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confini di sistema Monica Lavagna, Andrea Campiol

2. Gli studi LCA e le certificazioni ambientali di edific

Gli strumenti di certificazione ambientale degli edifici più diffusi a livello internazionale so- no i sistemi a punteggio (Green Building Rating Systems), così definiti perché attribuisco- no punteggi premiali al soddisfacimento di requisiti e soglie e definiscono il livello di soste- nibilità ambientale degli edifici in base al punteggio complessivo ottenuto.

Nelle prime versioni di questi strumenti non era previsto l’uso del LCA come strumento di valutazione ambientale. Soltanto il BREEAM (BRE Environmental Assessment Method), sviluppato nel 1990 in Inghilterra dal BRE (British Research Enstablishment), prevede la valutazione dell’area Materiali tramite l’uso della Green Guide, che contiene un repertorio ampio di soluzioni costruttive a cui è attribuita una classe di sostenibilità (A+, A, B, C, D, E) in base al profilo LCA. Tale classificazione deriva da valutazioni LCA realizzate su al- ternative tecniche a parità di unità funzionale. Il progettista è così fortemente orientato a scegliere le soluzioni costruttive meglio classificate al fine di acquisire un punteggio più al- to. Un approccio di questo tipo, per quanto LCA-based, presenta alcune criticità.

La Green Guide illustra soluzioni astratte, descritte come serie di strati di materiali, a cia- scuna delle quali è associata una prestazione ambientale LCA riferita al materiale e non al prodotto. Si discriminano così i materiali, favorendo un ambito materico rispetto a un altro, sulla base di valutazioni riferite a dati generici, trascurando il fatto che le caratteristiche ambientali di una soluzione, anche nello stesso ambito materico, possono invece variare in modo significativo in relazione alla filiera dei singoli prodotti impiegati. La Green Guide propone pertanto un repertorio statico che non è di alcuno stimolo nei confronti dell’innovazione ambientale dei prodotti e tantomeno nei confronti della certificazione delle loro prestazioni ambientali. Si rischia in questo modo di perdere di vista il vero obiettivo della valutazione LCA delle soluzioni tecnico-costruttive dell’edificio che consiste in un mi- glioramento ambientale dell’intera filiera e nella promozione di una concorrenzialità rispet- to al profilo ambientale anche tra produttori dello stesso comparto.

Inoltre la caratterizzazione ambientale per classi di sostenibilità delle diverse soluzioni oc- culta le effettive prestazioni ambientali in relazione agli indicatori LCA, rendendo impossi- bile una valutazione LCA estesa all’intero ciclo di vita dell’edificio, considerando contem- poraneamente gli impatti relativi alla fase di produzione e gli impatti relativi alla fase d’uso. Recentemente altri strumenti di certificazione ambientale degli edifici si stanno orientando all’integrazione di indicatori LCA in modo più trasparente rispetto a quanto proposto nel BREEAM.

Il LEED (Leadership in Energy & Environmental Design), strumento di certificazione am- bientale tra i più diffusi a livello internazionale, nato nel 1993 negli Stati Uniti, sta attual- mente sviluppando una versione aggiornata (v4), in cui molti dei criteri relativi alla sezione Materiali e Risorse, precedentemente basati su indicazioni di carattere “qualitativo” (riuti- lizzo dei materiali, contenuto di riciclato, uso di materiali regionali, uso di materiali rapida- mente rinnovabili, uso di legno certificato), vengono sostituiti con criteri LCA-based: ridu- zione dell’impatto del ciclo di vita dell’edificio (Whole Building Life Cycle Assessment che dimostri la riduzione di almeno il 10% degli impatti rispetto a un edificio “base”), ottimizza- zione ambientale delle scelte costruttive, Dichiarazione Ambientale di Prodotto, provenien- za delle materie prime, composizione dei materiali.

Si promuove dunque anche l’uso delle EPD dei prodotti edilizi impiegati nella costruzione, attivando l’intera filiera delle costruzioni verso l’uso del LCA come strumento di valutazione e comunicazione dell’informazione ambientale.

Il DGNB (Deutsche Gesellschaft für Nachhaltiges Bauen), introdotto nel 2008 in Germania dal Ministero dei Trasporti, possiede già un’impostazione conforme alle norme ISO e CEN, fondando la valutazione ambientale su criteri LCA: Life Cycle Impact Assessment, Local Environmental Impact, Responsable Procurement, Life Cycle Assessment - Primary Ener- gy, Drinking Water Demand and Wastewater Volume, Land use. Va sottolineata l’integrazione di quest’ultimo indicatore, spesso trascurato nella valutazione ambientale degli edifici e invece particolarmente significativo proprio nel settore edilizio.

I requisiti ambientali previsti dal DGNB e relativi alla valutazione LCA dell’edificio hanno automatica-mente attivato i progettisti e i costruttori a “chiedere” come informazione tecni- ca essenziale di prodotto il profilo ambientale ai produttori e sta spingendo i produttori a certificarsi tramite EPD (Environmental Product Declaration).

In Austria l’IBO (Österreichisches Institut für Baubiologie und Bauökologie) ha sviluppato uno strumento per la valutazione LCA degli edifici (Ecosoft), valido per i programmi di in- centivazione residenziale di Salisburgo, Vorarlberg, Stiria, Carinzia e Bassa Austria e per le certificazioni edifici klima:aktiv Bauen und Sanieren, Total Quality Building, IBO ÖKO- PASS e Kommunaler Gebäudeausweis Vorarlberg. Il software si avvale di una banca dati LCA relativa ai prodotti edilizi che sta conoscendo una rapida espansione proprio per la domanda creata dagli strumenti di certificazione ambientale degli edifici.

Oltre alla diffusione dello strumento LCA all’interno dei sistemi a punteggio deve essere

sottolineata la proposta, sviluppata nell’ambito dell’International EPD® System, di definire

PCR (Product Category Rules) relative alla scala dell’edificio. In questa prospettiva l’edificio è considerato un prodotto e, come tale, può essere oggetto di un EPD (conforme agli standard CEN). Questo approccio da un lato accentua la centralità del LCA pervenen- do a una dichiarazione trasparente delle prestazioni ambientali dell’edificio rispetto agli in- dicatori considerati, ma dall’altro trascura tutte le verifiche di qualità complessiva (es. com- fort, qualità tecnica, qualità abitativa) dell’edificio tipicamente contemplate nei sistemi di valutazione a punteggio.

Occorre infine osservare come alla diffusione dello strumento LCA nei sistemi a punteggio non corrisponda ancora un’estesa diffusione di studi LCA alla scala dell’edificio. Anche laddove studi sono stati condotti per ottenere crediti/punti premiali, i risultati, nella gran parte dei casi, sono rimasti riservati. Ciò confina la conoscenza delle prestazioni ambienta- li degli edifici elaborata secondo la logica LCA all’ambito della letteratura scientifica, rin- viando l’affermarsi di una cultura di progetto capace di assumere lo strumento del LCA come supporto alle decisioni durante lo sviluppo del progetto.