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AZIONI DELL’ASSETTO DIFENSIVO DELLA FRONTIERA SULL’INIZIO

DELLE OPERAZIONI FRANCO-TEDESCHE.

8 agosto.

Q uella p a rte dell’esercito tedesco, forte, a quanto pare, di cinque o sei corpi, che h a violato la n eu tralità del Belgio p e r cadere sull’esercito francese, celer emente e senza l’im paccio delle fortezze avversarie, sta com bat­ tendo a sp ram en te nella regione Liegi-N am ur-H uy con­ tro le tru p p e belghe e contro le loro opere di fortifica­ zione; e sem b ra che la sorte non le a rrid a del tutto. E ssa no n avanza più d a quasi tre giorni: e questo co­ stituisce certam ente uno svantaggio. Sem pre, in guerra, il fatto re tem po h a il m assim o valore: specialm ente in questo inizio di operazioni, in cui ogni o ra che passa rende più grave p e r la G erm ania il pericolo russo, che già com incia a disegnarsi verso oriente. Se, come anche p are, p a rte dell’esercito francese si spostasse a no rd per d are la m ano a quello belga, le condizioni diventereb­ bero an co r peggiori p e r i tedeschi, i quali sarebbero at­ taccati sulla fro n te e sul fianco destro, e tratten u ti in una azione difensiva, là dove avevano creduto di svilup­ pare u n a ra p id a vigorosa offesa.

Questo non significa affatto che la situazione d e b ili­ terò esercito tedesco sia com prom essa. Facciam o notare an cora u n a volta che di tutte le tru p p e tedesche scese in cam po, soltanto quelle del n o rd p e r o ra agiscono, e molto ru m o ro sam en te ; m a delle rim anenti non si sa nulla di certo. H anno deciso di p u n ta re d iritto ad ovest, a traverso la regione fo rtificata francese, p er liberare i c o rp i del Belgio, rendendo loro così quell’aiuto che da essi attendevano? 0 , fidando p er la difesa del proprio territo rio sul paese potentissim am ente m unito della sini­ stra del Reno e sul Reno, si stanno spostando, nella

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m aggior p arte, a no rd , dietro alla m a sc h e ra delle tru p ­ pe o ra com battenti, p e r d are di lì il colpo di m aglio che stritoli la resistenza avversaria? Poiché p e r tan ti anni hanno convinto il m ondo che dovevano assalire i fra n ­ cesi fra Toul ed Spinai, sboccheranno inco n tro al ne­ mico, al m om ento opportuno, di so p ra V erdun? Chi sa? In g u erra h a grandissim a p ro b ab ilità di vincere chi fa ragionatam ente l’im previsto.

Di sicuro no n c’è fin o ra che questo : nel Belgio l’eser­ cito tedesco h a in co n trato un ostacolo forse m aggiore di quello che credeva, e perciò le o perazioni d’insiem e sono, come dire? un p o ’ scom pigliate. Forse, p e r il m o­ m ento, non c’è più la co rrispondenza delle funzioni e dei tem pi fra le tru p p e invadenti del Belgio, che dovevano pro b ab ilm en te essere im pegnate, e il nucleo principale della L orena, che avrebbe forse dovuto essere risolvente. Avendo le p rim e ritard a to , il secondo h a dovuto atten­ dere gli eventi.

Il calcolo delle previsioni dell’attuale Com ando tedesco è dunque erra to ? Aveva ragione dunque il vecchio Moltke, quando o rd in av a che l’azione p rin cip ale dovesse essere la centrale anche a costo di gravissim i sacrifici, o hanno ragione i capi attu ali e gli scritto ri d ’arte m ilitare, che hanno deciso o consigliato, in un p rim o tem po, di p as­ sare piuttosto «sul ventre» del Belgio che sulle fortezze francesi? Si sente a tra tti p a rla re di un m ovim ento an ­ sioso, come di u n ’affan n ata ricerca di spazio dell’esercito tedesco, an co r più a n o rd del Belgio, verso l’O landa: significa questo che lo stato m aggiore germ anico insiste nel suo disegno?

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Noi crediam o ferm am ente che nella m odificazione del­ l’antico disegno di g u erra tedesco, attrib u ito al grande m aresciallo, o, p e r essere p iù sicuri di ciò che diciam o, nella form azione dell’attuale disegno, abbia avuto g ra n ­ dissim a efficacia l’esame dell’assetto difensivo della F r a n ­ cia. Balza così fuori, p er l’indagine del critico, la que-

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stione deirassestam ento difensivo dei due te rrito ri: e si d im o stra u n a volta di più l’im p o rtan za grandissim a che la fortificazione beh concepita può avere sulle prim e ope­ razioni di guerra.

