18 settembre.
Abbiamo lasciato p assare qualche giorno p rim a di ri p ren d ere a d isco rrere dello svolgim ento della guerra. Vo levam o che le cose si delineassero p iù chiaram ente, poi ché il periodo che era com inciato con la ritira ta tedesca in F ran cia, dopo la battaglia fra P arig i e V erdun, ci e ra p arso un periodo di transizione. Oggi gli avveni m enti si sono meglio p re c isa ti: ed esponiam o le conse guenze che ci p a re di p o te r d ed u rre, anche se possono sem b rare alquanto azzardate.
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Nel teatro d ’operazioni occidentale, dopo la ritira ta te desca d alla M arna, la lo tta h a rip reso : m a non si sta com battendo la battaglia decisiva. L ’azione d u re rà forse m olti giorni, certam ente costerà m olto san g u e; ma, se n u lla
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viene a m u tare le condizioni dei com battenti, no n d a rà risu ltati definitivi. La battaglia più im p o rtan te di tu tta la g u erra è stata, fino ad oggi, quella com battuta fra P arigi e V erdun. Con essa gli alleati hanno arrestato il m ovim ento in avanti dei tedeschi, i quali dopo avere spezzato ogni resistenza, erano giunti a contatto con l’e sercito francese, avendo girato le linee difensive della fro n tiera. L a battaglia d ’oggi, p u re così grandiosa, non è che u n a b attag lia di transizione, o, diciam o meglio, di aspetto. Se sarà fo rtu n ata p e r i tedeschi, li rip o rte rà n ell’ ipotesi m igliore nelle stesse posizioni dove eran o giunti il 6 settem bre, al p rin cip iare della battaglia d etta della M arn a: e là essi troveranno di nuovo contro l ’e sercito francese, che p o trà rip o sa re e rifa rsi fra le linee delle sue fortezze. O meglio, a p a re r n ostro, li m etterà in grado di a ttu a re un nuovo disegno di guerra, che le cir costanze possono aver fatto credere più opportuno, e di cui direm o fra breve. Se sarà sfo rtu n ata, costituirà soltanto un passaggio d alla battaglia della M arna alla battaglia, al lo ra veram ente decisiva, che l’esercito im periale dovrà d are sulle p ro p rie frontiere, nei cam pi trincerati, p e r chè non avvenga l’invasione della G erm ania. La p ro b a bilità di questo secondo caso può a p rim a vista p a re re assai lo n ta n a : essa è in fatti lontana, m a è bene sia già accennata.
D unque, a p a re r nostro, battaglia di transizione. L ’e sercito tedesco si difende strenuam ente sulle sue nuove posizioni, n atu ralm en te fortissim e, che va rafforzando in tu tti i m odi: e attende. L ’esercito francese e l’esercito in glese attaccano con altrettan to vigore; m a essenzialm ente p e r n o n p erd ere il contatto col nem ico (si è sentito spesso rip etere, anche nei ra p p o rti ufficiali, questa frase) e per im pedirgli di rio rg an izzarsi: aiutati in ciò d a ll’esercito belga, che dopo aver tentato (col concorso dei russi?) un attacco sul fianco destro tedesco, è rie n tra to in Anversa. Nè l’uno nè l’altro belligerante dim ostrano altro chiaro disegno all’in fu o ri di quello di no n p erd ere quanto fi n o ra h anno acquistato, o di non cedere più di quanto h anno ceduto.
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E questo, p erchè tu tti e du e gli eserciti, tan to il tedesco quanto l’alleato, si sono venuti a trovare, dopo la b a tta glia della M arna, in condizioni affatto diverse, ed anzi opposte, a quelle in cui erano stati fino a pochi giorni p rim a : ed hanno bisogno di tem po p er d irig ere gli sforzi verso il nuovo scopo, o p e r ria fferrare l’antico. I due avversari attrav ersan o ugualm ente un periodo di crisi.
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Il m odo con cui l’esercito francese può uscire d alla crisi è più sem plice di quello tedesco, p e r quanto r i chieda tem po e abilità p e r essere messo in opera.
Gli alleati h an n o senza dubbio conseguito un buon risu ltato n ella battaglia della M arna. Ma jL’l l settem bre, alla fine di essa, si sono trovati in u n a situazione differentissim a da quella con la quale avevano incom in ciato l’azione. D alla difensiva, appoggiata alle linee delle fortezze, erano p assati all’offensiva in cam po aperto.
