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AN LComplessivamente, nel decennio considerato, la quantità totale di fertilizzanti è aumentata mediamente dell’1,5% attestandosi nel 2003 su una quota pari a 946

TOTALE BACINO DI THAU 75.301 82.080 91.029 99

4.3 Pesca e acquacoltura

4.3.1 Consistenza della flotta

Nel 2003 la flotta di pesca del “quartiere marittimo”14 di Sète contava 584 battelli per una potenza totale pari a 68.533 kW e un tonnellaggio di stazza lorda pari a 10.346. La sua evoluzione nel tempo (dal 1990 al 2003) ha segnato una diminuzione del numero di navi pari al 40%, in modo particolare le perdite si sono verificate nelle categorie di lunghezza inferiori, ovvero, -44% dei battelli di lunghezza inferiore ai 18 metri, -13% dei battelli con lunghezza compresa tra i 18 e i 25 metri, tutto ciò a fronte di un aumento -pari al 50%- dei battelli con lunghezza superiore ai 25 metri (cfr.tab.n.7)

Tab.n.7 Quartiere marittimo di Sète. Evoluzione del numero di navi per categoria di lunghezza. 1990-2003

Anno <18 metri 18-25 metri >25 metri Totale

1990 878 76 16 970 1991 833 75 16 924 1992 793 72 15 880 1993 775 70 15 860 1994 752 71 15 838 1995 723 69 17 809 1996 684 69 17 770 1997 656 68 19 743 1998 617 64 21 702 1999 600 64 20 684 2000 569 64 20 653 2001 539 68 20 627 2002 516 65 24 605 2003 494 66 24 584 Fonte, Ifremer 14

Il “quartiere marittimo” di Sète comprende i seguenti porti: Sète, Etang de Thau et d’ Ingril, Grau- du-Roi, Grrau d’Agde, Frontignan, Etangs palavisiens, Palavas les Flots, Cap d’Agde, Valras-Plage, Carnan-Plage, Port-Vndres, Marseillan plage, Etang de Salse-Leucate, Etang de Berre, Port Saint – Louis-du-Rhone, Etang de Bages-Sigean, Grau de Leucate, Saint-Cyprien.

Dal punto di vista tecnico la lunghezza media dei battelli è pari a 9,7 metri corrispondenti ad una potenza media di 117 kW per un tonnellaggio di stazza lorda uguale a 18, mentre l’età media si aggira intorno ai 22 anni.

Tab.n.8 Quartiere marittimo di Sète. Caratteristiche tecniche delle navi per categoria di lunghezza nel 2003.

Categoria di lunghezza Nr. di navi Lunghezza media (metri) Potenza media (kW) Età media <7 metri 343 5.9 37 24 7-9 metri 99 7.5 90 15 9-12 metri 39 70.4 163 19 12-18 metri 13 14.9 213 37 18-25 metri 66 22.7 318 24 > 25 metri 24 34.5 704 12 Fonte, Ifremer

Il netto prevalere delle categorie di lunghezza minori – come si può evincere dalla tabella n.8 - cui si associa una potenza mediamente bassa mette in risalto le caratteristiche salienti della pesca nel quartiere marittimo di Sète dove prevalgono i battelli della piccola pesca. Ciò è maggiormente evidente quando si vada a considerare il raggio d’azione, elemento che caratterizza la localizzazione dominante dell’attività di pesca esercitata durante l’anno da ogni nave. Nel contesto mediterraneo vengono proposti (Ifremer) 6 raggi d’azione a seconda che:

1. le navi peschino principalmente in ambiente lagunare; 2. in ambiente lagunare e nel raggio delle 3 miglia dalla costa; 3. solo nel raggio delle 3 miglia;

4. nella banda compresa tra 3 e 12 miglia;

5. misto (entro le 12 miglia e al largo cioè oltre le 12 miglia);

6. solo al largo.

Tenuto conto che su 584 navi presenti in tutto il quartiere marittimo sono 465 quelle attive alla pesca (vengono escluse quelle inattive tutto l’anno) il 40% di queste non spinge il suo raggio d’azione oltre l’ambito lagunare rappresentando il 13% della potenza totale, mentre, man mano che ci si allontana dalla costa diminuisce il numero di navi ma aumenta la potenza tanto è vero che le navi il cui il raggio d’azione rientra

nella 5a e 6a tipologia dal punto di vista numerico rappresentano solo il 23% ma assommano una potenza pari al 64% dell’intera flotta (cfr.figg.n.4-5).

