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Un’azione chiave per i giovani europei: scambi giovanili in Europa e cooperazione con i Paesi partner nel mondo

Il diritto dei giovani: dal piano internazionale a quello nazionale, passando per quello europeo.

4. Un’azione chiave per i giovani europei: scambi giovanili in Europa e cooperazione con i Paesi partner nel mondo

“Erasmus+ contribuirà inoltre alla lotta contro la disoccupazione giovanile offrendo ai giovani l'opportunità di accrescere il loro bagaglio di conoscenze e competenze grazie a un'esperienza all'estero. […]Questo è un aspetto essenziale se vogliamo dotare i nostri giovani delle qualifiche e abilità di cui hanno bisogno per riuscire nella vita", ha affermato il commissario

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responsabile per l‟istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, Androulla Vassiliou.

Così, diventa importante per il giovane europeo effettuare un‟esperienza di mobilità e di scambio all‟estero, sia in Europa che nei Paesi partner nel mondo. Consente di arricchire il proprio bagaglio culturale, nonché a migliorare le proprie competenze e abilità, aumentando le possibilità di trovare un impiego in futuro.

Una delle principali azioni sostenuta dal programma Erasmus+226 nel settore della gioventù è la mobilità per i giovani e per gli animatori giovanili che si propone appunto, tra gli obiettivi fondamentali, quello di sostenere e favorire gli scambi di giovani, anche con i Paesi terzi confinanti con l‟Unione Europea.

Quando si parla di scambi di giovani si fa riferimento a quei periodi di una durata minima di 5 giorni e massima 21 giorni (escludendo il tempo del viaggio) che consentono a gruppi di giovani di diversi Paesi di incontrarsi, vivere insieme e condividere esperienze. È un progetto che riunisce gruppi di giovani di due o più Paesi basato sul partenariato transnazionale tra due o più promotori di Paesi diversi e, di conseguenza, può essere bilaterale227, trilaterale o multilaterale in base al numero dei Paesi coinvolti. Durante tale periodo di scambio, i giovani partecipanti portano a termine in maniera congiunta un Programma di lavoro frutto della combinazione di diverse attività, tra cui seminari, esercitazioni, dibattiti, simulazioni, giochi di ruolo, workshop, attività all‟aria aperta, e così via. Tutto ciò, deve essere da loro stessi progettato e preparato accuratamente prima della partenza e delle scambio effettivo, attribuendo a quest‟ultimo un carattere itinerante e basato su tre fasi distinte ma complementari228:

- Pianificazione e preparazione;

- Attuazione dell‟attività;

- Valutazione

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Nell’ambito dell’Azione Chiave 1.

227 Uno scambio di questo tipo viene motivato facilmente quando i promotori si trovano di fronte al loro primo progetto europeo o quando i partecipanti sono piccoli gruppi o locali che non hanno mai avuto esperienze a livello europeo.

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I giovani, con la partecipazione a una simile esperienza, hanno le seguenti opportunità229:

- Sviluppare le proprie competenze;

- Venire a conoscenza di argomenti e aree tematiche

socialmente pertinenti ;

- Scoprire nuove culture, abitudini e stili di vita, soprattutto attraverso l‟apprendimento tra pari;

- Rafforzare importanti valori come quello della solidarietà, dell‟amicizia, della democrazia, etc.;

Si tratta di un‟esperienza formativa sotto moltissimi punti di vista e per qualsiasi giovane europeo che intenda partecipare ed è proprio per questo motivo che l‟Erasmus+ attribuisce gran valore a questo tipo di esperienza. Allo scopo di ridurre anche la dispersione scolastica, che è un obiettivo cardine della strategia “Europa 2020”230, l‟Erasmus+ si propone, quindi, di agevolare il miglioramento di

ogni livello di istruzione e formazione – includendo anche l‟apprendimento non formale – che verrà sostenuto mediante gli scambi giovanili (e il servizio volontario europeo). Ed è proprio l‟apprendimento non formale una delle caratteristiche più importanti degli scambi di giovani, e per questo considerato il processo di apprendimento alla base di tale quadro, all‟interno del quale le seguenti attività non possono essere sovvenzionate:

- Viaggi di studio universitari;

- Attività a scopo di lucro;

- Viaggi turistici;

- Festival;

229 Ibidem, p. 75. 230

Si tratta della strategia decennale per la crescita e l’occupazione, che è stata varata dall’Unione Europea nel 2010. Obiettivo di tale strategia non è esclusivamente quello di superare la crisi che sta coinvolgendo le economie di molti Paesi europei che, con fatica stanno cercando di affrontare. Semmai si propone anche di colmare le lacune del modello di crescita, creando le condizioni per una crescita intelligente, sostenibile e solidale. Per far in modo che questo accada, l’Unione Europea si è prefissata cinque obiettivi principali da raggiungere entro il 2020. Essi riguardano i seguenti settori: l’occupazione, la ricerca e lo sviluppo, il clima e l’energia, l’istruzione, l’integrazione sociale e la riduzione della povertà.

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- Viaggi di piacere;

- Corsi di lingua;

- Scambi tra classi scolastiche;

- Competizioni sportive;

- Raduni politici;

- Campi di lavoro;

- Tournée.

Gli scambi di giovani si basano su una cooperazione di tipo transnazionale tra due o più organizzazioni partecipanti di diversi Paesi, indipendentemente dal fatto che facciano parte o meno – e abbiano sede – dell‟Unione Europea. Tali organizzazioni possono essere:

- Organizzazioni senza scopo di lucro, associazioni o

Organizzazioni Non Governative (ONG);

- ONG europee per la gioventù;

- Imprese sociali;

- Enti pubblici a livello locale; - Gruppi informali di giovani attivi.

Per poter partecipare, un‟organizzazione deve inviare la sua candidatura all‟Agenzia Nazionale del Paese dove ha sede e deve presentare un progetto dalla durata di 3-4 mesi che deve prevedere la partecipazione di minimo due organizzazioni (quella di invio e quella di accoglienza). Se si tratta di attività nell‟ambito dei Paesi aderenti l Programma, tutte le organizzazioni che vi partecipano devono avere sede in un Paese aderente. In caso di attività con i Paesi terzi confinanti, invece, devono coinvolgere almeno un‟organizzazione partecipante di un Paese che aderisce al Programma e un‟organizzazione di un Paese terzo confinante con l‟Unione Europea.

Le attività dello scambio devono svolgersi nel Paese di una delle organizzazioni partecipanti al progetto a cui possono partecipare giovani che

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abbiano un‟età compresa tra i 13 e i 30 anni231

, che risultino residenti nei Paesi delle organizzazioni di invio e di accoglienza. L‟età minima per i leader232

dei gruppi è, invece, pari a 18 anni.

Viene erogato un contributo per i costi di viaggio dei partecipanti, inclusi gli accompagnatori, dal loro luogo di origine alla sede di svolgimento dell‟attività, al ritorno, nonché anche per una possibile visita di programmazione preliminare. Tali costi sono calcolati in base alle distanze di viaggio per partecipante, determinate utilizzando il calcolatore messo a disposizione della Commissione Europea233. Vengono, inoltre, compresi i costi connessi all‟attuazione delle attività di mobilità, in base alla durata dell‟attività per partecipante.

Ciascun partecipante a un progetto di questa Azione ha diritto a ricevere un certificato “Youthpass”234, che descrive e convalida l‟esperienza di

apprendimento non formale e informale acquisita durante il progetto. Youthpass deve essere considerato come un processo di acquisizione di consapevolezza attraverso la riflessione e l‟attestazione dell‟apprendimento durante le diverse fasi del progetto.

