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La regolamentazione dei fossi privati

Nel documento Focus su AcQuE E AmbIEntE uRbAno (pagine 75-78)

IDRAULICO. I PIANI COMUNALI DELLE ACQUE NELLA PROVINCIA DI VENEZIA

2. I PIANI DELLE ACQUE

2.3 La regolamentazione dei fossi privati

Gli esiti dei monitoraggi sono stati illustrati pubblicamente alla fine di ogni anno creando l’oc-casione per mettere a confronto diversi portatori di interesse istituzionali e non sul tema della gestione delle acque, assolvendo ad un importante ruolo di coordinamento sulla frammentazione delle competenze in tale tematica: il Commissario delegato per l’emergenza idraulica, i Comuni, i Consorzi di Bonifica, Autorità d’Ambito per la gestione integrata dell’Acqua e gli Enti gestori della rete fognaria. Si riporta nella figura seguente una rappresentazione cartografica dello stato di attuazione dell’applicazione delle “Direttiva Piani delle Acque” di cui all’art. 15 del PTCP all’ultima presentazione pubblica, tenutasi in data 30.11.2012.

Attualmente sono 17 i piani conclusi (13 approvati e 4 adottati) ed in corso di realizzazione e cioè i Comuni hanno attivato le risorse per la realizzazione della manutenzione e delle opere di prevenzione del rischio di competenza.

La discussione così avviata sta portando ad una visione più ampia del ciclo delle acque, abbatten-do decennali resistenze e consentenabbatten-do un approccio più razionale alla tutela di questa importante risorsa e degli stessi territori che, ospitandola, ne devono garantire gli spazi naturali.

2.3 La regolamentazione dei fossi privati

Nell’ambito delle iniziative di contrasto al dissesto idrogeologico ed in stretta connessione con lo strumento dei Piani delle acque, alla fine del 2012 la Provincia di Venezia ha proposto ai comuni uno schema di regolamentazione dei fossi privati, fornendo un ulteriore importante strumento per il riordino della rete minore di drenaggio delle acque.

I fossi privati costituiscono il primo fondamentale elemento dell’intera rete scolante del territorio. La capillare distribuzione, un dimensionamento adeguato e la regolare manutenzione consentono infatti di evitare o limitare gli allagamenti in occasione delle intense precipitazione piovose. Allo stesso tempo oltre all’aspetto della sicurezza idraulica, i fossi privati assumono un rilevante valore ambientale e paesaggistico, per lo sviluppo di numerose specie vegetali e animali che si instaura-no sia all’interinstaura-no che lungo i margini.

Da qui la necessità di uno specifico regolamento al fine di disciplinare in modo organico le norme e i regolamenti vigenti, di tutelare e valorizzare la funzionalità della rete idrica scolante privata,

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relativamente all’aspetto idraulico, ambientale e paesaggistico e la proposta ai Comuni ai fini dell’adozione.

Lo schema di regolamento è stato messo a punto dal Servizio Geologico e Difesa del Suolo con la collaborazione dell’Unione Veneta delle Bonifiche, mediante un lavoro di coordinamento dei contributi dai tecnici dei Consorzi di Bonifica. Il documento può essere adottato già nella for-mulazione, ma le Amministrazioni comunali sono naturalmente invitate ad adattarlo in base alle specificità territoriali. Il regolamento è anche stato pubblicato per conto della Provincia a cura del Centro Internazionale della Civiltà dell’Acqua ed è stato illustrato alle amministrazioni in un incontro pubblico.

