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19 agosto.

N ella lo tta franco-tedesca l’In g h ilte rra e l’A ustria p o ­ tra n n o esercitare u n ’ azione assai efficace, p erchè prove­ niente d a p u n ti eccentrici e no n facilm ente prevedibili. D ell’In g h ilte rra i giornali han n o già accennato l’intervento sul cam po tattico, con lo sbarco di sir Jo h n F ren ch , ge­ neralissim o, e delle tru p p e. D ell’A ustria n u lla si sa. Dopo u n p rim o accenno all’arriv o di un corpo d ’esercito au ­ striaco nel Baden, lo schieram ento delle tru p p e au striach e è diventato un m istero.

iVorremmo d im o strare oggi che u n a p a rte dell’eser­ cito au striaco dovrebbe essere a qu est’o ra con o dietro l’esercito tedesco p er la grande b attag lia p ro ssim a ; e,

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se non c’è, che la sua assenza, p er quanto si può r a ­ gionevolm ente prevedere, costituisce un errore.

I tedeschi possono aver creduto, al m om ento di di­ c h ia ra re la guerra, di acquistare im m ediatam ente il so­ pravvento sui francesi, e, quindi, avere calcolato, al co­ m inciare delle operazioni, che l’esercito austriaco dovesse essere im piegato a p a ra re altre m inacce o conseguire altri scopi fu o ri del teatro d ’operazioni occidentale. Ma già dai giorni 6, 7, e 8 di questo mese avrebbero dovuto ac­ corgersi che gli avvenim enti non si svolgevano p er loro nel m odo previsto. Oggi i risu ltati ben constatati, che determ inano la loro situazione, sono i seguenti:

1. L ’attacco di so rp resa tedesco è fallito. Le due avanzate tentate, energicam ente attraverso il Belgio, as­ sai m eno energicam ente verso N ancy, sono state p er o ra arrestate.

2. La m obilitazione francese è avvenuta senza gravi inconvenienti, non d istu rb ata daH’irruzione tedesca; i sol­ d ati francesi hanno potuto essere arm ati e vestiti in breve tem po e i servizi hanno potuto costituirsi. L a ra d u n a ta susseguente alla m obilitazione si è svolta con eguale buon successo : non sappiam o precisam ente dove l’esercito fra n ­ cese sia schierato, m a il solo fatto che tutto l’esercito tedesco è ferm o alla fro n tiera d im o stra che il prim o è al suo posto, di fro n te al nemico.

3. Gli eserciti alleati belga e inglese sono congiunti con l’esercito francese. I belgi hanno com piuto assai be­ ne, non direm o il com pito (poiché crediam o che nulla vi fosse di precisam ente prestabilito in questo senso) m a l’occasionale funzione di copertura, e gli inglesi hanno potuto sb arcare un corpo di spedizione in F ran cia e sald a rsi con gli alleati.

4. Gli eserciti francese e tedesco si trovano oggi in condizioni uguali.

O ra l’uguaglianza di condizioni costituisce già un pe­ ricolo, o alm eno uno svantaggio, p er l’esercito germanico. Esso n o n può am m ettere questa p arità, la quale significa che n essun passo innanzi è stato fatto p er l’im m ediata risoluzione della lotta.

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Gli avversarli guadagnano il tem po necessario all’in ­ tervento della terza alleata, della Russia, che già scende in cam po, m en tre la F ra n c ia h a an co ra ogni potenza d ’azione. E cpiesto è il m aggior pericolo che possa m i­ nacciare la G erm ania.

Bisogna dunque che la G erm ania ro m p a a suo favore l’equilibrio attuale. Bisogna che dia subito, con poderosi eserciti, il colpo decisivo alla F ran cia. Bisogna, insom m a, che chiam i a sè l’A ustria.

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Se i calcoli germ anici sem brano essere stati e rra ti r i ­ spetto agli avvenim enti del teatro d ’operazioni occiden­ tale, paiono esatti p e r il teatro orientale. Assai p ro b a ­ bilm ente lo stato m aggiore tedesco, preoccupato d alla grandezza dell’ avversario russo, lo h a considerato più giustam ente di quanto non abbia considerato il Belgio. Se o ra si sente rip e te re che la R ussia h a accelerata la m obilitazione, tan to d a essere p ro ssim a a com inciare l’a­ zione effettiva, si può d u b itarn e, e credere che questa offensiva rich ied erà alm eno an co ra qualche tem po p rim a di svolgersi efficacemente.

