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La produzione di Rifiuti Special

AN LComplessivamente, nel decennio considerato, la quantità totale di fertilizzanti è aumentata mediamente dell’1,5% attestandosi nel 2003 su una quota pari a 946

TOTALE 2.111 Fonte, DRIRE

4.4.2 La produzione di Rifiuti Special

I rifiuti prodotti dalle attività industriali vengono distinti in tre grandi categorie: i rifiuti inerti, i rifiuti banali, i rifiuti speciali. Nel primo caso si tratta di rifiuti generalmente solidi, chimicamente e fisicamente inerti, costituiti soprattutto da materiale di demolizione che possono essere stoccati o riutilizzati senza pericolo per l’ambiente. In Languedoc-Roussillon le quantità prodotte annualmente sono stimate intorno a 1.500.000 tonnellate. I rifiuti banali sono rifiuti solidi assimilabili agli urbani e, quindi, possono essere trattati come questi ultimi, come i rifiuti inerti non contengono sostanze pericolose o tossiche. In Languedoc-Roussillon le quantità prodotte annualmente sono stimate intorno alle 600.000 tonnellate. I rifiuti speciali possono essere allo stato liquido, solido o fangoso contengono elementi nocivi e pericolosi e necessitano di trattamenti specifici, in Languedoc-Roussillon rappresentano 257.000 tonnellate all’anno. I produttori, i trasportatori, i centri di raccolta e trattamento dei rifiuti industriali speciali sono tenuti a fornire all’amministrazione pubblica tutte le informazioni necessarie per poter inserire questi rifiuti nei differenti flussi che transitano sulla regione. Questa autosorveglianza

(imposta dall’articolo 8 della legge del 15 luglio 1975) contribuisce a gestire il rifiuto industriale dalla culla alla tomba.

Per quanto riguarda la produzione di rifiuti speciali nel dipartimento dell’Hérault i dati disponibili sono relativi alle imprese sottoposte alla normativa ICPE questi, relativamente al quadriennio 1998-2001, rivelano una diminuzione del tonnellaggio annuo (-6,4% media annua) legata alla riduzione della produzione dei rifiuti a monte e all’adozione di tecnologie appropriate.

Per quanto riguarda la tipologia dei rifiuti prodotti si tratta soprattutto di rifiuti provenienti da attività di incenerimento (che rappresentano circa il 50% del totale), ciò è legato alla presenza, nel territorio di riferimento, dei due inceneritori di rifiuti urbani siti a Lunel Viel (Ocréal) e a Sète (Sivom).

Tab.n.14 Dipartimento dell’Hèrault. Produzione di rifiuti speciali nelle industrie ICPE divisi per tipologia di rifiuto (t/anno). Anni 1999-2001

Anno Tot. Rifiuti da incenerimento Rifiuti da trattamento chimico Rifiuti da trattamento dell’acqua Scarti Altri 1998 10.511 6.200 365 1.589 356 2.001 1999 43.198 38.750 404 1.214 384 2.446 2000 8.173 3.890 544 1.421 0 2.318 2001 7.783 3.890 569 1.102 329 1.893

Fonte, ns.elaborazioni su dati DRIRE

La tipologia di trattamento25 maggiormente applicata risulta la discarica di classe I 26 che, nel quadriennio considerato, ha registrato un’impennata passando dal 9,5% al 45%. Tuttavia anche la valorizzazione (interna ed esterna) ha raggiunto

25

I differenti metodi di trattamento ed eliminazione dei rifiuti possono essere raggruppati in 4 grandi categorie: 1) la valorizzazione della materia che consiste nel riciclo o nel riutilizzo del rifiuto; 2) il trattamento fisico-chimico il cui scopo è quello di ridurre la tossicità potenziale del rifiuto, solitamente il trattamento chimico (neutralizzazione, decromatizzazione, ecc.) riguarda i rifiuti liquidi, mentre il trattamento fisico assicura una separazione tra fase solida e liquida e una solidificazione per addizione dei leganti; 3) l’incenerimento consiste sia in una semplice distruzione del rifiuto con o senza recupero del calore della combustione, sia nell’utilizzo del rifiuto come combustibile; 4) lo stoccaggio avviene quando per ragioni tecniche o economiche i rifiuti non possono essere né valorizzati, né eliminati sono, quindi, considerati come rifiuti ultimi e possono essere stoccati nelle installazioni appositamente preposte, lo stoccaggio avviene dopo una fase di stabilizzazione del rifiuto al fine di limitarne l’impatto sull’ambiente nel lungo periodo.

26

In Francia esistono tre categorie di discariche: di classe I per il conferimento dei rifiuti pericolosi; di classe II per il conferimento dei rifiuti non pericolosi; di classe III per il conferimento dei rifiuti inerti.

quote considerevoli nel 2001 rappresentando circa il 30% del tonnellaggio totale (a fronte del 10% a livello regionale). Proprio l’affermazione di questa tipologia di trattamento è alla base della riduzione totale dei rifiuti nel quadriennio considerato.

