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1 settembre.

Uno dei tra tti caratteristici della g u erra franco-te­ desca è la m an can za di avvenim enti che costituiscano, p er così dire, p u n ti di riferim ento. N on vi sono state, o

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alm eno non sappiam o che vi siano state', grandi battaglie, finite con u n a n etta decisione, le cpiali abbiano segnato i varii periodi dell’azione com plessiva. Dal prim o scontro di pattuglie alla fro n tiera, all’inizio delle ostilità, si può d ire che la lotta sia continuata, con m aggiore o con m i­ n o re intensità, piuttosto a n o rd che a sud o viceversa1, m a senza interruzione. Si è re sa così assai difficile l'osL servazione dell’andam ento della g u e rra ; poiché l’azione, procedendo p er lenti gradi, riusciva difficilmente percepi­ bile. Sem brava che tutti i giorni si assom igliassero, e questo invece non e ra : e, p e r passaggi quasi in av v ertiti, la situazione, dopo qualche tem po, diventava del tutto diversa dalla precedente.

Ma orm ai la m arcia della d estra tedesca ha p o rtato le avanguardie im periali a Compiègne, a circa 60 chilo­ m etri d a Palàgi: e la m inaccia esercitata sulla capitale francese è un rich iam o tro p p o energico perchè la no­ s tra attenzione possa essere an co ra sto rn a ta d a a ltri fatti. Si è fo rm ata nel teatro occidentale delle operazioni u na situazione nuova ed im p o rtan te, che m erita u n accurato esame.

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1 tedeschi hanno, fino a qualche giorno fa, svolto il piano di operazione che consiste nel te n er ferm o sald a­ m ente col centro e con la s in istra (sud), p e r esercitare tu tto lo sforzo in avanti con la d estra (nord). Questo piano ha prodotto buoni risu ltati, p erchè la d estra tedesca, dopo aver vinto la resistenza del Belgio, ha invaso la F ran cia, ed oggi si trova, come abbiam o detto, con le avanguardie a Compiègne.

Ma se la d e stra si è così in o ltrata verso ovest, a ltri corpi, costituenti p u re l’esercito invasore del Belgio e del Lussem burgo, a quanto p a re non han n o progredito al­ trettan to . L ’ultim o com unicato ufficiale (francese) ci dice che n ella regione com presa fra Launois, Signy e Xovion Porcien, ad ovest di Sedali, le tru p p e tedesche in co n tran o fo rti resistenze nelle francesi loro contrapposte. Nè si

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sa che cosa facciano e a che punto siano • gli eserciti che scendevano d a Stenay e da Longw y: a meno che no n concorrano a com battere contro i francesi di Launois.

Che cosa si deve pensare dell’avanzata cosi riso lu ta della estrem a d estra tedesca? (Non com prendiam o in que­ sta, si capisce bene, i distaccam enti di copertura, che deb­ bono essere stati sicuram ente lasciati contro i belgi e gli inglesi). N on è essa alquanto pericolosa? In can alarsi nella valle dell’Oise quando sul fianco sinistro, se p u r cadrà presto L a Fère, rim arran n o le fortezze di Laon e di Reims, con le tru p p e m obili ad esse appoggiate, nop è im p ru d en te? E che effetto p o trà avere (se si toglie l’ef­ fetto m orale, d a tenersi in grandissim o conto, è vero) giungere al cam po trin cerato di P arigi senza le forze im ite? L a d estra tedesca, insom m a, non avanza un po ’ tro p p o ?

Si, o alm eno p a re : e p are che essa dovrebbe orm ai alquanto a rre sta rsi p er attendere che il resto dell’esercito tedesco, quello sboccato da Mézières, Sedali, Stenay e Longwy, fosse più innanzi, pro n to a contenere le forze francesi che eventualm ente provenissero da Verdun, d a Reim s e d a Laon.

Ma alcune considerazioni possono alquanto m odificare questo giudizio. P otrebbe d arsi che i tedeschi fossero già di fro n te a queste ultim e città, e che le tru p p e francesi, le quali ieri si battevano n ella regione Launois, Signy, No- vion fossero tru p p e tagliate fuori dal grosso, che si di­ fendessero fino all’ultim o. P otrebbe darsi, cosa assai più im p o rtan te, che l’esercito francese fosse molto scosso e tale da non costituire più u n a m inaccia senza rip aro , an­ che se il m ovim ento tedesco fosse alquanto ardito. Po­ treb b e d arsi infine un terzo caso che m utando quasi com pletam ente i valori dei varii settori dell’ immenso cam po di battaglia, dim inuisse p er i tedeschi il pericolo di avanzare così rap id am en te nel settentrione della F ran cia.

