• Non ci sono risultati.

LE ATTIVITÀ DI RICERCA E INNOVAZIONE

Nel documento Focus su AcQuE E AmbIEntE uRbAno (pagine 37-43)

L’AMBIENTE URBANO NELLA POLITICA E NELLA RICERCA EUROPEA SULL’ACQUA

G. MONACELLI 1 , E. GIUSTA 1

3. LE ATTIVITÀ DI RICERCA E INNOVAZIONE

3. LE ATTIVITÀ DI RICERCA E INNOVAZIONE

Nella società attuale fortemente globalizzata e competitiva in molti campi e settori, anche, e soprattutto, la ricerca deve essere efficiente e in grado di trovare soluzioni innovative ai problemi che si devono affrontare quotidianamente con una prospettiva verso i possibili cambiamenti che ci si troverà ad affrontare in futuro. Il tema della gestione integrata delle risorse idriche, che consente di prendere in considerazione tutte le implicazioni di natura ambientale, sociale e economica connesse agli usi dell’acqua, è stato oggetto di molti progetti di ricerca nel corso delle ultime programmazioni dei fondi comunitari destinati ad iniziative di ricerca, sviluppo e innovazioni in ambito europeo.

Nel corso del VI Programma Quadro per la Ricerca (2000-2006) due ERANET di coordinamento e rafforzamento della ricerca europea applicata al tema acqua hanno coinvolto numerosi enti che gestiscono e finanziano programmi o progetti di tutela ambientale e di gestione sostenibile delle risorse naturali. L’ERANET CRUE dedicata alla ricerca sulla prevenzione e gestione del rischio inondazione ha prodotto risultati che si sono in particolar modo concretizzati in progetti

transnazionali di condivisione, collaborazione e approfondimento di tutte quelle misure strutturali e non strutturali in grado di aumentare la resilienza delle nostre città e dei nostri territori al rischio di frequenti e disastrose inondazioni (http://www.crue-eranet.net/).

In particolare si è occupato di mitigazione delle inondazioni in ambiente urbano il progetto “Flood Risk Management in Small Urban Catchments” finanziato nel corso del primo bando comune dalle risorse messe a disposizione dagli enti di ricerca componenti il partenariato della CRUE-ERANET. Le attività progettuali realizzate in collaborazione dalle università di Amburgo, Manchester, Sheffield, dal gruppo privato inglese BRE e dalla

Ecole nationale des Ponts et Chaussées francese ha riguardato

alcuni casi-studio condotti in alcune città tedesche, inglesi e francesi attraversate da fiumi e torrenti, evidenziando le buone pratiche per affrontare adeguatamente il rischio di inondazioni in

piccoli bacini fortemente urbanizzati anche con misure non propriamente strutturali.

IWRM-NET, l’ERANET dedicata alla gestione della ricerca sulla gestione integrata delle risorse idriche ha contribuito con progetti co-finanziati dagli enti europei riuniti in consorzio allo studio di efficaci misure per la riduzione degli impatti del cambiamento climatico sulla disponibilità della risorsa idrica e all’approfondimento di tecniche e modelli per una gestione più sostenibile dell’acqua (http://www.iwrm-net.eu/).

Nel 2004 la Commissione europea ha istituito la piattaforma tecnologica sull’acqua WssTP (Water supply and sanitation Technology Platform) con lo scopo di promuovere la collaborazione e il coordinamento della ricerca e dello sviluppo tecnologico nel settore idrico industriale. Le attività della piattaforma tecnologica sull’acqua sono supportate da una vasta rete di industrie, gestori di reti idriche, università, enti di ricerca europei che insieme contribuiscono a specifici gruppi di lavoro sulle priorità della gestione dell’acqua di volta in volta individuate.

La crescente urbanizzazione è uno delle quattro sfide individuate per gli anni a venire nella

Strategic Research Agenda della piattaforma tecnologica sull’acqua. documento reso disponibile

nel 2006 nel sito dell’iniziativa comunitaria http://www.wsstp.eu. L’Agenda Strategica di Ricerca della WssTP che fissa le priorità di ricerca e sviluppo tecnologico per il settore idrico e descrive modalità e mezzi per affrontare adeguatamente tali temi, è stato poi rivisto ed aggiornato nel 2010. Nelle attività della piattaforma tecnologica sull’acqua è dato particolare rilievo alla gestione delle risorse idriche nelle aree urbane, in quanto ad una concentrazione di usi e di utenti non sempre corrisponde la necessaria disponibilità di acqua. La ricerca e l’innovazione nel settore idrico devono puntare perciò a ridurre la pressione ambientale sull’acqua provocata dai sempre più estesi agglomerati urbani. Inoltre, esse devono tener conto che i sistemi idrici urbani sono complessi e interagiscono con molti altri sistemi organizzati per la vita in città: trasporti, telecomunicazioni, piani edilizi ecc. Vi è quindi la necessità di mettere a punto strumenti di diagnosi, decisione e gestione che offrano valide soluzioni in tempo reale e che siano integrate di tutti i

