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AN LComplessivamente, nel decennio considerato, la quantità totale di fertilizzanti è aumentata mediamente dell’1,5% attestandosi nel 2003 su una quota pari a 946

TOTALE 2.111 Fonte, DRIRE

4.6 Il porto di Sète

Séte è il primo porto di pesca (300 addetti con un giro d’affari di circa 10 Milioni di Euro) e il secondo porto commerciale del litorale francese del Mediterraneo. Il porto e le attività derivate generano 6.500 addetti (di cui 1.300 diretti).

Ai sensi della legge di decentramento del 1982 i porti di pesca sono sia di interesse nazionale che dipartimentale. Il Porto di Séte è di interesse nazionale gestito dalla Camera di Commercio e d’Industria di Séte-Frontignan-Mèze.

Porto commerciale aperto sul Mediterraneo il porto di Sète ha un’attività importante centrata intorno al trasporto di cereali, concimi, soia, prodotti raffinati e oleaginose. Recentemente, un’importanza crescente sta avendo il traffico passeggeri.

Per queste sue attività il porto è dotato di 5 terminale: ƒ il terminal container

ƒ il terminale cargo

ƒ il terminal per le navi che trasportano legno e prodotti del legno

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Questo procedimento si è rilevato adatto ai centri turistici a forte variazione di popolazione per la sua semplicità, la tolleranza nei confronti dei sovraccarichi ed i bassi costi di gestione (Trevisol et al., 1995).

ƒ il terminal per le navi da carico adibite al trasporto dei cereali ƒ il terminal passeggeri.

Il terminal container è situato nel molo Est del Bacino Colbert e offre 2 posti d’ormeggio con tirante d’acqua ammissibile pari a 11 metri. È dotato di una banchina porticata, una gru con spreader automatico, 4 ettari equipaggiati di prese frigo, sono presenti in zona, inoltre, imprese di manutenzione, di locazione e di riparazione dei container. A partire dal 2005 sono stati fatti cospicui investimenti per migliorare l’offerta del terminal container che è stato totalmente rinnovato: sono stati rivestiti 53.000 metri quadri di terreno creando un terminal chiuso con un unico posto di accesso.

Il terminal cargo, situato nella darsena 2 e accessibile dalle navi Panamax, è dimensionato per le operazioni di carico e scarico delle rinfuse: minerali, carbone, coke, materie prime per l’alimentazione animale, concimi. Lo stoccaggio dei prodotti è assicurato dalla presenza di hangars specializzati con capacità pari a 65.000 tonnellate, in modo particolare, lo stoccaggio dei minerali provenienti dall’industria estrattiva e del carbone è deviato su un parco specializzato con capacità pari a 300.000 tonnellate. Dispone di 13 ormeggi per navi con tirante d’acqua pari a 13,50 metri e di 12 ormeggi per navi con tirante d’acqua pari a 13,80 metri. I parchi per lo stoccaggio dei minerali sono collegati alle banchine da una rete di nastri trasportatori. Inoltre, il trasporto delle merci può contare su una rete ferroviaria (sono attive due ferrovie per treni a pieno carico), una rete fluviale (collegata direttamente ai nastri trasportatori). La banchina del bacino Colbert (lunghezza 342 metri, tirante d’acqua ammissibile 11 metri) viene utilizzata per il trasferimento diretto delle merci dalle navi sui camion o sui vagoni e per lo stazionamento di corta durata delle merci.

Scalo mediterraneo per i prodotti del elgno da Sète transitano flussi importanti di legni tropicali, pasta da carta, carta provenienti da svariate località e destinati all’approvvigionamento del territorio nazionale e delle regioni limitrofe dell’Europa del Sud. Il terminal appositamente predisposto dispone di una banchina lunga 240 metri con tirante d’acqua ammissibile pari a 11,70 metri. Nel Bacino Colbert le capacità di ricezione delle paste da carta e della carta sono pari a 26.000 metri quadri di hangars specializzati. Mentre per quanto riguarda i legni tropicali

siamo in presenza il porto si pone come centro di commercio internazionale per il Mediterraneo avendo al suo attivo un ambiente favorevole grazie alla presenza di imprese per il commercio, la lavorazione, lo stoccaggio e la distribuzione di questo prodotto. Nel vicino sito di Montpellier-Agropolis, inoltre, sono insediati dei laboratori di ricerca specializzati nel settore dei legni tropicali. Nel porto, il parco specializzato per lo stoccaggio del legno copre una superficie di 40.000 metri quadri.

