9 settembre.
Il 2 di questo settem bre, essendo giunto l’esercito te desco in vicinanza di Parigi, dopo aver b attu to e ricac ciato a sud i co rp i d’esercito fran cesi inviati a soccorso, il Governo della R epubblica decideva di tra s fe rirs i a B ordeaux: e quasi p e r togliere ogni tro p p o grande im p o rtan za alla capitale, la seconda linea fo rtificata dell’as setto difensivo francese, L a Fère, Laon, Reim s, veniva ceduta senza com battim ento all’invasore. Con questo si d ich iarav a che Parigi, cam po trin cerato , n o n e ra più il fulcro delle o perazioni di tutto l’esercito francese.
Di fro n te a questo cam biam ento dei valo ri della re si stenza avversaria, l’esercito tedesco, che aveva proceduto rap id am en te da est ad ovest, p arev a a rre sta rs i nella sua m arcia. Dei cinque eserciti fo rm an ti la grande ala ope rante, i due esterni, quello di von K luck e di von Bulow, facevano fro n te a Parigi, lanciando qualche tentacolo verso occidente: gli a ltri, quelli di von H ausen, del p rin cip e del W ù rttem b erg e del P rin cip e ereditario di G erm ania, si rivolgevano a sud, raccogliendosi.
Ma l’esercito francese p ren d ev a invece l’iniziativa delle operazioni. Si annunziava p rim a la racco lta di m olte tru p p e in to rn o a P a rig i; poi il rin fo rzo di queste tr u p pe con elem enti estranei, non ben p re c isa ti; poi l’attacco contro gli eserciti di von Kluck te di von Bulow. Poiché la linea di difesa dell’est, V erdun-Toul-Épinal-B elfort, era ten u ta an cora dai fran cesi ; e la m u ra g lia del sud, L angres- Digione-Besanzone, era in ta tta ; e P arig i veniva fortem ente p resid iata da nuove tru p p e com battenti, si delineava, in cospetto deH’im p ro w isa inazione tedesca, un disegno di operazioni francese. L ’esercito tedesco, logorato p rim a d a
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un nem ico che si e ra strenuam ente difeso, veniva a poco a poco attirato in u n a via senza uscita, segnata tu tta in to rn o dalle fortezze; e l’esercito attivo francese lo co glieva là dentro, m entre, dubbioso, no n sapeva più quale attacco p a ra re prim a. Ad accrescere il pericolo tedesco si annunziava anche lo sbarco di due corpi d ’esercito, russi sulle coste della Manica o del m are del N o rd : cioè a tergo dei tedeschi.
Le cose si erano dunque m utate tan to in bene p e r i francesi e ta n to in m ale p er i tedeschi? E questi erano a d d irittu ra stati costretti, come la stam pa francese an d a va e va dicendo, ad arrestarsi, p erchè ad un tra tto e ra no m an cati loro lo scopo e le forze?
E sam in iam o pacatam ente la situazione p e r d ed u rre quali sono i nuovi vantaggi o i nuovi pericoli che essa p re sen ta ai due avversari, e p e r vedere se non è invece un nuovo problem a che la situazione stessa h a fatto scatu rire, il quale im pone p er u n m om ento l’ arresto dei tedeschi e perm ette la m anifestazione dell’ offesa francese.
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La sosta degli eserciti germ anici p en etrati in F ran cia è perfettam ente logica, nè d im o stra n essu n dubbio o nes sun pentim ento. A m utate situazioni debbono co rrisp o n dere diverse decisioni: e, con la m ole degli eserciti at tuali, queste decisioni n o n possono essere prese e fatte eseguire in v entiquattro ore.
Se p rim a i varii eserciti m arciavano direttam ente su Parigi, facevano ciò perchè P arigi era la capitale della F ra n c ia e perchè con la m arcia attiravano a sè l’eser cito francese che battevano. Q ualunque cosa si voglia d ire adesso, i risu ltati di quel disegno sono indiscutibili: no n solo la F ran c ia è stata invasa e le linee di fortifi cazione g irate; m a gli inglesi e i francesi, inviati a con tra s ta re l’avanzata, sono stati a m ano a m ano sconfitti e, p e r u n certo tem po, disorganizzati.