Fig.n.4 Quartiere marittimo di Sète. Numero di navi per raggio d’azione (2003)

40% 10% 23% 4% 17% 6% Stagno Stagno e 3 miglia <3 miglia 3-12 miglia Misto Largo

Fonte, ns. elaborazioni su dati Ifremer

Fig.n.5 Quartiere marittimo di Sète. Potenza delle navi per raggio d’azione (2003)

13% 4% 12% 7% 34% 30% Stagno Stagno e 3 miglia <3 miglia 3-12 miglia Misto Largo

Fonte, ns. elaborazioni su dati Ifremer

Per quanto riguarda la ripartizione delle navi per porto il 47% di esse è concentrato nel porto di Sète (117) e nella laguna di Thau (103), nel primo si concentra il 76% (sul totale del quartiere marittimo) dei battelli attivi nella pesca oltre le 12 miglia e il 40% di quelli che praticano la pesca nel raggio d’azione misto, ciò evidenzia le caratteristiche salienti della flotta del porto di Sète (primo porto peschereccio del Mediterraneo) in cui si concentrano navi di elevata potenza che adottano essenzialmente due tecniche di pesca: la sciabica pelagica per la cattura del pesce azzurro di piccola taglia (sardine, acciughe) e la sciabica di fondo per la cattura del pesce bianco (orate, spigole, pescatrici, triglie). Diversa la situazione nella Laguna di Thau dove il 90% della flotta pratica la pesca lagunare, e anche la restante

quota non si spinge mai oltre le 3 miglia dalla costa, si tratta di battelli di piccola taglia che utilizzano tecniche di pesca ancestrali come le reti fisse chiamate “capétchades” (cfr.fig.n.6).

Fig.n.6 Quartiere marittimo di Sète. Ripartizione della flotta per porto e raggio d’azione nel 2003

0 20 40 60 80 100 120 Sète

Etangs de T hau et d'IngrilGrau-du-Roi Grau d'AgdeFrontignan Etags palavisiensPalavas le Flots Cap d'Agde Valras-Plage Carnan-PlagePort-Vendres Marseillan plage Etang de Salse-LeucateEtang de Berre Port Saint-Louis-du-RhoneEtang de Bages-Sigean Grau de LeucateSaint-Cyprien

Stagno Stagno e 3 miglia <3 miglia 3-12 miglia Misto Largo Fonte, Ifremer 4.3.2 La produzione

Le produzione di pesce nel Porto di Sète nell’anno 2005 ammonta ad un totale di 7.950 tonnellate, questa cifra fa riferimento al pesce sbarcato dai battelli con lunghezza compresa tra i 18 e i 25 metri aderenti all’Organizzazione di Produttori SA.THO.N15 che commercializzano il loro prodotto elusivamente attraverso il mercato ittico pubblico (vendita all’asta) o l’Organizzazione Produttori. Si tratta di battelli che applicano la tecnica della sciabica sia pelagica che di fondo e operano esclusivamente dietro concessione, da parte della Prefettura, di specifica licenza. Nel 2005 il numero di licenze concesse dal Prefetto della Regione Alpes Côte d’Azur per la pesca a sciabica nel Mediterraneo continentale è stato pari a 109 coinvolgendo altrettanti battelli per una potenza media pari a 366 Kw e un TSL pari a 10.463. In modo particolare, nella Direzione Dipartimentale di Sète il numero di licenze è stato pari a 75.

Per preservare le risorse alieutiche i pescatori setesi privilegiano la pesca del pesce azzurro riducendo, così, la cattura delle specie di fondo più sensibili allo

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Che qui si ringrazia per la gentile concessione dei dati riportati.

sfruttamento, questa è una condizione indispensabile per il mantenimento di un equilibrio naturale della risorsa nel Golfo di Lione.

In effetti, l’analisi della composizione del pescato per specie nel 2005 vede in prima linea il pesce blu con sardine e acciughe che, da sole, assommano il 62% della quantità totale di pescato, pari a, rispettivamente, 3.431 e 1.500 tonnellate. In questa ideale classifica delle specie pescate al terzo posto vi è ancora un pesce azzurro, lo sgombro, che con 517 tonnellate rappresenta il 6,5% sul totale del pescato. Per quanto riguarda le altre specie vengono pescate discrete quantità di: merluzzo (pari al 5,5% sul totale), polpo (5%), marmora (4%), sugarello (3%), rana pescatrice (2%), pesce cappone (2%).

