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At Claudius nihil ultra scrutatus: compaiono qui per la prima volta due dei tratti caratterizzanti la figura di Claudio soprattutto in Tacito (ma presenti anche in

Nota preliminare

3 At Claudius nihil ultra scrutatus: compaiono qui per la prima volta due dei tratti caratterizzanti la figura di Claudio soprattutto in Tacito (ma presenti anche in

Svetonio e Dione), cioè la scarsa riflessività e la propensione a farsi trascinare dalle emozioni e dalle circostanze, che ricompariranno anche ai capp. 2-3 e più volte nei libri 11-12 (11, 2, 1; 36, 2 e 37, 2; 12, 1, 2; 25, 2; 41, 3 e 42, 3; si veda su questo il giudizio di MICHEL 1973, pp. 154-155). Nel complesso, tutto l’episodio di Asiatico

in Tacito è innanzitutto funzionale alla delineazione del carattere degli attori principali delle vicende riferite, cioè Messalina, guidata esclusivamente da impulsi violenti ed irrazionali, Claudio, debole e suggestionabile, e i rapaci personaggi che a vario titolo lo circondano. La variante testuale di L sciscitatus al posto di

scrutatus è da KOESTERMANN 1960, p. 113 considerata, a mio parere a torto, una

possibile variante d'autore.

Citis cum militibus: l'aggettivo citus è in realtà riferito al movimento dei soldati e da intendersi come resa brachilogica del concetto cito agmine ducti. Cf. infra 12, 31, 2 citas cohortes rapit ed Ann. 14, 26, 1 legionibus citis.

Tamquam opprimendo bello: è evidente l'ironia tacitiana. VESSEY 1971, p. 387 ha

opportunamente notato un contatto con Stat. Theb. 2, 489-493, dove Eteocle manda cinquanta guerrieri contro il solo ambasciatore Tideo.

Crispinum praetorii praefectum misit: Rufrio Crispino era stato il primo marito di Poppea Sabina moglie di Nerone (Ann. 13, 45, 4 e 15, 71, 4; Plu. Galba 11), da cui aveva avuto un figlio con il suo stesso nome (Ann. 13, 45, 4 e Svet. Nero 35, 5). Nel 51 Agrippina ne volle la rimozione dalla carica di prefetto al pretorio (Ann. 12, 42, 1); successivamente, egli fu esiliato da Nerone in Sardegna dopo la congiura pisoniana, e sull'isola si diede la morte nell'anno 66 (Ann. 15, 71, 4 e 16, 17, 1-2).

Infra ad 11, 4, 3 Tacito ricorda che proprio per l'arresto di Asiatico Crispino ottenne

dal principe le insegne pretorie.

Apud Baias: il dettaglio, come opportunamente rimarca Koestermann, è funzionale a suggerire l'idea tacitiana che Asiatico fosse meramente una vittima di Messalina.

Vinclisque inditis: una significativa corrispondenza del sintagma infra a 11, 32, 1, a proposito dell'arresto dei complici di Messalina e Silio (inditaque sunt vincla). 2

Copia equivale qui a facultas, come in Ann. 1, 58, 3 tui copia (“possibilità di

parlare con te”).

Intra cubiculum auditur: la procedura adottata da Claudio è quella del processo nel suo appartamento privato (cf. D.C. 60, 29, 4); negli Annales è menzionato un caso di processo analogo sotto Tiberio (Ann. 6, 10, 2 haec apud Senatum; nec

secus apud principem Vescularius Flaccus ac Iulius Marinus ad mortem aguntur;

un accenno ad un processo gestito direttamente dal principe anche in Ann. 14, 50, 2

quae causa Neroni fuit suscipiendi iudicii). Si ritiene generalmente che l’origine di

tale tipo di procedura giudiziaria sia da ricercarsi nel desiderio, maturato con la nascita del principato, di maggiori elasticità e rapidità nell’amministrazione della giustizia, che portò alla creazione delle cognitiones extra ordinem, dapprima concomitanti alle quaestiones repubblicane, poi di esse sostitutive (si cf. TAGLIAFICO

1996, pp. 249-251). In questo caso, però, si deve piuttosto pensare ad uno stratagemma per togliere all’imputato il diritto di difesa, secondo una linea di comportamento dispotica che si trova spesso rinfacciata a Claudio da Seneca (Apocol. 10, 4; 12, 3 e 14, 2) e che Nerone, all’inizio del suo principato, rifiuterà programmaticamente (Ann. 13, 4, 2). In generale, Claudio fu particolarmente interessato alle questioni concernenti l’amministrazione della giustizia, accentuando la politica accentratrice ed autoritaria di Augusto e Tiberio, e presiedette molto spesso di persona i tribunali (Svet. Claud. 12, 2 e 14-15; D.C. 60, 4, 3-4; 60, 5, 7; 60, 25, 8 e 28, 6; Sen. Apocol. 7, 4-5 e 12; LEVICK 1990, pp. 115-

126, WOLF 1994); su questo tema si veda anche infra 11, 5-7.

