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81tecnologie, senza tuttavia sottovalutare i rischi connessi alla per-

dita del controllo dovuto ad un loro uso eccessivo e sregolato. Per scongiurare tale rischio Manzini (2018) ritiene necessario «un mix di strutture sociali e fisiche mediato da servizi quali are- ne fisico/virtuali dove i cittadini decidono e dove i beni comuni diventano oggetto di interazione controllata e mediata dal pub- blico». Tali arene fisico virtuali possono svolgere un importante ruolo di mediazione cognitiva nei processi complessi di valoriz- zazione del patrimonio culturale, permettendo il coinvolgimento responsabile e la capacitazione dei soggetti.

Nel campo della “Network Theory” alcune evidenze sui “co- gnitive networks” dimostrano quanto sia importante che gli atto- ri abbiano una chiara rappresentazione delle strutture relazionali che possono influenzare i propri comportamenti (Russo Ermolli, 2020) a partire dal modo in cui i beni possano costituire opportu- nità per sé e la propria comunità di appartenenza (Fanzini et al., 2018) utilizzano la locuzione “space-feeling-action” per rappre- sentare il legame tra la fisicità dei luoghi, il sentire comune ed il modo in cui la loro combinazione possa produrre comunanza e condivisione di intenti. Un sentire comune, che grazie alla me- diazione di una progettazione consapevole ed esperta, e l’uso di tecnologie digitali di condivisione, può rapportarsi a quadri sinottici più complessi di natura culturale, politica e fenomeno- logica per garantire il rispetto degli interessi pubblici e del bene comune (Schiaffonati, 2016).

Le tecnologie digitali offrono grandi opportunità per plasma- re processi progettuali generativi facilmente accessibili sia per coloro che, da non esperti, intendano impegnarsi nel processo di progettazione, sia per coloro che, da esperti, intendano inter- loquire con il sapere non esperto per supportare la raccolta di informazioni rilevanti sul progetto, la generazione di impulsi iniziali e la discussione di proposizioni nella fase di progettazio- ne (Jannack, 2015).

Il seguito della trattazione restituisce gli esiti di due indagini sull’utilizzo delle tecnologie digitali nel campo della valorizza- zione del patrimonio culturale e della pratica del progetto. La prima analizza gli strumenti digitali a supporto della progetta- zione culturale basata sulla connettività creativa e partecipata, mentre la seconda gli strumenti digitali che amplificano la re- 5 https://www.sacrimonti.org/ ultimo (accessed July 2020).

lazione degli attori progettuali. L’applicazione delle due tipo- logie di strumenti consentono connessioni multidimensionali e interagenti tra il patrimonio, gli interlocutori e i progettisti che delineano approcci generativi al progetto della valorizzazione e più in generale dell’intervento di trasformazione dell’ambiente costruito.

Progetto per la cultura: strumenti digitali per la valorizza- zione

Fino ad una decina di anni orsono la “digitalizzazione” dei Beni Culturali corrispondeva, di fatto, ad un’attività di sempli- ce documentazione e/o catalogazione. Le tecnologie di cui oggi disponiamo offrono nuove e interessanti opportunità in diversi campi di applicazione: la digitalizzazione permette la visita di un museo, di una collezione o di un sito archeologico direttamente dal proprio dispositivo (computer o device mobili); le tecnologie e gli strumenti della realtà aumentata e virtuale permettono di esplorare ambienti e luoghi del presente e del passato, anche per- duti, con esperienze immersive e suggestive; la riproduzione di oggetti (stampa 3D) permette forme di fruizione nuove e allarga il bacino di utenti (percorsi rivolti a non vedenti e ipovedenti); le sofisticate indagini di diagnostica non invasiva consentono di esplorare le opere d’arte, fornendo informazioni preziosissime per la loro migliore conservazione e gestione.

Oggi le attività di ricerca sui Beni Culturali mirano a dare risposte concrete, sia per la necessaria e ineludibile fase di do- cumentazione degli stessi, sia per la loro valorizzazione, intesa come dimensione relazionale della conservazione e promozio- ne della sua conoscenza per tutte le categorie di pubblico. Un esempio significativo in questo senso è rappresentato dal proget- to di valorizzazione digitale del patrimonio culturale dei Sacri Monti della Lombardia e del Piemonte che l’Ente di Gestione dei Sacri Monti ha promosso e sta sostenendo con il supporto del Politecnico di Milano. I Sacri Monti5 nascono come percor-

si devozionali e luoghi di preghiera alternativi alla Terra Santa. Questi complessi architettonici conducono il visitatore lungo un ben preciso itinerario scandito da piccoli edifici (cappelle) contenenti statue e dipinti, che simboleggiano precisi momen- Fig. 1

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Technology and Evolution of the Eco-Systemic Approach to the Design

ti della vita di Cristo. Nel 2003 l’UNESCO6 ha iscritto il sito

“Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia” nella Lista del Patrimonio Mondiale.