3. CONCLUSIONI

All’interno del processo di Pianificazione Territoriale, il Piano delle Acque rappresenta uno stru-mento innovativo, fondamentale per la corretta gestione del territorio ai fini della sicurezza idrau-lica. Alla luce degli evidenti cambiamenti climatici e dei fenomeni che hanno investito il territorio della Provincia di Venezia negli ultimi anni, appare necessario accompagnare lo strumento di pianificazione territoriale con studi che mettano in evidenza le problematiche idrauliche presenti sia a livello di bacino idrografico (scala intercomunale), che a livello di gestione locale delle acque e loro differenziazione. La Provincia di Venezia ha interpretato anche in questa direzione il ruolo affidato dalla normativa in materia di difesa del suolo sforzandosi di attuare un ruolo di coordina-mento e di supporto in forza di un’intensa attività conoscitiva consolidata ormai da anni con studi ed indagini, principalmente in collaborazione con Enti di Ricerca (Università di Padova, Bologna e Trieste, CNR ISMAR di Venezia, Co.Ri.La,…) che hanno portato alla redazione di numerose carto-grafie tematiche e pubblicazioni inerenti la geologia e l’assetto fisico del proprio territorio e l’orga-nizzazione delle numerosissime informazioni e dati territoriali in apposite banche dati georiferite. In passato, in materia di disciplina degli aspetti quali-quantitativi della risorsa idrica superficiale e profonda, la pianificazione comunale ha fatto proprie, nella maggior parte dei casi, i soli vincoli e prescrizioni provenienti da strumenti di settore quali i PAI, i Piani Generali di Bonifica e specifici piani di settore delle acque a livello regionale. Il passaggio culturale e programmatico necessario è quello di spingere affinché, al di là degli strumenti vigenti sopra elencati, vengano assunte all’in-terno della pianificazione di livello comunale delle specifiche linee guida per il territorio di propria competenza, tali da evidenziare le criticità presenti e far proprie misure compensative, mitigative e correttive, attuabili in coerenza con gli obiettivi di sviluppo e salvaguardia del territorio anche a livello puntuale. Tale proposito, evidenziato fin dai primi incontri partecipativi-concertativi, che hanno portato all’adozione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, ha trovato la sua versione finale in una direttiva regionale che indica la necessità di redigere un piano delle acque di livello intercomunale, con lo scopo di evidenziare le principali criticità sovracomunali della rete idrica principale ed un livello attuativo-operativo obbligatorio da redigere in sede di Piano degli Interventi.

Un altro aspetto importante riguarda le trattazione omogenea e completa del rischio idraulico che, alla luce della Direttiva Europea 2007/60, recepita con Dlgs 49/2010, va demandata al Piano di Gestione del rischio alluvione del Distretto Idrografico delle Alpi Nord Orientali e quindi, all’aggiornamento dei PAI e dei Piani Stralicio relativi alla sicurezza idraulica predisposti in ragione dei principi della legge 183/89 sulla difesa del suolo. Con questo nuovo strumento di pianifica-zione dovranno infatti essere affrontati, con regia unitaria e secondo i principi del percorso parte-cipato, i problemi di tutte le reti idrografiche, quelle afferenti ai grandi fiumi, alla rete di pianura, alle reti minori a livello comunale. Dovranno essere incluse in questo contesto anche il rischio di inondazioni marine e nelle lagune. E’ un percorso complesso che riguarda non solo l’Autorità Di-strettuale, ma anche le Regioni, le Province, i Consorzi di Bonifica, i Comuni. Il Piano delle Acque nel Comuni della regione Veneto diviene quindi uno strumento importante in quanto consente di affrontare gli aspetti di massimo dettaglio degli ultimi elementi della rete idraulica assicurando l’integrale gestione del rischio idraulico per ogni porzione del territorio distrettuale.

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BIBLIOGRAFIA

ISPRA, 2013. VIII Rapporto sulla Qualità dell’Ambiente Urbano – Edizione 2012. www.ispram-biente.it

Consiglio Regionale del Veneto, 2012. Le superfici agricole in Veneto. Aggiornamento statistico e implicazioni territoriali dell’uso del suolo. www.consiglioveneto.it.

Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la Protezione Civile. Commissario delegato per l’emergenza concernente gli eccezionali eventi meteorologici del 26 settembre 2007 che hanno colpito parte del territorio della Regione Veneto, 2009. Linee guida per gli interventi di prevenzione dagli allagamenti e di prevenzione degli effetti. www.regione.veneto.it.

Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la Protezione Civile. Commissario delegato per l’emergenza concernente gli eccezionali eventi meteorologici del 26 settembre 2007 che hanno colpito parte del territorio della Regione Veneto, 2009 bis. Linee guida per la valutazione di compatibilità idraulica. www.regione.veneto.it.

“Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Venezia (L.R. 11/2004)”, approvato dalla Regione Veneto con D.G.R.V. n. 3359 del 30.12.2010 e pubblicato dalla Provincia con D.G.P. n. 8 del 1.02.11. www.pianificazione.provincia.venezia.it

Provincia di Venezia, 2011. I piani comunali delle acque. Strumenti di sicurezza idraulica e oppor-tunità per la rigenerazione del territorio (AA.VV.), a cura di Centro Internazionale Civiltà dell’Ac-qua. www.difesasuolo.provincia.venezia.it

“Atlante geologico della Provincia di Venezia” (AA.VV. - Provincia di Venezia, 2011). www.difesa-suolo.provincia.venezia.it

“Gestire i fossi privati – regole per una buona manutenzione e linee guida per i Comuni” a cura di Civiltà dell’Acqua – centro internazionale (AA.VV. - Provincia di Venezia, 2012). www.difesasuolo. provincia.venezia.it

UN POSSIBILE APPROCCIO ALLA STIMA DEL DANNO

Nel documento Focus su AcQuE E AmbIEntE uRbAno (pagine 75-78)

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