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Il capitolo precedente si è chiuso con Giamblico che rettifica il giudizio di Porfirio sugli stati psico-fisici conseguenti al vero entusiasmo Ciò, tuttavia, non basta per essere un

vero iniziato alla scienza divina. Occorre allora conoscere cosa sia l’entusiasmo e come

sorge. Il capitolo si divide in almeno quattro parti principali. Nella prima Giamblico

nega che l’entusiasmo possa essere concepito come un movimento del pensiero misto

ad un’ispirazione demonica. Nella seconda è ribadito, ancora una volta, il concetto

dell’assoluta estraneità del corpo, dell’anima, dell’intelletto e delle loro rispettive

potenze al prodursi dell’entusiasmo. La terza parte ricalca la seconda, nel senso che al

pari dello stato d’entusiasmo neanche l’azione teoforica, portare cioè dio dentro di sé,

trae origine dall’umano: le parti e le azioni umane sono un mero strumento e tutta

l’opera della divinazione spetta esclusivamente alla teoforia. Nella quarta ed ultima

parte Giamblico tira le somme del suo discorso, dal quale consegue che, se la mantica

viene eseguita secondo le regole suddette, non permettendo cioè ad elementi umani di

inquinare il vaticinio, essa potrà essere giudicata attendibile. In caso contrario, se

l’anima o il corpo dovessero intervenire a turbare l’armonia divina, allora gli oracoli

verrebbero confusi e l’entusiasmo perderebbe la propria autenticità.

114.3-12

Ou) mh\n e)carkeiÍ ge tau=ta mo/na maqeiÍn, ou)d' aÃn tij ge/noito te/leioj ei¹j th\n qei¿an e)pisth/mhn239 tau=ta mo/na ei¹dw¯j. ¹Alla\ xrh\ gnw½nai kaiì ti¿j o( e)nqousiasmo/j e)sti kaiì oÀpwj gi¿gnetai.240 Fora\ me\n ouÅn th=j dianoi¿aj meta\ daimoni¿aj e)pipnoi¿aj

239 114.4:

te/leioj ei¹j th\n qei¿an e)pisth/mhn, non si può diventare «perfetti» (Sodano) nella scienza divina possedendo esclusivamente le nozioni acquisite nel cap. VI. Per quanto concerne l’impiego dell’espressione qei¿an e)pisth/mhn cfr. DM 29.11. Sodano definì il De mysteriis un «manuale per un’iniziazione cultuale e misterica» (Sodano, I misteri egiziani, cit., p. 23). In questo caso l’uso di te/leioj pare riferirsi all’insegnamento di un qualche iniziatore: Giamblico/Abammone che istruisce Porfirio. 240 1114.5-6:

¹Alla\ … gi¿gnetai, ecco il tema centrale del capitolo: occorre conoscere che cosa sia l’entusiasmo e come sorge.

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yeudw½j doca/zetai.241 OuÃte ga\r h( dia/noia h( a)nqrwpi¿nh fe/retai, eiã ge oÃntwj kate/xetaiouÃte daimo/nwn, qew½n de\ gi¿gnetai e)pi¿pnoia.242 ¹All' ou)d' eÃkstasij a(plw½j ouÀtwj e)sti¿n, a)ll' e)piì to\ kreiÍtton a)nagwgh\ kaiì meta/stasij, h( de\ parafora\ kaiì eÃkstasij e)mfai¿nei kaiì th\n e)piì to\ xeiÍron a)natroph/n.243

114.12-17

ãEti toi¿nun o( tou=to a)pofaino/menoj le/gei me/n ti periì tw½n sumbebhko/twn periì tou\j e)nqousiw½ntaj, ou) me/ntoi to\ prohgou/menon a)nadida/skei. ãEsti de\ tou=to to\ kate/xesqai oÀlouj au)tou\j u(po\ tou= qei¿ou, %Ò e)pakolouqeiÍ uÀsteron kaiì to\ e)ci¿stasqai.244