O ra l’offensiva h a bisogno di u n a som m a di elem enti assai più com plessi della difensiva; e, se dà risu lta ti in com parabilm ente m aggiori di questa, è anche assai più diffìcile da attuare. R ichiede u n a ferm issim a azione di com ando, u n ’unione strettissim a di intelletti e di anim i, un funzionam ento perfetto di tu tti gli organi, u n a fiducia ed u n a obbedienza assolute: u n a p rep arazio n e, cioè, di m olti anni. Noi non vogliam o affatto d ire che l’esercito francese n o n possegga queste virtù : delineiam o soltanto le difficoltà di indole generale che si sono p resen tate agli alleati, d a quando sono usciti dalle antiche linee d i aspetto, p e r inseguire il nemico. Sono com inciate in o ltre anche p e r loro le lunghe m arce, le m alattie dovute alla stan chezza e ai disagi, le difficoltà del vettovagliam ento e del rifo rn im en to , anche in paese amico, poiché questo è già stato p erco rso dagli invasori. Le varie tru p p e che la difesa, co stretta fra P arig i e V erdun, teneva ce m entate insiem e, non co rre ra n n o o ra il rischio di sgra n a rsi p e r la stra d a? Q uell’ala sin istra che h a ottenuto così b rillan ti risu lta ti no n si sten d erà tro p p o a n o rd
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p e r cercare di avvolgere com pletam ente l’esercito tede sco, e non si assottiglierà tanto da p erm ettere d ’essere sfondata in qualche punto? Avrà il Com ando la pazien za di asp ettare che si faccia sentire (se p o trà farsi sen tire in breve) sulle retrovie tedesche la m inaccia delle tru p p e di A nversa?
S opra tutto, quale concetto adotterà il Comando p er il proseguim ento dell’azione? Certam ente, esso si attacch erà al nemico, e c erch erà di non dargli tregua, fino a quando non sarà alm eno uscito d àlia F ra n c ia : m a ci sono di versi m odi di im p o stare la nuova azione. Si im pegnerà a fondo o c erch erà di stancare l’avversario? Si lim iterà a volerlo resp in g ere soltanto fino alla fro n tiera, o pre- vederà già operazioni più lontane, che dovranno essere p re p a ra te prim a, perchè le tru p p e dislocate eccentrica m ente, come quelle di A nversa od altre, giungano d iret tam en te al loro obiettivo? E continuerà ad insistere nel tentativo di avvolgim ento dell’ala d estra tedesca, il quale, anche riuscendo, respinge però le tru p p e sulla strad a che h anno già perco rsa, ed offre il pericolo di essere fru stra to da u n a avanzata tedesca p o rta ta energicam ente d a n o rd a sud sul centro francese, o giudicherà più op p o rtu n o am m assare tru p p e sulla destra, p er battere l’e sercito del P rin cip e ered itario di G erm ania e rib u ttare verso il nord, dove aspettano i belgi e i russi, l’esercito invasore? In tu tti e due i casi, sarà necessario uno spo stam ento di tru p p e che rich ied erà m olti giorni.
Abbiam o accennato queste difficoltà, p e r m o strare come o cco rreran n o m o lta p ru d en za e m olto tempo al C om ando dell’esercito alleato p e r giungere alle risoluzio ni che determ in eran n o le nuove operazioni. P e r questo, la battaglia che oggi sta svolgendosi ha, p e r gli alleati, il c aratte re di azione tem poreggiante.
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P e r m otivi an co ra più gravi i tedeschi, secondo noi, debbono fare di tutto p e r non d a re a questa battaglia u na im p o rtan z a decisiva.
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Noi crediam o che il Com ando tedesco abbia m utato p a re re sul quando e sul dove m an ifestare la p ro p ria azione offensiva. Ci p a re che esso non giudichi o ram ai p iù utile esercitare il m assim o sforzo in F ran cia, e voglia, p e r il m om ento, com pierlo nel teatro d ’o perazioni o rien tale, contro la Russia. L a n o stra asserzione, abbiam o già detto, è azzardata. N on abbiam o, p er sostenerla, che la notizia dell’invio di m olte forze (si dice d ai cinque ai sei co rp i d ’esercito) fatto d u ra n te la b attag lia d ella M arna v er so la Polonia e la G alizia; il non avvenuto (da quanto si sa) richiam o di esse ; il trasferim en to di p a rte delle tr u p pe della L o ren a verso l’esercito del P rincipe im periale, come p e r d ire che l’esercito dell’ovest deve o ram ai b a stare a sè ; e il c aratte re strettam en te ed energicam ente difensivo dell’ azione che si sta svolgendo. Da q u attro giorni i tedeschi si ab barbicano al suolo di F ran c ia e continuano a scavare trin cee e ad alzare p arap etti, come p e r sicu ra p ro v a di n o n m uovere dai luoghi occupati. E noi, ram m en tan d o di avere sem pre sostenuto, che sul teatro o rien tale delle operazioni si sarebbe decisa la lot ta delle nazioni, crediam o che il Com ando germ anico sia stato spinto o ra dagli avvenim enti ad ad o ttare que sto n o stro stesso concetto.
All’inizio della g u erra, il C om ando tedesco deve aver avuto il disegno più sem plice di b attere l’esercito francese rap id am en te, m en tre gli alleati au striaci resistevano ai ru ssi: e, battuto l’esercito, di m an ten ere in F ra n c ia tru p p e di occupazione (perchè no n poteva certo su p p o rre che la nazione francese no n avrebbe continuato la lotta), p er acc o rre re con m olte e valide forze in aiuto degli a u stria ci, e schiacciare i russi. Le p rim e operazio n i fo rtu n ate degli au striaci contro i ru ssi in P olonia coincisero col periodo di m assim o vigore dell’azione tedesca in F r a n cia: con le spalle sicure, l’esercito germ anico procedette riso lu tam en te contro P arig i e l ’esercito francese.
Ma la b attaglia della Galizia, che com inciava a volgere sfo rtu n a ta p e r la d estra e il centro dell’esercito austriaco, deve aver p o rta to ad u n a seconda concezione. Bisognava tra tte n e re la fiu m an a ru ssa ad ogni costo. E poiché gli
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avvenim enti in F ra n c ia si m anifestavano favorevoli al l’esercito tedesco, dovette sem brare possibile un invio di forze ad oriente, senza grave pericolo p er le forze che rim anevano ad occidente.
Si era d ic h ia ra ta allo ra tu tta la gravità della situ a zione orientale? N on crediam o ancora, benché la sem p re m aggiore im p o rta n z a della sconfitta au striaca del la Galizia si andasse in tan to di m ano in m ano delinean do, e ad essa n o n potesse essere com penso la vitto r i a tedesca dei L aghi M asuriani. Certo, invece, l’azione
che si svolgeva in F ran c ia , veniva a poco a poco a di m o stra re ai tedeschi che l’esercito anglo-francese e ra a n c o ra tan to valido d a re siste re non solo, m a d a m anifestare u n a vigorosa energia offensiva.
Si andava d u n q u e lum eggiando u n a terza situazione, nei due te a tri d ’operazione, la quale faceva nascere u n a te rz a concezione tedesca. In F ran c ia si erano già ottenuti b u o n i successi : n o n tu tto ciò che si voleva, è vero ; ma, infine, p a rte del te rrito rio nem ico e ra invaso. Se l’eser cito tedesco riusciva, lasciando laggiù forze p a ri alle fra n cesi, a m an ten ersi sul suolo conquistato, il risultato fa vorevole e ra p u r sem p re innegabile. N è le tru p p e francesi, nè le belghe, nè le russe p e r m olto tem po potevano consi derevolm ente a u m en tare di fro n te ai tedeschi. Ciò che questi riuscivano oggi a difendere dagli attacchi nem ici, avrebbero certo difeso p e r a ltri due mesi, fino al com in ciare dell’inverno ; ie, allora, qualche cosa di nuovo av reb b e potuto nascere. Al deprezzam ento di P arigi i tedeschi rispondevano insom m a, in qualche {modo, coi deprezza m ento di tu tto il te atro d ’operazione francese, rim anendo in esso ap p en a con quelle forze che occorrevano p er te n e r e a b a d a l’esercito avversario. Si p o rtassero avanti i 'francesi, se volevano scacciare i tedeschi^
Ma bisognava energicam ente intervenire ad oriente. L a R ussia, che aveva sorpreso tu tti con la ra p id ità d ella p rep arazio n e, con la q u an tità delle truppe, con l ’ en erg ia dell’azione, doveva essere ferm ata al più p re sto. T u tti i buoni successi in F ran c ia erano in u tili se su ll’ a ltra fro n tiera s’inoltrava l’esercito russo. Questo
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esercito aveva già obbligato l’austriaco a ritira rs i: fo r ze sue, relativam ente scarse, av reb b ero potuto b astare a tra tte n e re il vinto p e r qualche tem po, m en tre le altre, p e r la Polonia, si potevano rovesciare sulla P ru ssia. E questa p ro b a b ilità e ra talm en te grave d a prim eggiare su qualunque a ltra considerazione.
Poiché il p rim o risu ltato di b attere la rivale fran cese non aveva potuto essere conseguito in teram en te nel tem po previsto, bisognava co n ten tarsi del risu ltato ottenuto, e provvedere alla nuova necessità.
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Queste deduzioni, che l’attu ale condotta tedesca d ella g u e rra in F ra n c ia fareb b e sem b rare logiche, c o rrisp o n dono alla v erità? Questo è ciò che gli avvenim enti dim o stre ra n n o fra pochi giorni.
Noi o ra le esponi amo sem plicem ente, come spiega zione di quanto ci sem b ra di scorgere oggi nella lo tta franco-tedesca. Se nessun fatto v e rrà a sm entirle, esam i nerem o se la decisione del C om ando tedesco, che h a condotto ad esse, fu provvida o no.
Capitolo XIX.