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Uso di pesticidi e fertilizzant

AN LComplessivamente, nel decennio considerato, la quantità totale di fertilizzanti è aumentata mediamente dell’1,5% attestandosi nel 2003 su una quota pari a 946

TOTALE BACINO DI THAU 75.301 82.080 91.029 99

4.2.2 Uso di pesticidi e fertilizzant

La massiccia presenza della vigna nell’Hérault ha creato, nel tempo, problemi di incompatibilità con l’ambiente e di degradazione della qualità dei suoli. A titolo d’esempio uno studio condotto dalla Camera dell’Agricoltura dell’Hérault nel 1996 nel villaggio di Bouzille-de-la-Sylve ha diagnosticato una “retrogradazione biologica del suolo” con la presenza di una crosta calcarea spessa da 20 a 40 cm a una profondità da 60 a 140 cm. Questo fenomeno sembra essere legato all’evoluzione del modo di coltivazione della vigna che con il massiccio ricorso ai fertilizzanti chimici e ai pesticidi ha provocato la scomparsa dei microrganismi e della fauna del suolo. Secondo l’INRA (Istituto Nazionale di Ricerche Agronomiche) il deperimento delle vigne nell’Hérault minaccia un terzo dei vigneti del dipartimento vale a dire 40.000 ettari.

D’altronde, in tutta la regione l’uso dei prodotti fitosanitari in viticoltura, arboricoltura e orticoltura è massiccio, ammontano a circa 14.000 tonnellate le sostanze attive che ogni anno vengono usate sui suoli del Languedoc-Roussillon. Il consumo medio regionale di pesticidi è di circa 28 kg/ha di superficie trattata contro una media francese di 12 kg/ha. L’uso sistematico di questi prodotti ha moltiplicato le resistenze mettendo in pericolo il potenziale agronomico disponibile. In Francia si

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Aude 5,9%; Gard 4,1%; Lozere 4,7%, Pyrenées Orientales 3,4%.

stima che più della metà degli insetti resiste agli organofosfati e più di 150 specie di funghi patogeni sono resistenti.

Un rapporto effettuato su richiesta del Ministero dell’Ambiente nel 1999 (Pujol J.L., 1999) stima che i suoli viticoli in Francia rappresentano la superficie agricola maggiormente contaminata (un milione di ettari) da uno o più metalli pesanti, soprattutto arsenio di piombo, cloruro di mercurio e rame.

Ma non basta, dopo l’espandimento sulle colture una parte dei pesticidi viene veicolata nei corsi d’acqua dalle acque di scolo, ciò desta particolare preoccupazione soprattutto in ambiente mediterraneo dove la vigna è impiantata su suoli poco permeabili e dove a causa del clima caratterizzato da violenti temporali estivi e forti piogge autunnali è più facile il trasporto di queste sostanze nei corsi d’acqua (IFEN/DIREN, 2004).

Secondo uno studio condotto dall’Agenzia dell’Acqua Rodano-Mediterraneo- Corsica sulla presenza dei pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee del Bacino9 tra il 2002-2003, diversi sono i pesticidi rilevati (Agence de l’Eau Rhône Méditerranée et Corse, 2004)10. In modo particolare, sono gli erbicidi (triazina, urati e altri) quelli che risultano maggiormente presenti, 47% nelle acque superficiali e 57% nelle acque sotterranee, con, rispettivamente, 54 e 23 principi attivi differenti; seguono gli insetticidi rappresentati da un 27% nelle acque superficiali e 17% in quelle sotterranee (per un totale rispettivamente di 31 e 7 principi attivi) quindi i fungicidi, 22% nelle acque superficiali 13% in quelle sotterranee, presenti rispettivamente con 26 e 5 molecole, una classe a parte formano i 5 metaboliti

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Lo studio è stato condotto con l’obiettivo dichiarato di verificare la presenza nelle acque dei requisiti richiesti dal decreto n.1220 del 20 dicembre 2001 relativo alle acque destinate al consumo umano che fissa come limite imperativo per i pesticidi una concentrazione di 0,5 microgr/l per il totale delle sostanze misurate e una concentrazione di 0,1 microgr/l per sostanze individualizzate per un trattamento classico dell’acqua (livello A2). I valori limite del livello A3, soglie al di là delle quali le acque non possono più essere utilizzate per la produzione di acqua potabile, sono rispettivamente fissati a 5 microgr/l e 2 microgr/l.

