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4.3 Il soggiorno della delegazione del Pci nella Repubblica popolare

4.3.1 I colloqui con Hu Yaobang e Hua Guofeng

Il giorno della partenza, Berlinguer rilascia una dichiarazione a L'Unità,577 in cui afferma che il Pci

è consapevole “del ruolo storico della rivoluzione cinese e del posto grande che la Cina occupa nel mondo”. Per questo motivo, egli ritiene necessaria “una migliore conoscenza delle condizioni e delle realtà in cui i due partiti operano e della loro politica”, aldilà delle rispettive posizioni, per “cercare ogni possibile terreno di incontro per quanto riguarda i rapporti tra i due partiti, i due paesi e i due popoli, e i grandi temi della pace e della cooperazione internazionale”. Berlinguer ribadisce che gli incontri non sono rivolti contro nessun altro partito, ma nascono dall'esigenza di mobilitare “tutte le forze che si rendono conto della necessità di affrontare la crisi con idee nuove” e di riaprire “la prospettiva di un dialogo costruttivo e di un pacifico confronto sui temi e sugli obiettivi da cui dipende la salvezza della umanità”: è proprio con la volontà di risolvere i problemi del mondo che Berlinguer e il Pci si dirigono in Cina.578

Il programma del viaggio della delegazione del Pci, che durerà otto giorni, viene pubblicato da Renzo Foa il giorno stesso della partenza da Fiumicino. La delegazione giungerà a Pechino il 14 aprile, ma inizierà i colloqui con la controparte cinese solo martedì 15 aprile. La delegazione cinese, guidata da Hu Yaobang, accoglierà la delegazione del Cc del Pci che, nel corso della stessa giornata, incontrerà Hua Guofeng, il quale offrirà alla delegazione italiana un banchetto. Durante le prime quattro giornate cinesi del Pci si terranno i colloqui con i massimi dirigenti cinesi, tra i quali Deng Xiaoping, e con gli studenti e gli insegnanti dell'Università di Pechino. La delegazione di trasferirà poi a Shanghai e, in seguito, ad Hangzhou, per un totale di quattro giorni. Il 22 aprile si concluderanno i colloqui tra le due delegazioni con un banchetto a cui sarà presente anche Hu Yaobang. Il 23 aprile la delegazione si sposterà nella Repubblica popolare di Corea e Berlinguer incontrerà Kim Il Sung.579

L'arrivo di Berlinguer a Pechino viene commentato da Renzo Foa su l'Unità: il giornalista descrive il caloroso benvenuto riservato alla delegazione del Pci, che viene accolta da Hu Yaobang,580 Ji Pengfei e altri membri del dipartimento di collegamento internazionale del Cc del

577 Enrico BERLINGUER, “Perché andiamo in Cina. Dichiarazione di Enrico Berlinguer all'«Unità» alla vigilia del viaggio della delegazione”, l'Unità, 13 aprile 1980.

578 Ibidem

579 Renzo FOA, “Il programma del viaggio della delegazione del PCI in Cina”, l'Unità, 13 aprile 1980.

580 Hu Yaobang saluta Berlinguer e Pajetta all'aeroporto con l'espressione “Ci ritroviamo come vecchi amici”: il presidente del Pcc, infatti, aveva conosciuto sia Berlinguer che Pajetta ai tempi della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica, di cui Berlinguer fu presidente dal 1950 al 1953. Nota è, inoltre, l'osservazione di Hu Yaobang agli ospiti italiani: “Credo che nessuno di noi abbia interesse a ricordare la piccola parentesi che è stata tracciata in passato”. Definendo la sospensione dei rapporti “piccola parentesi”, il leader cinese minimizza la portata dei problemi avuti in passato tra i due partiti in nome di un nuovo inizio. Chiara VALENTINI, Enrico Berlinguer, Feltrinelli Editore, Milano, 2014, p.87; p.357.

Pcc, tra i quali Wu Xueqian.581 Anche il Quotidiano del Popolo dedica alla visita del leader del Pci

larga parte della pagina di politica estera internazionale: il quotidiano cinese esalta la figura di Berlinguer, ne pubblica una biografia e ripercorre la storia del Pci,582 concludendo con un commento

dedicato al partito italiano, del quale vengono esaltate l'autonomia politica e l'impegno alla pace e alla distensione.583

