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L’approccio di ciclo di vita e l’eco-innovazione come strategia di sviluppo territoriale

2. Metodi e strument

Il progetto ha adottato un percorso a tre fasi:

• Sensibilizzazione, mediante un seminario informativo-divulgativo rivolto alle impre- se e alla PA in tema di eco-innovazione;

• Selezione di un nucleo di undici imprese e interventi presso di loro con audit azien- dali, adottando una metodologia diversificata secondo le loro caratteristiche. Obiet- tivo degli audit era l’individuazione delle modalità più indicate per avviare percorsi di eco-innovazione;

• Sulla base delle caratteristiche del tessuto produttivo e dell’esperienza diretta ac- quisita con il campione di imprese, definizione di un set di raccomandazioni presen- tato ai principali stakeholder del territorio (Camera di Commercio di Padova, asso- ciazioni di categoria e rappresentanze sindacali) per definire nella programmazione territoriale futura misure e azioni volte a favorire la diffusione di percorsi di eco- innovazione sul territorio a livello di impresa o reti di impresa.

Per favorire la partecipazione di imprese con caratteristiche eterogenee dal punto di vista produttivo ed organizzativo ma, nello stesso tempo, motivate ad avviare percorsi di eco- innovazione, sono stati organizzati incontri con le rappresentanze locali delle principali as- sociazioni di categoria al fine di illustrare le finalità del progetto e la tipologia di analisi che si voleva condurre con le imprese. Parallelamente, sono state predisposte delle schede di raccolta dati contenenti alcuni indicazioni preliminari per acquisire maggiori informazioni sulle aziende che avevano manifestato interesse all’iniziativa. La fase di sensibilizzazione e prima selezione delle imprese è stata svolta dalle associazioni di categoria presso i loro associati in quanto rappresentano i soggetti con una conoscenza più approfondita e capil- lare del tessuto produttivo locale e, quindi, del diverso grado di maturità dimostrato dalle diverse aziende in campo ambientale. Il ruolo delle associazioni di categoria si è rivelato molto importante per motivare le aziende.

Dopo questa prima fase di sensibilizzazione e selezione, sono stati organizzati tavoli di confronto con le aziende, a valle dei quali è stato selezionato un nucleo di 11 imprese suf- ficientemente diversificate sia per tipologia, dimensione, livello di strutturazione e posizio- namento all’interno della filiera di produzione. Il campione individuato è composto da im- prese agricole (9%), imprese artigiane (18%) e da PMI (73 %) (Tabella 1).

Composizione del campione

Settore di appartenenza Metalmeccanico (18%), chimico (9%), agro- alimentare (9%), servizi ricettivi (9%), Ho.Re.Ca. (18%), realizzazione serramenti (18%), soluzioni tecniche per l’agricoltura (9%),realizzazione, produzione di materiali ad uso didattico (9%)

Dimensione aziendale Micro-impresa (8%), impresa fino a 20 di- pendenti (25%), piccola impresa oltre i 20 dipendenti (50%), media impresa (17%) Ruolo nella filiera di riferimento Realizzazione di semilavorati (18%), realiz-

zazione prodotti finiti commercializzati a marchio del distributore (36%), realizzazio- ne prodotti finiti commercializzati a marchio proprio (45%)

Progettazione prodotto Progettazione interna del prodotto (54%), progettazione esterna del prodotto (27%), non applicabile (19%)

Mercato di riferimento locale/nazionale (18%), euro- peo/internazionale (82%)

Tabella 1: Le caratteristiche delle imprese coinvolte nella sperimentazione La fase di audit è stata strutturata come segue:

• una prima fase di raccolta di informazioni di carattere generale sull’organizzazione aziendale, sulla produzione e sul proprio mercato di riferimento per definire lo strumento più opportuno di analisi;

• la predisposizione e l’invio di una scheda di raccolta dati per l’acquisizione di dati primari relativi alle attività produttive svolte presso lo stabilimento aziendale;

• una visita presso lo stabilimento produttivo per acquisire maggiori informazioni su alcuni particolari aspetti evidenziati nella prima fase di raccolta dati.

Tenendo conto delle differenti caratteristiche delle aziende, sono stati adottati diversi me- todi per condurre gli audit aziendali:

• Analisi di screening a livello di organizzazione (4 imprese), nel caso di aziende col- locate nella filiera di produzione come subfornitrici di processi o semilavorati non facilmente riconducibili ad un prodotto caratteristico. Questo screening si è basato nella maggior parte dei casi in un’analisi preliminare di Carbon Footprint di organiz- zazione (ISO 14064-1, 2012).

