AN LComplessivamente, nel decennio considerato, la quantità totale di fertilizzanti è aumentata mediamente dell’1,5% attestandosi nel 2003 su una quota pari a 946
LE POLITICHE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE A VENEZIA
3.2 Le politiche per una gestione sostenibile delle risorse alieutiche
L’importanza fondamentale rivestita dalla pesca e dall’acquacoltura nell’ambito delle attività lagunari ha da sempre richiamato l’attenzione del pubblico legislatore per regolamentare la materia ai fini del mantenimento dell’equilibrio lagunare. Questo equilibrio, tuttavia, è stato seriamente alterato dall’azione sconsiderata dell’uomo che, soprattutto nel secolo scorso, ha operato uno scempio ambientale di grande portata provocando non solo una diminuzione degli stocks, ma
anche dei mutamenti di carattere morfologico (si fa riferimento alla pesca abusiva della vongola filippina il leit motiv delle politiche per la pesca nella laguna di Venezia). Per questo, oggi, le norme volte alla regolamentazione della pesca e dell’acquacoltura in laguna non possono prescindere da considerazioni di tutela ambientale.
La disciplina normativa della pesca nella laguna di Venezia è regolata dalla Legge Regionale 28 aprile 1998 n.19 “Norme per la tutela delle risorse idrobiologiche e della fauna ittica e per la disciplina dell’esercizio della pesca nelle acque interne e marittime interne della regione Veneto”. Con questa legge la Regione mantiene le funzioni di coordinamento e di indirizzo in materia di pesca ed acquacoltura e di protezione del patrimonio ittico delegando alle Province l’esercizio delle funzioni amministrative collegate e la predisposizione delle Carte Ittiche. Queste ultime sono articolate per bacini idrografici all’interno dei quali vengono delimitate le zone omogenee al fine di accertare la consistenza del patrimonio ittico e la potenzialità produttiva delle acque e stabilire i criteri ai quali deve attenersi la coltivazione delle stesse. Ogni Provincia, quindi, deve adottare un regolamento per l’esercizio della pesca che disciplini:
- le modalità per la coltivazione delle acque;
- i modi di pesca, gli strumenti e le esche consentite, nonché le limitazioni di cattura ;
- i periodi di divieto di pesca e le dimensioni minime dei pesci; - le specie ittiche di cui è consentita la semina;
- le misure di profilassi e di lotta contro le malattie dei pesci;
- le disposizioni per il controllo sanitario del materiale ittico utilizzato per operazioni di popolamento.
Sulla base delle indicazioni della Carta ittica provinciale la Provincia approva i piani di miglioramento della pesca intervenendo anche con divieti di pesca temporanei di una o più specie ittiche e adottando tutti i mezzi idonei alla tutela e all’arricchimento della fauna ittica.
Negli ultimi anni la Provincia di Venezia ha assunto un ruolo chiave nella programmazione e nella gestione della pesca in laguna partecipando attivamente non
solo al processo di riconversione e di sviluppo delle attività economiche basate sulla pesca nella laguna di Venezia ma anche al ripristino di un equilibrio turbato da anni di saccheggio delle risorse lagunari. In applicazione alla L.R. 28 aprile 1998 n.19, la Provincia di Venezia ha redatto il regolamento Provinciale n.5211/V del 14 gennaio 1999 “Regolamento per l’esercizio della pesca nelle acque interne e marittime interne della Provincia di Venezia”. In esso, dopo una suddivisione delle acque in principali interne, secondarie interne e salmastre, vengono descritte le norme per l’esercizio della pesca approfondendo alcuni aspetti della pesca dei molluschi nelle acque salmastre. La raccolta dilettantistico-sportiva è consentita solo in alcuni giorni della settimana e solo al di fuori di arre assegnate in concessione ai fini di acquicoltura ed esclusivamente mediante raccolta a mano. La pesca professionale di vongole quando venga esercitata al di fuori delle acque assegnate in concessione a scopo di acquacoltura dal Magistrato alla Acque è soggetta ad autorizzazione rilasciata solo a pescatori di professione titolari di licenza. L’autorizzazione deve stabilire il quantitativo di prodotto giornaliero pescabile nonché l’indicazione dei metodi e degli attrezzi utilizzabili scelti tra quelli che non apportano danni alla laguna (raccolta a mano, rasca manuale, rastrello manuale da barca). Anche la coltivazione delle vongole è soggetta a concessione provinciale.
Tra le norme di tutela e salvaguardia della fauna ittica vengono indicate le lunghezze minime di cattura dei pesci, i periodi di proibizione della pesca, le disposizioni per le semine ittiche e le zone di divieto di pesca e pesca regolamentata ( Granzotto A. et al., 2001)
In modo particolare, l’art.33 del regolamento provinciale indica l’approvazione del Piano per la gestione delle risorse alieutiche delle lagune comprese nel territorio della provincia. Questo piano viene aggiornato ogni cinque anni o in relazione alle mutate condizioni ambientali ed economico-sociali del settore ed è volto a di ricondurre la pesca e l’acquacoltura delle Lagune della Provincia di Venezia al rango di attività sostenibili in termini ambientali, biologici, economici e sociali.
Le indicazioni programmatiche del Piano riguardano: la rivalutazione delle lagune della Provincia di Venezia quali cardine del sistema alieutico dell’Alto Adriatico; il passaggio da un sistema di sfruttamento per libero accesso ad un sistema
di allocazione di spazi e risorse, in particolare per l’allevamento e la pesca gestita di
Tapes philippinarum; la razionalizzazione delle produzioni e delle colture esistenti e la loro diversificazione anche con misure di integrazione tra attività marittime e attività lagunari; il sostegno alla sperimentazione anche all’interno delle aziende e la collaborazione tra aziende ed istituzioni di ricerca applicata e di base; la concessione di aiuto ad imprese ed enti di ricerca per accedere a fonti di finanziamento promuovendo politiche di sostegno e di rilancio del settore; il sostengo alle attività tradizionali quali patrimonio irripetibile della cultura veneta e mediterranea.
Inoltre, è prevista l’istituzione di un Servizio di Monitoraggio dell’Ambiente e delle Risorse Alieutiche Lagunari con il compito di:
valutare la consistenza delle singole risorse, la congruità dei prelievi proponendo metodi di ottimizzazione, gli effetti ambientali dei sistemi di prelievo proponendo eventualmente sistemi di mitigazione;
suggerire azioni di qualificazione e/o riqualificazione e aggiornamento professionale degli addetti; individuare ed indicare metodi e comportamenti idonei a conservare ed esaltare la qualità dei prodotti lagunari lungo tutto la filiera produttivo commerciale;
indicare metodi di illustrazione e divulgazione delle attività alieutiche provinciali;
suggerire forme di integrazione tra comparti economici differenti: pesca- turismo, turismo naturalistico, ittioturismo in laguna e in valle;
ideare azioni atte al mantenimento ed alla diffusione della cultura alieutica lagunare e della cultura dell’ambiente lagunare in genere;
illustrare e divulgare i principi a cui si informano le competenze alieutiche regionali colpendo con continuità, intransigenza e visibilità ogni abuso.