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Il diritto dei giovani: dal piano internazionale a quello nazionale, passando per quello europeo.

3. Il progetto in pratica

Il progetto è stato articolato in un vasto programma di eventi, includendo anche dibattiti a distanza e dibattiti anteriori, sulla base di metodologie di educazione non formale che ha coinvolto giovani di diversi Paesi del mondo.

Esso è stato attuato in aree urbane e rurali dei Paesi selezionati, dove sono sradicate le organizzazioni partner, e ha coinvolto volontari e operatori della gioventù già in contatto con queste organizzazioni, nonché il personale, i beneficiari di chi sostiene progetti di cooperazione allo sviluppo in corso o già conclusi.

Le attività che sono state promosse e realizzate all‟interno di 4 SOUTH, hanno favorito la formazione di un gruppo interculturale di giovani che si sono ritrovati a lavorare insieme, svolgendo delle indagini sui possibili modelli alternativi di cooperazione e di sostegno reciproco in uno scenario comune caratterizzato dall‟esclusione socio-economica. Una parte di questo lavoro è stato attuato e messo in pratica lavorando a distanza, un‟altra parte è stato favorito da esperienze fisiche di cooperazione.

L‟attività principale del programma è stata l‟organizzazione di uno scambio giovanile durato poco meno di una settimana, nello specifico dal 19 al 25 settembre 2014 e tenutosi a Palermo. Tale scambio ha coinvolto giovani e giovani lavoratori che hanno partecipato come beneficiari del progetto e come parti interessate alle iniziative internazionali che affrontano temi legati all‟inclusione socio-economica dei giovani. Ciascun partner ha stabilito le procedure e i criteri di selezione dei partecipanti, basati sulla partecipazione paritaria per esempio delle giovani donne, così come di coloro che vivono in condizioni di esclusione socio-economica o geografica. Sulla base di quanto è stato appena affermato, sono stati selezionati 4 giovani volontari per ogni Paese con un‟età compresa tra i 18 e i

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28 anni e 2 operatori giovanili, animatori che hanno preso parte ai laboratori di educazione non formale dei giovani durante la conferenza, lo scambio in Italia.

Tale conferenza è stata preparata dai partner del progetto per quanto attiene la scelta dei relatori e la logistica. I giovani hanno preparato, invece, i laboratori da attuare durante la stessa, di cui sono stati anche responsabili e allo stesso tempo animatori.

La prima fase del progetto è stata quella preparatoria delle varie attività. Durante questa fase sono stati selezionati, innanzitutto, i partecipanti ed è stato condiviso il piano generale del progetto stesso tra i partner. Dopo il raggiungimento dell‟accordo pratico, ciascun partner si è impegnato nell‟organizzazione di tavole rotonde locali di discussione, con giovani del luogo e giovani lavoratori, nonché gestite dagli stessi giovani protagonisti. Lo scopo principale di questi eventi è stato quello di aumentare la consapevolezza e la conoscenza dei giovani locali sulle problematiche di esclusione socio-economica che colpiscono la popolazione giovanile, stimolando un pensiero critico nei confronti delle politiche e delle misure dirette ad affrontare questi fenomeni. I giovani lavoratori e i giovani che presero parte alle tavole rotonde sono stati scelti democraticamente dal partner partecipante per preparare e prendere parte alla conferenza239 tenutasi a Palermo.

La seconda fase è quella dell‟implementazione. Questa è stata caratterizzata dall‟organizzazione della manifestazione per i giovani sul tema legato all‟”Approccio alla Cooperazione Sud-Sud”, nell‟ambito della cooperazione allo sviluppo. La conferenza virtuale e le tavole rotonde giovanili organizzate a livello locale, sono state preliminari per l‟evento principale del progetto. Come è già stato accennato, in questo caso si fa riferimento alla conferenza internazionale tenutasi a Palermo nel mese di settembre 2014 e durata 6 giorni (dalle ore 9:00 alle ore 19:00) e che ha visto come protagonisti circa 50 partecipanti provenienti da Brasile, Guatemala, Romania, Grecia, non escludendo l‟importanza del ruolo svolto dal gruppo rappresentante l‟Italia (di cui ho fatto parte in prima persona). Tale conferenza si è articolata in eventi, seminari e

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laboratori gestiti da giovani, i quali hanno espresso le loro idee e le loro prospettive in merito agli approcci sostenibili nei confronti dell‟inclusione sociale, condividendole anche con esperti del settore di riferimento.