L a G erm ania, avendo im posto con la pace di F ra n ­ coforte, nel 1871, la linea di fro n tiera alla Francia, è stata fav o rita nella rip a rtizio n e del te rrito rio adiacente. A pprofittando d ella posizione geografica della L orena, che si ad d en tra come u n cuneo nella te rra francese ed è p ro te tta a settentrione dal Lussem burgo neutrale, h a fatto d ella L o ren a come u na grande o p era avanzata, m inac­ ciante il cuore della Francia. Il form idabile cam po trin ­ cerato di Metz e la fortezza di D iedenhofen (Tliionville) p o rtan o in fatti le tru p p e am m assate in L o ren a in vici­ nan za delle valli dell’Aisne e della M arna, che scendono verso Parigi.

D ietro questo p rim o nucleo offensivo, creato d all'u o ­ mo, la n a tu ra h a accum ulato gli ostacoli natu rali. I r i ­ lievi m ontani, in fatti, di m ano in m ano che si avvicinano a lla sin istra del Reno, divengono più a sp ri; e ciò costi­ tuisce un vantaggio p e r la G erm ania, che, superate le faticose catene nel p ro p rio territo rio , può invece opporle p resid iate e fortificate all’avversario. Il Reno, col suo corso am piam ente concavo verso la F ran cia, lim ita i r i ­ lievi, p u re concavi, verso ovest: e abbraccia e cinge così u n grande tra tto del paese nemico. P e r conseguenza, le tru p p e tedesche avanzanti verso P arig i m arciano concen­ tricam en te, restringendo cioè sem pre più la fronte quanto m aggiorm ente avanzano, m en tre le tru p p e francesi pro g re­ dienti ad o rien te si disperdono a ventaglio, o m arciano eccentricam ente.

Nè basta. D ietro la forte regione avanzata della L orena, dietro il vasto aspro territo rio , che conduce alla disp er­ sione le tru p p e nem iche che lo percorrono, ecco, terzo ostacolo, il Reno difensore. Questo fium e m aestoso, di al­ veo larghissim o, in m olti pu n ti dilagante in acquitrini e p e r lunghi tra tti non attrav ersato da ponti, h a m oltissim e linee ferro v iarie di grande potenza che fan capo ad esso,

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provenendo dai paesi dell’im pero : e sulle sue rive vede sorgere q u attro delle più m u n ite fortezze dell’E u ro p a, Colonia, Magonza, S trasburgo e N eu-B reisach. U na qu in ta città fortificata, Coblenza, h a m inore im p o rtan za di que­ ste prim e. Le q u attro gran d i fortezze soddisfanno un dop­ pio com pito, offensivo e difensivo, di a rre sta re l’avanzata nem ica, se è giunta al fium e; di p erm ettere e di appog­ giare lo sbocco delle forze tedesche, quando queste si sono ra d u n a te e com pletate in te rrito rio proprio. Spe­ cialm ente im p o rtan te, fra le q u attro , è S trasburgo, che, p a d ro n a dei passi dei Vosgi, concede o im pedisce il p as­ saggio all’alta Lorena.

Appoggiato a n o rd ai paesi n eu trali del Lussem burgo e del Belgio, e a sutd alla Svizzera p u re n eu trale, è fa­ cile capire come l’assetto difensivo e offensivo tedesco sia form idabile. Il su’o difetto consiste n ella ristrettezza della fronte. L a fro n tiera franco-tedesca m isu ra circa 300 km. : e questo spazio n o n è davvero tro p p o grande p e r un esercito come il germ anico.

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La F ran c ia si è trovata, p e r le condizioni topografiche dei te rrito ri di fro n tiera, assai peggio della G erm ania. Poiché scarsi ostacoli n a tu ra li sb arran o efficacemente le vie d ’invasione su Parigi, h a dovuto im piegare senza r i­ sparm io cem ento e acciaio, dove appena ap p en a è p arso che la spesa com pensasse l’opera.

