• Non ci sono risultati.

Durante il 1963, Kruscev cerca di porre la parola fine alle polemiche con i comunisti cinesi, chiedendo un incontro tra le delegazioni dei due partiti a Mosca. Il Pcc nel giugno del 1963 accetta l’invito sovietico, riassumendo le proprie posizioni in una lettera di 25 punti, il cui contenuto contesta i principi di coesistenza pacifica, critica la denuncia kruscioviana al culto della personalità e invoca l'uguaglianza tra i vari partiti comunisti e la non-interferenza negli affari interni di ognuno, difendendo il partito albanese e attaccando il revisionismo. I colloqui sino-sovietici, che hanno luogo a Mosca e iniziano il 5 luglio, si rivelano un fallimento, in quanto il divario ideologico tra i due partiti risulta incolmabile: il 14 luglio 1963, i sovietici rispondono ai 25 punti cinesi con un'altra lettera pubblicata sulla Pravda e la delegazione cinese fa ritorno in patria quasi immediatamente. L'andamento dei colloqui è certamente influenzato dalla notizia che Urss, Usa e Gran Bretagna

178 Nell'archivio online del quotidiano si contano sette articoli pubblicati nel '57, quattro nel '58, tre nel '59 e solo uno nel '60.

179 PINI, Italia e Cina, 60 anni tra passato e futuro, p.94.

180 Chen Yi (1901-1972) è un importante comandante militare e diplomatico cinese. Nel 1919 si trasferisce in Francia per motivi di studio, ma nel 1921 viene rimandato in Cina a causa del suo attivismo rivoluzionario. Entra nel Pcc nel 1922 e tra il 1929 e il 1934 assume la carica di comandante dell'Armata Rossa nella zona militare del Jiangxi. Non partecipa alla Lunga marcia poiché rimane ferito a causa dell'accerchiamento a opera dei nazionalisti e, durante la guerra sino-giapponese e la guerra civile, unisce i gruppi di guerriglia nel sud-est della Cina e ne diventa il comandante. Nel 1949 diventa sindaco di Shanghai e comandante della zona militare orientale della Cina. Nel 1955 assume il ruolo di maresciallo dell'Esercito popolare di liberazione. Ricopre la carica di vice premier dal 1954 al 1972 e di ministro degli Esteri dal 1958 al 1972. Si oppone agli eccessi della Rivoluzione culturale, ma non viene rimosso dai propri incarichi. Muore nel 1972. SONG, Biographical Dictionary of the People’s Republic, pp.40-41. 181 Emilio SARZI AMADE', “Cen-Yi sottolinea a Pechino l'unita fra la Cina e I'URSS. I tentativi imperialisti di

dividere i due paesi sono vani”, l'Unità, 7 novembre 1960. 182 PINI, Italia e Cina, 60 anni tra passato e futuro, p.94.

stanno per siglare un trattato per il divieto parziale degli esperimenti nucleari, che i cinesi percepiscono come un boicottaggio e una provocazione. Tuttavia, Togliatti guarda con favore all'evento: la trattativa riguardo all'interdizione degli esperimenti nucleari, infatti, mantiene integro il potenziale militare delle tre potenze, ma determina comunque un'iniziativa positiva in vista del disarmo.183 Il 31 luglio i cinesi chiedono la messa al bando delle armi nucleari e il Pci, pur

contestando le posizioni del Pcc, si oppone alla scomunica ufficiale del partito asiatico in sede di un concilio comunista. Come mette in luce Sandro Bordone, la linea politica del Pci tende, “seppur attraverso difficoltà e contraddizioni”, all'autonomia nei confronti di Mosca, poiché si basa sui concetti di unità nella diversità, di non interferenza e di rifiuto del metodo della scomunica.184 Nel

frattempo, Longo si reca a Mosca per tenere dei colloqui con i dirigenti del Pcus e ribadire le posizioni del Pci, che si dimostra contrario al metodo con il quale i sovietici stanno affrontando le divergenze coi cinesi. Tuttavia, il Pcus propone ufficialmente una nuova conferenza mondiale dei partiti comunisti, il cui fine ultimo è isolare il Pcc. Nonostante non manchino le voci di dissenso nel partito,185 Togliatti prende la decisione di partecipare alla conferenza, per non minare il prestigio del

gruppo dirigente sovietico, oltre che all'autorità stessa del Pci a livello internazionale.186

