann et al., 2011), si pone ancora più necessario nei con- testi affetti dal degrado dove il decadimento prestazionale degli ecosistemi avviene velocemente con un corrispondente aumento delle condizioni di vulnerabilità ambientale.

1 La ricerca di Ateneo “PER_CENT Periferie al centro” è svolta presso il DiARC nel periodo 2019-2022. Coordinatore generale: prof. Mario Losasso; coordina- mento di settore: prof. Renato Capozzi per gli aspetti della Progettazione architettonica; prof. Alessandro Claudi de Saint Mihiel per gli aspetti della Progetta- zione tecnologica; prof. Valeria D’Ambrosio per gli aspetti della Progettazione ambientale. La ricerca è focalizzata sull’area metropolitana della città di Napo- li. La ricerca è finalizzata a mettere a punto modalità progettuali di dimensione interscalare e multidisciplinare per la città contemporanea nella sua estensione metropolitana, in aree esterni o liminari alla città consolidata.

Emerge l’importanza di applicare misure di contrasto al cam- biamento climatico e di attuare modificazioni degli assetti spa- ziali dei tessuti urbani, mentre si rendono necessarie letture e ri- sposte in chiave ecosistemica per individuare le vulnerabilità, le strategie di adattamento climatico e di incremento dell’efficienza ecologica a partire dalle potenzialità offerte dall’intervento sugli spazi aperti. Questi rappresentano una rete dotata di efficienza ecosistemica e, mettendo in evidenza il rapporto costruito-inedi- ficato nella città, sono in grado di determinare sistemi di relazio- ni individui, comunità, natura (Zucchi, 2011).

Metodologia

Ciò che contraddistingue in modo evidente le periferie pub- bliche è l’articolazione e il disegno dello spazio aperto, rico- nosciuto nel progetto quale elemento unificatore dei quartieri residenziali (Di Biagi, 2001). Indagare il ruolo che oggi ha lo spazio non edificato, significa comprenderne la complessità e considerarlo alla luce dei cambiamenti in atto. In quest’ottica, l’intervento su questi spazi consente lo sviluppo di strategie ed azioni che prendono in considerazione aspetti percettivi, esteti- ci, identitari, ma anche di carattere programmatico, processua- le, multiscalare e temporale (Gioffrè, 2018). A complemento di questi, una lettura prestazionale di tali spazi, elaborata attraverso il contributo degli strumenti digitali, permette di evidenziarne l’efficacia eco-sistemica. Una lettura prestazionale di tali spazi, elaborata attraverso il contributo degli strumenti digitali, per- mette di evidenziarne l’efficacia eco-sistemica. In un contesto in cui ci si trova a progettare in stretta relazione con l’incertezza, la componente immateriale dello strumento informatico consente di guidare il “materiale” e il “visibile” del processo e di rendere reversibile l’irreversibile (Dierna, 1994).

La componente digitale, infatti, si configura come strumento conoscitivo del sistema urbano, permette di individuare criticità tecnico-prestazionali e di elaborare proiezioni descrittive delle prestazioni in scenari climatici futuri, indirizzando le azioni di contrasto agli impatti sull’ambiente costruito al fine di risponde- re adeguatamente alle sfide poste dai cambiamenti climatici. La messa a punto di tali strategie è alla base del lavoro di ricerca “PER_CENT Periferie al centro”1 in corso presso il DiARC, Di-

partimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

A partire dallo studio delle criticità delle aree periferiche nell’area metropolitana della città di Napoli, la ricerca indaga i fenomeni di destrutturazione urbana e di dispersione residen- ziale, al fine di definire processi di riqualificazione focalizzati sulla riduzione della vulnerabilità dei luoghi, attraverso azioni di adattamento climatico e mitigazione degli impatti ambientali.

Il contributo relativo alla componente di carattere tecnolo- gico e ambientale all’interno di un approccio integrato e multi- disciplinare, è sviluppato attraverso una metodologia analitica e intende indagare le caratteristiche di un approccio eco-siste- mico al progetto nei quartieri di edilizia pubblica residenziale a Napoli, analizzandone il loro specifico rapporto con l’ambiente. Attraverso i casi studio, il contributo elabora una lettura del si- stema degli spazi aperti finalizzata all’individuazione delle pre- stazioni ambientali su cui basare strategie di rigenerazione delle periferie.

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