molteplici aspetti della pianificazione territoriale urbana. Un programma pilota della WssTP sulla gestione dei sistemi idrici urbani, redatto da diversi gruppi di lavoro che si sono rispettivamente occupati di inondazioni in ambiente urbano, di gestione delle infrastrutture, della ricerca di fonti alternative per la fornitura di acqua, di bilancio tra disponibilità e richiesta della risorsa idrica, di riuso di reflui e acque di scolo per la produzione di energia, di sensori per il monitoraggio, del trattamento dell’acqua e del controllo dell’inquinamento, ha fornito alla Commissione europea raccomandazioni utili per la definizione del programma di lavoro del VII Programma Quadro per la Ricerca e l’Innovazione e ha poi portato al finanziamento del progetto PREPARED (www. prepared-fp7.eu) nel giugno del 2009. Questo progetto che è iniziato nel febbraio 2010 e finirà nel gennaio 2014 coinvolge un buon numero di imprese che gestiscono il servizio idrico in alcune città europee che intendono prepararsi ad affrontare gli impatti del cambiamento climatico sui sistemi di distribuzione e collettamento dell’acqua, sviluppando tecnologie di adattamento e strumenti di supporto alle decisioni.

Il progetto che coinvolge oltre a numerosi enti di ricerca europei le water utilities di Arhus in Danimarca, di Barcellona, Berlino, Eindhoven nei Paesi Bassi, di Genova, di Gliwice in Polonia, di Istanbul, di Lisbona, di Lione, di Oslo, di Simferopol in Ucraina, del Galles e di una città degli Stati Uniti e di una in Australia, sviluppa tecnologie di adattamento al cambiamento climatico per la gestione delle risorse idriche nell’ambiente urbano e strumenti di supporto alle decisioni che si basano sulla gestione dell’acqua in tempo reale, così da poter fornire risposte rapide in caso di eventi idrologici estremi, limitare i danni e salvaguardare quanto più possibile il normale svolgimento del ciclo idrologico in città.

PREPARED è un progetto dimostrativo rivolto agli utenti finali dei servizi idrici e le attività di ricerca affrontano le necessità individuate dai gestori sul territorio. I risultati del progetto saranno utilizzati per la pianificazione e riorganizzazione dei sistemi idrici delle città che partecipano al progetto e condivisi con tutti gli attori del settore idrico in Europa.

“Realizzare sistemi idrici sostenibili e efficaci per lo sviluppo economico e sociale dell’Europa e del mondo”, grazie ad un migliore coordinamento di politiche, strategie, programmi europei di ricerca e innovazione in un settore chiave per la società come è l’acqua, è invece la sfida affrontata dall’iniziativa di programmazione congiunta (JPI Joint Programming Initiative)” Water

challenges for a changing world” approvata dal Consiglio Competitività nel dicembre 2011.

38

La creazione di un fronte europeo efficiente nella gestione di questa importante sfida sulla tutela e gestione integrata delle risorse idriche è supportata dalla Commissione europea tramite il progetto WatEUR, azione di coordinamento e supporto finanziata dal VII PQ. Le principali attività di questa WATER JPI, che ha avuto il suo lancio ufficiale il 5 febbraio 2013, riguardano il finanziamento di progetti transnazionali congiunti e altre azioni svolte in comune dai partner, come la mappatura di tutte le iniziative di ricerca sull’acqua a livello europeo e la redazione di un programma di azioni strategiche di ricerca e innovazione sull’acqua. Per essere davvero efficaci queste attività devono essere inserite nel nucleo dei programmi nazionali, così da generare un’effettiva apertura alla cooperazione in Europa e nel mondo. La tutela e la gestione dell’acqua rappresentano infatti un impegno di grande rilevanza internazionale e l’iniziativa WATER JPI (www.waterjpi.eu) punta a stringere accordi di collaborazione con i maggiori attori della ricerca sull’acqua fuori dell’Europa, per programmare e lanciare attività coordinate di ricerca, innovazione e sviluppo; per mantenere la sostenibilità dell’ecosistema idrico; per garantire ai cittadini sistemi idrici sicuri ed efficienti; per accrescere la competitività dell’industria del settore idrico, per realizzare un sistema economico basato sulla sostenibilità ambientale delle risorse idriche e contribuire alla riduzione del divario tra disponibilità e richiesta di acqua.

