La Life Cycle Assessment come strumento di supporto per le piccole e medie imprese: un caso studio in Sicilia
2. Il Centro di ricerca CRIM-SAFR
Un ruolo fondamentale nell’attuazione delle strategie di produzione e consumo sostenibili spetta al settore edile, che è responsabile, a livello europeo, di circa il 42% dei consumi fi- nali di energia, del 50% dei consumi di materie prime, di circa il 35% delle emissioni di gas serra e di circa il 50% della produzione di rifiuti. Tali impatti sono attribuibili principalmente al comparto residenziale (che rappresenta circa il 46% del patrimonio edilizio complessi- vo), ed in misura minore al settore non residenziale (31%) ed all’ingegneria civile (23%) (European Union, 2007).
I dati sopra esposti evidenziano come sia importante focalizzare l’attenzione su attività di ricerca mirate all’adozione di strumenti e tecniche per la progettazione consapevole degli edifici, alla produzione di manufatti e prodotti edili con elevate prestazioni energetico -
tecnologie alimentate da fonti rinnovabili di energia ed alla definizione di criteri relativi alla qualità ed al comfort degli ambienti costruiti.
In questo contesto nasce il Centro di Ricerca Italo-Maltese per la Sostenibilità Ambientale e le Fonti Rinnovabili (CRIM-SAFRI), un polo di ricerca e di eccellenza con sedi ad Agri- gento (Sicilia) e a Malta, che ha l’obiettivo di supportare le autorità locali e le PMI nell’attuazione di strategie di produzione e consumo sostenibili.
Il Centro CRIM-SAFRI nasce da un progetto strategico finanziato nell’ambito del Pro- gramma Operativo Italia-Malta 2007-2013 (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale Cooperazione Territoriale Europea 2007 - 2013), che vede coinvolti otto soggetti partner, di cui sei italiani (Regione Sicilia – Assessorato Regionale Territorio e Ambiente – Diparti- mento Urbanistica, Università di Palermo – Dipartimento di Energia, Ingegneria dell’Informazione e Modelli Matematici; Istituto di Biomedicina ed Immunologia Molecolare “Alberto Monroy” – CNR; Regione Sicilia – Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana; Camera di Commercio di Agrigento; Med O.R.O.) e due maltesi (Malta College of Arts, Science and Technology; Malta Intelligent Energy Management Agency).
2.1. Le missioni prioritarie del Centro
Le missioni prioritarie del Centro sono essenzialmente le seguenti:
- Creare una rete di stakeholder per la diffusione dell’innovazione e una cooperazione
tra ricerca e mondo dell’industria;
- Sviluppare, implementare e diffondere eco-strumenti orientati al prodotto e incoraggiare
il dialogo tra consumatori, industria e fornitori per aumentare la diffusione e la consa- pevolezza in merito all’esistenza di prodotti eco-innovativi;
- Promuovere e valutare tecnologie, prodotti e servizi low carbon e ad alta efficienza;
- Valutare i processi di de-materializzazione delle produzioni, studiando soluzioni proget-
tuali, impiantistiche e tecnologiche ottimali finalizzate a: ridurre l’uso di materie prime per unità di output, ridurre il consumo di risorse non rinnovabili a favore di quelle rinno- vabili; attivare meccanismi di simbiosi industriale;
- Supportare le PMI nell’attuazione delle direttive di eco-design, progettazione di prodotti
caratterizzati da migliori prestazioni ambientali, implementazione di sistemi di gestione ambientale e dell’energia;
- Fornire supporto scientifico alla realizzazione di campagne formative e informative sulla
produzione e il consumo sostenibili;
- Svolgere il ruolo di advisor per le pubbliche amministrazioni nella definizione di strate-
gie ottimali per il Green Public Procurement, nell’adozione di strumenti urbanistici orientati alla sostenibilità e nell’attuazione del Patto dei Sindaci.
