Una delle misure adottate per aiutare gli studenti immigrati neoarrivati è l’off erta di classi separate. Il presente rapporto defi nisce “classi separate” quelle in cui gli studenti immigrati neoarrivati seguono corsi intensivi di lingua e un curricolo adattato per le altre materie, con
l’intenzione di prepararli a essere trasferiti rapidamente nelle classi ordinarie. Essi frequen-tano le classi durante l’intera giornata scolastica per un periodo limitato, invece di essere integrati direttamente nelle classi ordinarie con gli altri studenti. A seconda del paese, le classi possono essere chiamate “introduttive”, “di transizione” o “di accoglienza”. Tuttavia, gli studenti che frequentano classi preparatorie con lezioni intensive di lingua possono partecipare alle classi ordinarie in alcune materie che non richiedono un livello elevato di competenza nella lingua di istruzione come, ad esempio, arte ed educazione fi sica, oppure gite o eventi scolastici. Alcuni sistemi d’istruzione possono organizzare classi preparatorie bilingui (vedere la fi gura E14).
In Europa, le scuole godono di notevole autonomia nel decidere il tipo di sostegno da of-frire per favorire l’integrazione degli studenti immigrati neoarrivati e le misure da adottare.
Tuttavia, le autorità educative centrali possono emanare linee guida generali o normative che defi niscono la durata di alcune misure e le circostanze in cui esse possono essere ap-plicate. La fi gura E13 mostra che in quasi la metà dei paesi europei, le autorità educative consentono di seguire corsi intensivi nella lingua di istruzione per gli studenti immigrati ne-oarrivati nelle classi preparatorie. Normalmente, quando uno studente neoarrivato accede a una classe preparatoria in una scuola locale, l’attenzione iniziale è rivolta soprattutto alla lingua di istruzione e, mano a mano che le conoscenze linguistiche dello studente migliora-no, vengono introdotte altre materie scolastiche. Alcune autorità educative indicano espli-citamente la percentuale di ore di insegnamento da dedicare alle altre materie scolastiche.
Il Belgio (Comunità francese), ad esempio, specifi ca che nelle classi preparatorie, almeno 15 ore a settimana dovrebbero essere dedicate alla lingua di istruzione (assieme a storia e geografi a) e non meno di 8 ore a matematica e scienze. In alcuni paesi, le autorità educative centrali raccomandano di includere nelle classi preparatorie un’introduzione alla cultura e alla storia del paese ospitante.
Dal momento che le scuole sono libere di adottare le misure che rispondono alle singole necessità dei migranti neoarrivati, esistono diversi tipi di classi preparatorie. Ad esempio, in Germania, vi sono vari tipi di classi nei diversi Länder, che includono, a titolo puramente esemplifi cativo, classi preparatorie per bambini e ragazzi provenienti da un contesto migratorio che non conoscono il tedesco (Vorbereitungskurse, Vorkurse Deutsch o Deutschförderkurse) e classi speciali che uniscono l’insegnamento delle materie fondamentali allo studio intensivo della lingua tedesca (Sprachlernklassen, Deutschförderklassen o Übergangsklassen).
Figura E13: Classi preparatorie per studenti neoarrivati, istruzione primaria e secondaria inferiore, 2015/16
Classi preparatorie Nessuna classe prepa-ratoria
Autonomia scolastica Nessuna raccomanda-zione centrale
Fonte: Eurydice.
Nota esplicativa
Le scuole nei paesi in cui esistono le classi preparatorie possono collocare alcuni studenti immigrati neoar-rivati direttamente nelle classi ordinarie. Le scuole nei paesi in cui non esistono le classi preparatorie accol-gono tutti gli studenti immigrati neoarrivati direttamente nelle classi ordinarie.
In entrambi i casi, potrebbe essere disponibile un ulteriore sostegno all’apprendimento delle lingue.
Note specifi che per paese
Germania: le normative variano tra i Länder.
Francia: dal 2012, gli studenti vengono collocati direttamente nelle classi ordinarie con un sostegno aggiun-tivo. Le classi preparatorie vengono organizzate solo per gli studenti immigrati neoarrivati che non hanno ricevuto una scolarizzazione prima del loro arrivo.