I Sacri Monti ben rappresentano la “complessità” delle atti- vità di gestione che devono essere quotidianamente svolte per assicurare la conservazione del patrimonio e la sua fruizione. Per rispondere a queste esigenze è stato creato ad hoc un sistema informativo on-line attraverso il seguente programma di lavoro:

- elaborazione dei dati di rilievo esistenti per la costruzione di modelli 3D. Questa fase ha visto l’impiego di dati di rilievo geometrico in formato raster e vettoriale, messi a disposizione dall’Ente di Gestione dei Sacri Monti stesso e dati 3D acquisiti durante le campagne di rilievo laser scan- ner e fotogrammetriche svoltesi in occasione delle edizioni 2017-18 e 2018-19 della summer school Laboratory of Pla- ces7, (Fig. 1) (Achille et al., 2018);

- raccolta e sistematizzazione delle informazioni relative alle campagne di monitoraggio svolte dall’Ente. L’analisi dei dati disponibili e delle necessità espresse ha portato alla costruzione di un complesso Data Base;

- messa a punto del Sistema Informativo on-line di consul- tazione/gestione dei modelli 3D delle cappelle dei Sacri Monti e dei dati relativi alle indagini di ordinaria manuten- zione, nel rispetto delle consuetudini e del modus operandi dell’Ente e con attenzione alla scansione temporale delle attività (Tommasi et al., 2019, Tommasi et al., 2020). La prima parte dell’attività ha riguardato la creazione di mo- delli 3D, che permettessero la localizzazione dei dati di supporto alle attività conoscitive e di conservazione delle Cappelle stesse svolte dall’Ente di Gestione. Il sistema informativo, che è stato co-creato con l’Ente di gestione, permette di visualizzazione e navigare, i modelli 3D del sito e consultare via web dati e infor- mazioni (Fig. 2).

Potendo accedere ai dati via web, senza la necessità di di- sporre di software specifici, tutti gli attori coinvolti contribui- scono attivamente alla creazione della banca dati inserendo le informazioni necessarie, attraverso standard di completezza e qualità fissati (Fig. 3).

6 UNESCO (2003). Document of Sacri Monti’s Nomination. Sito https://whc.unesco.org/list/1068/docs/, (accessed March 2020). 7 http://www.sitech-3dsurvey.polimi.it/?p=2661 ultimo accesso Luglio 2020

8 La ricerca è stata realizzata da Gianpiero Venturini e l’Associazione culturale New Generations nel 2019.

Questo “patrimonio culturale digitale” è indispensabile so- stegno alle attività di conservazione e inoltre rappresenta una fonte di informazioni a supporto delle possibili azioni che posso- no coinvolgere progettualmente i privati, o supportare iniziative di crowdfunding e fundraising che possono basarsi, ad esempio, sulla possibilità di conoscere il funzionamento del “cantiere di restauro delle Cappelle” e comprendere così il complesso iter di gestione delle stesse, indispensabile alla loro salvaguardia. Op- pure, ancora, la possibilità di creare itinerari virtuali che posso- no arricchire l’esperienza di visita, grazie alle potenzialità e agli strumenti offerti dalle nuove tecnologie.

Disporre di dati digitali completi e ben strutturati offre inne- gabili vantaggi a tutti gli attori coinvolti:

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- a chi gestisce il Bene Culturale, perché si trova a disporre di tutte le informazioni per una corretta redazione del piano di gestione del bene stesso;

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- a chi svolge attività di studio e ricerca per progettare al meglio interventi sostenibili, conoscere quanto già fatto e in corso e trasmetterlo al meglio, anche tramite attività di- dattiche;

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- a chi sviluppa contenuti (VR, AR, gaming, …) ed eroga i servizi collegati; completezza e qualità dei dati sono requi- siti indispensabili per la produzione di trame soddisfacenti; -

- a chi gode dei prodotti e dei servizi, gli utenti, che possono avvicinarsi sempre di più e sempre meglio al mondo della cultura.

Le tecnologie e gli strumenti odierni ci permettono di svolge- re queste attività al meglio, trasformando l’informazione, anche quella scientifica, in qualcosa di accattivante e trasmissibile. In questo modo si crea un ponte tra sapere “esperto” e “inesperto”, che abilita forme innovative e partecipate di gestione e fruizione del patrimonio culturale.

Cultura del progetto: strumenti digitali per la pratica del progetto

La seconda indagine riguarda la ricerca “ATLAS of emer- ging practices: being an architect in the 21st century”8 sulle

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