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Nel 1964, in seguito al varo della legge sull’acqua, la Francia fu suddivisa in 6 bacini idrografici corrispondenti ai grandi fiumi francesi, ognuno di essi fu dotato di un Parlamento dell’acqua, un Comitato di Bacino e un’Agenzia dell’Acqua. Il 3 gennaio 1992 l’Assemblea Nazionale dichiara l’acqua patrimonio comune alla nazione aprendo la strada ad una gestione equilibrata di questa preziosa risorsa, nello stesso anno nasce lo SDAGE (Schema direttore di gestione delle acque) che diventa operativo 4 anni dopo. Il bacino Rodano-Maditerraneo-Corsica è costituito dai versanti del rodano e dei suoi affluenti (Saone, Doubs, Isére, Drome, Durance) e si estende su una superficie di 130.000 kmq raggruppando 13 milioni di abitanti e 150.000 km di corsi d’acqua.

identificati che hanno come molecole madre un erbicida. Per quanto riguarda l’Hérault le sostanze più frequentemente riscontrate nei corsi d’acqua superficiali e nelle acque sotterranee appartengono alla famiglia degli erbicidi: glifosato e il suo metabolita AMPA per i primi, simazina, terbutilazina e i loro metaboliti per le seconde.

Per ciò che concerne la concentrazione delle sostanze attive sono, soprattutto, le acque superficiali quelle che presentano le situazioni più a rischio superando spesso le soglie consentite dalla legge per le acque destinate al consumo umano. Nel Dipartimento dell’Hérault la situazione più critica è quella della zona di Lattes (che fa capo al corso d’acqua Lez) dove la concentrazione arriva a toccare i 20 microgr/l (contro i 5 consentiti), il principio attivo maggiormente responsabile di ciò è il piperonil butoxide (appartenente alla famiglia degli insetticidi). Certamente, le stazioni che presentano queste caratteristiche sono quelle situate in zone dove predominano la viticoltura o l’arboricoltura. Complessivamente, rispetto alla precedente campagna di prelevamenti (1999-2001) gli indicatori mostrano un’evoluzione sfavorevole della situazione su tutti i Bacini monitorati sia per quanto riguarda il numero dei principi attivi rilevati (decisamente aumentato) sia per quanto riguarda la concentrazione e ciò vale soprattutto per le acque superficiali11.

La strategia di lotta contro l’inquinamento degli ambienti acquatici dai pesticidi si concretizza con la creazione, nel 1997, della CERPE (Cellula di studio e di ricerca sull’inquinamento dell’acqua dai prodotti fitosanitari). Sottoposta all’autorità del Prefetto della regione definisce, propone e accompagna azioni preventive e/o correttive per sopprimere o ridurre significativamente l’inquinamento degli ambienti acquatici dai pesticidi. Essa associa numerosi organismi: collettività, associazioni professionali, amministrazioni locali. Il suo intervento è a vasto raggio e riguarda: informazione, sensibilizzazione e formazione dei differenti attori interessati; modificazione delle pratiche d’uso dei pesticidi; gestione delle rive dei

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In effetti, è necessario tener conto che l’ambiente sotterraneo è sottoposto ad una maggiore protezione, d’altronde una contaminazione delle acque sotterranee sarebbe più lunga da correggere a causa dell’inerzia di quell’ambiente.

corsi d’acqua; raccolta degli imballaggi vuoti e dei vecchi prodotti fitosanitari12. Se queste azioni non dovessero portare ad un miglioramento della situazione, il ricorso alla regolamentazione nell’uso dei pesticidi potrebbe essere necessario: interdizione all’uso di alcuni principi, sanzioni per le pratiche non conformi.