Lussemburgo: le classi separate non sono consentite nell’ISCED 0.
Polonia: dal settembre 2016, le normative polacche consentono agli studenti di essere inseriti in classi pre-paratorie fi no a un anno, qualora abbiano problemi ad adattarsi al sistema d’istruzione del paese oppure laddove il loro livello di conoscenza della lingua di istruzione non permetta loro di partecipare alle classi ordinarie.
Svizzera: le normative variano da un Cantone all’altro.
In diversi paesi, le autorità centrali defi niscono il periodo massimo che uno studente ne-oarrivato può trascorrere nelle classi preparatorie separate per l’apprendimento intensi-vo della lingua. Tale periodo è per la maggior parte limitato a uno o due anni. In Belgio, Francia, Lituania, Lussemburgo e Liechtenstein, il periodo massimo è di un anno oppure
un anno scolastico; in Danimarca (per i bambini fi no a 14 anni), a Cipro e in Norvegia, è invece di due anni. Tale periodo è più lungo in alcuni sistemi d’istruzione: tre anni in Lettonia e quattro anni in Grecia. In alcuni paesi, la durata massima non può essere pro-lungata più di tanto in modo da evitare che gli studenti vengano segregati dai loro co-etanei, mentre in altri, un discente, se necessario, può restare nella classe preparatoria più a lungo. Ad esempio, in Belgio (Comunità francese), uno studente immigrato neo-arrivato può frequentare una classe preparatoria (Dispositif d’accueil et de scolarisation des élèves primo-arrivants) da un periodo di una settimana a un anno, che può essere prolungato per un massimo di sei mesi. Analogamente, in Belgio (Comunità fi amminga), la durata dell’“istruzione in fase di accoglienza” nel livello secondario ordinario dipende dal percorso di apprendimento individuale del discente e può essere prolungata per un secondo anno. Al contrario in Danimarca, un alunno deve essere integrato gradualmen-te nella classe ordinaria, nell’arco di un processo che, per essere completato, richiede due anni. La Grecia prevede due livelli di “Classi di accoglienza” (Taxeis Ypodoxis) - I e II - in cui gli studenti sono inseriti in base alla loro conoscenza del greco. Nella “Classe di accoglienza” I, che ha una durata di un anno, vengono collocati gli studenti con una conoscenza di base oppure nessuna conoscenza del greco, mentre la “Classe di acco-glienza” II è per gli studenti con un livello medio di conoscenza della lingua greca e dura al massimo tre anni. Nei Paesi Bassi, la durata massima varia in base al livello di istruzione:
le classi preparatorie sono limitate a un anno nell’istruzione primaria e a due anni nell’i-struzione secondaria, dopo di che gli studenti vengono integrati nelle classi ordinarie. In Norvegia, gli studenti immigrati neoarrivati possono studiare in gruppi, classi o scuole appositamente organizzati fi no a una durata di due anni. La decisione può essere presa soltanto per un anno alla volta.
In generale, le classi preparatorie che prevedono lezioni intensive nella lingua di istru-zione per i migranti neoarrivati sono disponibili prevalentemente nei paesi dell’Europa centrale e settentrionale, nonché in Grecia e a Cipro e Malta. Tuttavia, la maggior par-te dei paesi europei, inclusi molti Stati dell’Europa meridionale, non separa i migranti neoarrivati in classi preparatorie, bensì li inserisce direttamente nelle classi ordinarie, nell’anno scolastico appropriato alla loro età. In tali casi, vengono off erte misure di so-stegno linguistico aggiuntive (vedere la fi gura E14). I paesi balcanici che hanno un nume-ro ridotto di migranti neoarrivati che accede al sistema d’istruzione non dispongono di raccomandazioni di livello centrale che stabiliscono se essi debbano essere inseriti nelle
classi preparatorie oppure direttamente nelle classi ordinarie. Raccomandazioni o nor-mativa specifi ca su tali questioni non esistono nemmeno nel Regno Unito e in Islanda, in cui sono le scuole a decidere il modo migliore per aiutare i migranti a imparare la lingua di istruzione.