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Il diritto dei giovani: dal piano internazionale a quello nazionale, passando per quello europeo.

1. Le Nazioni Unite

Una delle testimonianze più dirette delle Nazioni Unite in merito al diritto dei giovani, è sicuramente data dalla proclamazione dell‟Anno internazionale

della Gioventù (1985), definito International Youth Year86, proclamato dal

Segretario Generale, Javier Pérez de Cuéllar, il 1° gennaio 1985. In questa occasione, l‟attenzione internazionale si è focalizzata sui problemi e i temi riguardanti i giovani, rilanciando e aumentando l‟interesse nei confronti delle politiche giovanili.

Tutte le attività svolte durante quest‟anno, vennero coordinate dallo Youth Secretariat all‟interno del Centre for Social Development and Humanitarian

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Da non confondere con l’ International Year of Youth, tenutosi nel 2010 sempre ad opera delle Nazioni Unite.

77 Affairs87, le cui unità hanno prodotto diversi documenti e pubblicazioni, come per esempio “The Global Situation of Youth: Trend and Prospects to the Year

2000”88

.

L‟Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella risoluzione 40/14 del 18 novembre 1985, durante l‟80° meeting plenario, ha diverse volte sottolineato l‟importanza della partecipazione diretta dei giovani nella condivisione del futuro dell‟umanità e del contribuito che possono dare in diversi settori della società per costruire il meglio, attenendosi agli obiettivi fissati nell‟anno corrente. Tra questi: la diffusione di ideali di pace, rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, la solidarietà umana, ma anche una dedizione nei confronti degli obiettivi di progresso e sviluppo. Si afferma che i giovani devono essere incoraggiati a contribuire con la loro energia, il loro entusiasmo e soprattutto le loro abilità creative alla creazione nazionale, al rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite, alla realizzazione del diritto all‟autodeterminazione e all‟indipendenza nazionale, al rispetto della sovranità e non interferenza negli affari interni di ciascuno Stato, all‟economica, allo sviluppo culturale e sociale del popolo, all‟implementazione di un nuovo ordine economico internazionale, alla promozione della cooperazione internazionale e la consapevolezza del raggiungimento degli obiettivi dell‟anno: Sviluppo, Pace e Partecipazione.

In molte delle attività delle commissioni istituite in questi anni, venne anche sottolineata l‟importanza dell‟associazionismo giovanile, considerato come la forma privilegiata del protagonismo dei giovani: a tal proposito, si auspicò l‟inserimento delle politiche giovanili all‟interno delle politiche generali dei diversi Stati membri delle Nazioni Unite. Così, nel documento redatto a conclusione di tutte le attività e iniziative nazionali, vennero fissate le cinque aree di intervento per la costruzione di una politica a favore dei giovani:

87 Era la divisione del Consiglio Sociale ed Economico delle Nazioni Unite, responsabile del coordinamento di tutti i temi riguardanti la politica sociale all’interno del sistema delle Nazioni Unite. Ha avuto sede a fino al 1990 in Austria, a Vienna, per poi trasferirsi a New York. Adesso è noto come il nome Division for Social Policy and Development.

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Book by United Nations, Centre for Social Development and Humanitarian Affairs, New York, 1993.

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- L‟informazione, l‟orientamento e la consulenza; - La scolarizzazione e la formazione professionale;

- L‟ingresso nel mercato del lavoro, occupazione e imprenditoria;

- La salute e la prevenzione delle tossicodipendenze; - La cultura, la creatività, il tempo libero e la mobilità.

A distanza di dieci anni da questo grande evento, l‟Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato il Programma Mondiale di Azione per i Giovani, che ha favorito la creazione di un “sistema di politiche e linee guida per

programmi di azione a livello nazionale e supporto internazionale per migliorare la condizione dei giovani”89

. Tale programma sta avendo un grande impatto sulle

“nuove” generazioni giovanili perché riesce a incrementare le capacità nazionali in materia, nonché le possibilità di partecipazione per i giovani, promuovendone lo sviluppo. Risulta, così, anche importante la collaborazione e l‟interazione tra le diverse entità che fanno parte dell‟Organizzazione, attraverso la Rete Inter – Agenzia sullo Sviluppo dei Giovani.