5. Conclusioni

Nel presente capitolo è stato considerato come oggetto di analisi e di approfondimento il programma comunitario per eccellenza dei giovani europei: l‟Erasmus, il cui nome – acronimo di European Region Action Scheme for the

Mobility of University Students – deriva dal teologo e filosofo olandese Erasmo da

Rotterdam, il quale ha condotto parecchi viaggi in giro per le città europee sempre pronto a conoscere nuove culture e a fare nuove esperienze a contatto diretto con le stesse. E si è visto come sia proprio questa la base di tale progetto, considerato anche una realizzazione concreta del processo di integrazione europea. I giovani

231 Per quanto riguarda il limite di età inferiore si considera l’età al momento dell’inizio dell’ attività; per quanto riguarda il limite di età superiore, invece, i partecipanti non devono aver superato l’età massima alla data di scadenza per la presentazione della candidatura.

232 Per leader si intende un adulto che accompagna un gruppo di giovani che partecipa allo scambio per garantire l’effettivo apprendimento, la protezione e la sicurezza.

233

Vedi: http://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/tools/distance_en.htm 234

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che vi prendono parte, hanno la possibilità di effettuare un periodo di solo studio (prima) oppure anche di tirocinio, volontariato, scambio giovanile (adesso) presso un qualsiasi Paese europeo – e un ente (università, azienda, organizzazione) che abbia partecipato al programma in causa.

Si è messa in evidenza l‟evoluzione che ha subito il programma Erasmus, il quale inizialmente non ha riscosso un profondo successo, ma oggi è considerato anche dai datori di lavoro una marcia in più per i giovani europei sotto diversi punti di vista. È formativo sia a livello personale sia a livello educativo e professionale e le innovazioni dalla sua nascita avvenuta nel 1987 alla sua ultima forma – Erasmus+, 2014-2020 – non fanno altro che testimoniarlo; non fanno altro che ottimizzare sempre più le possibilità date ai giovani per migliorarsi e migliorare la realtà in cui vivono. Questo, come si è visto, avviene in diversi modi: effettuando un periodo di studio più o meno lungo all‟estero presso una università straniera oppure un‟esperienza di tirocinio presso un ente o un‟azienda convenzionati, grazie ai finanziamenti da parte dell‟Unione Europea.

L‟Unione Europea si pone degli obiettivi precisi nei confronti dei giovani e, una delle novità principali dell‟Eramus+ è sicuramente la valorizzazione e l‟attenzione che questo programma riserva nei confronti dell‟apprendimento non formale e informale (apparentemente si potrebbe pensare che questi due modi di dire assumano lo stesso significato, ma si è visto che non è così) in generale, ma anche e soprattutto durante le esperienze da esso previste. L‟ultimo paragrafo ha previsto l‟approfondimento di una di queste e cioè gli scambi giovanili, in Europa e in cooperazione con i Paesi partner nel mondo. Non è stata una scelta casuale, ma dettata senz‟altro dall‟argomento centrale del prossimo capitolo. È, infatti, un‟introduzione al caso studio che verrà affrontato successivamente e cioè un progetto appartenente al punto 3.2 del programma Gioventù in Azione, promosso da una ONG palermitana, il CISS che si occupa di cooperazione internazionale. Il progetto ha previsto appunto uno scambio con la partecipazione di giovani provenienti quattro Paesi, cinque includendo l‟Italia, che si sono trovati a discutere e a praticare numerose attività di apprendimento non formale sulla cooperazione allo sviluppo e ai nuovi obiettivi del millennio fissati dalle Nazioni

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Unite, in linea con le misure previste dal programma, come si vedrà nel prossimo capitolo.

157 Capitolo V

“4 SOUTH. Da Nord-Sud a Sud-Sud”: un progetto del CISS

(studio di caso)

La mia partecipazione come volontaria a un progetto promosso da un‟organizzazione non governativa, il CISS – Cooperazione Internazionale Sud

Sud – mi è servita da spunto per la stesura dell‟intero lavoro. Mi ha avvicinato in

modo particolare alle tematiche di cui l‟organizzazione stessa si occupa e, nello specifico, alle tematiche che ho analizzato e su cui ho soffermato la mia attenzione in questa tesi.

Così, ho ritenuto doveroso dedicare il seguente capitolo a tale esperienza, da me utilizzata come caso studio. Prima di parlare del progetto in sé a cui ho partecipato con molto interesse, è necessario approfondire il contesto in cui è sorto per capirne meglio il significato, gli obiettivi e le finalità.