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Il trattato prosegue con Giamblico che enuclea le peculiarità distintive della vera divinazione e del vero entusiasmo Il presente capitolo può essere suddiviso in almeno

tre parti: due descrivono l’entusiasmo come uno stato indotto dalla divinità, e dunque

completamente estraneo alle passioni o le malattie del corpo, i movimenti dell’anima o

le operazioni dell’intelletto. Nella terza parte, invece, Giamblico introduce il tema della

“divina manìa”, la quale viene identificata con l’entusiasmo e prelude alla questione

dell’estasi rituale che sarà discussa nei capitoli successivi.

115.16-116.14

Ei¹ me\n ouÅn a)po/lusij tou= qei¿ou a)po\ th=j aÃllhj yuxh=j hÄ xwrismo\j tou= nou= hà tij e)pi¿teucij hÅn h( a)lhqh\j mantei¿a, hÄ sfodro/thj kaiì e)pi¿tasij e)nergei¿aj hÄ pa/qouj hÄ o)cu/thj kaiì fora\ th=j dianoi¿aj hÄ to\ diaqermai¿nesqai to\n nou=n, pa/nta aÄn ta\ toiau=ta, a)po\ th=j h(mete/raj yuxh=j a)nakinou/mena, yuxh=j aÃn tij to\n e)nqousiasmo\n eiånai eu)lo/gwj u(peti¿qeto.251 Ei¹ de\ to\ sw½ma kata\ ta\j poia\j kra/seij hÃtoi melagxolika\j252 hÄ o(poiasou=n, hÄ kaiì i¹di¿wj eÃti ma=llon kata\ to\ qermo\n kaiì yuxro\n kaiì u(gro\n hÄ to\ poio/n ti tou/twn eiådoj, hÄ th\n e)n lo/g% tou/twn miÍcin hÄ kra=sin hÄ to\ pneu=ma hÄ to\ ma=llon hÄ to\ hÂtton tou/twn,253 aiãtion kaqi¿statai th=j

251

115.16-116.4: Ei¹ … u(peti¿qeto, il tema cardine dell’argomentazione ivi addotta ruota attorno al seguente asserto di fondo: ciò che non è vera divinazione (a)lhqh\j mantei¿a) non può produrre l’entusiasmo. Se, infatti, la divinazione possedesse tutta una serie di caratteristiche che Giamblico enuclea con estrema precisione, si avrebbe ragione a pensare che tali fenomeni, provenendo dall’anima, producano il suo entusiasmo. Le cose non stanno così, e Giamblico ne elenca i motivi: la vera divinazione

non è un affrancamento (ajpovlusi") del divino dal resto dell’anima; una separazione (xwrismo\j) o un

incontro (e)pi¿teucij) dell’intelletto; un impeto (sfodro/thj) o una tensione (e)pi¿tasij) dell’attività o della passione; una prontezza (o)cu/thj) o un movimento (fora\) della mente; un riscaldarsi (diaqermai¿nesqai) dell’intelletto.

252 116.5:

melagxolika\j, scrive Taormina, Le dunaÀmei" dell’anima, in H. Blumenthal, E. G. Clark (eds.), The Divine Iamblichus, cit., p. 35: «la melagxoliva, invece, è una lesione specifica della diavnoia; comporta – sempre secondo Galeno – tristezza e timore ed è provocata da tre cause principali: l’affezione primaria dell’encefalo, l’affezione del sangue di tutto il corpo, le affezioni dovute alla bile nera. La spiegazione che Giamblico fornisce di queste malattie non è altrettanto dettagliata».

253 116.4-8:

Ei¹ … tou/twn, il corpo, quando alterato da umori fisici, melancolia, caldo, freddo, umido o qualche forma speciale di queste qualità, oppure in virtù della loro mescolanza ben proporzionata, del soffio o secondo il più o il meno di questi elementi, non può produrre l’entusiasmo.