Un‟altra fase importante è quella legata alla disseminazione, al follow-up e alla valutazione dei risultati. Le attività e gli obiettivi del progetto sono stati diffusi, inizialmente, attraverso strumenti di comunicazione istituzionali come i siti web e le newsletter. Per raggiungere anche il pubblico indiretto, il progetto ha anche utilizzato la stampa e la comunicazione presso gli uffici dei partner per poter ottenere uno spazio sui media locali, comunicando anche le attività svolte in blog e social media. Il progetto, inoltre, prevede due specifici strumenti di comunicazione:

- Un dossier sui diversi approcci di cooperazione allo

sviluppo Sud-Sud, con le proposte emerse in seno alla conferenza e con le voci dei giovani protagonisti;

- Uno spot video, con immagini e filmati ripresi durante la conferenza, dando rilievo a questo mezzo visivo di notevole importanza ai giorni nostri come strumento primario di comunicazione. È stato realizzato, così, uno spot di 60 secondi relativo ai temi delle conferenze virtuali e delle tavole rotonde locali. Lo scopo principale del video è quello di accrescere la consapevolezza tra i giovani, e non solo, dell‟importanza legata al sostegno della solidarietà internazionale e della cooperazione internazionale.

Per quanto concerne le attività di monitoraggio, queste sono state sviluppate dallo staff di ciascuna organizzazione partecipante: un membro del personale di ogni partner, infatti, ha monitorato il livello di partecipazione dei giovani coinvolti nel progetto. In merito alla valutazione, sono stati utilizzati anche degli strumenti specifici per misurare l‟impatto delle tavole rotonde locali e del seminario, nonché dell‟attività internazionale. E, al termine della conferenza, è stata anche svolta in Italia una valutazione intermedia grazie al supporto dei rappresentanti dei gruppi locali di giovani, con il supporto degli esperti. Il CISS, in qualità di coordinatore del progetto, ha fatto in modo che le informazioni

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raccolte attraverso il sistema di monitoraggio e valutazione, fossero paragonabili, oggettive e facilmente accessibili.

Parlando di strumenti di valutazione, si fa riferimento a quelli non formali, come ad esempio il gioco e l‟osservazione, il momento delle domande, le interviste, e così via.

Sono stati chiaramente presi in considerazione anche i possibili rischi e le cosiddette misure di mitigazione degli stessi durante la pianificazione del progetto:

- Basso livello di partecipazione dei giovani volontari e partecipanti. Per evitare questo rischio, il progetto è costruito attorno a uno strumento pratico e il risultato (spot video) è sicuramente in grado di attirare l‟attenzione dei giovani partecipanti;

- Difficoltà nel vivere l‟esperienza multiculturale all‟estero e lavorare in un contesto multilingue: il supporto di mediatori e traduttori interculturali è stato revisto solo per la conferenza internazionale. La metodologia proposta, prevede di lavorare all‟interno di un ambiente interculturale grazie al supporto delle attività di educazione non formale, in grado di facilitare il dialogo e la comprensione reciproca.

Gli elementi principali della valutazione sono stati effettuati al termine dello stesso e io, in prima persona, mi sono preoccupata di creare dei test che ho sottoposto direttamente ai giovani partecipanti, chiedendo di esprimere le loro considerazioni in relazione a questa esperienza, come si vedrà nel prossimo paragrafo.

È stata data, inoltre, particolare attenzione alla fase di follow-up: i giovani partecipanti hanno avuto l‟opportunità di condividere idee e proposte per realizzare un nuovo progetto ispirato a un approccio di cooperazione Sud-Sud. Durante la conferenza, infatti, è stato lanciato dai soci fondatori un input per sostenere l‟individuazione di un progetto transnazionale da parte dei giovani, volto a sostenere l‟inclusione socio-economica dei giovani nelle aree di progetto. Successivamente verrà selezionato da una giuria internazionale di esperti specializzati, il progetto considerato maggiormente valido che verrà sostenuto

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attraverso un‟azione specifica. Tutti i partner sosterranno la realizzazione concreta di questa iniziativa guidata dai giovani.

La partecipazione dei giovani è stata rafforzata dall‟utilizzo di metodologie di apprendimento non formale e, in particolare, come si è visto:

- Lo “scambio”, proposto a diversi livelli:

 Metodologico: ogni giovane ha portato i metodi e gli

approcci della propria associazione per affrontare l‟esclusione dei giovani;

 Interculturale: è stata promossa la comprensione

reciproca tra idee diverse, concentrandosi sull‟importanza del dialogo interculturale per creare una cultura fondata sulla pace e per migliorare le relazioni tra i giovani; inoltre, l‟idea del progetto è quella di realizzazione di una reciproca comprensione dell‟esclusione socio-economica dei giovani, basata sulla consapevolezza che la disoccupazione e l‟emarginazione giovanili, sono problemi globali e interconnessi;

 Sperimentale e pratico: sulla base di una

sperimentazione pratica dei metodi scambiati;

 Partecipativo: lo scambio ha aumentato il livello di partecipazione dei giovani nei processi di decisione delle politiche giovanili;

 Moltiplicatore: la campagna di sensibilizzazione

promossa con il supporto del video realizzato durante le attività di scambio, ha stimolato e stimolerà ancora un maggior numero di giovani e delle comunità locali a intraprendere problematiche legate alla povertà, all‟emarginazione e all‟esclusione dei giovani.

- L‟uso di metodologie legate ai media e alla comunicazione

sociale. Sviluppare capacità di comunicazione permette agli individui di comprendere ed esprimere i propri sentimenti. Risulta, così, importante per i giovani migliorare le proprie competenze comunicative per sviluppare al meglio la loro “auto-identità”, i loro rapporti sociali e le attività che li riguardano. L‟utilizzo di metodologie della comunicazione aiuta i giovani

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in via di sviluppo in merito alla risoluzione dei problemi, dei conflitti e di negoziazione, nonché favorisce la socializzazione e lo scambio di informazioni ed è considerato un ottimo strumento per favorire il dialogo interculturale. Nella gestione pratica del progetto, l‟utilizzo degli strumenti di comunicazione online sono stati e sono ancora adesso fondamentali per la condivisione delle prospettive nel campo della cooperazione allo sviluppo;

- L‟approccio alla Cooperazione Nord-Sud e Sud-Sud.

L‟obiettivo è quello di promuovere l‟autosufficienza tra le Nazioni del Sud (considerate le più povere) e di rafforzare gli i legami economici tra gli Stati, il cui potere di mercato sia più equo rispetto alle relazioni Nord-Sud. La cooperazione Nord-Sud ha finora ispirato tante iniziative promosse dalla società civile europea dirette a migliorare le condizioni di vita dei giovani a rischio in molti Paesi del Sud. Tuttavia, la cooperazione Nord- Sud non è più sufficiente a stimolare un impegno nella solidarietà alla cooperazione internazionale. Sembra, così, più praticabile un approccio Sud-Sud, basato sui seguenti principi:

 Condivisione di esperienze e buone pratiche: uno o più Paesi sviluppati con esperienza e competenza in un determinato scambio di domini di tale esperienza con altri Paesi;

 Rafforzamento delle reti: diverse istituzioni di

diversi Paesi in via di sviluppo costituiscono una rete e lavorano insieme al suo interno;

 Rafforzamento delle capacità: sviluppo delle

capacità nel contesto della cooperazione Sud-Sud significa aumentare le capacità di un Paese del Sud a promuovere lo sviluppo;

 Sviluppo del partenariato: i Paesi in via di sviluppo iniziano una partnership e impostano un progetto comune per costruire uno sviluppo.

Il CISS, come è stato già parecchie volte affermato, è l‟organizzazione che ha promosso il progetto, responsabile di tutta l‟azione. Si è occupato di coordinare

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il lavoro dei partner in modo tale da garantire la massima coerenza e il successo del progetto sia a livello globale che locale. Ha anche raccolto tutte le segnalazioni di attività, tenendo conto dei costi e dei risultati ed è anche stato responsabile dei rapporti con l‟istituto finanziario. Il CISS ha fatto il possibile affinché ciascun partner fosse in grado di svolgere al meglio il proprio ruolo, con una valutazione all‟interno del progetto delle proprie esperienze e competenze. È stato responsabile dell‟organizzazione di tutti gli eventi svolti in Italia, nonché della logistica e della comunicazione in merito alla conferenza finale. In qualità di partner principale, il CISS si è occupato di controllare le attività progettuali attuate sia a livello locale che internazionale, coinvolgendo attivamente una rappresentazione più ampia delle organizzazioni giovanili, rispondendo costantemente ai valori promossi dal programma Gioventù in Azione.

Quindi, concludendo, ciascun partner si è occupato di portare avanti le seguenti attività:

- Identificazione di un facilitatore nazionale tra il personale del progetto e i consulenti esperti;

- Partecipazione alle conferenze virtuali in programma;

- Partecipazione e coinvolgimento del gruppo dei partecipanti

nazionali;

- Organizzazione e realizzazione di tavole rotonde locali durante la fase di preparazione;

- Partecipazione da parte dei giovani lavoratori selezionati alla conferenza in Italia (a Palermo);

- Sostegno alle attività di divulgazione; - Partecipazione alle attività di follow-up;

- Contributo alle iniziative di visibilità per dare informazioni sul progetto e sul programma Gioventù in Azione.

L‟intero progetto è riuscito a coinvolgere ciascun partecipante con lo stesso entusiasmo; le attività sono state svolte con partecipazione e interesse da parte di tutti e il risultato non poteva che essere ottimale.

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Questo, ha suscitato il mio interesse nel voler approfondire ciò era ed è nascosto dietro ogni organizzazione partecipante e allo stesso tempo di ogni singolo individuo, giovane. E, così, ho deciso di dar spazio alle loro voci, usando le testimonianze dirette per poter trarre anche delle conclusioni generali in merito alla materia trattata, come si vedrà nel prossimo paragrafo.

4. Le voci e le esperienze dei giovani all’estero: testimonianze direttamente da