Di questo terzo caso vogliamo oggi più particolarm ente p arlare.

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si*

Dai p rim i giorni della g u e rra m olti si sono dom an­ dati come fosse possibile che i francesi n on si avvedes­ sero d ella m ossa tedesca del n o rd e non co n trap p o n es­ sero alle tru p p e, che andavano a m ano a m ano in g ro s­ sando nel Belgio e nel Lussem burgo, forze uguali. Altri hanno giudicata più pericolosa che utile l’offensiva fra n ­ cese in Alsazia, e n on sono riusciti a com prendere bene il motivo di essa. Altri infine nell’ondeggiare dell’azione francese hanno creduto di ravvisare la m ancanza di un preciso disegno di g u erra, e di ciò hanno provato m e ra ­ viglia.

La relativa debolezza in cui i francesi hanno lasciato la p arte settentrionale della loro fronte, la p e rtin a cia con la quale, invece, hanno com battuto e com battono in Lo­ rena, la p rim a e la seconda avanzata in Alsazia, possono forse essere o ra spiegate. Ma p e r ciò fare bisogna scom ­ p o rre razio n e francese in due fasi.

N ella p rim a è sem brato che essi abbiano voluto a ttu are questo concetto : conquistare l’Alsazia, p er giungere r a ­ pidam ente all’altezza di Strasburgo, ed essere sicuri sulla d e stra ; poi, aiutati d a questa m ossa, p u n ta re fortem ente fra Metz e S trasburgo, p er dirigersi verso il Meno. Di­ stu rb a ti n ell’esecuzione d alla resistenza d iretta tedesca e daH’ingigantire della m inaccia del Belgio, i francesi ti­ tu b aro n o però n ell’applicazione del piano, e d all’offensiva p assaro n o ad u n a slegata e debole difensiva, svolta con tru p p e tra sp o rta te in fre tta a nord. Qui seguirono in ­ fatti parecchie giornate di battaglia, sfo rtu n ate p e r loro, di cui abbiam o p arlato nella «B attaglia del Belgio». La loro azione parve dipendere da questi due elem enti, che fanno p arte della costituzione norm ale della F ra n c ia : P a ­ rigi im p o rtan tissim a capitale del paese, e l’esercito saldo e forte.

Ma riu scita iputile la p a ra ta all’avanzata tedesca a no rd , m utate le condizioni del paese e dell’esercito, si

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direbbe che i francesi, in questi ultim i giorni, siano to r­ nati al concetto antico: e, difendendosi appena a setten­ trione, tentino an co ra la fortuna in L orena, p er rompere, il centro nem ico. In Lorena, infatti, «l’avanzata delle forze francesi si è accentuata» e pare che là «sia stata occupata la linea di m ontagna, m entre l’ala d estra francese avan­ za» (com unicato ufficiale francese).

La m in accia che i francesi p o rtereb b ero sulle re tro ­ vie tedesche sarebbe molto seria, o ra che gran p a rte dell’esercito tedesco è inoltrato in F ra n c ia e si assotti­ glia a m ano a m ano che procede, se avesse p e r sè alcuni elem enti, che non ha. P rim a di tutto, essa avrebbe dovuto essere co m p iu ta come m ossa aggressiva, e non controf­ fensiva, p erch è soltanto nel prim o caso avrebbe portato innanzi tru p p e di animo saldo, ed avrebbe agito contro un nem ico im p rep arato . In secondo luogo, avrebbe dovuto m an ifestarsi quando tu tta la linea francese non subiva an ­ cora la p ressio n e della tedesca: adesso, anche se le tru p p e del centro in L o ren a riuscissero ad avanzare vittoriosa­ m ente ad oriente, procederebbero sole e indifese sui fian­ chi, p erchè le ali sono prem ute d all’avversario. In terzo luogo u n ’avanzata fra due cam pi trin ce ra ti come Metz e Strasburgo è assai im prudente, se alm eno non si inve­ stono con distaccam enti m olto fo rti: e allora si inde»- bolisce sem pre più il nucleo che attualm ente potrebbe m arciare contro la G erm ania.

Ma l’insistenza dell’offensiva francese nella L orena può essere indizio di un pro b ab ile nuovo indirizzo di g u erra: e allora diventa im portantissim a.

È bene ric o rd a re che i francesi hanno qualche volta dichiarato che sono disposti ad abban d o n are P arig i; ed è bene ric o rd a re che il centro difensivo della F ran cia non è la capitale, m a p rim a il M orvan, poi la L oira ed il paese ad ovest del fiume. P arigi non è che il centro morale, più pericoloso quasi che utile perchè troppo im ­ portante e nello stesso tem po troppo esposto alle of­ fese: e perciò da lasciare a sè stesso in caso di bisogno estremo.

