• Non ci sono risultati.

Compilazioni destinate alle donne nella prima metà dell'Ottocento

Prima dell'Unità: autrici di libri scolastici ed educat

3. L'educazione delle donne, un problema di cittadinanza.

3.5 Compilazioni destinate alle donne nella prima metà dell'Ottocento

Un aspetto importante dell'educazione femminile nella prima metà dell'Ottocento si osserva nelle compilazioni destinate alle donne, siano esse Strenne, o collettanee di testi e poesie, come l'Antologia femminile, stampata a Torino dall'editore Canfari nel 1840315

. Secondo i compilatori, “scopo nostro è d'incitare la donne a una maggiore istruzione”. L'istruzione delle donne è il presupposto per una migliore educazione dei figli ai valori della virtù patrie, morali e religiose, ma anche il fondamento di una felice vita coniugale e familiare. Questa compilazione, destinate ad una cerchia ristretta di donne di alta condizione o, perlomeno, fornite di una buona istruzione, riporta alcuni interessanti saggi in prosa di Anna Pepoli, Isabella Teotochi Albrizzi, Antonietta Tommasini, fra le italiane, e Madame De Stael, Agathe Sophie Sassernò fra le straniere, assieme a versi di Faustina Maratti, Teresa Bandettini Landucci, Isabella Rossi, Diodata Saluzzo-Roero, Giuseppina Poggiolini, Maria Giuseppa Guacci Nobile, Chiara Moroni Silorata, Cecilia De Luna Folliero, Adele Curti, Faustina Buonarroti e Angelica Palli.

Forse verrà il tempo in cui anche fra noi non temerà l'uomo di rendere per le leggi la donna a sé uguale: ché quanto più sarà egli inverso lei generoso, tanto più la donna sarà inverso lui amorevole, e migliorando la condizione di lei, vedrà crescerne le virtù, ed aggiungersi alla mente di quella nuovi stimoli e nuova forza ad operare il bene316.

Così Anna Pepoli apre il suo saggio Della dignità delle donne, e del loro potere nella civile

società317

. Dopo aver esposto quanto l'autorità delle donne sia stata in ogni tempo di conforto agli uomini e di sprone verso alte imprese, come nei tempi della cavalleria, passa in rassegna 314 Luigia Piola, Raccontini per fanciulli: libro di lettura per la classe 1, sezione superiore, nelle scole elementari

del Regno, cit. p. 78.

315 Antologia femminile, Torino, Tip. Canfari, 1840. La copia è digitalizzata dalla Biblioteca Nazionale Centrale di

Roma.

316 Anna Pepoli Sampieri,

317 Anna Pepoli Sampieri, Della dignità delle donne, e del loro potere nella civile società, in Antologia femminile, cit. pp.15-30, la citazione è a p. 15.

alcune donne che ebbero in sorte di assumere lo stato regale e resero saggi e prudenti i loro popoli. Allo stesso modo utili furono le madri e le mogli di sovrani, come Adelaide di Savoia o Alice di Sciampagna, che informarono ad onestà e gentilezza i costumi dei loro figli. Anche Enrico IV fu abituato dall'infanzia a non temere fatica e pericoli da sua madre, Giovanna d'Albrat. Pepoli consiglia alle “sagge madri e le sollecite educatrici” di narrare “sovente i fatti delle illustri donne alle loro alunne e figliuole, affinché queste s'infiammino nel desiderio di prenderli ad imitare”. E soprattutto consiglia alle fanciulle e alle madri di non dimenticare, e di studiare le donne italiane che seppero pervenire all'eccellenza. Non è vero, infatti, come si usa nel pensare comune, che l'educazione delle italiane sia inferiore a quella “oltremontana”. Chiude il suo saggio con una vigorosa difesa dell'Italia dai soprusi degli stranieri318

. Un'altra opera dedicata a raccogliere e tramandare le opere di mano femminile, dal 1200 alla contemporaneità, è il repertorio bibliografico sapientemente annotato e descritto dal conte padovano Pietro Leopoldo Ferri, la Biblioteca femminile319

. Nell'introduzione, il compilatore afferma essere questo il primo repertorio bibliografico di sole opere femminili che riporti una descrizione accurata delle opere a stampa delle autrici indicate, mentre sono già in uso altri

Dizionari biografici, come quello di Ambrogio Levati320

. Il conte Ferri, da perfetto bibliotecario, annota con precisione le varie edizioni di una stessa opera da lui posseduta e se l'una o l'altra edizione siano rare o rarissime. Tra le oltre 400 pagine del libro spicca la presenza di Luisa Bergalli, grande compilatrice della prima antologia poetica a firma femminile321. Del 1840 è la raccolta Alla memoria della marchesa Diodata Saluzzo:

componimenti arcadici, raccolti dalla contessa Enrica Dionigi Orfei322. Questa compilazione

è in realtà un necrologio perché composta in morte della marchesa Diodata Saluzzo di Roero, arcade, patrona delle lettere in Piemonte. Figlia del marchese di Saluzzo, che aveva istituito a Torino l'Accademia delle Scienze, Diodata fu in corrispondenza con letterati come Vincenzo Monti, Giuseppe Parini e paragonata al Tasso dai suoi contemporanei per la qualità della sua

318 Ibidem.

319 Pietro Leopoldo Ferri, Biblioteca femminile italiana / raccolta, posseduta e descritta dal conte Pietro Leopoldo

Ferri padovano, Padova, dalla Tip. Crescini, 1842.