T raendo p artito da tutte le linee fluviali e d a tu tti i rilievi del suolo, essa h a contrapposto così fortezze a fo r­ tezze. C ontro N eu-B reisach e S trasburgo h a costruito Bel- fort ed Épinal ; contro D iedenhofen e Metz, Toul e Ver­ dun. Ma u n a seconda linea h a eretto a vigilare, a rin c a l­ zare e sostenere la p rim a: ed h a costruito dietro la fronte B elfort-Épinal il triangolo Langres-D ijon-B esan- con; dietro la fronte Toul-V erdun la lin ea R eim s-Laon- La Fère. In terza linea, sola, nucleo e p ern o di ogni d i­ fesa, h a lasciato Parigi.

sull'inizio delle operazioni franco-tedesche 1 9

Belfort, Épinal, Toni, Verdun, Parigi, tu tti cioè i ca­ pisaldi delle linee difensive, sono cam pi trin cerati. Bel­ fo rt lia due linee di fortificazioni, d istan ti rispettivam ente 7 e 22 chilom etri d alla città, che chiudono le provenienze dell’alto Reno. Toul, la più im p o rtan te fortezza francese dopo Parigi, centro della difesa orientale, possiede u n a cinta di forti, che si sviluppa p e r 115 chilom etri. V erdun conta 75 opere, che occupano un circuito di 70 chilo­ m etri. Il triangolo difensivo Langres-D ijon-B esangon, coi lati di 50, 60, 70 chilom etri, è a d d irittu ra u n a regione fortificata. La cinta delle opere esterne di P arigi si m i­ s u ra sorpassando i 100 chilom etri. E tutte queste fo r­ tezze sono recenti e potenti ; m entre sono di dubbio valore i fo rti che le rilegano fra loro, e p er i quali furono spesi m ilioni, forse non m olto bene.

F ra i tra tti di terren o fortificati si aprono quegli spazii sgom bri, che i francesi chiam ano trouées, e noi p o trem ­ mo ch iam are passaggi o sbocchi. Sono: lo sbocco di Bel­ fo rt, a sud, largo u n a q u a ra n tin a di chilo m etri; quello fra

É pinal e Toul al centro, im portantissim o fra tutti, di circa 45 chilom etri ; e quello della Chiers, a settentrione di Ver­ d un, di circa 30 chilom etri. Ma essi no n sono u na facile via d ’accesso all’invasore. N essun esercito vi si ingolfe­ rebbe volentieri, anche dopo avere m ascherato i cam pi trin c e ra ti che li lim itano, poiché non avrebbe spazio per spiegarsi, e le sue teste di colonne correreb b ero il rischio di essere b attu te ad u n a ad u na nello sboccare. Sono p iu t­ tosto luoghi di attesa p e r le tru p p e francesi, che vogliano, a un certo m om ento, p recip itarsi sul nemico che assedia le fortezze, o è im pigliato ‘in m arce a rrisch iate: e si possono p a ssa re con sicurezza soltanto quando i cam pi trin c e ra ti sono caduti.

L ’assetto difensivo dei due territo rii, m ostruoso come fo rza ed im ponente come o p era d ’arte, deve avere avuto indubbiam ente azione sulla concezione dei disegni di guer-

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ra dei belligeranti, specialm ente su cpiello tedesco, poiché i tedeschi prevedevano di essere gli attaccanti.

Di qui, l’azione tedesca svoltasi fino ad oggi, la quale può riassu m ersi così: un esercito, spinto nel Belgio p e r girare l’assetto difensivo francese e l’esercito ad esso ap ­ poggiato, e fav o rire così l’avanzata verso ovest di un nucleo p rin cip ale della Lorena, è arrestato nella sua m a r­ cia offensiva; e m asch era uno spostam ento di forze am i­ che a nord, dietro sé, o viene al più presto soccorso dell’azione in avanti di quelle tru p p e, che dovevano da lei essere agevolate.

CAriTOLO IV.

.... Si può ritenere.... che una rapida vittoria sulla Francia para­ lizzerebbe subito il Coniando russo e avrebbe un effetto sedativo sull’Inghilterra.... Ma non è facile difendere la frontiera orientale con forze poco numerose, e Berlino sarebbe minacciata assai presto da un nemico vittorioso sui campi dell’est.

.... Se però l’Austria intervenisse in favore della Germania e pren­ desse l’offensiva contro la Russia da sud-ovest, o se soltanto la minacciasse di questa offensiva, la Russia disporrebbe di forze assai minori per un attacco in direzione di Berlino.

.... Data la vastità dell’ impero russo, non si potrebbe pensare nè a una disfatta, nè a una conquista totale della Russia. La Ger­ mania dovrebbe quindi proporsi un’offensiva limitata, nella quale fosse già considerato il passaggio alla difensiva. Bisognerebbe quindi che non solo battesse l’esercito russo, ma conquistasse una posi­ zione che da un lato obbligasse i russi a prendere alla loro volta l ’offensiva e dall’altro favorisse la difesa tedesca.

(Generale von Bernhardi, La guerra d ’oggi.)

Fra i capi di stato maggiore generali degli eserciti tedeschi ed austro-ungarico gli stessi rapporti personali, esistenti da anni, si sono consolidati con la maggior reciproca fiducia.

(Stefani, da Berlino, 18 agosto.)