2.2. Le azioni previste e il ruolo della Life Cycle Assessment
Una strategia in materia di produzione e consumo sostenibile ha, tra i suoi compiti princi- pali, quello di individuare gli strumenti più adatti per valorizzare le “performance” ambienta- li dei prodotti e dei processi produttivi sia in termini di strumenti di verifica e di informazio- ne, sia di in termini di leve atte a trainare l’economia verso un modello a basse emissioni di carbonio.
Occorre considerare come prioritari gli obiettivi di miglioramento delle prestazioni ambien- tali dei prodotti lungo l’intero ciclo di vita, riducendo gli input di materie ed energia nei pro- cessi produttivi, i consumi di energia nella fase d’uso, eliminando o sostituendo i materiali potenzialmente nocivi per l’uomo o l’ambiente, aumentando la durabilità dei prodotti, favo- rendo il recupero/riuso/riciclaggio dei materiali.
Sul versante energetico, peraltro, assumono sempre maggiore rilevanza le iniziative volte allo sviluppo delle tecnologie associate all’uso di fonti rinnovabili di energia, intese come grande risorsa disponibile in grado di assicurare, attraverso un quadro coordinato di stra- tegie ed azioni, energia pulita a costi ragionevoli e sicurezza degli approvvigionamenti. Il settore delle energie rinnovabili potrebbe costituire per l’area mediterranea un’occasione importante, non solo per la promozione dell’impiego di nuove tecnologie, ma anche per lo sviluppo produttivo con evidenti ricadute economiche ed occupazionali.
Le principali attività che il Centro svolgerà nell’ambito dell’area mediterranea, a sostegno delle PMI e delle amministrazioni locali nell’ambito della ricerca applicata al miglioramento dell’eco-efficienza dei sistemi produttivi ed all’incremento della domanda di prodotti e ser- vizi a basso impatto ambientale riguardano:
- Supporto alle attività di ricerca, sperimentazione e sviluppo di tecnologie innovative
alimentate dalle fonti di energia rinnovabile (FER) (con particolare riferimento alle bio- masse) ed all’uso delle Best Available Technologies (BAT), e di azioni per lo sfrutta- mento delle FER da parte di PMI, consorzi e reti di PMI.
- Elaborazione di un database sulle prestazioni energetico - ambientali di sistemi alimen-
tati dalle FER, stimate attraverso la metodologia Life Cycle Assessment (LCA).
- Supporto alle PMI per la definizione di criteri di eco-design, per ridurre l’uso di materie
prime per unità di output; ridurre il consumo di risorse non rinnovabili; incentivare l’impiego di risorse a basso impatto ambientale; applicare le BAT nella produzione; atti- vare meccanismi di simbiosi industriale. L’azione sarà sviluppata tramite l’applicazione della metodologia LCA, in particolare presso le PMI che producono “Energy Related Products”.
- Supporto alle PMI per la valutazione delle prestazioni energetico-ambientali dei prodotti
seguendo un approccio “life cycle thinking”, l’individuazione delle criticità ambientali e l’ottenimento di certificazioni ambientali di prodotto.
- Supporto per progettazione, implementazione e mantenimento di sistemi di gestione
ambientale e dell’energia presso amministrazioni locali e PMI.
- Supporto alle amministrazioni locali nella definizione delle strategie ottimali per gli ac-
quisti verdi, con particolare riferimento agli Energy related Products.
- Elaborazione database di emissioni locali di CO2 del 1990 in alcuni comuni della pro-
vincia di Agrigento, impiegabili nella redazione di inventari comunali di emissioni di CO2
necessari alla redazione di Piani di Azione per l’Energia Sostenibile (PEAS) nell’ambito dell’iniziativa del Patto dei Sindaci. Le emissioni saranno stimate sia attraverso i fattori di emissione dell’IPCC che seguendo un approccio LCA.
