LA NECESSITÀ PER LA GERMANIA.
27 agosto.
L ’azione tedesca nel teatro occidentale delle operazioni ha proceduto, finora, m etodicam ente sicura. I tedeschi, prendendo nettam en te l’offensiva, si sono trascin ati die tro gli avversarii, che hanno opposto u n a resistenza va lorosa, m a u n po ’ confusa e tum ultuosa. Se la gu erra fos se scoppiata soltanto fra la G erm ania da una p arte e la F ran c ia e l’In g h ilte rra dall’a ltra (per il contributo che que sta nazione h a dato fino ad oggi), la condizione dell’eser cito tedesco sarebbe oggi buona, e tale d a far prevedere la sua v itto ria finale.
Ma i tedeschi debbono non solo vincere l’avversario occidentale, m a vincerlo a tem po fisso. Se non riesco no a sciogliere questo problem a, tutti gli sforzi com piuti, tutto il sangue sparso sono inutili. L ’assiom a d i N apoleone che «nulla è fatto in gu erra finché non è fatto tutto» n on h a m ai trovato una dim ostrazione così lam pante come in questo caso. I tedeschi debbono avan zare sem pre, senza indugi: poiché oggi, ai ventiseiesimo, giorno di g u erra, non ostante i loro buoni successi com plessivi, sono ap p en a giunti alla fro n tiera francese e non hanno affatto disorganizzato l’esercito nemico. E dietro la F ran c ia ancor valida com paiono già a giorno fisso gli a ltri due nemici, l’In g h ilterra e la Russia.
Perciò i tedeschi debbono oggi essere in procinto di ten tare il suprem o sforzo p e r sconfiggere i francesi. I loro com unicati tacciono ; m a non c’è niente in gu erra di più spaventoso del silenzio di chi opera. Meglio mille volte vedere chiaram ente il pericolo anche gravissimo, che essere costretti ad im m aginarlo. L ’im m aginazione su p e ra sem p re p er ispaventi la realtà.
L a necessità spinge i tedeschi a com battere. E, benché non dicano quello che stanno facendo da tre giorni, non
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possono essere occupati se no n n ella terrib ile m arcia in nanzi, che deve rovesciare l’esercito francese e p o rta rli a Parigi. N on possono rip o sare. L a grande battaglia, co m inciata dom enica e pro seg u ita lunedì e p a rte del m a r tedì, no n può, n o n deve essere finita. C esserà soltanto quando i francesi saran n o battu ti interam ente, quando l’in vasione della F ra n c ia sarà avvenuta, quando un ris u l tato veram ente grande sarà ottenuto, sia p u re con g ra n dissim i sacrifici. E questione p e r loro di vita o di m orte. Perchè la R ussia è discesa a sua volta in cam po.
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In uno dei n o stri prim i capitoli abbiam o cercato d i d im o strare come la decisione di questa g u e rra n on sia pro b ab ilm en te affidata, m ilitarm ente, nè alla F ra n c ia n è alla G erm ania, m a alla R ussia e all’ In g h ilterra. Abi tu ati da q u a ra n t’anni a p en sare la g u erra eu ro p ea com e soluzione di u n a contesa p a rtic o la re fra la G erm ania e la F ra n c ia p e r la rivendicazione delle vitto rie tede sche del ’70, noi siam o venuti a poco a poco convincen doci che sul Reno e tr a G erm ania e F ra n c ia si sarebbe d ata la grande battaglia decisiva del nuovo destino dei popoli europei. Ma questo no n è. L a g u e rra occidentale è l’episodio secondario del conflitto europeo.
N on p a re che la R ussia possa m ettere ancora in cam po tutto l’esercito. Le battaglie avvenute alla fro n tiera della P ru ssia orientale, benché siano d u ra te sei giorni, sem b ran o essere state gravi sco n tri fra tru p p e di c o p e rtu ra tedesche e qualche corpo d ’esercito russo, già pronto e avviato innanzi p e r a ttu are un com pito secondario, che fra breve cercherem o di spiegare. U n ’avanzata dell’in tero esercito no n avrebbe potuto sfuggire agli occhi vigili de gli a w e rs a rii austro-tedeschi, p e r quanto fosse stata bene nascosta. P a re che la R ussia voglia o p erare contro i nem ici con u n a tre n tin a circa di corpi d ’esercito, cioè con più di 1200 000 uom ini : e ognuno capisce com e questa enorm e folla non possa m uovere senza essere al-
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m eno avvistata. D ’a ltra p arte i russi stessi annunziarono di aver com battuto quei sei giorni contro forze tedesche che variavano fra 70 000 e 100 000 uom ini: tenuto conto delle im m ancabili esagerazioni fatte anche in buona fede, quelle forze costituiscono soltanto due corpi di esercito: forse quelli di Kònigsberg e di Allenstein, che sono i più vicini alla fro n tiera. Se l’esercito russo nella P ru ssia orien tale fosse stato intero, avrebbe sforzato assai più presto l’avversario. Insom nia, i russi hanno mosso innanzi con piccola p a rte dell’esercito: m a la rim anente non ha se guito e n o n sarà forse p ro n ta che fra qualche tem po ancora.