• LCA di screening del prodotto di punta (3 imprese), scelto congiuntamente con i re- ferenti dell’azienda, finalizzata ad individuare i punti di forza e di debolezza am- bientali, anche per valutare la possibilità di una certificazione ambientale di prodotto (ISO 14040, 2006a; ISO 14044, 2006b).

• Analisi di supporto all’eco-progettazione (4 imprese) con il software TESPI (Misceo et al 2004) di ENEA, per le aziende produttrici di prodotti complessi o per i quali era stata manifestata l’intenzione di una riprogettazione in chiave ambientale (ISO /TR 14062, 2002; ISO 14006, 2011).

Per quanto riguarda le analisi preliminari di Carbon Footprint di organizzazione, sono state analizzate le emissioni dirette (Scope 1) e le emissioni indirette da consumo energetico (Scope 2), utilizzando i dati primari di consumo forniti dall’azienda.

Per le analisi di LCA, i confini dei sistemi analizzati sono stati da cancello a cancello, an- che se per alcune aziende si è analizzata anche la fase di trasporto delle materie prime al- lo stabilimento produttivo in quanto considerata rilevante. Sono stati utilizzati dati primari per i processi svolti all’interno dello stabilimento produttivo, mentre per i dati secondari a supporto si è fatto ricorso alla banca dati Ecoinvent. L’elaborazione e la modellazione dei dati è stata svolta con il supporto del software Simapro 7.3.

Infine, per i prodotti per cui è stata condotta un’analisi a supporto dell’eco-progettazione, è stata svolta una prima valutazione delle caratteristiche ambientali del ciclo di vita del pro- dotto, anche in relazione ad un prodotto concorrente, al fine di identificare i vantaggi e gli svantaggi competitivi e i componenti su cui focalizzare maggiormente l’attenzione. Le in- formazioni opportune rielaborate, grazie al supporto del software TESPI, hanno permesso di individuare anche le strategie di eco-progettazione per migliorare le prestazioni ambien- tali del prodotto.

La fase di analisi si è conclusa con la predisposizione di un report per ogni azienda in cui, oltre ai principali risultati, sono stati identificati anche percorsi di eco-innovazione, discussi ed analizzati con le singole aziende nell’ambito di specifici incontri.

3. Risultati

Le informazioni qualitative e quantitative raccolte nel corso della sperimentazione con le imprese sono state rielaborate in indicatori di sintesi per valutare due aspetti principali: l’attuale grado di propensione ad introdurre percorsi di eco-innovazione e il grado di sen- sibilità aziendale rispetto alle tematiche ambientali. Gli indicatori sono stati suddivisi in tre categorie principali (organizzazione aziendale, politica ambientale ed iniziative avviate in campo ambientale) e ad ogni indicatore è stata assegnata una scala di valori per valutare il grado di soddisfacimento delle diverse aziende allo specifico indicatore (Tabella 2).

Categoria Indicatori

ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

Dimensione aziendale (numero di addetti)

Spinta all’internazionalizzazione (rapporti commercia- li con il mercato estero)

Creazione di reti d’impresa o filiere a scala locale (ot- timizzazione aspetti logistici)

Riconoscibilità sul mercato

Progettazione dei prodotti aziendali (presenza ufficio tecnico aziendale)

Strategie di comunicazione aziendale (strumenti di marketing adottati)

POLITICA AMBIENTALE

Sviluppo della politica ambientale Interesse alle tematiche ambientali

Richiesta di maggiori informazioni legate all’impatto ambientale dei loro prodotti

Certificazioni ambientali

Strategie di comunicazione aziendale in campo am- bientale (strumenti di marketing in campo ambienta- le)

INIZIATIVE IN CAMPO AMBIEN- TALE

Avvio di interventi per l’ottimizzazione dei consumi energetici e di risorse del proprio processo produttivo Tipologia di interventi realizzati

Presenza di una figura specializzata in campo am- bientale - energetico

I risultati dei diversi indicatori hanno costituito gli elementi a supporto per l’elaborazione di una matrice SWOT volta ad identificare i principali punti di forza e debolezza del settore manifatturiero dal punto di vista ambientale ed identificare le opportunità - definite in fun- zione delle diverse caratteristiche del sistema produttivo - per valorizzare le produzioni dal punto di vista ambientale. I principali elementi della matrice SWOT sono riepilogati in Ta- bella 3.

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA