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Libri di educazione e istruzione per le scuole elementari e per le famiglie

Questa tipologia di libri scolastici, la più estesamente prodotta dalle autrici campionate, comprende una vasta gamma di testi che affiancano il libro “sussidiario” vero e proprio come libri di lettura e di premio, ovvero con funzione educativa e di piacere. Va premesso che l'istruzione, alle sue origini, è vista come vera e propria educazione civica: saper leggere e saper scrivere sono funzioni secondarie al vero scopo dell'istruzione stessa, che è quello di formare cittadini rispettosi delle leggi, impegnati nel lavoro, consapevoli dei doveri relativi alla propria condizione sociale (ho cancellato la parola diritti, accanto a quella dei doveri, perché non si parla ancora di diritti in alcuno dei testi incontrati). Come dichiara Graziella Favaro per l'educazione interculturale di oggi, quella postunitaria fu anch'essa una “educazione filiale”: è attraverso i figli che vanno a scuola, che entrano nelle case del secondo Ottocento per la prima volta dei libri di testo, e sono libri educativi e morali, spesso basati sul racconto breve, l'apologo e la fiaba, da leggere assieme ai genitori e nonni in una specie di nuovo filò che porta in casa, per la prima volta, la lingua straniera per eccellenza, l'italiano. Per questo troviamo libri educativi adatti a diverse categorie di utenti: in primis sono libri per i fanciulli e le fanciulle, secondariamente essi affiancano e accompagnano i libri per le scuole rurali e professionali, distinguendo ancora fra complementari, tecniche, agrarie, nautiche. Fra il 1880 e il 1900, in pieno fiorire del Positivismo, i nuovi programmi scolastici Gabelli (1888) rimarcano la necessità di istruire, oltre che educare, con maggiore scientificità, seguendo un metodo basato sull'esperienza, l'osservazione e sulla catalogazione degli oggetti di studio, metodo che può essere applicato anche alla grammatica e alla lingua italiana. Nei libri educativi, di lettura e di istruzione scritti nell'ultimo ventennio dell'Ottocento, si fa forte il

74 Per ciascuna delle autrici elencate, e per le indicazioni bibliografiche sui rispettivi libri di testo, si rimanda all'Indice bibliografico in appendice. Sui sillabari, vedi lo studio di Elisa De Roberto, Lingua nazionale, lingua

materna e costruzione identitaria nei sillabari ottocenteschi in Storia della lingua italiana e storia dell’Italia unita. L'italiano e lo Stato nazionale. Atti del IX Convegno ASLI (Firenze, 02-04/12/2010), Firenze, Cesati,

bisogno di delimitare ancora valori e ruoli tradizionali di uomini e di donne: conoscere i doveri che scaturiscono dalla propria posizione in seno alla società, allenare alle “virtù piccole”, quelle di tutti i giorni, non più e non solo alle grandi gesta destinate agli eroi, familiarizzare con la lingua italiana e con il territorio in cui si vive, dal punto di vista genericamente geografico, ma anche storico e culturale. Libri come La giovinetta italiana

educata e istruita, di Bartolomeo Rinaldi o Il contadinello costumato e istruito, in

abbinamento con La contadinella costumata e istruita75

di Giovanni Fanti, sono lo specchio fedele di un'educazione condivisa anche dalle autrici qui esaminate: sfondo integratore sono quasi sempre la vita e le attività della giovinetta italiana di campagna o di città. Nel libro di Rinaldi, si parte dal diario di Italina (Il giornaletto di Italina) per illustrare i buoni propositi dopo le vacanze, le considerazioni sul diverso e opposto carattere di due compagne di scuola, la presenza della morte e quella dello spettro della povertà. Vanità e ozio appaiono gli stati più nefandi e devastanti per la fanciulla, mentre vengono esaltati l'igiene dei sensi, la pulizia attraverso la purezza dell'acqua sia della persona sia della casa, e soprattutto il lavoro. Nell'ultima parte alcune letture esaltano la funzione della donna all'interno della Patria e della donna in seno all'umanità. Come è stato da più parti sottolineato, si tratta di libri che per dirsi educativi forniscono indicazioni di comportamento, istruzioni pratiche di lavoro domestico e nei campi, precauzioni nell'uso di liquidi e cibi per evitare avvelenamenti, e modelli di produzione letteraria nella lettura e imitazione di alcuni tipi di lettere. La lettera è considerata ancora a lungo l'unica forma di scrittura utile alle donne.