114.17-115.10

Yuxh=j me\n ouÅn kai¿ tinoj tw½n e)n au)tv= duna/mewn, hÄ nou= kai¿ tinoj tw½n e)n au)t%½ duna/mewn hÄ e)nergeiw½n, hÄ swmatikh=j a)sqenei¿aj hÄ aÃneu tau/thj ou)k aÃn tij

241 114.6-7:

Fora\ … doca/zetai, si ritiene falsamente, scrive Giamblico, che l’entusiasmo sia un movimento del pensiero accompagnato da un’ispirazione demonica. Saffrey, Lettre à Anébon l’Égyptien,

cit., p. 22, commenta il passo ipotizzando che Porfirio avesse precedentemente fornito una definizione

di entusiasmo cui ora farebbe seguito la presente risposta di Giamblico, ma che quest’ultimo abbia volontariamento preferito non riprodurne il contenuto, snaturando il senso generale dell’argomentazione: «On a ici un essai de définition de l’enthousiasme […] qui est préliminar à toutes le considérations qui suivent, et qui est vigoureusement rejetée par Jamblique: nous inclinons donc à croire que cette définition figurait, sous une forme ou sous une autre, dans le texte de Porphyre qui considérait l’enthousiasme comme un transport de la pensée humaine accompagné d’une inspiration démonique […]. Autrement il serait peu correct de la part de Jamblique d’imputer à Porphyre une définition fausse de l’enthousiasme et d’en tirer des arguments contre lui. De même, le remploi,

Réponse, p. 116.1, de l’expression «transport de la pensée» amène à croire qu’il se trouvait quelque

part chez Porphyre. On peut donc supposer que Jamblique sélectionne dans le texte de Porphyre les mots ou le questions sans les faire suivre de leur justification. On constate encore une fois que, avec Jamblique, nous sommes loin de posséder le texte complet de la Lettre à Anébon».

242 114.7-9:

OuÃte … kate/xetai, due precisazioni: la prima è che, se si è veramente posseduti, a muoversi non è il pensiero umano; la seconda è che l’ispirazione non proviene dai demoni ma dagli dèi.

243 114.9-12:

¹

All' ou)d' eÃkstasij … a)natroph/n, l’entusiasmo viene qui descritto come un’ascesa verso la realtà superiore, mentre frenesia ed estasi sono condizioni patologiche peggiorative di tale stato e non possono che sortire un effetto negativo. Giamblico tornerà sul concetto di parafora\ e di eÃkstasij in DM 158.10.14.

244 Commento 114.12-17: il passo va preso nella sua interezza. Lo si può suddividere in due parti: nella prima Giamblico riferisce la notizia per cui vi sarebbe chi descrive l’entusiasmo a partire dagli effetti peggiorativi che non gli appartengono. La cosa sorprendente è che l’A. non ritiene false tali dichiarazioni, ma si limita a precisare che esse dicono sì qualcosa (ti) di quanto accade agli entusiasti, senza però coglierne il principio causale, che viene invece esposto nella seconda parte. La cosa più importante è la seguente: gli entusiasti sono totalmente posseduti dal dio, e ciò determina anche il loro uscire fuori di sé. Sembra quasi che Giamblico ammetta che non è improbabile confondere uno stato d’entusiasmo con uno stato patologico, quest’ultimo non avendo niente a che vedere con la possessione divina.

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u(pola/boi dikai¿wj to\n e)nqousiasmo\n eiånai, ou)d' aÄn ouÀtw gi¿gnesqai ei¹ko/twj aÄn u(po/qoito!245 ouÃte ga\r a)nqrw¯pino/n e)sti to\ th=j qeofori¿aj eÃrgon, ouÃte a)nqrwpi¿noij mori¿oij hÄ e)nergh/masi to\ pa=n eÃxei ku=roj!246 a)lla\ tau=ta me\n aÃllwj u(po/keitai, kaiì xrh=tai au)toiÍj o( qeo\j w¨j o)rga/noij!247 to\ de\ pa=n eÃrgon th=j mantei¿aj di' au(tou= plhroiÍ, kaiì a)migw½j a)po\ tw½n aÃllwn a)feime/noj ouÃte yuxh=j kinoume/nhj ou)d' o(tiou=n ouÃte sw¯matoj e)nergeiÍ kaq' au(to/n.248