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razioni diventi la F ran c ia centrale, tu tta la condotta del­ la g u erra cam bia. U n a offensiva delle tru p p e della Lo­ re n a e dell7 Alsazia procede nella giusta direzione, a n ­ dando da ovest ad est, e non è affatto esiziale, in caso disgraziato, perchè viene re sp in ta sulla sua base naturale. Se il ridotto delle tru p p e com battenti è il centro della F ra n c ia ; se si rin u n c ia a difendere ad ogni costo e p rim a di tutto P a rig i; se si sostiene insom m a che n ell’esercito, e no n in un obiettivo te rrito riale, sta la salute della n a ­ zione, la m inaccia delle tru p p e tedesche m arcian ti p er la Somme, p e r l’Oise e p e r l’Aisne diventa m inore.

I francesi avrebbero fatto così dinanzi ai tedeschi quel m utam ento d i pezzi che si fa nel giuoco degli scacchi, quando il re è m inacciato tro p p o fo rtem en te; ed avreb­ bero sostituito a P arig i la restan te F ran cia, come si so­ stituisce la to rre al re. Con questo nuovo indirizzo, che favorirebbe specialm ente la difensiva, si spiegherebbe r i ­ nazione degli inglesi e dei belgi.

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Q uanto stanno facendo da qualche giorno i tedeschi, costituendo una im p o rtan te v arian te del prim o piano d ’o­ perazioni, sem bra conferm are il nostro pensiero sulle operazioni francesi.

Si direbbe che i tedeschi da p a rte loro abbiano r i ­ sposto al cam biam ento francese, con l’attacco p o rtato r i ­ solutam ente da qualche giorno contro il Sundgau e Bel- fort. È an co ra tro p p o presto p er dire che esso m iri a p en etrare rap id am en te p ro p rio nel M orvan, p er p rev en ire e fiaccare ogni resistenza francese. Ma se an ch e questo no n è precisam ente, o alm eno non è l’obiettivo d ’oggi, l’avanzata tedesca p er la depressione di B elfort ten ta in d i­ scutibilm ente di g irare la difesa francese d a sud, perchè questa difesa si è fatta im p o rtu n a. I tedeschi si debbono essere accorti che è relativam ente dim inuita la im p o r­ tan za del settore settentrionale delle operazioni, ed è aum entata quella del settore m eridionale. E siccome han-

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no necessità di vincere presto, cercano di in tro d u rsi nel cu o re della F ran cia, p er obbligare sicuram ente i fra n ­ cesi della L o ren a a retrocedere. I francesi possono r i­ m anere di fronte alla L o ren a e m agari avanzare, se sono m inacciati soltanto a n o rd : non possono più starvi se il cerchio si chiude anche a sud. La m arcia, a n n u n ­ ziata dai com unicati francesi, di nuove forze re p u b b li­ cane verso l’Alsazia, sarebbe allo ra conseguenza della m ossa tedesca: perchè, senza la linea dei Vosgi d ’Al­ sazia l’esercito centrale francese no n può sostenersi di fro n te a Metz e a Strasburgo.

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L ’avanzata tedesca nel Belgio, non p o tu ta o non voluta ferm are dai francesi, può quindi aver p ro d o tto un m u ta­ m ento di valo ri in tu tti gli elem enti m obili e te rrito ria li d ella g u erra franco-tedesca. Se Parigi non deve essere d i­ fesa ad ogni costo si può capire la scarsa azione delle tru p p e nelle valli della Somme, dell’Oise, dell’Aisne. Su­ b en trato come ridotto della F ran c ia il M orvan e il paese lim itrofo, si com prendono invece la p e rtin acia delle ope­ razioni francesi in L o ren a e la nuova azione tedesca in Alsazia. I francesi, dovendo guadagnar tem po, hanno spo­ stato il centro della resistenza e le tru p p e verso sud-ovest; i tedeschi, dovendo im pedire ciò, p u r avanzando a set­ tentrione, vengono adesso a b attere alla p o rta dell’Al- sazia p e r ferire nel nuovo punto vitale l’avversario.

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Capitolo XIII.

(Parigi, 3 settembre.) Il Presidente della Repubblica ed i membri

del Governo hanno lasciato la scorsa notte Parigi, recandosi a Bor­ deaux. Il corpo diplomatico si è pure recato a Bordeaux.

Il Governo ha deciso di trasferire la sua sede a Bordeaux per lasciare al generale Gallieni, comandante il campo trincerato di Parigi, piena libertà d’azione.

SIGNIFICAZIONE DEL TRASFERIMENTO