320 Ambrogio Levati, Dizionario biografico cronologico diviso per classi degli uomini illustri di tutti i tempi e di

tutte le nazioni compilato dal professore Ambrogio Levati, Milano, per Nicolò Bettoni, 3 v. in 8º, 1821-22. Note

Altro front. in ogni volume con lo stesso titolo e l'aggiunta: Classe 5. Donne illustri. Volume 1. [-3.]. Carlo Ambrogio Levati (1790-1841) fu sacerdote, storico e letterato, insegnante di grammatica, storia e geografia, docente di filologia latina e greca e d'estetica. Nato a Biassono (MI) e morto a Pavia. Marica Roda, Dizionario

biografico Treccani, Istituto della Enciclopedia italiana, scheda ad vocem, edizione online.

321 Luisa Bergalli, Componimenti poetici delle più illustri rimatrici d'ogni secolo, Venezia, presso Antonio Mora, 1726, ristampa anastatica con nota critica e bio-bibliografica di Adriana Chemello, Mirano, Eidos, 2006.

322 Enrichetta Dionigi Orfei, Alla memoria della marchesa Diodata Saluzzo: componimenti arcadici, raccolti dalla

poesia. Scrisse un poema dedicato alla figura della filosofa e matematica Ipazia e alcune novelle, oggetto di recente interesse323.A Diodata Saluzzo sarà intitolato un mensile, Diodata

Saluzzo: rassegna di letteratura femminile, pubblicato a Bologna dalla Tipografia

Azzoguidi324. Questo bisogno di conservare la memoria delle proprie madri letterarie,

attraverso compilazioni femminili dedicate a donne valenti ed esemplari, va di pari passo col bisogno di rivolgersi in prima persona alle giovani donne, alle giovinette e alle madri affinché acquisiscano alcuni tratti del carattere e del comportamento, indispensabili al modello di donna che si vuole trasmettere, così come alcune imprescindibili nozioni per la cura e l'educazione dei figli. A questa tipologia di manuali appartengono gli scritti di Luisa Amalia Paladini, Antonietta Tommasini, Anna Pepoli Sampieri, un discorso a parte meriterà Caterina Franceschi Ferrucci, la prima letterata che scrive una storia della letteratura italiana.

3. 6 Antonietta Tommasini: igiene, salute e vita domestica al centro della vita delle donne

Amica di Leopardi e animatrice di un importante salotto bolognese, la parmense Antonietta Tommasini ha a cuore il problema educativo, e in Pensieri di argomento morale e letterario, prendendo le mosse dalla lettura di un opuscolo di Kant sull'educazione, fa sua l'idea che l'educazione dei giovani rappresenti il futuro della società. Inoltre condivide con l'amica Caterina Franceschi Ferrucci l'idea che l'educazione nazionale sia possibile soprattutto attraverso le madri, e dunque potenziando la loro cultura nell'educazione dei figli325. Altra

opera educativa, il libro Considerazioni intorno all'educazione domestica, di Antonietta Tommasini326, dedicato ai figli, parte da un'impostazione filosofica lockiana ed è rivolto “alle

buone madri”. Il manuale si compone di 25 brevi capitoli, che affrontano ciascuno un aspetto della cura dei fanciulli: dal vestiario, ai cibi, al sonno, al gioco, a come rapportarsi con loro attraverso ricompense o castighi, alle indicazioni che deve seguire un educatore, per reagire di fronte a comportamenti come la menzogna o la crudeltà, a come insegnare virtù quali la dolcezza verso gli inferiori, le cure verso gli animali, per finire poi con alcune considerazioni sulla modalità di educazione degli americani. Tommasini consiglia di non eccedere in un'educazione troppo protettiva verso i fanciulli e dimostra le virtù, ribadite in un opuscolo di 323 Diodata Saluzzo Roero, Novelle, a cura di Laura Nay, Firenze, L. S. Olschki, 1989.

324 Diodata Saluzzo: rassegna di letteratura femminile, A. 1, n. 1, dic. 1898.

325 Arabella Riccò, Antonietta Ferroni Tommasini, in Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi-Monaco (eds),

Giacomo Leopardi e Bologna: libri, immagini e documenti, Catalogo della Mostra tenuta a Bologna nel 1998,

Bologna, Pàtron, 2001, pp. 298-299.

326 Antonietta Tommasini, Considerazioni intorno all'educazione domestica, Milano: presso Ant. Fort. Stella e figli, 1835.

Beniamino Franklin, del nuoto. Anche per quanto riguarda l'alimentazione, l'intellettuale bolognese dà consigli sul non eccedere con le carni o i cibi speziati, sulla necessità di dare frutta ai ragazzi e e sull'accortezza di proibire loro il vino, che si credeva fosse utile per combattere i vermi. Anche per il sonno viene consigliata la moderazione, sia nel numero delle ore da dedicare al riposo, sia nel modo di coprirsi, che non deve essere eccessivo. Come medicamento, raccomanda l'uso abbondante di acqua e qualche blando purgante, ma di non eccedere troppo presto in medicine. Per quanto riguarda il rapporto figli/genitori, Tommasini consiglia, al contrario di quanto comunemente si faccia, di instaurare un rapporto di maggiore severità nei primi anni, per abituare i figli al rispetto e alla devozione, e d'amicizia quando poi sono più grandi, stimolando l'emulazione degli uomini e delle imprese eccellenti dell'antichità. Infine, ritiene che l'educazione impartita nel “nuovo mondo”, così pratica, legata ai fatti e spesso gratuita anche nelle scuole pubbliche e nelle carceri, sia da emulare nel “mondo antico”.