115.10-15

àOqen dh\ kaiì a)yeudw½j gi¿gnontai ta\ manteiÍa ta\ ouÀtwj w¨j le/gw katorqou/mena.249 ¹Epeida\n d' h( yuxh\ prokata/rxv hÄ metacu\ kinh=tai, hÄ to\ sw½ma/ ti parempi¿ptv kaiì th\n qei¿an a(rmoni¿an e)pitara/ttv, qorubw¯dh gi¿gnontai kaiì yeudh= ta\ manteiÍa, kaiì o( e)nqousiasmo\j ou)ke/ti a)lhqh\j u(pa/rxei ou)de\ gnhsi¿wj qeiÍoj.250

245

114.17-115.3: Yuxh=j … u(po/qoito, la realtà umana è triplice: corpo – anima – intelletto. Nessuno di questi tre elementi compositivi del complesso umano, nessuna delle rispettive potenze di cui esso è capace, può causare lo stato d’entusiasmo. Occorre tener presente che l’uso di duvnami" va interpretato

nel senso di ‘potere’ o ‘potenza attiva’, dunque nei termini di una forza ed una volontà umane che, in questo caso, non debbono essere minimamente annoverate tra le cause precipue dell’entusiasmo. A tale proposito si veda la spiegazione del sostantivo duvnami" in relazione alla dottrina giamblichea dell’anima fornita da Taormina, Le dynameis dell'anima. Psicologia ed etica in Giamblico, in H. Blumenthal, C. E. Gillan (eds.), The Divine Iamblichus, cit., pp. 30-47, spec. pp. 32-34.

246

115.3-5: ouÃte … ku=roj, la teoforia è opera che si distingue dall’entusiasmo in quanto quest’ultimo è indicativo della divinità che entra all’interno del medium, mentre la prima riferisce del fatto che il dio abbia già preso possesso del doxeuv" e lo trasporti guidandone la volontà e le capacità intellettive, quindi

invasandolo. Il corpo del medium assurge solamente al ruolo di ricettacolo che contiene lo spirito, esattamente ciò che sostiene Giamblico allorché afferma che la teoforia non si realizza per mezzo di parti o di attività umane.

247 115.7-10:

a)lla\ … o)rga/noij, sul corpo del medium come strumento cfr. DM 109.13. 248 115.7-10:

to\ de\ pa=n … au(to/n, tutta l’opera della divinazione, vale a dire la teurgia mantica, si compie grazie alla divinità ed al modo in cui conduce il corpo del teoforo, ma senza che l’anima o il corpo dell’invasato partecipino minimamente di tale movimento.

249 115.10-11:

Oqen … katorqou/mena, diretta conseguenza dell’ejpikravteia divina sul doxeu\" è che i vaticini sono compiuti senza errore.

250 115.11-15:

Epeida\n … qeiÍoj, l’avvertimento di Giamblico è il seguente: se l’anima si muove nel bel mezzo della divinazione, oppure il corpo interviene a turbare l’armonia divina, tali interferenze invalidano gli oracoli e l’entusiasmo non risulta più veritiero e genuinamente divino, in quanto viene inquinato ed alterato dall’attività psico-somatica. Sodano fa notare che «il concetto del passo è forse caldaico: ché Proclo, secondo attesta Psello nell’Accusa di Michele Cerulario davanti al sinodo (220, 29- 32 des Places […], scrive: «Spesso alle apparizioni divine si mescolano i movimenti di spiriti materiali, la cui venuta e l’agitazione assai violenta superano quel che possono sopportare i medium più deboli». (Sodano, I misteri egiziani, cit., p. 416).

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Cap. VIII

Il trattato prosegue con Giamblico che enuclea le peculiarità distintive della vera

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