Tra il 1966 e il 1969 i rapporti sino-sovietici peggiorano fino a raggiungere l'entità di scontri armati al confine. In seguito all'invasione sovietica della Cecoslovacchia, all'elaborazione della dottrina di Breznev basata sul concetto di “sovranità limitata”214 degli stati socialisti e all'aumento delle forze
russe ai confini sino-sovietici fin dal 1965, la Rpc è allarmata dall'eventualità di un attacco di Mosca. La situazione precipita in seguito ad una provocazione militare da parte dell'Unione sovietica e culmina negli scontri sul fiume Ussuri nella primavera del 1969, che si protraggono
azioni propagandistiche sarebbero state indirizzate contro il Pci stesso. Per un approfondimento riguardo al tema si veda Sofia GRAZIANI, “L'interesse politico-ideologico per la Cina di Mao sulla scia del contrasto sino- sovietico...”, in MENEGUZZI ROSTAGNI, SAMARANI (a cura di), La Cina di Mao..., pp.130.-147.
209 Nel 1968 il Pcd'I (m-l) viene riconosciuto dal Pcc e dal Partito del lavoro di Albania: nell' agosto del 1968 Osvaldo Pesce si reca in delegazione a Pechino e incontra Mao Zedong e altri importanti dirigenti cinesi. DE GIORGI, SAMARANI, “L'interesse politico-ideologico per la Cina dalla crisi delle rivelazioni tra Pci e Pcc alla Rivoluzione culturale”, in Lontane,vicine, pp. 120-124.
210 La Rivoluzione culturale viene vista da molti giovani e intellettuali di sinistra come un processo di purificazione del revisionismo sovietico, appoggiato invece dal Pci. Antonio RUBBI, Appunti cinesi, p.9.
211 Alexander HÖBEL, “Il Pci di Longo e il '68 studentesco”, Studi Storici, vol.45, n.2, 2004, pp. 419-459.
212 Rossana ROSSANDA, Luciana CASTELLINA (a cura di), “Le radici di un'eresia comunista”, supplemento al numero de Il Manifesto, 24 novembre 2009.
213 DE GIORGI, SAMARANI, “L'interesse politico-ideologico per la Cina dalla crisi delle rivelazioni tra Pci e Pcc alla Rivoluzione culturale”, in Lontane,vicine, pp.123-124.
214 Con “sovranità limitata” si intende la teoria elaborata dal leader sovietico a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, secondo la quale gli stati del socialismo reale avrebbero dovuto accettare eventuali interventi nella propria politica interna da parte dei paesi del Patto di Varsavia se si fosse manifestato il pericolo di restaurazione dei rapporti di potere capitalistici. Sovranità limitata, “Il Nuovo De Mauro”, “Internazionale”, http://dizionario.internazionale.it/parola/sovranita-limitata, 01/05/2017.
anche lungo l'Amur e nello Xinjiang. Il conflitto ha vita breve: la Rpc, da un lato, conclude dei negoziati con l'Urss nello stesso anno ma, dall'altro, si impegna a migliorare i propri armamenti senza provocare il nemico.
Nella crisi sino-sovietica il Pci non prende posizione, ma tende a sottolineare il danno che il contrasto reca al movimento comunista internazionale, esortando alla riconciliazione.215 In questo
contesto, il Pci mantiene sempre una posizione di equidistanza e di obiettività di informazione: Bordone osserva che nel 1969, in occasione degli scontri di frontiera sul fiume Ussuri, che si ripetono poi lungo l'Amour e nello Xinjiang, il Pci pubblica sia la versione cinese che quella sovietica riguardo agli eventi legati al conflitto.216
Nell'aprile del 1969, al IX Congresso del Pcc a Pechino, tenuto da Lin Biao,217 viene esposta
la linea della politica estera cinese, che si basa sulla lotta all'imperialismo e sull'appoggio ai movimenti di liberazione nazionale del terzo mondo. Il Pcc cambia giudizio verso l'Urss, non più considerato come paese revisionista, ma come paese imperialista, soprattutto in seguito all'invasione della Cecoslovacchia e alle problematiche registrate sulle frontiere sino-sovietiche. Il Pci esprime preoccupazione per l'inasprirsi della polemica tra i due stati e sottolinea nuovamente la necessità di costruire un fronte unitario anti-imperialista.218
Di conseguenza, in occasione della Conferenza di Mosca del giugno 1969, nonostante il problema cinese venga esasperato dalle rivendicazioni territoriali e dal lento emergere a livello internazionale del paese asiatico, le pressioni sovietiche non determinano un'esplicita condanna della Repubblica popolare da parte del movimento comunista nel suo complesso. Il Pci, e in particolare Berlinguer, non accetta di sottoscrivere il documento principale adottato, sottolineando che l'unità del movimento comunista può essere ristabilita solo partendo dall'accettazione della diversità esistenti al suo interno.219
Nel corso degli anni Sessanta, il policentrismo togliattiano e l'affermazione prudente della propria indipendenza da parte del Pci non provoca né una rottura con Mosca né l'accettazione passiva delle tesi di Pechino, ma questo atteggiamento comporta il risentimento di entrambi: mentre i russi vedono il rifiuto del Pci alla scomunica cinese un incitamento indiretto alla dissidenza, i cinesi criticano il Pci per aver aderito al revisionismo sovietico. Il Pcc infatti non intuisce che la
215 Enrica COLLOTTI PISCHEL, La Cina. La politica estera di un paese sovrano, Milano, FrancoAngeli, 2002, pp.71-74.
216 Luca PAVOLINI, “Sul fiume Ussuri”, Rinascita, n.12, marzo 1969.
217 Lin Biao (1908-1971), colonnello presso l'Accademia militare di Whampoa e veterano della Lunga marcia, diviene membro dell'Ufficio politico del Pcc e ministro della Difesa nel 1959. Egli si fa promotore della Rivoluzione culturale e al IX Congresso del 1969 viene designato successore di Mao, ma il suo attivismo rivoluzionario incontra la disapprovazione della leadership del partito, che determinerà la sua scomparsa nel 1971. SONG, Biographical
Dictionary of the People’s Republic, p.197.
218 “Profonda inquietudine”, Rinascita, n.21, giugno 1970.
dottrina di Togliatti delle vie nazionali al socialismo rappresenta una giustificazione della peculiarità del comunismo cinese e che, in un futuro prossimo, avrebbe causato contrasti con l'Urss.220