Ad aggravare la situazione interviene anche l’uso massiccio dei fertilizzanti. Secondo dati forniti dall’Unione delle Industrie della Fertilizzazione (UNIFA)13, nel Languedoc-Roussillon negli ultimi 30 anni – tra le campagne agricole del 1972/73 e del 2004/05- si è verificato un notevole aumento della quantità di azoto per ettaro di superficie fertilizzabile, pari al 56,7%, a fronte di una diminuzione sia del fosforo che del potassio, rispettivamente pari a –43% e –56% (cfr.fig.n.2 e tab.n.7).

Fig.n.2 Languedoc-Roussillon. Impieghi di azoto, fosforo e potassio tra le campagne agricole 1972/73-2004/2005 (kg/ha) 0 10 20 30 40 50 60 70 80 1972/73 1973/74 1974/75 1975/76 1976/77 1977/78 1978/79 1979/80 1980/81 1981/82 1982/83 1983/84 1984/85 1985/86 1986/87 1987/88 1988/89 1989/90 1990/91 1991/92 1992/93 1993/94 1994/95 1995/96 1996/97 1997/98 1998/99 1999/20 2000/01 2001/02 2002/03 2003/04 2004/05 N P2O5 K20 Fonte, UNIFA 12

A questo proposito secondo una recente stima avanzata dalla Camera dell’Agricoltura il giacimento di prodotti fitosanitari inutilizzati nell’Hérault ammonterebbe a 260 tonnellate, ponendo questo dipartimento in cima alla classifica regionale.

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L’UNIFA conta una quarantina di imprese aderenti di cui alcune sono europee; esse producono il 78% dei 10,6 milioni di tonnellate di fertilizzanti minerali e organo-minerali usati in Francia nella campagna 2004-2005.

Tab.n.7 Languedoc-Roussillon. Evoluzione dell’uso dei fertilizzanti per superficie

fertilizzabile (kg/ha) Campagne agricole N P2O5 K20 1972/73 37 37 55 1973/74 45 44 71 1974/75 39 32 58 1975/76 37 33 54 1976/77 36 35 61 1977/78 35 34 59 1978/79 42 41 67 1979/80 42 38 70 1980/81 40 36 65 1981/82 42 37 66 1982/83 44 36 72 1983/84 46 39 70 1984/85 42 35 68 1985/86 50 37 65 1986/87 55 39 61 1987/88 45 38 54 1988/89 45 38 54 1989/90 62 49 66 1990/91 60 49 65 1991/92 59 48 60 1992/93 50 46 43 1993/94 56 53 51 1994/95 58 51 56 1995/96 61 52 52 1996/97 66 53 54 1997/98 68 59 55 1998/99 65 52 51 1999/2000 63 45 48 2000/01 54 32 39 2001/02 47 25 31 2002/03 51 30 29 2003/04 59 26 29 2004/05 58 21 24 Fonte, UNIFA

Ancora più grave la situazione nell’Hérault dove la pressione esercitata sull’ambiente dai concimi azotati si è più che raddoppiata nel giro di 7 anni (1990- 1997), in questo lasso di tempo, infatti, la quantità totale di azoto per ettaro di

superficie fertilizzabile è passata da 42 kg/ha a 101 kg/ha per poi ridiscendere nel 2005 a 70 kg/ha (nettamente superiore rispetto alla media regionale pari a 58kg/ha).

Fig.n.3 Hérault. Quantità totale di azoto per ettaro di superficie fertilizzabile (kg/ha). 1990-1997-2005 0 50 100 150 1990 1997 2005 N (kg/ha)

Fonte, ns. elaborazioni su dati del Ministero dell’Agricoltura e della Pesca