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L’approccio di ciclo di vita e l’eco-innovazione come strategia di sviluppo territoriale

3. INIZIATIVE IN CAMPO AMBIENTALE

La maggior parte del campione ha avviato interventi per l’ottimizzazione dei processi aziendali (70%), in particolare orientati a diminuire la propria richiesta energetica esterna (45%) ed ottimizzare la produ- zione dei rifiuti del processo produttivo (45%)

Non sono considerati criteri ambientali nella scelta delle materie prime per la realizzazione del prodotto e dei relativi imballaggi (55%).

Non sono implementate misure per la selezione am- bientale dei propri fornitori.

Scarsa diffusione di sistemi di certificazione ambien- tale (20%).

Mancanza di una comunicazione specifica dal punto di vista ambientale.

OPPORTUNITÀ MINACCE

Interventi di formazione e sensibilizzazione in tema di eco-innovazione

Interventi di analisi a livello di prodotto o di processo produttivo

Misure ed interventi di riduzioni degli impatti ambien- tali o di ri-progettazione del prodotto/servizio offerto Strumenti di comunicazione per le aziende e attività di promozione nel territorio

Scarsa riconoscibilità sul mercato dei percorsi di eco-innovazione avviati a livello di impresa

Costi degli interventi di eco-innovazione, in particola- re per alcune realtà produttive di piccole dimensioni e a gestione prettamente familiare

Mancanza di adesione e coinvolgimento delle aziende per la loro difficoltà nel riconoscere la so- stenibilità ambientale come driver per aumentare la competitività sul mercato

Ritrosia delle imprese a fornire informazioni inerenti l’organizzazione aziendale a consulenti esterni.

Tabella 3: La matrice SWOT per lo sviluppo delle linee guida territoriali

A livello generale, dall’analisi SWOT è emerso un buon livello di interesse delle imprese al tema della sostenibilità ambientale, tuttavia si è riscontrata una scarsa conoscenza dell’eco-innovazione, in particolare come strumento per l’individuazione e il contenimento degli impatti ambientali.

Infatti, anche nelle aziende con maggior sensibilità, gli sforzi finora effettuati sono stati fi- nalizzati all’ottenimento di certificazioni ambientali o all’ottimizzazione di singoli aspetti del processo produttivo senza però aver adottato un approccio basato sul ciclo di vita per l’identificazione delle possibili aree strategiche d’intervento.

Le diverse categorie d’intervento riportate come opportunità nella matrice SWOT (Tabella 3) rappresentano le misure individuate per favorire la diffusione capillare di percorsi di eco- innovazione sul territorio, in linea con gli orientamenti a livello europeo e nazionale. Le proposte sono modulate in funzione di:

• Destinatari della proposta (PMI, Pubblica Amministrazione, Associazioni di Catego- ria). Risulta, infatti, fondamentale il ruolo della Pubblica Amministrazione e delle Associazioni di Categoria per stimolare le aziende ad avviare interventi di eco- innovazione.

• Dimensione aziendale, in quanto influenza la capacità di investimento di risorse umane e di capitali.

• Tipologia di prodotti realizzati, strettamente correlata al ruolo dell’azienda nella ri- spettiva filiera produttiva.

• Il livello di maturità aziendale rispetto alle tematiche ambientali.

• Il principale mercato di riferimento, in quanto influenza gli strumenti di comunicazio- ne che possono essere proposti e il loro grado di riconoscibilità da parte dell’utente finale.