La prima seduta di colloqui tenuta dalle due delegazioni è dedicata essenzialmente alla esposizione della situazione interna della Repubblica popolare. Per quanto riguarda la politica cinese, scrive Rubbi, Hu Yao Bang si sofferma in particolare sugli errori compiuti dalla leadership durante la Rivoluzione culturale e sulla sfida alle quattro modernizzazioni. Egli sottolinea la necessità di ridare piena funzionalità allo Stato, alle istituzioni e al partito tramite la modifica della Costituzione per ripristinare la piena legalità socialista anche sul piano delle libertà e dei diritti democratici. A questo proposito, ricorda Rubbi, Berlinguer fa notare al leader cinese come la sua affermazione vada in contraddizione con la volontà di abolire l'articolo 45 della Costituzione cinese, che consente la libertà di parola, di stampa, di associazione e di sciopero.584 Berlinguer esprime la

propria contrarietà alla politica di censura dei dazibao e Hu Yaobang replica dicendo che le libertà devono essere garantite con le forme appropriate e non tramite la legittimazione di tendenze spontaneistiche come quelle dei dazibao, che potrebbero minare la stabilità e l'ordine del paese. Berlinguer, non soddisfatto della risposta, chiede se la modernizzazione in campo democratico non sia altrettanto indispensabile quanto le altre quattro per lo sviluppo della nazione, e Hu Yaobang afferma che una riforma del sistema politico e istituzionale è già in corso dal 1978, ma è necessario prima garantire stabilità al paese, ripartendo dal partito stesso, che bisogna ristrutturare e rinnovare.585

Durante la stessa giornata, nel pomeriggio, Berlinguer incontra Hua Guofeng, con cui ha

581 FOA, “Berlinguer è arrivato a Pechino. Nuovi accenni politici e calorose accoglienze”, l'Unità, 15 aprile 1980. Wu Xueqian (1921-2004) entra nel Pcc nel 1939. E' ministro degli Esteri dal 1982 al 1987 e membro del Politburo dal 1987 al 1992. “Former Chinese vice-premier Wu Xueqian dies at 87”, China Daily, 4 aprile 2008.

582 “Enlike Beilinge”, 恩 里 科 贝 林 各 , (Enrico Berlinguer), Quotidiano del Popolo, 14 aprile 1980; “Yidali gongchandang”, 意大利共产党, (Il Partito comunista italiano), Quotidiano del Popolo, 14 aprile 1980.

583 A questo proposito, è importante notare come il Quotidiano del Popolo non abbia indicato quali fossero state le divergenze tra i due partiti in passato, ma si sia limitato a sottolineare che dalla seconda metà degli anni Sessanta i rapporti tra i due partiti si sono interrotti. Il quotidiano sottolinea, però, che dal 1979, gli organi, la stampa e le federazioni giovanili di entrambi i partiti hanno ricominciato ad avere rapporti amichevoli. “Liangdang huitan youzhu geguo renmin hezuo shiye”, 两党会谈有助于各国人民合作事业 (I colloqui tra i due partiti contribuiscono alla collaborazione tra i popoli dei due paesi), Quotidiano del Popolo, 14 aprile 1980. Inoltre, gli articoli del quotidiano cinese sottolineano come i rapporti tra i due partiti si siano ricostituiti sulle solide basi dell'uguaglianza, dell'indipendenza e del rispetto reciproco: “Beilinge tongzhi yigong zhongyang daibiaotuan dijing”,贝林各同志意 共中央代表团抵京 (Il compagno Berlinguer e la delegazione del Cc del Pci sono giunti a Pechino), Quotidiano del

Popolo, 15 aprile 1980.

584 Nell'agosto del 1980 i “quattro grandi diritti” (sida 四 大 ) vengono aboliti dalla Costituzione cinese. Ellen R. ELIASOPH, “Free speech in China”, The Yale Journal of World Public Order, vol.2, 1981, pp.287-323.

“lunghi e franchi” colloqui nella sede della Assemblea nazionale popolare:586 alla cerimonia di

presentazione pubblica della delegazione del Pci sono presenti anche Hu Yaobang, Deng Xiaoping, Peng Zhen587 e altri membri del governo e della segreteria. L'incontro con Hua Guofeng, riporta

Rubbi, procede in maniera protocollare, in quanto, secondo il membro del Cc del Pci, la stella del successore designato da Mao “volgeva al tramonto” e, in seguito ai saluti e alle presentazioni, viene dato inizio al banchetto.588 Durante i preparativi del ricevimento, Hua esordisce elogiando la storia