Nella Laguna di Thau la pesca è un’attività praticata da tempi remoti con una quantità di pescato che ammonta a 750 tonnellate/anno di pesce (spigole, orate, anguille, sogliole, triglie, seppie) e 1.200 tonnellate di molluschi (vongole). Le licenze di pesca sono 291 di cui 102 esclusive, mentre gli addetti sono circa 1.000 tra diretti e indiretti, tutto ciò per un giro d’affari di circa 23 milioni di euro. Tuttavia, molto più praticata è la molluschicoltura che trova un ambiente particolarmente favorevole nelle acque lagunari tanto da occupare la seconda posizione nella classifica delle produzioni agricole dipartimentali dopo la viticoltura.

4.3.3 La molluschicoltura

Nel mediterraneo francese la molluschicoltura è la prima attività economica lagunare (per giro d’affari e addetti). Questa produzione mediterranea assicura il 10% della produzione francese di ostriche cave. La laguna di Thau rappresenta il 95% di questa attività ponendo l’Hérault in cima alla classifica dei Dipartimenti mediterranei.

La molluschicoltura sul bacino di Thau rappresenta un’attività tradizionale economicamente sviluppata, i primi allevamenti appaiono all’inizio del ventesimo secolo. All’indomani della guerra si assiste ad una vera esplosione dell’attività di molluschicoltura che conduce, a partire dagli anni ’70, ad una ristrutturazione che ha come conseguenza la fissazione di norme riguardo la grandezza delle concessioni e la fissazione definitiva dello spazio destinato alla molluschicoltura. Oggi, non è più

possibile nessuna estensione sulla laguna dominata da 5 zone di molluschicoltura (Bouzigues, Loupian, Marseillan, Méze e Séte) dove sono attive 2.800 strutture di allevamento di ostriche e mitili per una produzione annuale di circa 12.000 tonnellate di ostriche (ossia il 10% della produzione nazionale e il 90% della produzione mediterranea) e 3.000 tonnellate di mitili16. Questa produzione è assicurata da circa 800 produttori raggruppati in 600 imprese (quantità che tende ad abbassarsi con il passare degli anni) che impiegano circa 2.000 addetti diretti e 2.000 indiretti. Il giro d’affari della molluschicoltura si aggira intorno ai 21 milioni di euro (fonte dei dati: Section Regionale de la Conchyliculture Méditerranée). Il 54% delle imprese pratica l’allevamento misto (ostriche e mitili) e circa il 37% è specializzato solo nella ostricoltura. Con l’equivalente di 1,4 addetti a tempo pieno esse utilizzano meno manodopera della media nazionale figurando, così, tra le più piccole della Francia (Recensement de la concyliculture, 2001).

Le strutture di allevamento sono costituite da 2.816 piattaforme (strutture su palafitte impiantate nell’acqua profonda) di 50 per 12 metri, che si estendono su una superficie di 1.300 ettari pari al 17% della superficie totale della laguna. Lo stock di molluschi in allevamento nella laguna è stimato tra le 14.000 e le 23.000 tonnellate all’anno.

L’assenza di maree ha imposto l’adozione di una tecnica specifica di allevamento quella in sospensione17, con cui si allevano tre specie di molluschi: l’ostrica cava (Crassostrea gigas) introdotta negli anni ’70; l’ostrica piatta (Ostrea

edulis) che è la specie indigena; il mitilo (Mytilus galloprovincialis). Alla fine degli

anni ’80 la mitilicoltura si è spostata anche verso il largo, le filiere in mare per la coltivazione dei mitili si estendono su 92 km per un equivalente di 553 ettari (Recensement de la concyliculture, 2001). Le ostriche coltivate nella laguna di Thau hanno la velocità di crescita più rapida al mondo.

Le strutture di allevamento vengono supportate dagli stabilimenti sulla terraferma che provvedono sia alla preparazione delle corde, sulle quali vengono

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I dati sono stati forniti dalla Section Régionale de la Concyliculture Méditerranée che ha assicurato l’assenza di statistiche e l’assenza di variazioni significative nel corso degli ultimi 15 anni.

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Si tratta di tavole che sono impiantate nei sedimenti lagunari le quali sostengono delle traverse che, a loro volta, fanno da supporto alle pertiche sulle quali sono sospese le corde di allevamento.

fissati i molluschi per essere allevati, sia alla cura delle imbarcazioni che alle operazioni per la spedizione dei molluschi. Questi stabilimenti devono essere in conformità con la regolamentazione sanitaria europea e nazionale e si posizionano nei porti o lungo la linea di costa essendo liberi dai vincoli imposti dalla Legge Litorale che vieta di costruire su una fascia di costa pari a 100 metri.

4.4 Il settore industriale