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nu li nel settentrione della F ran c ia dai tedeschi, fu quella di p o rtare, diciam o così, il centro di gravità della lotta verso sud. Poiché era im possibile, p e r il m om ento, a r re stare in qualche m odo l’invasione, e ra utile fare il vuoto in to rn o ad essa: così questa avrebbe avuto subito la sen sazione di non pro ced ere più verso lo scopo p rin cip ale ed avrebbe risentito lo stu p o re e il disagio conseguenti. P arig i no n era più la cap itale; L a F ère, Laon, Reiinsi non im portavano affatto p er la difesa fran cese; l’esercito abbandonava senza lo ttare quelle linee che p rim a aveva d ich iarato di voler difendere ferm am ente ; contro chi d u n que movevano i tedeschi?
I tedeschi avevano m osso contro la capitale e contro l’esercito avversario. Scom parsa quella, dedotto che l’eser cito, p e r qualche tem po, non sarebbe corso più a b attersi ad ogni costo p e r soccorrerla, n o n giudicarono di dover insistere nello scopo e, quindi, nella direzione di prim a. N on si capisce m olto la m eraviglia dei francesi nel con statare che l’avversario no n m irav a im m ediatam ente al- l’investim ento di Parigi. N on l’investim ento, m a l’attac co di p a rte del cam po trin ce ra to di P arig i è possibile, e può d arsi che venga anche fatto in seguito. T rascu ran d o l’ in te ra cinta di forti p e r attaccare più d irettam en te uno o qualcuno dei settori, si può o tten ere con l’artiglieria pesante tedesca, e specialm ente con i m o rtai da 420, un buon risu ltato su un largo tratto , che obblighi quell’e sercito che è nel cam po trin cerato ad accettare battaglia. Ma perchè doveva o ram ai tutto l’esercito a tta rd a rsi a P a rigi? P e r p erd ere tem po contro un obiettivo che n on aveva più tu tta l’antica im p o rtan za?
N on si può negare che, fino ad oggi, il Com ando tede sco non abbia sem pre d im ostrato di sapere com prendere quale era lo scopo vero delle operazioni. Bisogna qu in di am m ettere, fino a p ro v a co n traria, che la sosta dei giorni scorsi dipenda dalla ben n e tta volontà di non lasciarsi fuorviare d a b rillan ti scopi secondari, p e r r i m ettersi invece alla ricerca d ella n u ova m èta e della nuova m an iera di raggiungerla.
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La nuova m èta era oram ai, abbiam o detto, l’esercito fran cese: il m odo di raggiungerla veniva determ inato da due nuovi fatto ri. Il prim o di questi era la m inaccia che si andava form ando sul fianco destro tedesco, la quale im poneva di o p erare rapidam ente contro l’eser cito francese.
N on è possibile credere che il Com ando tedesco abbia ignorato com pletam ente l’in g ran d irsi del pericolo, p ro dotto d a tru p p e raccoglientisi ad ovest e a n o rd della sua fro n te di battaglia.
N on p arliam o dello sbarco di forze russe, che non costituirebbero an cora un serio pericolo p er i tedeschi! N on si trattereb b e, fino ad oggi, che di piccoli co rp i; e lo sbarco non può pro v are altro che l’Inghilterra, p a d ro n a dei m ari, può tra s p o rta re truppe, m unizioni, vet tovaglie come dove e quando vuole, in m odo da spostare continuam ente i centri d ’equilibrio di questa guerra. Da p a rte sua, la R ussia, im m enso serbatoio di uom ini, può a sua volta fo rn ire sem pre il m ateriale vivo occorrente. Queste due grandi Potenze, come già m olte volte ab biam o ripetuto, sono le a rb itre dello svolgimento di que sta im m ane lotta e riserb an o a tu tti (forse anche reci p rocam ente a sè stesse) m olte sorprese. Ma tutto ciò già sapevam o ; e, al punto in cui sono le cose, è ancora v erità teo rica che, p e r la poca partecipazione p resa alla lo tta d all’ In g h ilte rra e dalla R ussia, non h a potuto es sere in nessun m odo attu ata praticam ente.
Ma, no n tenendo conto del lontano intervento russo, l’ esplorazione aerea, la cavalleria e le avanguardie di fa n te ria debbono avere inform ato il Comando tedesco di un m utam ento avvenuto, nei prim i giorni del set tem b re (1, 2, forse 3 settem bre), nella dislocazione e nella fo rza delle tru p p e alleate, rag g ru p p ate a n o rd e in to rn o a Parigi. Quelle notizie, che a noi sono perve nute con qualche giorno di ritard o , dell’esercito del ge-
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n erale Pau, che da B elfort era stato tra sp o rta to p rim a tr a R ouen e la capitale, e poi nel cam po trin cerato di Parigi, dove si e ra saldato con le tru p p e inglesi, devono essere state conosciute assai prim a, già Verso il 3 del mese, al cam po tedesco.
Ora, le tru p p e di P arig i evidentem ente non potevano essere il nucleo p rin cip ale dell’esercito francese. N on era possibile su p p o rre che tu tta la co rtin a difensiva, tutto il paese com preso tr a le grandi fortezze, fosse stato ab ban d o n ato o lasciato con scarso presidio. U n disegno di operazioni francese, basato sull’ ipotesi di a ttira re verso sud l’esercito tedesco, p er schiacciarlo quando avesse ac cettato l’invito, poteva essere soltanto am m esso, quando tutte le tru p p e francesi, fra cui l’avversario si an d av a a cacciare, avessero resistito all’urto. Se un lato dell’im buto cedeva il disegno falliva.
Ma, come erano dislocate, quelle tru p p e costituivano ugualm ente u n a seria m in accia p e r i tedeschi; e questi dovevano agire p rim a che essa diventasse irrim ediabile.
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Nel riaccingersi all’inseguim ento dell’esercito p rin c ip a le francese, u n p ro b lem a si im poneva però subito ai te deschi, costituendo il secondo fa tto re d eterm in an te dei m o do di c o n d u rre l’offensiva. Col volgere a sud, i tedeschi venivano a cam biare di fronte. P rim a procedevano da est ad ovest: e le tru p p e com battenti m ascheravano e difendevano le retrovie. O ra scendevano d a n o rd a sud, e il paese da cui traev an o la vita rim an ev a tutto spostato all’infuori, ad oriente. N on solo : m a a p a rtire da un certo m om ento (dal m om ento in cui le tru p p e o ltrep a s savano V erdun) fra l’esercito tedesco e la m ad re p a tria si veniva a p o rre com e m i largo coltello tagliente, o, meglio, come u n a ro b u sta im m obile m uraglia, la cor tin a difensiva V erdun, Toul, Épinal, Belfort. O ra , se le tru p p e di P arig i prendevano d i fianco i tedeschi, se questi erano attaccati a tergo da eventuali sbarchi, e so p ra tutto, se la diga V erdun, Toul, Épinal, B elfort
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resisteva, quale via di scam po sarebbe rim asta agli in vasori, in caso di sfortuna?
Questo e ra il problem a che si presentava ai tedeschi, questo e ra il nòcciolo della questione: p rim a di attaccare riso lu tam en te l’esercito francese, bisognava assicurarsi della co rtin a difensiva dell’est, p erchè questa non im pe disse le com unicazioni dirette con la G erm ania da ovest ad est, o ra che diventavano assai più difficili quelle p er il nord.
Ecco, a p a re r nostro, il motivo delle ultim e operazioni tedesche. Dei cinque eserciti che h an n o già in F ran cia, i due estrem i, quelli di voli Kluck e di von Bùlow, h a n no fatto fro n te a P arigi e trattengono l’avversario. Ma questa azione è, secondo noi, secondaria. N on esiste la grande battaglia di Parigi, nè sulle rive del grande e pic colo M orin si sta oggi ricercando, d a p a rte dei tedeschi, la soluzione ra p id a della lotta. L a lo tta è sostenuta dagli eserciti di von H ausen, del prin cip e del W ùrttem berg e specialm ente del prin cip e ereditario di G erm ania. Essa si abbatte con violenza contro la fortezza di V erdun, che fo rm a lo spigolo^ il taglio del cuneo, costituito dal l’esercito francese m obile facente p a rte a n o rd con la diga difensiva: e vuole rom perlo, p e r sgretolare tu tta la difesa di F ran cia, p e r aver m odo d ’in tro d u rsi p er la b rec cia nel cuore del paese. È necessario p er l’esercito te desco che la c o rtin a dell’est cada o, alm eno, che siano b at tu ti gli eserciti che stanno fra essa. E m en tre i tre eser citi sono an co ra all’altezza di V erdun, le tru p p e tedesche del p rin cip e di B aviera e di von H eeringen, in L o ren a ed in Alsazia, tengono im pegnato l’avversario.