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e)nqousiastikh=j e)ksta/sewj,254 swmatiko\n aÄn eiãh to\ th=j paratroph=j pa/qoj kaiì a)po\ tw½n fusikw½n kinh/sewn e)geiro/menon!255 ei¹ d' e)c a)mfoiÍn h( a)rxh\ sw¯mato/j te kaiì yuxh=j a)negei¿retai, kaqo\ sumpe/phktai tau=ta a)llh/loij, koino\n eÃstai tou= z%¯ou to\ toio/nde ki¿nhma

!

256

116.15-17

ou)de\ ga\r eÃxei tina\ tau=ta e)n e(autoiÍj ai¹ti¿an th=j qei¿aj paralla/cewj, ou)de\ pe/fuken a)po\ tw½n xeiro/nwn ta\ krei¿ttona a)pogenna=sqai.257

117.1-12

¹Alla\ deiÍ zhteiÍn ta\ th=j qei¿aj mani¿aj258 aiãtia! tau=ta d' e)stiì ta\ kaqh/konta a)po\ tw½n qew½n fw½ta kaiì ta\ e)ndido/mena pneu/mata a)p' au)tw½n259 kaiì h( a)p' au)tw½n

254 116.9:

th=j e)nqousiastikh=j e)ksta/sewj, secondo Shaw esisterebbe una diretta connessione tra l’estasi entusiastica e la dottrina della discesa dell’anima nel corpo, di cui la prima non sarebbe che una conseguenza. Scrive Shaw, Theurgy, cit., p. 236: «Theurgic ekstasis was Iamblichus’s answer to Plato’s

theia mania, and he saw the doctrine of the complete descent of the soul as its correlate. Because of the

soul’s hypostatic disjuncture from the gods, ekstasis was a sine qua non for apotheosis. The gods came to the soul from without, exōthen, and to attain a dvine life the soul had to undergo an ecstatic transformation and “exchange”. Every theurgist had to become a mantis».

255 116.9-11:

aiãtion … e)geiro/menon, se il corpo è supposto come causa dell’estasi entusiastica dell’anima, il pathos dell’alienazione sarebbe corporeo e destato da movimenti fisici.

256 116.11-14:

ei¹ … ki¿nhma, se il principio della divinazione è prodotto da entrambi, vale a dire dal composto di corpo ed anima, dal momento che essi sono legati saldamente tra loro, siffatto movimento sarà comune a tutto l’essere vivente.

257 116.15-17:

ou)de\ … a)pogenna=sqai, Giamblico sintetizza le argomentazioni addotte sino a questo punto affermando che l’entusiasmo non è opera né del corpo, né dell’anima, né del composto di entrambi, in quanto tali sostanze non possiedono in se stesse la causa dell’alienazione divina, né la natura permette che le realtà superiori abbiano origine da quelle inferiori.

258 117.1:

qei¿aj mani¿aj, cfr. Platone, Phdr. 244a 5-245b. Socrate distingue quattro forme di manìa, delle quali l’entusiasmo mantico occupa il primo posto (244a 5-d 5). Scrive Sodano, I misteri egiziani, cit., p. 289: «Di esso è premessa fondamentale lo stato di «follia», di «non-coscienza», cui è antitetica la condizione di chi ragiona (244b 2,d 4-5): l’aporema di Porfirio (109.9-11) e poi, più nettamente, la lysis (109.20-110.1, che riprende la stessa dizione della questione; 110.15-16, ecc.) insistono su questa componente base. Con rilevanza accentuata, Socrate sottolinea la divinità dell’entusiasmo (244a 6-8; c 2-3; d 3-5) […]. Ancora: in Phdr. 265a 9-11 («Due sono le specie di follia: l’una dovuta a umana infermità, l’altra ad intervento divino che ci distacca dalle comuni abitudini») è possibile intravedere la differenza distintiva della «follia» divina e della follia uman, altro teorema del De mysteriis (115.1; 116.5-20, ecc.) Platone, quindi, pur nella disorganicità con cui pone il problema, suggerisce le tesi teoriche principali e influenza, in certo modo, il lessico stesso».