Messalina coram: compare qui per la prima volta il nome di Messalina (PIR III V 161), figlia di Barbato Messalla e Lepida (su Messalla cf. Svet. Claud. 26, 2; Lepida ricomparirà al cap. 37, 3), terza moglie di Claudio, a cui diede due figli, Britannico e Ottavia (Svet. Claud. 26, 2 e 27, 1). Nonostante Cassio Dione (60, 12, 5) ci riferisca l'opposizione di Claudio alla concessione del titolo di Augusta, sulle monete greche è spesso indicata come tale; per altri onori da lei ottenuti (la concessione del carpentum) si vedano D.C. 60, 22, 2 e Svet. Claud. 17, 3. Sull’immagine negativa datane dalle fonti antiche, si veda supra 11, 1, 1, nota a

inhians. Il particolare della presenza di donne della famiglia imperiale ai processi

ginnasiarca Isidoro sotto Claudio (MUSURILLO 1954, pp. 19 e 21). Altre

testimonianze del grande peso politico raggiunto dalle donne dei Giulio-Claudii, a proposito di Agrippina, in Ann. 12, 37, 4 e 56, 3.

Corruptionem... arguebat: l'accusa di coinvolgere i soldati in incontri sessuali è forse, in realtà, riscontrabile anche nel testo epitomato di Dione (60, 29, 5), come già anticipato supra nella nota introduttiva a 11, 1-3. È, infatti, possibile intendere il verbo συγγίγνοµαιnon in senso politico, ma erotico, come ipotizza MEHL 1974, p.

18 n. 36.

In omne flagitium: è correzione del Rhenanus, universalmente accettata (tranne che da Wellesley il quale propone et omni flagitio), per l’in omni flagitio dei manoscritti, che si rende necessaria in quanto obstrictos richiede un’espressione di valore finale perché la frase abbia senso (si cf. Plin. Epist. 10, 96, 7 non in scelus

aliquod obstringere, segnalato da FLETCHER 1983, p. 313, per la costruzione di obstringo con in e accusativo).

Exin adulterium Poppaeae: cf. supra 11, 1, 1, nota a nam... credidit.

Postremum: si tratta di una forma dell’avverbio che Tacito usa raramente, preferendo in generale postremo. Non è condivisibile però la nota di Koestermann secondo cui qui la lezione postremum si sarebbe generata per la presenza subito dopo di una parola con terminazione simile, e sarebbe dunque preferibile emendare in postremo (già WÖLFFLIN 1868, p. 119 a proposito di questo passo e di Hist. 4, 46,

3); non lo è neanche la scelta di Weiskopf, Wuilleumier e Wellesley, che accettano la lezione di alcuni recenziori ac postremum (nesso presente anche in Ann. 1, 74, 2 e 15, 51, 1), in quanto essa può essere interpretata come congetturale a partire dal testo di M Poppe ac (chiaro errore paleografico per Poppaeae, ripristinato da J. Gronovius).

Mollitiam corporis: qui si allude all’effeminatezza, considerata presso i Romani infamante per un uomo, e spesso associata al ruolo passivo nel rapporto omosessuale, ritenuto disonorevole più dell’orientamento sessuale in sé (si veda anche quanto Asiatico dice subito dopo, interroga... filios tuos: virum esse me

fatebuntur). Sull’argomento si cf. WILLIAMS 1999, p. 165.

Interroga... fatebuntur: lo storico inserisce spesso, in momenti altamente significativi e drammatici, brevi frasi ad effetto in discorso diretto, come in questo

caso; si cf. e.g. infra 11, 4, 3 e 30, 2; 12, 18, 2 (discorso di Mitridate del Bosforo ad Eunone), il celebre ventrem feri pronunciato da Agrippina colpita a morte (Ann. 14, 8, 5), le ultime parole di Subrio Flavo, rivolte a Nerone contro cui aveva cospirato (Ann. 14, 67, 2), il patetico discorso della figlia di Barea Sorano (Ann. 16, 31). I due figli di Suillio qui menzionati sono M. Suillio Nerullino (Ann. 13, 43, 5), console ordinario nel 50 (infra 12, 25, 1), proconsole d'Asia sotto Vespasiano, e Suillio Cesonino, nominato infra a 11, 36, 4 (Caesoninus vitiis protectus est,

tamquam in illo foedissimo coetu passus muliebria).

Commoto... Claudio: sulla suggestionabilità del principe, si cf. supra 11, 1, 3, nota ad at Claudius nihil ultra scrutatus. La commozione verrà suscitata nel principe anche da Mnestere (infra 11, 36, 2).

Messalinae... sineret: appare qui l’aspra ironia tacitiana nella delineazione del personaggio di Messalina, che assume in questo frangente tratti quasi diabolici (così già Furneaux e Koestermann; di diverso parere MEHL 1974, p. 25 n. 73, che

preferisce parlare di “ein extrem hohes Maβ an Zielbewuβtsein, gepaart mit skrupelloser Raffinesse”, ma a mio parere è innegabile, nel complesso del libro 11, la volontà tacitiana di sottolineare i lati “irrazionali” della personalità di Messalina).

2 Vitellium: PIR III V 500. Si tratta di L. Vitellio, padre dell'omonimo futuro

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