Le proposte individuate sono state pertanto suddivise in base al diverso grado di introdu- zione di percorsi di eco-innovazione in azienda:

• attività di formazione e sensibilizzazione il cui l’obiettivo è di far acquisire maggiori conoscenze in campo ambientale al territorio del Camposampierese e stimolare l’avvio di percorsi di eco-innovazione a livello di imprese, filiere produttive e reti d’impresa;

• attività di analisi a livello di organizzazione, prodotto o servizio da promuovere a li- vello di impresa o di filiera, modulati a seconda delle caratteristiche dimensionali e produttive delle aziende;

• interventi di (ri)progettazione per l’efficientamento dei processi produttivi o per il mi- glioramento di alcune fasi della realizzazione del prodotto;

• strumenti di comunicazione ambientale, con una duplice caratterizzazione: i) come modalità per comunicare al mercato di riferimento delle diverse aziende il percorso svolto e i benefici ottenuti in termini di riduzione degli impatti; ii) come sviluppo di meccanismi di promozione a livello territoriale per le imprese che si sono contraddi- stinte per il loro impegno in campo ambientale.

In particolare, alla luce di quanto emerso dall’analisi SWOT risulta allo stato attuale di estrema importanza avviare interventi di sensibilizzazione e formazione in tema di eco- innovazione per fare comprendere le potenzialità da essa rappresentate per il tessuto pro- duttivo e per il territorio.

L’analisi SWOT svolta e le diverse proposte individuate per valorizzare in chiave ambien- tale le produzioni, sono state illustrate all’interno di «Linee guida territoriali per lo sviluppo del tessuto produttivo del Camposampierese» e presentate a livello di Intesa Programma- tica d’Area (IPA) del Camposampierese, come punto di partenza per sviluppare i futuri in- dirizzi strategici per la nuova programmazione per il tessuto produttivo territoriale.

4. Conclusioni

Nell’ambito degli interventi svolti per promuovere e diffondere l’approccio di ciclo di vita e l’eco-innovazione nelle PMI, il progetto FBBF ha introdotto alcuni elementi di particolare interesse. Innanzitutto, il progetto ha coinvolto tutti gli attori pubblici e privati che a vario ti- tolo possono contribuire ad un’evoluzione del modello produttivo a basse emissioni di car- bonio e a ridotto consumo di risorse. In particolare, il coinvolgimento delle Associazioni di Categoria, per la loro conoscenza approfondita del tessuto produttivo e il rapporto diretto con le imprese del territorio, ha permesso di individuare un nucleo d’imprese propense ad avviare interventi di eco-innovazione. Infatti, molte delle imprese coinvolte nella sperimen- tazione avevano già avviato interventi per ottimizzare alcuni aspetti dei loro processi pro- duttivi e, alcune di esse, sulla base dell’esperienza svolta, hanno deciso di proseguire au- tonomamente nel percorso di eco-innovazione identificato a valle dell’analisi. L’analisi di screening a livello di prodotto ha evidenziato per le aziende come aree prioritarie d’intervento il contenimento degli impatti associati ai consumi energetici (66% dei campio- ne) e la composizione del prodotto (34%), mentre l’analisi preliminare di Carbon footprint a livello di organizzazione ha individuato come tipologia di emissioni più rilevante in tutti i casi analizzati quelle indirette da consumo energetico (Scope 2).

Considerando, invece, quanto emerso dall’analisi di supporto all’eco-progettazione, un elemento comune da evidenziare è legato alla mancata considerazione di criteri ecologici nella scelta delle materie prime utilizzate per la realizzazione del prodotto.

Il progetto, oltre a fornire supporto ad un set di aziende nella definizione di percorsi per migliorare le proprie prestazioni ambientali, ha anche identificato le condizioni di contesto per stimolare il tessuto produttivo locale ad introdurre interventi di innovazione ambientale. La predisposizione di linee guida, discusse e condivise con i principali attori politici ed economici del territorio, rappresentano un importante strumento che potrà essere utilizzato dalla Pubblica Amministrazione come punto di partenza per definire futuri indirizzi pro- grammatici e finanziari per supportare l’(eco)innovazione del tessuto produttivo regionale. Nonostante il progetto costituisca il primo step di un percorso a più ampio respiro, i risultati ottenuti e, in particolare la partecipazione ed i riscontri avuti da parte del territorio del Camposampierese, rappresentano delle ottime premesse per favorire lo sviluppo dell’eco- innovazione a livello territoriale.

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Quale integrazione è possibile tra Life Cycle Assessment e