C onferm a il n o stro pensiero il fatto che l’esercito au striaco, a quanto pare, non h a ancora risolutam ente mosso contro l'avversario. Ora, fino a quando nel teatro orien tale delle operazioni non vedrem o e n trare in azione gli austriaci, si p o trà d ire che la grande p artita non è an co ra im pegnata. L a rip artizio n e dei com piti degli alleati n ella g u erra sem bra oram ai abbastanza ch iara p er essere accennata senza tim ore di dare un giudizio avventato: i tedeschi, con pochi rin fo rzi austriaci debbono bastare contro i fran cesi; gli austriaci con rin fo rzi tedeschi deb bono fronteggiare i russi. Il teatro della Serbia è affatto secondario.
U na terza im p o rtan te ragione fa su p p o rre che l’in vasione della P ru ssia orientale non sia te scopo p rin cipale dei russi. Il loro esercito cercherà di m arciare verso ovest più rap id am en te che gli sarà possibile, schi vando le fortezze nem iche e gli ostacoli naturali, guada gnando in te rrito rio p ro p rio quanto più terreno p o trà della strad a di Berlino, e tenendosi col grosso delle fo r ze in u n a posizione centrale rispetto agli eserciti nemici. Soltanto così p o tr à rim ed iare in p arte al tempo p e r duto p e r la m obilitazione ed en trare in te tta im prov visam ente e con tu tta l’efficacia. L a strad a tracciata n a tu ralm en te p er conseguire questi scopi, è quella della Polo nia ru ssa che, come abbiam o detto, si incunea p er circa 300 chilom etri fra la P ru ssia orientale e la Galizia, ed è appoggiata alle grandi fortezze di B rest Litowsky, d i
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Ivangorod, di Nowo Georgiewsk e di V arsavia. D alla fro n tiera occidentale polacca si m inacciano direttam ente la P o sn an ia e B erlino: si incontrano, nella m arcia in avanti, poche fortezze, e m inori ostacoli n a tu ra li che a setten trio n e; e si può volgere rap id am en te tanto a p a ra re attacchi tedeschi provenienti d a nord, quanto a t tacchi austriaci più gravi provenienti d alla Galizia.
P e r com piere sicuram ente questa avanzata principale è necessario avere il fianco destro sicuro. Ecco il m otivo assai probabile dell’attu ale azione ru ssa nella P ru ssia orientale. N um erose forze, costituenti forse più corpi d ’e sercito, debbono essere state inviate contro i tedeschi, p er b atterli e m asch erare le fortezze della fro n tie ra setten trionale. Sono le forze che o ra hanno invaso il tra tto più o rien tale della Prussia. C operto da questa m uraglia l’e sercito russo p o trà poi, a tem po opp o rtu n o , p o rta re u n a vigorosa m inaccia contro il cuore della Germ ania.
D unque u n a sola parte, e la p arte m inore, dell’esercito russo h a battuto i tedeschi alla fro n tiera orientale. Non ci sono stati, in fondo, fino ad oggi, tra ru ssi e tedeschi che com battim enti di tru p p e di co p ertu ra, come quelli che p er tanti giorni sono successi nel teatro di operazioni franco-tedesco. Ci v o rran n o altri giorni e forse a ltre set tim ane perchè tutto l’esercito russo m obilitato si m uova. E p p u re, già così come è l'avanzata ru ssa e la p resa di In sterb u rg e di Soldau sono un terrib ile rich iam o p er i tedeschi.
Questo richiam o dice che il tem po che la G erm ania si è prefisso p er com battere, da sola, la F ran c ia sola, sta p e r fin ire: se esso è stato bene im piegato p ro d u rrà i suoi fru tti: se no, il danno ultim o sarà tedesco. An che se l’esercito austriaco e n tre rà nella lotta p e r p a ra re alla m inaccia russa, le cose saran n o cam biate da oggi in poi. Gli avversari p o tran n o sp erare con buon fondam ento che, se dove lo sforzo m assim o tedesco era p re p a rato in
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tutti i suoi p a rtico lari, il buon successo non è stato in teram ente e rap id am en te raggiunto, a m aggior ragione non sarà raggiunto dove era meno p rep arato . Ma, e que sto sareb b e assai peggio, gli avvenim enti che si sono svolti p o tran n o m u ta re le condizioni d ’animo tedesche. I te deschi non possono affidare senza preoccupazioni la di fesa della p a tria agli alleati austriaci, perchè si trovano in condizioni troppo differenti da questi. M entre una vit to ria sugli au striaci disperde i ru ssi in Galizia e in U n gheria, u n a v itto ria sui tedeschi li conduce verso Berlino, che non è lo n tan a più di 300 chilom etri dalla frontiera.; T utti gli in teressi tedeschi sono rovinati da u n ’avanzata ru ssa: pochi in teressi sono sùbito toccati da u na sconfitta austriaca. P ro ced ere quindi vittoriosam ente in F ran cia quando la fro n tie ra orientale è aperta, e già i fuggia schi di In ste rb u rg si rifugiano nella capitale tedesca, può p a re re assai arrisc h iato : e le m enti possono essere in to r pidite o confuse d alla visione della p a tria invasa. Si com b atte strenuam ente quando si sa che la decisione dipende soltanto da no i: si h a m eno fiducia quando si pensa che nonostante tu tti gli sforzi, p e r colpa o p er debolezza d ’altri, su altri cam pi le n o stre fatiche e il nostro san gue possono essere consum ati inutilm ente.
Le condizioni della G erm ania, d a tre giorni, si son fatte gravi. Essa no n h a ottenuto fin o ra che buoni successi: m a neH’insiem e questi non hanno prodotto un risultato decisivo. L ’azione co n sid erata assolutam ente, cioè solo nei confronti con la F ran cia, è stata ben ideata e condotta: m a h a richiesto, forse, m olti giorni più dei previsti. La F ran c ia n o n è stata an co ra invasa, l’esercito francese è an cora organizzato. Si delinea la possibilità, p er quanto vaga, che la g u e rra sem p re vittoriosa sul Reno e nel Belgio debba fiaccare p e r o p era di un nemico lontano, che no n h a quasi an co ra com battuto, e non ha fatto altro d ie scendere in cam po.
L a G erm ania n o n può uscire eia questa situazione che con un terrib ile colpo di collare. Forse lo h a dato, forse lo sta dando. Se no n le riesce, può considerarsi forse perduta.
Capitolo X I .
{Pietrogrado, 26 agosto, ore 13.57.) (Ufficiale.) Nella Prussia
orientale, dopo l’occupazione della linea del fiume Angerapp (ab bandonata dal nemico senza opporre resistenza sebbene fortificata) e delle città di Insterburg e di Angenburg, il nemico si ritira precipitosamente e in disordine su Konigsberg e su Rastenburg.
Sulla linea Orteslburg-Soldau continuiamo a progredire, e il ne mico che si trovava innanzi a noi si è ritirato a Osterode lasciando nelle nostre mani alcuni cannoni e alcune mitragliatrici, molti cas soni e prigionieri.
Sulla sinistra della Vistola (Polonia russa) il nemico ha abban donato la linea Lodz-Leczika (a occidente di Varsavia), ma Lodz, Petrokof, Konskie, Radom e Opatow sono sempre occupate dal ne mico giacché pel momento non vi è alcuna truppa russa che marci contro di esse.
Sul teatro delle operazioni contro l’Austria-Ungheria, il nemico ha raggiunto il 23 corrente la linea Annopol-Zamosc-Komarot, al sud di Lublin.
Più all’est gli austriaci sono sotto la pressione delle nostre forze e si ritirano. La sera del 23 le nostre truppe hanno occupato Tarnopol e tutta la linea del fiume Seret nella Galizia orientale.
{Stefani.)
{Dal Quartier Generale austriaco, 28 agosto, ore 10.30.) Una
grande battaglia è impegnata da due giorni sulla linea della V i stola e del Dniester, dalla Polonia russa alla Bucovina. La battaglia di Krasnik, risoltasi il giorno 25 con la vittoria austriaca, non rappresentava che un combattimento preliminare, avendo gli austriaci con essa prevenuta l’azione dell’estrema destra russa. I russi, con forze enormi, hanno iniziata l’offensiva generale sopra una linea di oltre quattrocento chilometri a settentrione e a oriente di Leopoli. Gli austriaci stanno ora combattendo su tutta la linea. L’ala destra russa, già inizialmente battuta a Krasnik, è inseguita dagli au striaci, che avanzano in territorio russo.
Il gruppo centrale russo, che comprende le forze principali, si distende fra Rawa-Ruska, Zolkiew, Sloczow e Tarnopol.
L’ala destra russa di queste forze centrali è già respinta dagli austriaci, che anche qui hanno preso l’offensiva avanzando. Su tutta la fronte enorme continuano i combattimenti. Si tratta di una bat taglia colossale che sulla linea di quattrocento chilometri impegna oltre un milione di combattenti. È dunque una delle più grandi battaglie combattute finora; e la vastissima azione può durare an cora qualche giorno prima di avere la sua risoluzione definitiva.
Delineazione di lotta nel teatro orientale delle operazioni 69