Più recentemente, a seguito della Comunicazione della Commissione europea del 10 maggio 2012, è stato avviato un partenariato europeo di innovazione (EIP European Innovation

Partnership) sull’acqua con lo scopo di accelerare l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate

per la tutela e la gestione delle risorse idriche in Europa. Una parte del programma di lavoro è focalizzato sulla gestione dell’acqua nelle città e sulla necessità di dotarsi quanto prima di un approccio più integrato al ciclo idrologico nelle aree urbane con soluzioni innovative che coinvolgano tutti i possibili stakeholders (professionisti, cittadini, responsabili amministrativi) e siano focalizzate sul nesso acqua e energia, sull’efficienza degli usi domestici e industriali dell’acqua, sulla qualità della risorsa, sulle infrastrutture idriche, sugli usi a fini ricreativi, sulla salute pubblica e le tecnologie informatiche a supporto di una gestione più moderna ed efficiente dei sistemi idrici (http://ec.europa.eu/environment/water/innovationpartnership/).

Lo Strategic Implementation Plan della EIP sull’acqua è stato adottato a fine 2012 dopo la sua elaborazione da parte di una Task Force composta da rappresentanti di tutti gli Stati membri con lo scopo di produrre soluzioni innovative per le varie sfide che riguardano il settore dell’acqua in Europa e a livello mondiale, facendo sì che le soluzioni messe a punto contribuiscano alla crescita dell’economia e alla creazione di nuovi posti di lavoro. Le attività del programma si concentreranno sulle seguenti priorità: uso e riciclo dell’acqua, trattamento dell’acqua e dei reflui, l’uso dell’acqua ai fini della produzione di energia, la gestione del rischio e degli eventi idrologici estremi, i servizi eco sistemici, la governance dell’acqua, nuovi modelli di gestione e monitoraggio, la ricerca di finanziamenti per l’innovazione tecnologica del settore idrico. Nella scorsa primavera è stato lanciato il bando per la costituzione dei primi Action Groups incaricati di realizzare il programma di attuazione della EIP sull’acqua sulle diverse priorità individuate. I nove finora costituiti coinvolgono enti pubblici e privati, università e centri di ricerca, gestori e imprese.

4. CONCLUSIONI

Come chiaramente esplicitato nel Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee, la Commissione Europea ritiene urgente che gli Stati membri dell’Unione Europea si concentrino sulla crescita ecocompatibile e rendano più efficienti le risorse impiegate, ivi comprese le risorse idriche, al fine di superare in maniera sostenibile l’attuale crisi economica e ambientale, adattarsi ai cambiamenti climatici e aumentare la possibilità di rafforzare la competitività e la crescita del settore europeo dell’acqua. Il settore idrico comprende infatti 9 000 piccole e medie imprese attive e conta, nel solo comparto delle società di approvvigionamento idrico, 600 000 posti di lavoro diretti. La crescita ecocompatibile ha buone prospettive di sviluppo e crescita occupazionale anche in altri settori collegati al settore idrico (industrie che utilizzano

acqua,sviluppo di tecnologie in ambito idrico,ecc.), in cui l’innovazione può aumentare l’efficienza operativa. La ricerca a livello europeo ha raccolto la sfida e la comunità scientifica dell’acqua è impegnata per sviluppare e trasferire rapidamente agli enti gestori soluzioni che rendano sempre più vivibili le nostre città e ininfluenti le pressioni negative sulla disponibilità di acqua di buona qualità per gli usi potabili e civili.

40

BIBLIOGRAFIA

Direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000 che isti-tuisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque. Gazzetta ufficiale delle Comunità europee del 22 dicembre 2000.

Direttiva 2007/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2007 relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvione. Gazzetta ufficiale delle Comunità europee del 6 novembre 2007.

Direttiva 91/271/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1991, concernente il trattamento delle acque reflue urbane, GU CE n. L 135 del 30/05/1991.

Direttiva 98/83/CE del Consiglio del 3 novembre 1998 concernente la qualità delle acque de-stinate al consumo umano G.U.C.E., n. L 330 del 05/12/1998.

Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio, “Affrontare il problema della carenza idrica e della siccità nell’unione europea”, SEC(2007)993, SEC(2007)996. Common Implementation Strategy Guidance N° 24 – “River Basin Management in a changing climate”.

Comunicazione della Commissione al Parlamento, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale e al Comitato delle Regioni “Blueprint to safeguard Europe’s water resources” COM (2012) 673 final.