del Pci, ponendo l'accento sui temi dell'unità nell'autonomia, mentre in seguito affronta l'argomento della pace mondiale, compromessa dall'Unione sovietica: l'implacabile egemonismo sovietico avrebbe sicuramente portato ad un conflitto globale, ritardabile sì, ma non evitabile. Berlinguer non ha tempo di rispondere, ma torna sulle tematiche affrontate da Hua durante il discorso per il brindisi. Hua Guofeng, in occasione del brindisi ufficiale, ripete l'apprezzamento verso la linea indipendentista del Pci e per la sua ricerca di una via nazionale al socialismo. In seguito, parla dell'interesse condiviso dai due partiti comunisti di raggiungere la pace mondiale, senza però far riferimento all'egemonismo sovietico, atteggiamento che mostra l'intenzione da parte del padrone di casa di evitare una polemica aperta con l'Urss. Il discorso di Berlinguer, invece, è incentrato sull'azione per la pace, nella quale si colloca la ritrovata amicizia tra i due partiti: la guerra è evitabile e per salvaguardare la pace attraverso i negoziati e il disarmo, e non attraverso alleanze contro un unico nemico, è necessario anche il contributo della Cina. Berlinguer, inoltre, per concludere, ribadisce che i colloqui, che non sono diretti contro nessun altro partito, si basano sulla reciproca indipendenza e sulla “franca” esposizione dei punti di divergenza.589

L'Unità e il Quotidiano del Popolo pubblicano sia il discorso di Berlinguer che quello di

Hua Guofeng:590 ciò che emerge dai colloqui e dai discorsi dei due leader, secondo Foa, è “la

586 FOA, “Lungo e franco colloquio con Hua. I temi sottolineati: pace e unità nell'autonomia”, l'Unità, 16 aprile 1980. 587 Peng Zhen (1902-1997) è uno dei più noti dirigenti del Pcc. Entra a far parte del partito nel 1923 ed in seguito viene

arrestato dai nazionalisti. Partecipa alla resistenza contro i giapponesi dopo essere stato rilasciato e nel 1945 diviene membro del Cc e dell'Ufficio politico del Pcc. Nel 1951 viene eletto sindaco di Pechino e nel 1956 entra nella Segreteria del Pcc. Estromesso dal partito durante la Rivoluzione culturale, viene riammesso nel Cc e nell'Ufficio politico da Deng Xiaoping nel 1979. Nel 1983 è nominato presidente dell'Assemblea nazionale. SONG,

Biographical Dictionary of the People’s Republic, pp.248-449.

588 RUBBI, Appunti cinesi, pp.111-115. 589 Ivi, p.113.

590 “Il saluto di Hua Guofeng”, L'Unità, 16 aprile 1980; “Il saluto di Berlinguer”, L'Unità, 16 aprile 1980: Berlinguer, nel suo discorso ribadisce la visita del Pci in Cina costituisce “un impulso allo sviluppo dei rapporti” tra i due partiti, che sono basati sulla “mutua comprensione, dal rispetto della reciproca indipendenza e delle rispettive peculiarità, dalla franca esposizione dei punti di divergenza e dall'impegno a ricercare ogni possibile punto di incontro e di collaborazione”. I rapporti, sottolinea nuovamente, “non sono diretti contro nessun altro partito” e sono anzi tesi a “creare un clima di maggiore comprensione e cooperazione fra tutti i partiti e movimenti che si ispirano alle idee della pace, del progresso e del socialismo”. Si vedano anche: “Huanying yizhong linagdang guanxi de xinfabiao”, 欢迎意中两党关系的新发展, (Accogliamo con entusiasmo i nuovi sviluppi delle relazioni tra i partiti italiano e cinese), Quotidiano del Popolo, 16 aprile 1980; “Hua Guofeng tongzhi de zhujiuci”, 华国锋同志的祝酒词, (Il brindisi del compagno Hua Guofeng), Quotidiano del Popolo, 16 aprile 1980; “Beilinke tongzhi de zhujiuci”, 贝林 各同志的祝酒词, (Il brindisi del compagno Berlinguer), Quotidiano del Popolo, 16 aprile 1980.

volontà comune dei due partiti di riconoscere il loro rispettivo ruolo e di basarsi su questo per consolidare i rapporti riallacciati”.591 Inoltre, “da parte cinese è evidente il riconoscimento della

funzione del Pci non solo in Italia, ma anche sul piano internazionale” e “sono frequenti le sottolineature delle esigenze di pace, mentre nello stesso tempo appare molto ricorrente il richiamo al «movimento comunista internazionale»”. 592

Il giorno seguente, il 16 aprile, Berlinguer, invece, parla all'Università di Pechino593 e sia su

L'Unità che sul Quotidiano del Popolo594 viene pubblicato il discorso del leader. Berlinguer si

sofferma sulla via italiana al socialismo, sulla situazione interna del paese e sulla politica del Pci: secondo Rubbi, l'apprensione di Berlinguer nei confronti del fenomeno brigatista e le sue affermazioni riguardo all'importanza di salvaguardare le istituzioni democratiche, vengono accolte con un grande applauso dalla platea.595 Berlinguer tratta, inoltre, il tema dei modi di edificazione del

socialismo, intesi come ricerca di una soluzione alle realtà e ai problemi dei singoli paesi, e quello dell'emergere dei popoli del Terzo Mondo, essenziale per garantire la pace, presupposto per lo sviluppo dell'umanità.596