259 117.2-3:

tau=ta … au)tw½n, se la provenienza del concetto di divina mania è di indiscutibile matrice platonica, non così sono gli sviluppi dell’argomentazione, nei quali è possibile ravvisare l’innesto del filone teurgico. Le parole chiave sono, ancora una volta, fw'ta e pneuvmata, vale a dire le luci e i soffi che provengono dagli dèi, nonché il dominio che essi esercitano sull’invasato.

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parou=sa pantelh\j e)pikra/teia,260 perie/xousa261 me\n pa/nta ta\ e)n h(miÍn, e)cori¿zousa de\ pa/ntv th\n oi¹kei¿an h(mw½n parakolou/qhsin kaiì ki¿nhsin,262 kaiì lo/gouj me\n proi+eme/nh, ou) meta\ dianoi¿aj de\ tw½n lego/ntwn,263 a)lla\ mainome/n% fasiì sto/mati fqeggome/nwn264 au)tou\j kaiì u(phretou/ntwn oÀlwn kaiì paraxwrou/ntwn mo/nv tv= tou= kratou=ntoj e)nergei¿#.265 Toiou=to/j ti¿j e)stin o( su/mpaj e)nqousiasmo\j kaiì a)po\ toiou/twn ai¹ti¿wn a)potelou/menoj, w¨j e)n tu/p% kaiì mh\ di' a)kribei¿aj periì au)tou= ei¹rh=sqai.266

260 117.4: e)pikra/teia, cfr. DM 113.10. 261 117.4: perie/xousa, cfr. DM 103.15. 262

117.5-6: e)cori¿zousa … ki¿nhsin, la divina mania elimina la coscienza e il movimento propri al posseduto, esattamente come accade a coloro che ricevono il fuoco divino (cfr. DM 113.10-13).

263 117.6-7:

kaiì … lego/ntwn, i discorsi che il posseduto pronuncia in questo stato sono da identificarsi con le parole stesse del dio, sono vaticini, dunque rivelazioni; cfr. Van Liefferinge, La Theurgie, cit., p. 118.

264

117.7-8: mainome/n% fasiì sto/mati fqeggome/nwn, vedi Sodano, I misteri egiziani, cit. p. 293: «Son parole di Eraclito (fr. 92 Diels-Kranz) […]. Il fr. Eracliteo è trasmesso da Plutarco (Pyth. Orac. 397 a-b) […]. L’espressione ritorna, fra i Neoplatonici, anche in Plotino (II 9 [33] 18,17) e in Proclo (in R. I 140,16 e 166,20-1), ma se in essi è probabile significhi soltanto «con ispirazione poetica» […], nel testo del De

mysteriis essa dovrebbe essere molto più vicina al pensiero di Eraclito, specie se mainome/n% s’intende «ispirata dal dio» […]. Per il concetto, cfr. Platone, Ion 534 (poeta e veggente sono ambivalenti: ché discorso poetico e discorso profetico costituiscono una stessa realtà indifferenziata), soprattutto b 4-5; c 1 e 5-6; d 3-4».

265 117.8-9:

au)tou\j … e)nergei¿#, gli invasati sono agiti dalla divinità che li domina.

266

117.10-12

:

Toiou=to/j … ei¹rh=sqai, questo, secondo Giamblico, è l’entusiasmo: un mix di tradizione platonica e teurgia. Cfr. J. Bussanich, Philosophy, Theology and Magic: Gods and Forms in Iamblichus, in T. Kobusch, M. Erler ... et al. (hrsg.), Metaphysik und Religion. Zur Signatur des spätantiken Denkens.

Akten des internationalen Kongresses vom 13-17 März 2001 in Würzburg, Saur,München-Leipzig, 2002,

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Cap. IX

Il presente capitolo sposta l’attenzione sui rapporti tra l’estasi, la musica e

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