lo agosto.
La g u erra attuale offre due gran d i difficoltà p e r es sere ben com presa: la difficoltà di stabilire u n a esatta relazione tra i fatti che avvengono nei v ari te atri d ’ope razione, e la difficoltà d ’assegnare il giusto valore ai fatti stessi. La p rim a d eriv a dalla m olteplicità dei luoghi do ve si com batte, dalle grandi distanze che li separano, le cpiali fanno sem b rare più rem oti nel tem po gli avveni-
Valore delle operazioni e azione reciproca nei due teatri di guerra 35
m enti che sono più lontani nello spazio, e dal diverso e tum ultuoso m odo di agire dei belligeranti, che in uno scacchiere com battono e n ell’altro sostano, e rip o rtan o ad ovest un a v itto ria che ad est si m u ta in sconfitta. La difficoltà di assegnare il giusto valore ai fatti dipende da cause più profonde. Da q u a ra n ta tre anni siamo abi tu ati a credere che la grande, l’ unica lotta, che do v rà sconvolgere i destini dell’E uropa, si com batterà fra la G erm ania e la F ran cia. Siamo perciò proclivi a riten e re principalissim i tu tti gli avvenim enti del teatro occi dentale d’operazioni, p erch è siam o convinti che p o rte ran n o a conseguenze definitive. Calzoni rossi ed elmi a p u n ta ; non vediam o altro. Se a questo aggiungiamo la vicinanza del teatro di g u e rra occidentale, la m aggiore ra p id ità con cui ci pervengono le notizie, la possibilità di averne molte, la fam igliarità coi com battenti francesi e tedeschi, com prendiam o subito come abbiam o in noi e fu o ri di noi tutti gli elem enti per falsare, anche in buona fede, il nostro giudizio.
P e r m ettere in giusta relazione nel tem po e nello spa zio gli avvenim enti è necessario avere u n a forte m em oria rappresen tativ a. A d ir vero, assai pochi uom ini posseg gono questa facoltà, che sola perm ette di m uovere agil m ente tra gli avvenim enti accaduti lontano d a noi come fra quelli che abbiam o visti svolgere sotto i n o stri oc chi. Chi p er esempio, anche colto, può ritracciare, se gli viene dom andato d ’im provviso, il quadro intiero del m on do conosciuto al tem po di A lessandro Magno, o sa sol tanto risp o n d ere subito se A lessandro Magno visse p rim a o dopo di A nnibaie? La sto ria ro m an a è concepita, in generale, come u n tutto chiuso e a sè, che si svolge senza nessuna relazione con la sto ria greca, la quale si svolge p u re p er conto proprio, indipendentem ente d alla sto ria assira, egiziana o persiana. Ma questa digressione no n h a a che fare con la critica m ilitare, se non ini quanto significa che il lettore riu sc irà soltanto con m olta attenzione a co o rd in are cronologicam ente i varii fatti.
P e r d are agli avvenim enti il vero valore, o, come d i cono i pitto ri, p e r p orli «sul giusto piano» è neces-
8 6 Valore delle operazioni
sario invece ram m en tare alcuni elem enti e alcuni c a ra tte ri di questa guerra, traen d o da essi le logiche ed ultim e con seguenze, anche se queste p a rra n n o c o n trarie alle opinioni oggi accettate dai più. Questi elem enti e questi c aratte ri saran n o p e r verità assai generali, e il loro esam e sarà sintetico. Ma n o n ci stancherem o m ai di rip e te re che p e r seguire, con p ro b ab ilità di giudicare esattam ente, raggrovigliato viluppo di questa guerra, è indispensabile considerarlo assai d a lontano, com plessivam ente, senza lasciarsi im p ressio n are dal bui tim o episodio p er q u anto im p o rtan te possa parere.
❖
Il p rim o c aratte re della g u erra è dato d alla p artico lare condizione in cui si trovano due fra le cinque po tenze belligeranti, la R ussia e l’In g h ilterra.
Queste nazioni sono a rb itre di e n tra re nella lotta e di u scirn e quando vogliono. La vastità della p rim a, con gli ostacoli quasi in so rm o n tab ili dei fium i larg h i e p ro fondi, delle paludi sterm inate, delle foreste senza strade, delle scarse e spesso povere città, costituiscono u n a spe cie di invisibile m u rag lia della C hina, dietro la quale l’esercito russo può ritira rsi, o d a lla quale può sboc care. Difficilmente l’avversario ten terà di so rp assarla. Il m are e la flotta cingono inflessibilm ente l'In g h ilterra, che può così p re n d e r p a rte all’azione generale o scom p a rire quando giudichi opportuno. Sicché, se la F ran cia, la G erm ania e l’A ustria, quando han n o d ic h ia rata la guerra, debbono pro ced ere subito, con tutte le forze e senza m ai ristare, alla lotta, p erchè i loro volti si toc cano e il fiato dell’u n a avvam pa in viso all’altra, la R us sia e l’In g h ilte rra possono p ro clam are la g u e rra ed at tendere il m om ento favorevole di co m in ciarla; possono com inciarla ed in terro m p erla, se così richiedono i loro interessi. In m ano della R ussia e dell’In g h ilte rra è, in som m a, la d u ra ta della guerra.