Tab.n.15 Dipartimento dell’Hèrault. Produzione di rifiuti speciali nelle industrie ICPE divisi per tipologia di trattamento (% sul totale). Anni 1999-2001

Anno Discarica Classe I Altro tipo di discarica Trattamento fisico-chimico Valorizzazione esterna Incenerimento Valorizzazione interna 1998 9,5% 52% 1% 23,5% 5% 9% 1999 8% 42% 0,5% 46% 2% 1,5% 2000 48% 5% 2% 29% 10% 6% 2001 45% 6% 4% 28% 12% 5%

Fonte, ns.elaborazioni su dati DRIRE

Le attività industriali maggiormente responsabili di una tale produzione di rifiuti speciali militano nel settore dello smaltimento dei rifiuti (inceneritori) che, nel 2001, è stato responsabile del 50% sul totale del dipartimento, segue il settore agroalimentare con il 21% e, quindi, l’industria chimica con il 16%, mentre, fanalini di coda sono il settore metallurgico (7%) e quello delle apparecchiature elettroniche ed elettrotecniche (6%).

I principali centri di trattamento dei rifiuti speciali nel dipartimento dell’Hérault sono 5 di cui: 3 attivi nel settore del recupero oli (ubicati a Baillargues, Bèziers e Montpellier), uno operante nel settore della raccolta e trasporto dei rifiuti (sito a Bèziers) e un centro di pretrattamento dei rifiuti situato in un comune del Bacino di Thau, Frontignan, in cui vengono trattate ogni anno ben 46.900 tonnellate di rifiuti.

4.4.3 I siti contaminati

La Francia è stato uno dei primi paesi europei a redigere gli inventari dei siti inquinati in maniera sistematica (il primo è datato 1978). In modo particolare, dopo il 1996 sono state intraprese 2 azioni:

1. un inventario dei siti per i quali lo Stato è a conoscenza di inquinamento, detto “inventario nazionale” (BASOL)

2. un inventario esaustivo dei siti potenzialmente inquinati (vecchie attività industriali e di servizio) detto “inventario storico” (BASIAS), realizzato progressivamente dipartimento per dipartimento.

Secondo questa normativa nel dipartimento dell’Hérault vi sono 30 siti contaminati accertati di cui ben 11 sono situati in comuni del Bacino di Thau.

Tab.n.16 Siti inquinati nei comuni del Bacino di Thau (anno 2005)

Nome del sito Comune Stato

Raffineries du Midi Balaruc les Bains In corso di valutazione

Sud Fertilisants Balaruc les Bains Sorvegliato con restrizioni d’uso

EDF GDF SERVICES Frontignan Sorvegliato con restrizioni d’uso

Ancien étang de Frontignan Frontignan Sorvegliato con restrizioni d’uso

Canal de La Peyrade Frontignan In corso di valutazione

ECF Frontignan Lavori in corso

Raffinerie MOBIL Frontignan In corso di valutazione

GDH Frontignan Sorvegliato con restrizioni

d’uso Sète TOTAL deposito

idrocarburi

Sète Sorvegliato con restrizioni

d’uso Sète TOTAL deposito

petrolifero

Sète In corso di valutazione

Alpha Recyclage Villeveyrac In corso di valutazione Fonte, BASOL

Per questi siti è stata già accertata una contaminazione - della laguna, delle acque sotterranee (essendo in presenza di una falda), dei suoli - da metalli pesanti, nitrati, solfati, idrocarburi.

Ben più numeroso il numero dei siti potenzialmente inquinati, nel solo Bacino di Thau ne sono stati inventariati 373 (banca dati BASIAS aggiornamento 2005). I comuni che presentano una maggiore concentrazione dei suddetti siti sono quelli che ancora oggi emergono nel tessuto industriale del territorio, vale a dire Sète (38%) e Frontignan (36%).

Tab.n.17 Siti potenzialmente inquinati nei comuni del Bacino di Thau (anno 2005) Comune Numero

Balaruc Les Bains 14

Balaruc Le Vieux 2 Bouzigues 3 Cournonsec 4 Frontignan 133 Gigean 10 Loupian 6 Marseillan 11 Mèze 20 Montbazin 4 Pomerols 4 Poussan 13 Sète 141 Villeveyrac 8 TOTALE 373 Fonte, BASIAS

Le attività tenute sotto controllo ai fini di un potenziale potere inquinante sono, soprattutto, quelle legate all’industria del petrolio e del gas naturale (raffinerie, stoccaggio e commercio di petrolio, oli minerali e gas naturale) che, nel Bacino di Thau, costituiscono il 33% dei siti inventariati. Un contributo notevole viene anche dal settore del trattamento ed eliminazione dei rifiuti (discariche e piattaforme di recupero di materiale metallico riciclabile) che rappresenta il 14,5% dei siti BASIAS a pari quota con le industrie del legno (impregnazione del legno tramite l’uso di fungicidi, vernici, insetticidi; falegnamerie), mentre le industrie del settore chimico e farmaceutico rappresentano il 12% e quelle del cemento l’8% (fig.n.9).