Le condizioni degli eserciti austriaco e tedesco nel teatro di operazione russo e serbo, sono le seguenti:

La R ussia h a bisogno an co ra di qualche tem po p e r p o rta re in linea tali forze da esercitare u n a vera e grave m inaccia contro le tru p p e austro-tedesche. È pro b ab ile che abbia già o debba fra pochissim i giorni avere p ro n ti 12 o 14 co rp i d ’esercito p e r l’avanzata verso ovest. Ma gli austro-tedeschi possono sem pre fronteggiare quei co rp i con i 5 o 6 che p a re abbiano lasciati nella P ru ssia o rie n ­ tale e i 5 o 6 che potreb b ero aver m essi, in un p rim o tem po, in Galizia. L ’attitudine offensiva dell’esercito russo non è tale (a quanto alm eno è lecito d e d u rre d a ll’espe­ rienza storica) da sferrarlo rap id am en te e con gran d is­ sim a energia innanzi. L ’esercito è solido, m a lento, q u a­ drato, atto alla difesa e, forse, non tutto m unito di quanto

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è necessario p e r u n a lunga avanzata. La rad u n ata delle prim e tru p p e ru sse n o n p arreb b e perciò veram ente pe­ ricolosa se n o n fr a un certo tem po.

L a Serbia m in accia debolm ente la Duplice Alleanza, ra p p re se n ta ta p e r lei più precisam ente dall’Austria. L'e­ sercito serbo n o n può, p e r m olte ragioni, fra le quali è veram ente im p o rtan te la topografica, p o rta re u n a g u erra lontano d alla isua fro n tiera. Conosciamo il pericolo che po ­ trebbe su scitare l’elem ento serbo nelle provincie di fro n ­ tiera. A m m ettiam o che se le tru p p e austriache non p re ­ sidiassero il paese quasi più contro i sudditi che contro i nem ici, p a rte dei p rim i si ribellerebbe. Ma forse questa m inaccia n o n è così grave, fino ad oggi, come p are: e forse, fino a oggi, i legami della m o n arch ia au stro -u n ­ garica sono a n co ra ben saldi. Due o (tre corpi d ’esercito lasciati co n tro i serbi potrebbero togliere pel m om ento q u alu n q u e velleità di offensiva avversaria. Crediam o fan ­ tastica la n o tizia di 400 000 austriaci nel teatro d'ope­ razio n i m eridionale. Q ualche altro corpo d ’esercito invece può su p p o rsi ragionevolm ente tenuto in osservazione in a ltri luoghi della fro n tie ra austriaca.

U n certo num ero di corpi d ’esercito, abbastanza gran ­ de (forse 4 o 5) rim an e così oggi disponibile p er l’Au­ stria. Q uesti a noi p a re debbano essere, se già non sono, m iiti ai tedeschi, p e r co n co rrere a p a ra re il pericolo più vicino e grave, che è il pericolo francese.

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Se p er quanto abbiam o detto, si accetta il principio d e ll’o p p o rtu n ità della cooperazione austriaca, si prospetta la questione: è possibile, o, p er meglio dire, sarebbe stato possibile a ttu a rla (poiché a quest’ora essa avrebbe do­ vuto esser già avvenuta)?

Scartiam o subito tu tte le difficoltà frapposte d a im ­ pedim enti m orali, p e r no n considerare che la possibilità m ateriale. C om prendiam o bene che i tedeschi non abbia­ no voluto ch iam are nei prim issim i giorni gli austriaci

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al loro fianco, dopo le clam orose assicurazioni di schiac­ ciare in breve tem po i francesi. C om prendiam o ; m a, es­ sendo cam biati gli avvenim enti, no n approviam o la p e r­ sistenza, se questa c’è stata o c’è, pel rifiuto. Nei giorni 6, 7 e 8 i tedeschi avrebbero dovuto com inciare a farsi un chiaro concetto delle loro condizioni; e da quei giorni avrebbero dovuto ab b an d o n are ogni sentim ento di o r ­ goglio p e r sottostare alla fe rre a necessità. Se non h anno obbedito a questa, hanno commesso, ci p are, un g ran d e errore.

L a possibilità m ateriale di tra s p o rta re tru p p e a u stria ­ che dietro le tedesche c’era. P e r il num ero che abbiam o già accennato dei corpi d ’esercito disponibili, la rete fe r­ ro v ia ria deH’À ustria e della G erm ania m eridionale p erm et­ teva di com piere il m ovim ento ; sufficiente e ra il tem po p e r questo. Anzi crediam o che il tem po stesso no n sia ancora, a tu tt’oggi, trascorso.