13. Antologie e grammatiche italiane: la faticosa cittadinanza delle lettere

La conquista della “cittadinanza delle lettere”, cioè della piena e completa autorizzazione sociale alla stesura di libri di testo per le Scuole normali e tecniche, i Ginnasi e i Licei arriva per le donne solo agli inizi del '900. Come ben evidenzia il grafico della fig. 7, solo nel quindicennio 1900-1915 si assiste ad una diminuzione di autrici di libri educativi e di istruzione, a favore di un numero mai così alto di autrici di antologie e grammatiche.

75 Giovanni Fanti, Il contadinello costumato e istruito, libro di lettura per le scuole uniche maschili o miste di campagna : parte 3., per la 2. classe, 2. ed. con correzioni ed aggiunte, Modena, G. T. Vincenzi e nipoti, 1879; La

contadinella costumata e istruita , libro di Lettura per le scuole uniche femminili o miste di campagna, Modena,

G. T. Vincenzi e nipoti; Bartolomeo Rinaldi, La giovinetta italiana educata e istruita, letture per la quarta classe elementare, Torino, G. Scioldo, 1899, 1^ ristampa con le modificazioni causate dalla morte di Umberto I, Torino, G. Scioldo, 1901.

Fig. 5 Andamento della produzione scolastica delle donne nel corso dell'Ottocento e nei primi del Novecento.

La produzione scolastica delle donne sembra avere un'impennata all'inizio del Ventesimo secolo, con un incremento nella produzione di antologie e grammatiche italiane per le scuole secondarie. Nel campione di autrici considerate, ben 48 si cimentano con una produzione che va oltre le Scuole complementari e normali, per qualche volta toccare i Licei. Entro la cornice di fine secolo però, oltre alla produzione di Emma Boghen Conigliani o di Maria Savi Lopez, che analizzeremo in seguito, non si evidenziano ancora libri per le secondarie, se non le

Letture ad uso delle scuole secondarie (1896), di Ida Barone-Losser, o una Divina Commedia esposta e commentata ad uso dei maestri e delle maestre elementari e degli allievi e delle allieve delle scuole preparatorie e normali del Regno (1892) di Filippina Rossi-Gasti. È

proprio il Novecento a segnare una svolta con l'apparizione di prime collane di saggi letterari e antologie di rilievo. Il passaggio avviene nella continuità, se troviamo a inizio del secolo ancora presenti alcuni testi redatti secondo il canone tardo-ottocentesco delle vite memorabili, come la vita di Maria Gaetana Agnesi. Studio biografico di Amalia Zanardi (Agnelli, 1901) o lo studio su La vita, le opere, i tempi di Giuseppina Guacci Nobile, da documenti editi e

inediti (Barbera, 1901). Sono testi però che, fin dal titolo, si presentano con una nuova veste

scientifica, attenta a fonti e documenti: studi, dunque, non più solo medaglioni commemorativi. Emma Longinotti Baccini, moglie di Manfredo Baccini e nuora della famosa

Ida, scrisse assieme al marito diversi manuali per la scuola, fra cui La letteratura italiana

nella storia della cultura (Sansoni, 1906-1907), un'opera in tre volumi più volte adottata nelle

scuole secondarie. La casa editrice Paravia è presente con Composizioni italiane di Benedetta Vitalini (Paravia, 1904) nella popolare Collezione di libri d'istruzione e d'educazione, che contava circa 400 titoli tra cui, nell'ambito della lingua e letteratura italiana, un testo di Elisa Cappelli relativo a come si scrive una lettera76

. Una delle maggiori autrici del catalogo dell'editore milanese Giacomo Agnelli fu Rosa Errera, come si vedrà successivamente, nei capitoli dedicati al Novecento.