Articolo dell’Agenzia Europea dell’Ambiente “Water in the city” http://www.eea.europa.eu/arti-cles/water-in-the-city.

Rapporto EEA “The European environment” State and Outlook 2010 Urban Environment ISBN 978-92-9313-151-7.

Rapporto EEA “Towards efficient use of water resources in Europe” Report No 1/2012 ISBN 978-92-9213-275-0.

Rapporto EEA “Urban adaptation to climate change in Europe” - Challenges and opportunities for cities together with supportive national and European policies Report No.2/2012 ISSN 1725-9177.

Comunicazione della Commissione al Parlamento, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale e al Comitato delle Regioni “TOWARDS JOINT PROGRAMMING IN RESEARCH: Working together to tackle common challenges more effectively” COM (2008) 486 final.

Vision document della JPI “Water challenges for a changing world” waterjpi.

European Commision Recommendation of 27 October 20111 on the researcj joint programming initiative “Water Challenges for a changing world” (2011/C 317/01).

Comunicazione della Commissione al Parlamento, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale e al Comitato delle Strategic Research Agenda della piattaforma tecnologica per l’acqua WssTP. Regioni “On the European Innovation Parternship on water” COM (2012) 216 final.

CITTA’ D’ACQUA: MATERA, BOLOGNA E MODENA

P. LUCCI, D. RUZZON

ISPRA , Dipartimento Stato dell’Ambiente e Metrologia Ambientale

ABSTRACT

Il presente contributo descrive il rapporto tra tessuto storico-urbano territoriale e sistema delle acque nelle città di Matera, Bologna e Modena. Il sistema storico-territoriale materano dove già in periodo Neolitico comparvero le prime forme insediative con pratiche di captazione delle acque utilizzate fino al secolo scorso e Matera formidabile esempio di architettura rupestre mediterranea che l’Unesco ha iscritto nel patrimonio dell’umanità dove un’endemica scarsità d’acqua ha portato ad un sistema di approvvigionamento idrico costituito da acquedotti, cunicoli e cisterne ipogee. I caratteri storico territoriali e antropici nelle città emiliane di Bologna e Modena, importanti centri urbani, economici e culturali europei dal Medioevo al XVIII secolo, grazie alle vie d’acqua, un complesso sistema di chiuse e canali artificiali che permetteva traffici commerciali con il Nord Europa e il Bacino del Mediterraneo.

Parole chiave: acqua, canali, cisterne, città, insediamenti, rete, vie d’acqua.

1. INTRODUZIONE

“…..Ieri la citta’ era un mondo, oggi il mondo e’ diventato una citta’…”.2

La storia urbana, ritratto dell’identità collettiva e riferimento per il quadro conoscitivo ambientale e culturale di un territorio è testimone delle sue trasformazioni nel tempo. Se opportunamente valorizzata e indirizzata può concorrere all’individuazione di strumenti di pianificazione utili al futuro delle città. In particolare nel caso italiano, ove si ritrova una struttura territoriale straordinaria e densa, fatta di capitali, città e borghi anche piccolissimi con i caratteri della qualità più alta. Il concorso nella pianificazione di diverse discipline come storia, geografia, urbanistica, può guidare al meglio i processi di trasformazione e rispondere alla necessità della città contemporanea di riportare a sistema integrato il legame mai interrotto con il territorio che l’ha generata e rintracciare anche attraverso le vicende dello sviluppo urbano le modalità per un rinnovato codice progettuale. Il testo che segue è dedicato alle città di Matera, Bologna e Modena nel loro antico rapporto con l’acqua - la prima con il sistema di approvvigionamento sotterraneo, le altre due con la fitta rete di vie d’acqua oggi tombate – e scaturisce dai risultati del Progetto A21L di ISPRA che con la Sezione “Matrici ambientali delle città” studia la relazione tra ambiente naturale e caratteri fisico-costitutivi della storia urbana e territoriale delle maggiori realtà italiane3.

2 Cfr Lewis Munford “Le città nella storia”, Milano 1963.

3 Il Progetto A21L di ISPRA è rivolto all’analisi e raccolta dati su strumenti ed esperienze di pianificazione locale appli-cata alla tutela dell’ambiente ed ha realizzato Filarete, la Banca Dati online sulla pianificazione locale sostenibile ihttp://www.sinanet.isprambiente.it/it/filarete).

42

2. RACCOLTA DELLE ACQUE NEL SISTEMA STORICO TERRITORIALE

Nel documento Focus su AcQuE E AmbIEntE uRbAno (pagine 37-43)

Documenti correlati