- Supporto per definire requisiti minimi di prestazioni energetico – ambientali per i rego-
lamenti edilizi di nuove costruzioni e ristrutturazioni, per ridurre consumi energetici ed emissioni di inquinanti; migliorare il comfort ambientale e acustico; utilizzare le FER e la progettazione bioclimatica.
- Supporto tecnico-scientifico e giuridico-finanziario ai processi di riqualificazione energe-
da fonti rinnovabili negli edifici, progettazione bioclimatica, uso di materiali naturali a basso impatto ambientale, con l’obiettivo di raggiungere lo standard di Net Zero Energy Building.
2.3. Gli impatti sui territori coinvolti
Il progetto del Centro CRIM-SAFRI è stato concepito con l’intento di generare ricadute po- sitive sia socio-economiche che istituzionali ed ambientali su entrambi i territori coinvolti. Dal punto di vista economico, il progetto permetterà alle PMI di avviare percorsi di sviluppo ed accrescere know-how ed expertise per competere con prodotti e servizi eco-innovativi in un mercato caratterizzato da una crescente domanda di nuovi servizi e prodotti di quali- tà. Le PMI saranno quindi supportate nella realizzazione di prodotti, nello sviluppo di tec- nologie, esperienze, modelli produttivi, che potranno essere inseriti nel mercato sia locale che nazionale ed internazionale. Questo avrà una ripercussione positiva sull’economia del territorio e apporterà ricchezza e benessere.
Dal punto di vista sociale la creazione di una rete tra mondo della ricerca, imprese, stake- holder , enti locali e consumatori avrà il vantaggio di diffondere a tutti i livelli modelli di pro- duzione e consumo sostenibili.
Dal punto di vista istituzionale, il progetto consentirà innanzitutto di creare un’interfaccia tra la Regione Sicilia e il governo maltese, che potranno avviare processi di collaborazione e confronto per lo scambio di idee e competenze. Inoltre il progetto permetterà agli enti istituzionali locali di attuare interventi di produzione e consumo sostenibili nei loro territori. L’idea progettuale potrà inoltre essere disseminata nel contesto mediterraneo.
Le ricadute positive sull’ambiente riguarderanno la riduzione degli impatti energetico - am- bientali dei territori coinvolti. In dettaglio, si prevede che saranno ottenuti i seguenti bene-
fici: riduzione delle emissioni di CO2 e di altri inquinanti, incremento dell’efficienza nell’uso
delle risorse, riduzione dei consumi di materie prime ed energia, incremento dell’uso delle risorse rinnovabili in sostituzione di quelle non rinnovabili.
3. Conclusioni
Il Centro di ricerca CRIM-SAFRI si propone di affrontare problematiche comuni ai due ter- ritori della Sicilia e di Malta: condizione di ritardo rispetto agli obiettivi di Lisbona; tessuto imprenditoriale caratterizzato da PMI e micro imprese, che mostrano scarsa capacità di eco-innovazione e crescita; difficoltà di integrazione dei sistemi economici dell’area con i mercati internazionali; produzione di energia quasi esclusivamente basata sullo sfrutta- mento di fonti fossili.
I vantaggi connessi alla realizzazione del Centro riguardano la possibilità di scambio reci- proco e integrazione di conoscenze e competenze per raggiungere obiettivi comuni di cre- scita ed eco-innovazione; cooperazione fra istituzioni ed enti siciliani e maltesi che opera- no nell’ambito delle strategie di produzione e consumo sostenibili, della ricerca ed eco- innovazione; integrazione di know-how ed expertise a livello transfrontaliero per arricchire gli strumenti a supporto delle strategie di produzione e consumo sostenibili; miglioramento delle condizioni ambientali e socio-economiche, con interventi che rispondono congiunta- mente alle esigenze dei due territori; messa a sistema di esperienze pregresse ed elabo- razione di un modello trasferibile al bacino del Mediterraneo.
4. Bibliografia
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