3.2 IFRS – US GAAP: differenze in materia di business combinations
3.2.4 Attivit` a e passivit` a potenziali (contingencies)
Un tema sul quale permangono ancora elementi di marcata differenziazione nel- l’ambito delle aggregazioni aziendali si rinviene nel trattamento contabile previsto per le attivit`a e passivit`a potenziali (contingencies), sulle quali le posizioni de- gli standard setters appaiono profondamente disomogenee. Lo Statement n. 5 Accounting for Contingencies fornisce in primo luogo la definizione accolta dai principi contabili statunitensi, secondo la quale si parla di elemento potenziale con riferimento ad una condizione o situazione attuale o ad un complesso di circo- stanze che implicano un senso di incertezza in grado di generare benefici o perdite a carico di un’entit`a al verificarsi o meno di uno o pi`u eventi futuri determinati
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12. Come gi`a discusso nel par. 2.3.1, l’approccio seguito dai principi contabili
ias/ifrs prevede che il trattamento delle passivit`a potenziali costituisca un’ec- cezione al principio di valutazione, poich´e la loro rilevazione si realizza solamente se si tratta di passivit`a derivanti da obbligazioni attuali collegate ad eventi futuri ed il relativo fair value pu`o essere stimato in modo attendibile: il riconoscimento avviene in deroga al disposto dello ias 37, cio`e anche se non viene rispettata la condizione di probabilit`a, per effetto della quale l’estinzione della passivit`a richiederebbe l’impiego di risorse in grado di generare benefici economici. L’ar- chitettura definita dai principi statunitensi, invece, pur prevedendo analogamente un’eccezione al criterio di rilevazione13, si discosta sensibilmente da tale imposta-
zione e prevede un impianto pi`u articolato, distinguendo innanzitutto tra attivit`a e passivit`a di natura contrattuale e non e nell’ambito di queste ultime tra quelle che ottemperano al criterio ‘more likely than not ’ previsto dal Concepts State- ment. Tale impianto `e comunque un’evoluzione rispetto al passato, quando le passivit`a potenziali dell’acquirente non erano generalmente riconosciute alla data di acquisizione, compromettendo cos`ı in qualche modo la fedelt`a della rappresen- tazione 14. Il primo passaggio che si rende necessario per determinare il criterio
di contabilizzazione da adottare `e la distinzione tra gli elementi potenziali di na- tura contrattuale e di quelli che originano invece da fonti differenti: nel primo caso, infatti, si prevede che l’acquirente debba provvedere a rilevare le attivit`a acquisite e passivit`a assunte alla data di acquisizione esprimendole ai loro fair value in corrispondenza di tale epoca temporale. La questione valutativa diventa pi`u spinosa nel momento in cui si passa a considerare le non-contractual contin- gencies, per le quali diventa di centrale importanza il criterio cui si `e accennato
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“fasb Statement No. 5, Accounting for Contingencies, defines a contingency as an existing condition, situation, or set of circumstances involving uncertainty as to possible gain or loss to an entity that will ultimately be resolved when one or more future events occur or fail to occur.” – fasb, sfas 141, par. 23
13“There are exceptions to the recognition or measurement principles. The first exception
is to the recognition principle involving contingencies ( fas-5, Accounting for Contingencies), where circumstances involving uncertainty as to possible gain or loss to an entity are to be resolved based on one or more future events occurring or failing to occur.” – Silliman B. J. (2008), p. 34
14“Previous accounting generally did not recognize an acquirer’s obligation to make payments
conditioned on the outcome of future events at the acquisition date. [. . . ] Failure to recognize that obligation at the acquisition date would not faithfully represent the economic consideration exchanged at that date.” – Wilson A. C., Key K. (2008), “Revised Accounting For Business Combinations”, in American Journal of Business Education, vol. 1, n. 2, p. 13