Ma quando gli eserciti del n o rd avranno sufficiente- m ente avanzato verso m ezzo g io rn o , in modo d a fa r sen tire la p ro p ria azione sul rovescio delle tru p p e fra n cesi che o ra com battono volte ad oriente, assai p ro b a bilm ente gli eserciti del principe di B aviera e di von H eeringen si p o rte ra n n o risolutam ente innanzi, p er schiac ciare t r a due pressioni l’avversario. L a presenza di Gu glielmo a Metz può volere appunto significare il trasfe rim ento dello sforzo suprem o tedesco dai cam pi dell’Iso-
104 II problema tedesco derivante dal trasp. della cap. da Parigi a Bordeaux
la di F ran c ia a quelli della L orena. N on vogliam o in si stere nelle supposizioni e nelle ipotesi, quasi sem pre fal laci: m a, con m o lta p ro b ab ilità, la p ro ssim a battaglia della L o ren a, o se non succederà p ro p riam e n te in que sta regione, quella di V erdun, sarà la decisiva della cam pagna.
I fran cesi si sono resi conto di ciò che vuol d ire p e r i tedeschi im p a d ro n irsi della c o rtin a difensiva d ell’est? Al punto in cui sono le cose, la d o m an d a non può avere ancora, n o n direm o sicu ra risp o sta, m a nem m eno a p p ro s sim ativa. L ’ attacco risoluto p o rtato sul fianco destro dei tedeschi in d u rreb b e, veram ente, a credere che i francesi n u tra n o fiducia nella resistenza della co rtin a stessa: al trim en ti no n si sap reb b e spiegare la loro m ossa, che spinge gli avversari contro la cortina, con pericolo di fa rla sfondare. Ma n u lla sappiam o di sicuro sul m odo con cui la diga dell’est sia stata occupata, e quali eserciti m an o vrino fra essa: sicché accenniam o soltanto alla questione, e concludiam o.
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L ’esercito tedesco, p e r riu scire n e ll’offensiva, h a bi sogno di avere il fianco sinistro in com unicazione con la G erm ania: altrim en ti non può o p e ra re liberam ente, e le sue condizioni sono pericolose. T utti i suoi sforzi at tu ali sono diretti, a p a re r no stro , a p re p a ra re l’a p e rtu ra di queste com unicazioni.
Se h a calcolato bene la sua forza d ’ offesa e que sta è su p erio re alla fo rza di resistenza della m uraglia francese, la condizione sua è buona, p erchè giungerà a tro v a rsi a contatto con l’avversario, dopo averlo sposta to d alla linea delle fortezze o ram ai inutili, p u r co n ser vandosi libero in tu tti i suoi m ovim enti. Se la fo rza di resistenza o p posta d alla m urag lia francese è m aggiore dell’energia tedesca, l’esercito tedesco si tro v a in cattive condizioni: poiché n on può avanzare ad occidente, e al lo n tan arsi sem pre più dalla G erm ania. Sulla linea di r i tira ta n o n sta più la p a tria nella quale, in caso di sfortuna,
Capitolo XVI.
(Parigi, 11 settembre, ore 15.55.) Un comunicato ufficiale in
data d’oggi, ore 15, dice:
Battaglia della Marna dal 6 al 10 corrente.
“ Le autorità militari francesi si sono imposto di non dare che notizie esatte. Come abbiamo annunziato, la battaglia si è impe gnata dal 6 settembre sulla fronte che si estende in linea gene rale da Parigi a Verdun.