Questo fatto conduce ad u n a p rim a im p o rtan te con clusione sulle condizioni di in fe rio rità in cui rispetto
e azione reciproca nei due teatri di guerra 3 7
all’esito finale, si vengono a tro v are la G erm ania e l’Au stria, obbligate a subire la lotta quando a due dei tre loro avversam i piacerà. È poco probabile che esse pos sano validam ente m u tare questa situazione svantaggiosa, e im p o rre, p e r effetto della loro forza aggressiva, il tem po e il luogo della decisione. N apoleone, volendo piegare la R ussia alla sua volontà, lasciò l’intero esercito nelle p ian u re dell’im pero m oscovita; ed aveva com inciato l’in vasione nel giugno. Chi azzarderebbe a e n tra re in Russia quando già si annunziassero i giorni freddi e brevi del l’au tu n n o ? E p p u re allora soltanto sarebbero disponibili le tru p p e red u ci da un a eventuale v itto ria sui francesi. È inutile rifa re l’analogo ragionam ento, p er d im o strare che l’In g h ilte rra è, oggi, inviolabile come la Russia.
Q uindi la g u erra si disegnerebbe nettam ente, e po treb b e avere u n a d u ra ta lim itata, soltanto se fosse sin dal p rin cip io disgraziata p er le due Potenze centrali. S e rrate da tu tte le p a rti dalle nazioni avversarie, che si accanirebbero su esse dopo la p rim a sfortuna, non p o treb b ero sfuggire alla disfatta ultim a. Certam ente, tutte le genti tedesche si leverebbero a difesa della p a tria e com pirebbero m iracoli di valore: m a m ancherebbero loro fra breve l’aria e il pane, perchè la te rra e il m are sa reb b ero in m ano dei loro nemici.
Ma assai m aggiori effetti producono la lib ertà e l’in dipendenza d ’ azione ru ssa ed inglese sugli avvenim enti del teatro occidentale delle operazioni, che o ra ci im p ressio n an o tanto. Anche se in questo teatro i tedeschi
riuscissero a sconfiggere p rim a e a disgregare in se guito i n e m ic i, l’effettiva distruzione di un esercito di m ilioni d ’uom ini non potrebbe avvenire che dopo un certo tem po. Nel 1870, quando l’esercito im periale fra n cese scese in cam po, co n trariam en te all’asserzione del Leboeuf, «senza nem m eno un bottone alle uose», oc co rsero quasi tre m esi di sanguinosi com battim enti p e r avere ragione delle ultim e truppe, così m al condotte,
38 Valore delle operazioni
del Bazaine. Ma disgregato l’esercito, rim arreb b e p u r sem p re la F ra n c ia in arm i, la quale rip etereb b e le gesta di q u a r a n ta n n i fa. Con la sua resistenza non o tterrebbe, certam ente, la riv in cita sull’esercito avversario, p erch è la nazione arm ata, p er quanto eroica, non può aver r a gione di tru p p e istru ite ed in q u a d ra te ; m a terreb b e le gate a sè queste tru p p e nem iche, e le logorerebbev
Se allora, com piuta con tra n q u illità la p reparazione, ra d u n a te tu tte le forze, visto prossim o l’ autunno, en trassero con decisa volontà in azione la R ussia e l’In g h ilterra, la G erm ania e l’A ustria dovrebbero fa r fronte a due pericoli, che si disegnerebbero su due cam pi lontani. Ed allora, soltanto allora, com incerebbe la fase riso lu tiva della guerra. Fino a quel tem po, quanto succede sulla te r r a di F ra n c ia è quasi u n a p re p a raz io n e dell'atto fin ale: o, p e r meglio dire, è u n a p rim a p a rtita , che si sa già dover avere u n a rivincita, e non è quindi affatto de finitiva. T utte le carneficine franco-tedesche possono an co ra non a p p o rta re conseguenze irrim e d ia b ili; dopo le più d isastro se sconfitte si può sp erare a n co ra in u n ’in tesa, se il conflitto è ristretto alle due genti gallica e teu tonica. Soltanto quando alla fro n tiera orientale si p re sen terà là R ussia p ro n ta ad invadere, e dalle navi l’In g h ilterra sb arch e rà sul continente i v olontarii rad u n ati con calm a e con m etodo, e guerreggianti con a ltre tta n ta calm a e altrettan to m etodo, av v errà il fatto senza rim e dio. La causa che discuteranno fra loro le tre nazioni tedesca, ru ssa e inglese sarà la sola che conterà, l’ultim a, la «senza appello», p er m olti anni.