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Capitolo 3. L’impostazione degli US GAAP in materia di business combinations: analisi e confronto con gli IFRS
in precedenza. Passando ad analizzarne il contenuto, innanzitutto il ‘more likely than not criterion’ differisce nell’utilizzo dalla nozione di probabilit`a impiegata per definire i concetti di attivit`a e passivit`a: nelle Basis for Conclusions il fasb fornisce indicazioni in ordine al differente significato che viene assunto dalle due espressioni. Nella nozione di passivit`a prevista dal paragrafo 35 del Concepts Statement (“Liabilites are probable future sacrifices of economic benefits arising from present obligations of a particular entity to transfer assets or provide servi- ces to other entities in the future as a result of past transactions or events.”) il termine ‘probable’ si riferisce al fatto che questo elemento patrimoniale richieder`a verosimilmente il sacrificio futuro di risorse ai fini della sua estinzione e non mette invece in dubbio il fatto che si sia in presenza di un’obbligazione attuale; come specificato nella nota che correda la nozione, l’espressione `e volta a riconoscere che il business e le altre attivit`a economiche sono sviluppate in un ambiente carat- terizzato da incertezza in cui pi`u risultati sono possibili15. Il criterio specificato dalle disposizioni in materia di aggregazioni aziendali, invece, si applica se l’acqui- rente ha contratto un’obbligazione di pagamento al verificarsi di un determinato evento futuro, ovvero si chiede se la probabilit`a che l’impresa sostenga un’obbliga- zione attuale `e maggiore di quella dell’evento contrario: qualora il requisito venga soddisfatto, cio`e se si ritiene che l’evento da cui dipende l’obbligazione sia il pi`u probabile, il valore equo incorpora l’incertezza circa l’ammontare e l’epoca tem- porale di impiego dei flussi di cassa con cui procedere. Per chiarire la questione il fasb propone un esempio che permette di comprendere la portata del principio.
15“Its inclusion in the definition is intended to acknowledge that business and other economic
activities occur in an environment characterized by uncertainty in which few outcomes are certain.” – Concepts Statement n. 6, footnote 21
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Si consideri un’impresa coinvolta in procedimenti giudiziari volti ad accertare eventuali vio- lazioni di norme, il cui capitale sia acquistato interamente da un’altra impresa prima che tali azioni legali siano giunte a giudizio definitivo. L’acquirente, seppur rassicurato dalla controparte circa il fatto che tutte le attivit`a sono state svolte nel pieno rispetto delle leggi vigenti, valuta la possibilit`a di iscrivere una passivit`a alla data di acquisizione ad un importo corrispondente al proprio fair value se ritiene che la probabilit`a che tali violazioni siano in- tervenute sussista realmente. Nell’effettuazione di queste valutazioni il compratore considera tutti i fatti e le circostanze pertinenti, come le procedure preliminari di analisi delle prove e dei documenti disponibili, pareri degli esperti in ordine alla possibilit`a che il venditore sia considerato affidabile sulla base delle informazioni a disposizione alla data di acquisizione od altre informazioni o procedure rilevanti. L’acquirente si trover`a cos`ı a decidere se rilevare la passivit`a sulla base delle informazioni disponibili e delle altre evidenze: il ‘more likely than not criterion’ porta a concentrarsi sulla probabilit`a che la controparte abbia effettivamente violato le norme e sussista perci`o una pi`u concreta possibilit`a di condanna nei procedimenti cui risulta essere sottoposta nel qual caso provveder`a all’iscrizione in bilancio della passivit`a al fair value.