“ Fin dal principio dell’azione l’ala destra tedesca, la quale aveva raggiunto il 6 la regione a nord di Provins (esercito co mandato da von Kluck) si vedeva costretta a ripiegare dinanzi alla minaccia di un accerchiamento di cui era oggetto. Con una serie di movimenti abili e rapidi questo esercito pervenne a sfug gire alla stretta da cui era minacciato, e si gettò con la maggior parte delle sue forze contro la nostra ala che operava il movimento aggirante al nord della Marna e ad ovest dell’Ourcq. Ma le truppe francesi che operavano in questa regione, potentemente aiutate dai nostri alleati inglesi, inflissero al nemico considerevoli perdite e tennero fermo durante il tempo necessario per permettere alla nostra offensiva di progredire su altri punti.
“ Attualmente da questa parte il nemico è in ritirata verso l’Aisne e l’Oise. Esso ha indietreggiato da 60 a 75 chilometri in 4 giorni.
“ Nel frattempo le forze franco-inglesi che operavano a sud della Marna non hanno cessato di continuare l ’offensiva. Partite le une dalla regione al sud della foresta di Crécy e le altre dalla re gione a nord di Provins ed a sud di Esternay, esse hanno sboccato dalla Marna al nord di Chàteau-Thierry.
“ Violenti combattimenti sono stati impegnati fin dal principio nella regione di La Ferté-Gaucher, Esternay e di Montmirail. La sinistra dell’esercito di von Kluck e così pure l’esercito di von Biilow ripiegano dinanzi alle nostre truppe.
“ È stato nella regione compresa fra l’altipiano al nord di Se- zanne e di Vitry-le-Fran§ois che sono stati impegnati i combatti menti più accaniti perchè là operavano oltre la sinistra dell’esercito di von Biilow, l’esercito sassone ed una parte dell’esercito coman dato dal Principe di Wurttemberg. Con violenti e ripetuti attacchi, i tedeschi hanno tentato di rompere la nostra fronte senza riuscirvi. I nostri buoni successi sull’altipiano a nord di Sézanne ci hanno alla nostra volta permesso di passare all’offensiva; e durante la notte scorsa il nemico interruppe il combattimento sul fronte compreso fra la palude di Saint-Gond e la regione di Sommesous per ripiegare.
“ Nella regione immediatamente ad ovest di Vitry-le-Frangois e sull’Ornain, come pure fra le Argonne e la Mosa ove operano l’eser cito del Principe di Wurttemberg e quello del Principe ereditario tedesco, il combattimento dura ancora con alternative di avanzata e di indietreggiamento, ma senza grandi mutamenti.
“ N ell’insieme della situazione, la prima fase della battaglia della
106 La battaglia della Marna
Marna si delinea a favore degli eserciti alleati, poiché l’ala destra tedesca ed il centro attualmente sono in ritirata.
“ Alla nostra destra la situazione rimane immutata nei Vosgi e dinanzi a Nancy, che alcuni pezzi di artiglieria tedesca di lunga portata hanno tentato di bombardare.
“ La situazione generale si è dunque completamente trasfor mata in qualche giorno tanto dal punto di vista strategico, quanto dal punto di vista tattico. Non soltanto gli alleati hanno arrestato l ’avanzata dei tedeschi, che questi credevano vittoriosa, ma il ne mico indietreggia dinanzi a noi su quasi tu tti i p u n ti...
(Berlino, IO settembre, ore 16.18.) Il Grande Stato Maggiore
annunzia dal Grande Quartiere Generale:
“ I distaccamenti dell’esercito (ala destra) avanzatisi verso e oltre la Marna all’est di Parigi per l ’inseguimento, furono attac cati da Parigi, e fra Meaux e Montmirail, da forze superiori, ma arrestarono il nemico durante due giornate di aspro combattimento e si avvantaggiarono pure. Siccome era annunciato l ’arrivo di nuove e potenti colonne nemiche la nostra ala ricevette l ’ordine di riti rarsi. Il nemico non ha inseguito sopra alcun punto.
“ Finora come bottino di questi combattimenti sono annunziati 50 cannoni e parecchie migliaia di prigionieri.
“ Parti dell’esercito in lotta all’ovest di Verdun si trovano an cora in combattimento nel quale fanno progressi. Nella Lorena e nei Vosgi la situazione è invariata.
“ F irm ato: il Capo del Quartiere Generale:
Maggior Generale Von Stein ...