$
Queste considerazioni, sappiam o bene, u rtan o m olte co rren ti opinioni, e rim piccioliscono alquanto l’im por- tan za degli avvenim enti franco-tedeschi nel grande q ua dro della g u erra delle nazioni. E m olti non v o rran n o am m ettere facilm ente che il teatro d ’operazioni occiden tale non sia il solo che m eriti l’atten zio n e; ed altri, che la decisione dipenda d alla volontà di due nazioni lonta-
e azione recìproca nei due teatri di guerra 3 9
ne, che con isforzo im m aginano possenti ecl operanti. Forse, in fondo, gli stessi tedeschi sono stati abbacinati d alla m inaccia di rivincita rip e tu ta dai francesi per q ua ra n ta n n i, ed h an n o creduto il pericolo francese più g ra ve del russo e dell’inglese, quando si sono lanciati a cor po perduto contro la F ran c ia sperando di strozzare la gu erra con lo strozzare l’avversaria. Il ricordo del 1870 deve aver anche contribuito a farli o p erare così: m a nel 1870 la F ra n c ia era sola fra l’indifferenza o l’invidia delle nazioni, ed oggi sono soli i tedeschi contro le n a zioni.
Ciò che abbiam o detto non significa affatto che una decisa v itto ria tedesca o francese non possa anche p ro d u rre un risu ltato im portantissim o. Significa che il tea tro di g u e rra occidentale non è tutto ; e, forse, co n tra riam en te a quello che in generale si crede, è il m eno im p o rtan te dei due, Significa che, in grazia alle riserve di forze russe e inglesi, u n a sconfitta p er i francesi è m eno grave di u n a sconfitta p er i tedeschi, perchè arreca un danno ultim o m inore, il quale può essere rip a ra to dal l’azione a lunga scadenza delle due nazioni alleate. Signi fica che la guerra, lunga o breve, è com posta di due p arti, tanto strettam ente collegate fra loro, che soltanto quando tutto sarà finito, p o tran n o d are u n ’idea esatta dell’accaduto. Significa, infine, se si vuole, che l’Austria, m a più an co ra la G erm ania, si sono accinte ad u n ’im p re sa di cui forse non hanno calcolata tu tta la m o stru o sa grandezza.
Dobbiam o dunque avere pazienza n ell’attendere gli av venim enti e tra n q u illità nel giudicarli. E se tru p p e fra n cesi e tedesche si scontrano e lasciano già sul terren o m igliaia di m o rti e di feriti, dobbiam o p en sare che ben a ltri m orti, se la g u erra non sarà tro n cata in qualche m odo, che p er o ra non si può prevedere, vedrem o sulle strad e che o ra percorrono, sole, le pattuglie di cosacchi che discendono dalle p ian u re della P olonia russa, o sulle coste che le torpediniere inglesi vigilano, respingendo le grandi navi che portan o il grano alla te rra tedesca.
Capitolo V II.
“ La fronte della prossima battaglia si estenderà da Basilea a
Maastricht (cioè dal confine nord della Svizzera al Limburgo Olan dese), mettendo in cospetto parecchi milioni di uomini da ogni lato, su una lunghezza di oltre 400 chilometri. È dunque facile prevedere che la battaglia sarà lunga, lunghissima, ma non decisiva fin dalla prima giornata. È impossibile che uno degli avversari possa avvan taggiarsi decisamente su tutta la linea di 400 chilometri, poiché le operazioni non possono avere uguale fortuna da un capo all’altro di essa.
“ Mentre noi prevarremo su uno o più punti, i tedeschi prevar ranno su altri. Ne risulterà da una parte e dall’altra, alla fine del primo urto, una sinuosità di linea di battaglia, che continuerà a modificarsi, fino a che uno degli avversari non riuscirà, per coor
dinazione dei suoi movimenti e dei suoi sforzi, a prendere in un luogo una superiorità sufficiente a dislocare la fronte nemica, se gnando così la conclusione del primo grande scontro.
“ È necessario preparare l ’opinione pubblica a forme di comu nicati assolutamente nuove e senza precedenti storici sullo svolgi mento della battaglia. L’opinione pubblica deve attendersi di rice vere notizie assai differenti, le une buonissime, le altre mediocri, alcune forse cattive. Questi prò e contro sono inevitabili conse guenze dell’estensione della fronte e del numero dei soldati che si troveranno impegnati nella lotta. „
(Comunicato ufficiale francese del 15 agosto.)