In circa la metà dei paesi europei tutte le scuole devono off rire almeno una lingua straniera come materia opzionale a tutti gli studenti, che sono liberi di sceglierla o meno.
Ad eccezione di Svezia e Regno Unito (Scozia), tale opzione è off erta soltanto al livello se-condario. In Svezia, le scuole godono di una notevole autonomia decisionale relativamen-te all’anno di introduzione nel curricolo scolastico non solo delle marelativamen-terie obbligatorie, ma anche di quelle opzionali (vedere la fi gura B1). Conseguentemente, in alcune scuole agli studenti possono essere off erte tali opzioni già al livello primario. La riforma intrapresa nel Regno Unito (Scozia), la cui attuazione dovrebbe essere completata entro il 2021, riconosce a tutti gli studenti il diritto di apprendere una lingua straniera a partire dai 5 anni e anche quello di avere l’opportunità di studiare una seconda lingua dai 9 anni.
A livello secondario, le lingue come materie opzionali vengono introdotte in momenti di-versi. Nella metà dei sistemi d’istruzione in cui è presente tale off erta, tutte le scuole devo-no off rire una lingua straniera come materia opzionale a partire dall’istruzione secondaria inferiore e ciò aumenta la possibilità per gli studenti di apprendere più lingue e di studiare almeno due lingue straniere come indicato nell’obiettivo europeo (vedere la fi gura B6).
All’interno di questo gruppo di paesi, si possono identifi care 3 profi li di curricolo. Nel primo, la lingua off erta come materia opzionale si aggiunge alle due lingue straniere obbligatorie che tutti gli studenti devono imparare (Danimarca, Malta e Svizzera) (vedere la fi gura B3).
Nel secondo, l’apprendimento di una seconda lingua straniera è opzionale (materia opzio-nale) nell’istruzione secondaria inferiore, ma diviene obbligatorio al livello secondario su-periore (Slovenia, Slovacchia e Norvegia). Infi ne, l’apprendimento di una lingua straniera è obbligatorio in entrambi i livelli di istruzione secondaria e gli studenti hanno la possibilità di studiarne una seconda (come materia opzionale) per lo stesso periodo (Spagna) o soltanto fi no alla fi ne dell’istruzione obbligatoria (Croazia).
Anche in Belgio (Comunità francese), l’off erta a disposizione di tutti i quattordicenni preve-de l’opportunità di apprenpreve-dere due lingue.
Figura B5: Off erta di lingue straniere come materie opzionali nell’istruzione primaria e/o secondaria generale, 2015/16
Numero di lingue straniere che le scuole devono off rire come materie opzionali, per età degli studenti
1 lingua 2 lingue 3 lingue
≥ 4 lingue
Età
Età
Lingue come materie opzionali
Nessuna lingua come materia opzionale Fonte: Eurydice.
Nota esplicativa
La fi gura considera principalmente le lingue defi nite “straniere” (o “moderne”) nei curricoli. Le lingue re-gionali e/o minoritarie (vedere la fi gura B12) e le lingue antiche (vedere la fi gura B13) sono incluse soltanto quando il curricolo le defi nisce alternative rispetto alle lingue straniere.
Per le defi nizioni di “lingua straniera” e “lingua come materia opzionale”, consultare il Glossario.
Note specifi che per paese
Spagna: nella maggior parte delle Comunità autonome, tale opzione viene off erta agli studenti dell’istru-zione secondaria. Tuttavia, in alcune, come la regione di Murcia e le Canarie, essa è disponibile prima, nelle ultime due classi dell’istruzione primaria.
Slovacchia: la situazione descritta nella fi gura sarà pienamente introdotta nel 2019/20.
Finlandia: le autorità locali godono di notevole autonomia decisionale circa le opzioni da includere nel cur-ricolo. Nella pratica, tuttavia, esse introducono solitamente almeno una lingua straniera al livello primario e secondario inferiore.
Quando una lingua straniera opzionale viene introdotta in una fase avanzata, ossia nell’istruzione secondaria superiore, essa può sostituire la seconda lingua straniera
obbligatoria che cessa di essere tale per tutti gli studenti. È il caso, in particolare, di Grecia, Lituania e Portogallo. Inoltre, può offrire a tutti gli studenti dell’istruzione ge-nerale l’opportunità di studiare più di due lingue, come avviene, ad esempio, in Francia, Austria e Finlandia.
Nel Regno Unito (Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord), oltre i quattordici anni non è previsto l’obbligo di studiare una lingua straniera. Ciononostante, le scuole sono tenu-te a offrire almeno una lingua straniera nel curricolo degli studenti dai 14 ai 16 anni. In Inghilterra, le academies non devono seguire il Curricolo nazionale e, pertanto, non sono obbligate a offrire una lingua, sebbene la maggior parte di esse preveda un’offerta simile.
A Malta, le scuole devono off rire invece un numero incredibilmente elevato di lingue. Oltre alle due lingue straniere che tutte devono off rire come materie obbligatorie per gli studenti dagli 11 ai 16 anni, esse devono anche prevedere un’off erta di cinque altre lingue straniere per gli studenti dai 13 ai 16 anni. Dopo i 16 anni, l’apprendimento delle lingue straniere non è più obbligatorio e gli studenti devono invece scegliere una lingua tra varie, incluso il malte-se. Soltanto tre scuole statali off rono un’istruzione generale di livello secondario superiore dopo i 16 anni. Due di esse off rono sette lingue, mentre la terza, la University Junior College, che ha il numero più alto di studenti iscritti a tale livello, off re dieci lingue come materie op-zionali (arabo, francese, inglese, tedesco, greco, italiano, latino, maltese, russo e spagnolo).
La riforma attualmente in fase di graduale introduzione in Slovacchia, la cui piena attua-zione è prevista entro il 2019/20, prescrive lo studio di una lingua straniera come materia opzionale per tutti gli studenti dai 12 ai 15 anni, invece di una seconda lingua come materia obbligatoria.
In molti paesi, l’off erta di lingue straniere non si limita a prevederle come materie obbligato-rie o opzionali. Di fatto, le scuole di molti di questi paesi godono di una certa autonomia che consente loro di off rire ulteriori insegnamenti relativi alle lingue straniere, che possono far parte del curricolo di base oppure costituire attività extra-curricolari. Tuttavia, l’off erta e le iniziative locali non vengono presentate in questa sezione, che si concentra sulla normativa di livello centrale che stabilisce il numero minimo di lingue straniere che tutte le scuole sono chiamate a off rire. Il capitolo C contiene invece dati supplementari e fornisce informazioni sulla percentuale di partecipazione all’apprendimento delle lingue degli alunni dell’istruzio-ne primaria e secondaria.