Facendo un passo indietro, le Nazioni Unite hanno agito nei confronti dei giovani ancor prima della proclamazione dell‟Anno Internazionale dei Giovani, anche se in maniera meno diretta. Hanno iniziato a tutelarli in qualità di essere umani innanzitutto, con la Carta Fondamentale dei Diritti dell‟Uomo, adottata dall‟Assemblea il 10 dicembre del 1948, e la Dichiarazione Universale dei Diritti

all‟Infanzia e dell‟Adolescenza, ratificata il 20 novembre 1989 a New York90

. Il primo documento riconosce una serie di diritti personali e individuali, civili, politici, economici, sociali dei cittadini e, l‟attenzione nei confronti dei giovani si evince per i seguenti motivi:

89 Sito dell’ UNRIC- Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite: http://www.unric.org/it/attualita/26904-lanciato-lanno-internazionale-della-gioventu

90

Per la ricostruzione vedi: http://www.treccani.it/enciclopedia/diritti-dei- minori_%28Enciclopedia_dei_ragazzi%29/

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- In qualità di essere umani, che devono essere tutelati in seguito alle atrocità della Seconda Guerra Mondiale. Le generazioni future devono essere protette per evitare che tutto ciò che è stato, non si verifichi di nuovo. I giovani, i quali hanno il futuro nelle mani, sono i primi destinatari e responsabili del rispetto di questi diritti, nonché i primi usufruenti91;

- Di fronte alle difficoltà che i giovani vivono oggigiorno, soprattutto a livello economico, ma anche socio-culturale, devono essere tutelati i diritti che permettano loro di poter affermare la loro personalità e di potersi affermare sia dal punto di vista personale che professionale. E, quindi, il diritto al lavoro e alla protezione dalla disoccupazione a cui segue quello a una remunerazione equa e soddisfacente, per poter garantire buone condizioni di vita a se stessi, ma allo stesso tempo per poter riuscire a crearsi una famiglia, soddisfacendo i bisogni che questo comporta. E così via92.

Per quanto riguarda il secondo documento, si potrebbe pensare che gli unici destinatari siano i bambini, ma non è così, perché in linea con quanto espresso al suo interno, vengono considerati tali coloro i quali abbiano un‟età inferiore a 18 anni. È importante sottolineare come la Convenzione impegni gli Stati a elaborare misure per proteggere il periodo infantile tenendone in considerazione i bisogni, ma contemporaneamente, a promuovere i diritti ai bambini e agli adolescenti, considerandoli al pari degli adulti93.

Emerge, così, un‟azione anche e soprattutto etica e morale da parte delle Nazioni Unite che danno spazio ai giovani riconoscendone l‟assoluta importanza che occupano oggi nella società. Grazie alla loro intraprendenza e creatività, nel

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Si fa particolare riferimento al Preambolo della Dichiarazione e, in particolar modo al sesto Considerando, il quale recita che”gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione

con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti umani e delle libertà

fondamentali”. È consultabile tramite il seguente link:

http://www.ohchr.org/EN/UDHR/Documents/UDHR_Translations/itn.pdf 92 Ibidem, art. 23.

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Si fa riferimento al diritto alla vita, alla libertà di esprimersi, alla salute, al diritto di essere informati, a quello di poter godere del servizio sanitario. Tale Dichiarazione è consultabile tramite il seguente link: http://www.unicef.it/Allegati/Convenzione_diritti_infanzia.pdf

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rispetto dei loro diritti e tutela delle loro libertà, contribuiscono in buona parte-per non dire che sono probabilmente i promotori e i massimi responsabili- alla creazione di un futuro migliore.