Fig.n.9 Bacino di Thau. Siti potenzialmente contaminati divisi per settore di attività economica 14,5% 4,0% 33,0% 12,0% 4,0% 14,5% 8,0%10,0%

T rattamento ed eliminazione dei rifiuti Industria dei metalli non ferrosi

Industria del petrolio e del gas naturale Industria chimica e farmaceutica

Industria estrattiva Industria del legno Fabbricazione del cemento Altre industrie

Fonte, BASIAS ns. elaborazioni

Nell’ambito dei siti potenzialmente inquinati un’attenzione particolare è destinata alle discariche non autorizzate, molte delle quali sono ancora in attività. Con la circolare del 23 febbraio 2004 il Ministero dell’Ecologia e dello Sviluppo Sostenibile ha chiesto ai prefetti di vari dipartimenti di condurre delle nuove inchieste, partendo dagli inventari esistenti, finalizzate al completamento e all’aggiornamento dell’inventario nazionale delle discariche non autorizzate ancora in funzione intendendo con questo termine dei luoghi oggetto di apporto regolare di rifiuti che sono gestiti dalla collettività o lasciati a sua disposizione per l’apporto di rifiuti anche particolari come ingombranti e rifiuti provenienti da attività di manutenzione del verde. I siti dove si scaricano rifiuti urbani o misti sono poco numerosi, ciò a ragione di una filiera efficiente, in compenso molto numerosi sono i siti che accolgono i rifiuti particolari. Nel solo dipartimento dell’Hérault ne sono stati inventariati 204 di cui 9 ubicati nei comuni del Bacino di Thau, in modo particolare la situazione nel 2005 si presentava così:

ƒ a Marseillan risultavano in attività 2 discariche non autorizzate site in località “Homme mort” e “Le Boudas”, oggetto di scarico di rifiuti ingombranti (per la prima è già in corso il progetto di bonifica, mentre per la seconda i lavori sono finiti);

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ƒ a Pinet, vi era una discarica non autorizzata in località “Le grand Valat” che riceveva rifiuti ingombranti e che non risultava censita nel piano dipartimentale di eliminazione dei rifiuti urbani;

ƒ a Mèze vi erano ben 3 discariche non autorizzate di cui 2 risultavano gestite dal comune, tutte ricevevano rifiuti ingombranti e una a gestione privata non risultava censita nel piano dipartimentale di eliminazione dei rifiuti urbani;

ƒ a Loupian, in località “foce del Pallas” e nella cava “Cambelliès”, risultavano due altri siti abusivi di conferimento di rifiuti ingombranti anche questi non censiti nel piano dipartimentale di eliminazione dei rifiuti urbani;

ƒ a Gigean risultava una discarica non autorizzata il località “Guilleverte”. Nella figura che segue è illustrata la situazione relativa alla presenza di discariche (comprendendo anche quelle autorizzate, che per il bacino di Thau sono ubicate a Sète e a Frontignan27) nel dipartimento dell’Hérault e lo stato di attuazione dei lavori di bonifica.

27

Queste discariche hanno cessato la loro attività dopo l’approvazione del Piano di gestione dei rifiuti domestici e assimilati del 1996.

123

4.5 Il settore turistico

L’Hérault è il primo dipartimento turistico del Languedoc-Roussillon rappresentando il 35% dell’attività turistica regionale. Con quasi 40milioni di presenze turistiche all’anno si pone al 2° posto a livello nazionale per l’accoglienza dei turisti francesi (dopo il dipartimento del Var) che rappresentano circa l’80% della clientela turistica. La capacità di accoglienza si attesta sui 730.000 posti letto ciò pone l’Herault al primo posto dei dipartimenti del Languedoc-Roussillon rappresentando il 35% della capacità di accoglienza regionale e il 4% dell’offerta di alloggi turistici a livello nazionale.

Destinazione litorale, l’Hérault conosce una forte stagionalità, infatti, la frequentazione turistica si concentra nei mesi di luglio e agosto con più della metà delle presenze annuali (57%). L’alta stagione è, tuttavia, in leggera diminuzione a beneficio degli altri periodi dell’anno, soprattutto la primavera in cui le presenze turistiche toccano il punto massimo nel week-end dell’Ascensione. Il resto dell’anno, grazie all’attrattività delle città e dello spazio rurale, il dipartimento beneficia tutto l’anno degli effetti positivi del turismo di prossimità particolarmente visibili nei week-end e in coincidenza con le vacanze scolastiche.

La ricchezza paesaggistica e culturale del dipartimento fa sì che vi vengano praticate diverse forme di turismo, non solo quello balneare - che è decisamente preminente attirando 9 presenze su 10 nei camping- ma anche quello culturale (che registra più di 2,5 milioni di visitatori l’anno), il turismo termale e la talassoterapia (vi sono 3 centri termali e 2 di talassoterapia che rastrellano 77.411 presenze l’anno) e il turismo fluviale (che conta 7.761 battelli tra pubblici, privati e in locazione). Ciononostante è soprattutto il litorale ad essere sottoposto ad una pressione non indifferente gravando sulla capacità di carico degli ambienti naturali, in effetti, le attività turistiche sono all’origine delle profonde modificazioni dell’ambiente litorale.