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Due terzi dei quindicenni che non parlano la lingua di istruzione a casa sono immigrati

Nel documento Cifre chiave dell’insegnamento delle (pagine 32-35)

Identifi care le popolazioni che non parlano la lingua di istruzione a casa potrebbe essere utile per off rire misure di sostegno linguistico più appropriate. La fi gura A3 mostra le per-centuali di studenti che parlano la stessa lingua a scuola e a casa tra le popolazioni immi-grate e non immiimmi-grate, defi nite sulla base del luogo di nascita dei genitori. Uno studente viene defi nito “immigrato” quando entrambi i suoi genitori sono nati all’estero. Gli studenti immigrati possono essere nati nel paese di residenza (immigrati di seconda generazione) oppure all’estero (immigrati di prima generazione). Uno studente si considera “non immi-grato” quando almeno uno dei suoi genitori è nato nel paese di residenza.

A livello UE, gli studenti immigrati costituiscono i due terzi di quelli che non parlano la lingua di istruzione a casa (comparare le barre in rosso chiaro a sinistra e a destra della fi gura A3).

Tuttavia, avere genitori nati all’estero non signifi ca necessariamente che lo studente non parli la lingua di istruzione a casa, infatti, a livello UE, il 5,6% degli studenti quindicenni è rappresentato da immigrati che parlano tale lingua a casa (vedere le barre in rosso scuro a sinistra della fi gura A3). Una percentuale simile di studenti quindicenni (5,5%) è invece costi-tuita da immigrati che non la parlano. In altre parole, la metà degli studenti quindicenni con genitori nati all’estero ha riferito di parlare la lingua d’istruzione a casa.

Insolitamente, un terzo degli studenti quindicenni che non parlano la lingua di istruzione a casa è rappresentato da non immigrati: a livello UE, il 3,4% dei quindicenni è rappresentato da non immigrati che non parlano la lingua di istruzione a casa. Inoltre, poiché molti paesi hanno un numero di studenti immigrati molto ridotto (vedere le barre a sinistra nella fi gura A3), nella maggior parte dei paesi europei la quota più rilevante di alunni che non parlano la lingua di istruzione è rappresentata da non immigrati.

La fi gura A3 mostra che lo status degli studenti (immigrati/non immigrati) che non parlano la lingua di istruzione a casa varia signifi cativamente tra i diversi paesi. In quelli che presen-tano una percentuale di studenti quindicenni estremamente più alta della media UE (paesi indicati in rosso nella fi gura A2), gli studenti non immigrati costituiscono la maggioranza in Belgio (Comunità tedesca), Spagna, Cipro, Lussemburgo e Malta. Al contrario, gli stu-denti immigrati predominano tra coloro che non parlano la lingua di istruzione in Belgio (Comunità francese e fi amminga), Germania, Austria, Svezia e Svizzera. In Belgio (Comunità francese e fi amminga), ad esempio, gli studenti quindicenni immigrati parlano prevalente-mente arabo, turco e altre lingue dell’Unione europea che non sono lingue uffi ciali in Belgio.

In Germania, la maggior parte di tali studenti parla russo o turco, mentre in Austria, tra le lingue parlate più comunemente a casa, vi sono turco, bosniaco, serbo, croato e albanese.

In Svizzera, paese al terzo posto per percentuale più elevata di studenti che non parlano la lingua di istruzione, le lingue utilizzate a casa sono soprattutto albanese, portoghese, jugo-slavo (serbo e croato), turco e inglese.

Figura A3: Percentuale di studenti quindicenni immigrati e non immigrati per lingua parlata a casa, 2015

% Studenti immigrati % Studenti non immigrati

% Studenti immigrati... % Studenti non immigrati...

...che parlano un’altra lingua a

casa ...che parlano la lingua della prova a casa

Campione insuffi ciente (meno di 30 studenti o di 5 scuole con dati validi oppure troppi dati mancanti)

Nota esplicativa (fi gura A3)

I valori indicati nella fi gura costituiscono una stima basata sui risultati dell’indagine. Per ulteriori informazioni sull’indagine PISA, vedere la sezione Banche dati statistiche e terminologia.

Quando la “lingua della prova” indicata corrisponde alla “lingua parlata a casa” specifi cata, si considera che gli studenti parlino la stessa lingua a casa e a scuola. Parlare un dialetto di una certa lingua a casa è consi-derato equivalente a parlare la lingua standard. L’indagine PISA ha utilizzato questo approccio per creare la variabile “lingua internazionale parlata a casa” (“International Language at Home” - ST022Q01TA). Poiché esso non è stato ancora applicato a BE de e IT, i dialetti sono stati ricodifi cati di conseguenza.

Uno studente viene defi nito “immigrato” quando entrambi i suoi genitori sono nati all’estero.

Nei paesi che hanno varie lingue uffi ciali, gli studenti non immigrati costituiscono spesso una quota importante degli alunni che non parlano la lingua di istruzione a casa (vedere la fi gura A1). In Belgio (Comunità tedesca), questi ultimi rappresentano la maggioranza di coloro che non parlano la lingua di istruzione, poiché il 7,1% di essi è composto da studenti di lingua francese che frequentano scuole tedesche, mentre in Lussemburgo, sono legger-mente più della metà, per via soprattutto del numero elevato di quindicenni non immigrati che parlano lussemburghese a casa, ma che hanno il tedesco come lingua di istruzione. A Malta, paese con la percentuale più alta di studenti che non parlano la lingua di istruzione a casa, la maggior parte di questi studenti è costituita da non immigrati, che hanno compilato la prova in inglese ma parlano maltese a casa. Di norma, sia il maltese che l’inglese vengono utilizzati in classe attraverso la commutazione di codice (vedere il capitolo B, sezione III sul CLIL), nonostante tutti gli aspetti formali della formazione scientifi ca (libri di testo, libri di esercizi, valutazioni, prove, esami, esercizi scritti, ecc.) siano principalmente in inglese.

In Spagna, molti studenti, a causa delle variazioni regionali della lingua di istruzione, parlano una lingua diversa a casa rispetto a quella parlata a scuola e, ad esempio, il 9,8% dei quindi-cenni sono non immigrati che parlano spagnolo a casa, ma utilizzano una lingua regionale per l’insegnamento, principalmente il catalano.

La maggioranza delle scuole ha meno di un quarto di studenti la cui lingua madre

Nel documento Cifre chiave dell’insegnamento delle (pagine 32-35)

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