Nell'estate del 1964 Togliatti, invitato dalla dirigenza sovietica, trascorre una breve vacanza a Yalta, in Crimea, dove viene però colpito da emorragia cerebrale: il leader si spegne il 21 agosto. Il Memoriale di Yalta, redatto da Togliatti in occasione di un incontro che avrebbe dovuto tenere con i sovietici, costituisce il testamento politico del leader comunista, il cui testo viene pubblicato due settimane dopo la sua morte sia su Rinascita che su l'Unità187. Togliatti nel promemoria di Yalta

indica una nuova strategia nell'orientamento del movimento comunista, che si basa sul dialogo con i cinesi: rifiutando le proposte sovietiche, egli propone una serie di incontri “per gruppi di partiti”, dopo i quali sarebbe dovuta essere posta l’eventualità di una conferenza internazionale.188 Togliatti

ritiene necessaria “l’unità di tutte le forze socialiste” per la lotta contro il sistema capitalistico e

183 HÖBEL, “Il Pci nella crisi del movimento comunista internazionale...”, pp.550-52.

184 Cit. BORDONE, “Il contrasto sino-sovietico e la polemica tra PCI e PCC”, p.302. Negli stessi mesi l’iniziativa internazionale del Pci vive una fase di notevole sviluppo, e si indirizza verso i paesi del blocco socialista e verso i partiti comunisti dell’Europa occidentale, in particolare quelli adriatici e mediterranei. Tra il 1962 e il 1964, le missioni del Pci diventano sempre più numerose, a causa dell'opera di riorganizzazione della sezione Esteri del partito. In seguito alla Prima Conferenza dei non allineati nel settembre del 1961, avvenuta grazie all'attività di Tito, i rapporti tra Pc jugoslavo e italiano si intensificano. Entrambi i leader individuano nel continente asiatico e nell'America Latina l'epicentro della crisi mondiale GALEAZZI, “La frontiera: dalla Conferenza di Belgrado al Memoriale di Yalta (1961-1964)”, Il Pci e il movimento..., pp. 90-115; HÖBEL, “Il Pci nella crisi del movimento comunista internazionale...”, pp.557-58.

185 La proposta di Togliatti è approvata col voto contrario di tre membri della segreteria: Pietro Ingrao, Enrico Berlinguer e Alessandro Natta. HÖBEL, “Il Pci nella crisi del movimento comunista internazionale...”, p.566. 186 Ivi, p.564-65.

187 “Il promemoria di Togliatti. Sulle questioni del movimento operaio internazionale e della unità operaia”, in l'Unità, 4 settembre 1964.

l'imperialismo, pur rifiutando l'istituzione di una “organizzazione internazionale centralizzata” e ponendo l'accento sull'autonomia di ogni singolo partito e rilanciando il policentrismo. Il Memoriale affronta i “problemi del mondo socialista”, tra i quali il conflitto tra Urss e Cina rappresenta un nodo fondamentale che “pone in discussione i principi stessi del socialismo”, come la necessità dell'autocritica e la risoluzione del problema legato al culto della personalità.189 Togliatti nel

Memoriale fa trasparire la sua grande preoccupazione riguardo alla disgregazione del movimento comunista internazionale, riproponendo “l'unità nella diversità” come antidoto al problema. Nonostante la franchezza delle critiche, le dichiarazioni di Togliatti costituiscono comunque un'assicurazione di appoggio all’Urss.

Il contributo originale del gruppo dirigente del Pci in questi anni (1956-64) riguarda le forme del socialismo e i rapporti interni ed esterni al movimento comunista. L'idea di partito come forza autonoma e propositiva, in vista di un nuovo rapporto con parti politiche “socialdemocratiche o democratiche di vario tipo” a livello internazionale, comincia a delinearsi proprio in questi anni di grande dibattito politico nel mondo comunista e, in seguito, sarà sviluppata prima da Luigi Longo, che sostituisce Togliatti alla segreteria del partito dal 1964 al 1972,190 e poi da Enrico Berlinguer.191