Con una capacità di 22.000 tonnellate i Silos del Mediterraneo assicurano i flussi di cereali destinati all’esportazione con una ricezione multimodale (strada, ferrovia, via fluviale). La banchina destinata all’attracco delle le navi da carico che trasportano cereali è lunga 170 metri con un tirante d’acqua ammissibile pari a 10,36 metri.

Grazie ad un accesso agevole dall’autostrada, dall’Aeroporto Internazionale, dalla linea ferroviaria Sète è porto di scalo privilegiato per i passeggeri delle linee regolari verso il Marocco e delle crociere. La diversità dei paesaggi del Languedoc- Roussillon permette di offrire programmi di visita molto vari ai crocieristi che vi fanno scalo. Gli scali si effettuano:

ƒ alla Stazione Marittima del Marocco che ha un’ampia hall di 350metri quadri e un parcheggio di 15.000 metri quadri, la capacità di ormeggio è pari a tre posti (di cui uno per navi ro-ro) con tirante d’acqua ammissibile pari a 7,60 metri;

ƒ alla Stazione Marittima Orsetti con hall e parcheggio ancora più ampi (rispettivamente 800 e 20.000 metri quadri), 2 ormeggi di cui uno per navi ro/ro con tirante d’acqua pari a 8,20 metri.

L’andamento del traffico commerciale tra il 1999 e il 2005 ha registrato un aumento pari a circa il 4% raggiungendo la soglia dei 4 milioni di tonnellate pur essendosi verificata una diminuzione del numero di navi in entrata paria a circa il 12%. Le merci in entrata ammontano a 3.260.000 tonnellate (pari all’85% del totale), progredendo del 4,5% rispetto al 1999, mentre le merci in uscita calano dello 0,5% raggiungendo le 578.000 tonnellate (cfr.fig.n.11).

Fig.n.11 Porto di Sète. Merci in entrata e in uscita (t/anno). Anni 1999-2005 0 1000000 2000000 3000000 4000000 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 in entrata in uscita

Fonte, CCISFM (Camera di Commercio e d'Industria di Séte-Frontignan-Mèze)

In rialzo del 28% il risultato delle rinfuse solide (che costituiscono il 46% del totale) costituite essenzialmente da: coke, carbone, soia, concimi, legno, pasta da carta, animali vivi34. Mentre, per le rinfuse liquide il risultato è in ribasso del 6% trattandosi essenzialmente di idrocarburi (84%) e vino (11%).

Tab.n.22 Porto di Sète. Traffico merci e passeggeri 1999-2005

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 TRAFFICO MARITTIMO Merci Numero di navi 1.086 1.136 991 900 1.035 1.025 960 Traffico totale (tonnellate) 3.693.929 3.918.441 4.046.945 3.857.003 3.756.044 3.614.189 3.836.691 Rinfuse liquide 1.684.025 1.657.204 1.880.494 1.596.102 1.522.952 1.460.333 1.585.398 Rinfuse solide 0 1.568.238 1.515.728 337.338 1.687.840 1.701.485 1.765.815 Merci diverse 0 692.174 650.723 615.563 545.252 452.371 485.478 Passeggeri Nr. passeggeri Traffico totale 203.916 178.001 209.506 Di cui Baleari 44.278 10.588 12.960 Di cui Marocco 159.638 91.512 196.546 TRAFFICO FLUVIALE (tonnellate) 145.422 171.001 146.510 231.890 226.063 250.576 385.882

Fonte, CCISFM (Camera di Commercio e d'Industria di Séte-Frontignan-Mèze)

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Il porto di Sète è specializzato nel Mediterraneo per le esportazioni di bestiame dispone, infatti, di tutte le attrezzature (tra cui un parco di transito per 1.000 bovini) e dei servizi necessari al transito degli animali provenienti dall’Unione Europea.

Il porto di Sète è anche punto di approdo del traffico fluviale che, nel periodo considerato, registra un’impennata passando da 145.422 tonnellate a 385.882.

Meno incidente sulle dinamiche del porto il traffico passeggeri, i dati disponibili permettono un confronto solo a partire dal 2003 registrando un lieve aumento nel 2005 pari a circa il 3% con netta preponderanza dei passeggeri in entrata e in uscita dal Marocco (pari al 94% del traffico totale passeggeri). In effetti, l’aumento si è verificato proprio in quest’ultima categoria che ha raggiunto un +23% rispetto al 2003, mentre i passeggeri in entrata e in uscita dalle Baleari sono diminuiti del 71%.

Capitolo 5

LE POLITICHE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE NEL TERRITORIO