L ’invio delle tru p p e au striach e a rin fo rzo di quelle tedesche doveva insom m a essere la risp o sta allo .sbarco inglese in F ran cia.

Si può o b iettare che la G erm ania h a p referito r a f ­ fo rzare le tru p p e di p rim a linea con le p ro p rie riserve, che attivam ente chiam a e spedisce alla frontiera. Ma le riserve non h anno la sveltezza e l’energia di tru p p e sotto le arm i o d a poco congedate; e im piegate dopo un ad e ­ guato tem po d ’istruzione, e con m aggior calm a, re n d e ­ reb b ero assai più d ’ora. Si può obiettare che n o n c’è più posto sulla linea di schieram ento p e r altre tru p p e, p er quanto eccellenti, e che nuovi soldati non farebbero che im pacciare. Se questo è, i tedeschi sono incorsi in un altro e rro re di calcolo : giacché con l’impiego di tu tti i soldati che la fro n te di b attag lia com portava, e quindi col m assim o sforzo, non sono riusciti nell’intento di so­ v erch iare di prim o colpo l’avversario.

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R ipetiam o: no n sappiam o che cosa faccia l’esercito austriaco. Ma ci p are che se venissimo a conoscere che, nel giorno d ella grande lotta, sulla fro n tiera franco-te­ desca i k epi au striaci si sono m ostrati dietro gli elmi tedeschi, n o n dovrem m o stupirne. I m ovim enti austriaci, se sono avvenuti, hanno avuto luogo neH’interno della G erm ania, e nessuno sa quello che avviene in Germania. Il posto dell’A ustria in cam po, dal punto di vista m i­ litare, o ra che il pericolo francese si disegna ben piu m inaccioso di quel che i tedeschi non credevano, ci p are debba essere sul R e n o .*)

*) Questo articolo scrivevamo il 19 di agosto, quando, non avendosi nessun sentore della finita mobilitazione russa di fronte alla Galizia, sembrava cbe la minaccia russa contro l ’Austria fosse ancora assai lontana. I fatti hanno smentito in parte le previsioni: e l’esercito russo il 19 di agosto cominciava già a mar­ ciare contro quello austriaco, che non lo attendeva, ma, probabilmente forte di 10-12 corpi d’armata, gli andava a sua volta incontro, invadendo la Polonia me­ ridionale.

Riproduciamo lo scritto (benché nemmeno dopo cinque mesi si sappia preci­ samente se l’ajuto austriaco fu dato o no all’esercito tedesco) e perchè rispecchia le nostre idee di allora, e perchè ancora oggi pensiamo che nei primi giorni della guerra la Germania doveva, in ogni modo, ottenere una vittoria decisiva sulla Francia. Uno dei modi, e forse il migliore, essendo mancati alcuni elementi su cui la Germania avrebbe, secondo i suoi calcoli, potuto contare, era l ’intervento dell'Austria sul Reno: e, forse, nel nostro articolo, fu soltanto esagerato il nu­ mero dei corpi d’esercito austriaci che avrebbero dovuto concorrere coi tedeschi. Personaggi militari russi sostennero, d’altra parte, un mese o due dopo noi, la stessa nostra tesi, quando esaminarono come si erano svolte le operazioni di guerra tra Russia e Germania ed Austria.

Capitolo VI.

“ Posso annunziare che l ’avanzata generale dei corpi di esercito russi cominciò ieri, diciassettesimo giorno di mobilitazione. Una forte pressione sui confini austro-germanici avverrà almeno una settimana prima di quel che si riteneva possibile, e indubbiamente porterà lo scoraggiamento fra i nemici nei loro attacchi contro la Francia. „

(Il Times da Pietrogrado 18 agosto.)

“ Mentre il grosso delle forze tedesche sta urtando contro le truppe francesi, altri assalitori stanno per costringere la Germania e l’Austria a impiegare una nuova lotta che sembra dover assumere immediatamente grandi proporzioni. I tedeschi facevano assegna­ mento sopra una sollecita decisiva disfatta della Francia, che per­ mettesse loro di rivolgersi quindi contro i russi. Si sa inoltre che contavano anche sulla lentezza della mobilitazione russa e sopra una rivoluzione in Polonia. Ora lo Zar si è acquistata l’intera fe­ deltà della Polonia, promettendo di costituirla provincia autonoma. “ Quanto alla mobilitazione russa, essa si è svolta con una ra­ pidità notevole. L’esercito russo, ormai pronto, sta mettendosi in marcia per una offensiva di cui non si possono misurare gli effetti. „ (Comunicato ufficiale francese del 16 agosto.)

VALORE DELLE OP E RAZ I ONI