Una volta analizzato il requisito che funge da discriminante nella valorizzazione in bilancio delle attivit`a e passivit`a potenziali non contrattuali resta da considerare il trattamento prescritto dai principi contabili statunitensi: la prima fattispecie osservata `e quella delle poste per le quali alla data di acquisizione appare maggio- re la probabilit`a che diano origine ad attivit`a o passivit`a, nel qual caso si prevede che la valutazione debba avvenire al valore equo; qualora, invece, il criterio non sia soddisfatto l’acquirente non deve rilevare alcuna attivit`a o passivit`a alla data di acquisizione, ma applicare un trattamento contabile conforme ad altri principi, tra cui lo Statement n. 5 Accounting for Contingencies. Oltre alle indicazioni da seguire per la valorizzazione in sede di iniziale rilevazione, il principio statu- nitense statuisce anche le disposizioni da seguire per la valutazione successiva: in particolare richiede di continuare a rendicontare un’attivit`a o passivit`a deri- vante da situazioni di incertezza (che ricadrebbe nell’ambito di applicazione dello sfas 5 se non acquisita mediante l’operazione aggregativa) al proprio valore equo fintanto che non si rendono disponibili nuove informazioni che possano fornire maggiore chiarezza circa il verificarsi o meno nel futuro dell’evento o della condi- zione stabiliti. Qualora nuove informazioni si siano rese disponibili, l’acquirente sulla base di queste ultime deve provvedere alla misurazione dell’ammontare delle attivit`a e passivit`a corrispondenti sulla base dei seguenti criteri, concepiti come una soluzione intermedia tra le esigenze di una migliore esposizione in bilancio e la contabilizzazione successiva di attivit`a e passivit`a ai sensi dello sfas 5:
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elevato tra il fair value alla data di acquisizione e l’importo che risulterebbe dall’applicazione dello sfas 5;
• le attivit`a devono essere iscritte al pi`u basso tra il fair value alla data di acquisizione e la migliore stima dell’ammontare del futuro regolamento. Emerge dalla lettura delle disposizioni riportate nello sfas 141 come un fattore che assume un ruolo predominante sia rappresentato dall’informazione, poich´e le valutazioni compiute in sede di redazione del bilancio consolidato in materia di attivit`a e passivit`a potenziali richiedono sia opportune assunzioni (in ordine, ad esempio, alla valutazione della probabilit`a di pagamento), sia con tutta pro- babilit`a contributi di provenienza esterna (come pareri di esperti o avvocati) 16.
In sintesi, l’informazione diviene elemento essenziale in tutto il percorso che si sviluppa tra la rilevazione e valutazione iniziali e la successiva revisione degli im- porti iscritti: in un primo momento, infatti, gli elementi a disposizione vengono vagliati allo scopo di distinguere tra situazione di incertezza contrattuali e non, distinguo che appare non sempre di agevole determinazione e che talvolta pu`o richiedere l’intervento di elementi di soggettivit`a. In un secondo momento, in particolare nell’ambito delle non-contractual contingencies, le informazioni sono indispensabili per permettere di verificare se il requisito ‘more likely than not ’ `e soddisfatto, ovvero se sulla base degli elementi sussistenti alla data di acquisizio- ne si ritenga pi`u verosimile che dall’incertezza scaturiscano attivit`a o passivit`a piuttosto che l’evento contrario; infine, in sede di valutazioni successive a quella iniziale, si verifica l’eventuale disponibilit`a di nuove indicazioni dalle quali pu`o discendere una revisione dei criteri di misurazione adottati.
La scelta del fasb di prevedere un criterio di contabilizzazione come il fair value per il trattamento delle attivit`a e passivit`a connesse a situazioni di incertezza costituisce una novit`a nel quadro dei principi statunitensi rispetto a quanto san- cito nella disciplina previgente: l’importo al quale le poste patrimoniali erano iscritte raramente era il valore equo alla data di acquisizione, pi`u spesso invece
16“The inherent difficulty in measuring the fair value of contingent assets and liabilities is
the quality and availability of information as of the acquisition date. The fair value estimate of contingent assets and liabilities will be based on certain assumptions, such as the probability of payment, and will likely require significant input from extemal parties, such as environmental experts or attomeys. In periods subsequent to the business combination, contingent assets will be measured at the lower of their fair value at the acquisition date or their estimated realizable amount.” – Dorata N. T., Badawi I. M. (2008), “International Convergence: The Case of Accounting for Business Combinations”, in Accounting & Auditing, aprile, p. 39
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si trattava dell’importo di regolamento o della migliore stima del valore atteso di regolamento sulla base delle circostanze riscontrate in corrispondenza di un’epoca temporale successiva alla data di acquisizione. In una prima fase lo standard set- ter ha valutato la possibilit`a di estendere la disciplina sancita dallo sfas 5 anche agli elementi trasferiti nel corso della business combination, ma la considerazione degli effetti che ne sarebbero derivati ha portato a rigettare simile possibilit`a: le perplessit`a hanno riguardato, in particolare, la mancata rilevazione degli utili derivanti da situazioni di incertezza a causa del divieto di rilevare i ricavi prima della loro realizzazione 17, nonostante la presenza di tutte le informazioni neces-
sarie alla data di acquisizione e anche se la pratica era gi`a prescritta dalla prima formulazione dello sfas 141. In modo analogo si `e prevista una deroga anche per il trattamento delle perdite contingenti, per le quali non sarebbe prevista alcuna rilevazione ai sensi dello sfas 5 salvo che non vi sia un’elevata probabilit`a di un futuro impiego di risorse: la considerazione di entrambi questi aspetti ha condotto il fasb a fronteggiare il rischio di un’errata valutazione dell’avviamen- to, che in caso di mancata iscrizione di attivit`a sarebbe stato sopravvalutato e sottovalutato, invece, qualora non fossero state correttamente imputate le dovute passivit`a. Si consideri l’esempio seguente in cui si apprezzano i rischi di sopra e sottovalutazione dell’avviamento.
L’impresa α acquista una partecipazione totalitaria nel capitale di β nella quale non deteneva alcuna quota di capitale: sulla base del disposto dello SFAS 141 il calcolo dell’avviamento si riduce alla differenza tra il fair value del corrispettivo e quello delle attivit`a identificabili nette trasferite. Si riportano di seguito i dati:
valore equo corrispettivo = 120
valore equo attivit`a nette trasferite = 100 goodwill = 120 –100 = 20
Supponendo di trascurare alcune attivit`a (per un ammontare pari a 10), il valore delle attivit`a nette trasferite scende a 90:
goodwill = 120 – 90 = 30, ovvero l’avviamento `e sopravvalutato.
Al contrario, supponendo di trascurare alcune passivit`a e che il loro valore sia pari a 10 si ottiene:
goodwill = 120 – 110 = 10, ovvero l’avviamento `e sottovalutato.
17“Contingencies that might result in gains usually are not reflected in the accounts since to
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Tra le soluzioni valutate il Board ha deciso infine di implementare quella che pre- vede la valutazione delle attivit`a e passivit`a derivanti da situazioni di incertezza al rispettivo fair value in modo da valorizzarne il contributo alla completezza dell’informativa economico-finanziaria emergente dai bilanci. Una prima preoc- cupazione che era stata espressa da molti commentatori dell’Exposure Draft, con cui si illustrava il contenuto delle proposte in materia, si concentrava sulla pos- sibilit`a di stimare in maniera attendibile il valore equo delle attivit`a e passivit`a potenziali, situazione per la quale lo stesso standard setter non ha rilevato la sus- sistenza di elementi di complicazione maggiori rispetto alle valutazioni operate con riferimento a qualunque altra posta patrimoniale, ritenendo, invece, che le clausole contrattuali e le informazioni assorbite nella fase di definizione dell’ope- razione aggregativa risultino adeguate e sufficienti 18.
Un secondo aspetto di scarsa chiarezza per gli operatori era poi costituito dal- l’affidabilit`a delle valutazioni, per il timore che simile espressione implicasse la necessit`a di disporre di stime di precisione assoluta e di non essere in grado di ottemperare a simile richiesta: in questo senso il fasb `e intervenuto a chiarire il significato del termine, stabilendo che “non `e necessario che l’acquirente sia in grado di determinare, prevedere o altrimenti conoscere con certezza o precisione l’importo complessivo del regolamento di tale situazione di incertezza alla data di acquisizione (o entro il periodo di valutazione)” e altres`ı che “la rappresentazione fedele non implica n´e la precisione assoluta della stima, n´e la certezza del risul- tato” 19. Affinch´e le stime possano considerarsi attendibili `e quindi sufficiente
che esse si fondino su dati corretti che riflettono le migliori informazioni disponi- bili alla data di acquisizione, pur riconoscendo che in ogni caso non si tratta di una misura definitiva, quanto piuttosto di un’indicazione sul valore corrente di attivit`a e passivit`a che sconta gli effetti dell’incertezza