8 La formazione del reddito disponibile: i contributi e le prestazioni sociali*
8.4 I contributi sociali (D.61)
8.4.2 I contributi sociali figurativi
I contributi sociali figurativi rappresentano la contropartita delle prestazioni erogate direttamen-te dai datori di lavoro senza la creazione, da pardirettamen-te di questi ultimi, di un apposito fondo o accan-tonamento di riserve ad hoc e senza l’intervento di un ente di previdenza, di un’impresa di assi-curazione o di un fondo pensione autonomo. Alcuni esempi di prestazioni (in denaro o in natu-ra) erogate ai dipendenti sono:
● le retribuzioni, normali o ridotte, che sono corrisposte dal datore di lavoro anche in caso di periodi di assenza dal lavoro, come per malattia, maternità, infortunio, ecc;
● assegni familiari, indennità scolastiche per le persone a carico dei lavoratori; ● cure mediche.
L’introduzione del concetto di contributi figurativi discende dalla necessità di registrare nei con-ti le prestazioni sociali erogate direttamente dai datori di lavoro ed includere nel reddito da lavo-ro dipendente il costo di tali prestazioni, anche se non è previsto il pagamento di alcun contribu-to per garantire la copertura da questi specifici bisogni o rischi. Per valutare tali contributi sareb-be necessario imputare un importo che i lavoratori dovrebsareb-bero versare per garantirsi il diritto al-la prestazione, determinato in modo analogo a quello utilizzato per calcoal-lare i premi applicati dalle imprese di assicurazione, ossia basandosi su considerazioni attuariali non facilmente prati-cabili in questo contesto. Il Sistema europeo dei conti propone come alternativa possibile quella di considerare i contributi figurativi uguali al valore delle prestazioni di assicurazione sociale senza costituzione di riserve erogate dall’impresa durante il periodo contabile e questa è stata la procedura attuata nei conti nazionali.
In definitiva si sono stimate le prestazioni erogate direttamente dal datore di lavoro senza costi-tuzione di riserve. Nel caso delle Amministrazioni pubbliche, nella veste di datori di lavoro, i contributi figurativi includono, oltre agli assegni familiari, anche le liquidazioni pagate ai loro dipendenti poiché queste ultime sono erogate nell’ambito di sistemi di assicurazione sociale sen-za costituzione di riserve.
I contributi sociali figurativi del conto della distribuzione secondaria corrispondono al flusso re-gistrato nei conti dell’attribuzione dei redditi primari (D.122).
Box 2: Metodologia e fonti per la stima dei contributi figurativi nei conti nazionali.
Nel prospetto 8.4 sono indicati i settori che ricevono i flussi di contributi sociali in uscita dalle famiglie. Chiaramente emerge come le Amministrazioni pubbliche ricevano i flussi più consi-stenti. I flussi ricevuti dagli altri settori sono, per quanto riguarda i contributi effettivi, gli accan-tonamenti al trattamento di fine rapporto mentre i contributi figurativi, sono le prestazioni ero-gate direttamente dai datori di lavoro senza costituzione di riserve. I flussi in entrata alle fami-glie consumatrici comprendono i contributi figurativi e gli accantonamenti al Tfr per i domesti-ci e i portieri di fabbricati (classificati nella branca della locazione di beni immobili e subloca-zione) alle dipendenze delle famiglie consumatrici.
16L’incidenza ottenuta per il settore dell’industria manifatturiera è stata confrontata con i risultati dell’indagine sulla struttura occupazionale e retributiva dell’industria manifatturiera relativa all’anno 1992 della Confindustria, riscon-trando risultati molto simili.
I contributi figurativi, intesi come la contropartita delle prestazioni erogate direttamente dal da-tore di lavoro, sono stati distinti in due forme: la prima relativa a tutte quelle somme aggiunti-ve che il datore di lavoro assicura al suo dipendente a titolo di rimborso o sussidio per una se-rie di rischi e bisogni definiti; la seconda, che non incrementa espressamente il reddito da lavo-ro, ma che è necessario scorporare dalla retribuzione, in quanto consiste in quella parte di essa che viene comunque assicurata dal datore di lavoro in caso di temporanea interruzione dell’at-tività lavorativa da parte del lavoratore (l’esempio tipico è quello dei primi tre giorni di malat-tia del lavoratore).
La metodologia di stima ha seguito due procedure distinte per le due componenti. La prima componente, le somme rimborsate dal datore di lavoro, è stimata attraverso una quota (β) del pro-capite della voce “altri costi” rilevato dall’indagine sul Sistema dei conti delle imprese, at-tribuito solamente all’occupazione regolare delle imprese con oltre 20 addetti.
Per la seconda componente, si è stimata una quota da scorporare dalle retribuzioni medie per classe di addetto basandosi su alcune indicazioni provenienti dalla rilevazione statistica su oc-cupazione, ore di lavoro, retribuzioni ed oneri aziendali, effettuata dall’Istat con il contributo del Ministero del Lavoro per due anni consecutivi, successivamente interrotta, e non resa pub-blica. Essa conteneva l’informazione relativa al numero complessivo delle ore lavorabili e quel-lo delle ore retribuite ma non lavorate: quest’ultimo dato è considerato a quel-lordo delle ore per fe-rie e festività. La stima delle ore per fefe-rie e festività elaborata per i comparti di contrattazione collettiva è stata utilizzata come fattore di correzione delle ore retribuite ma non lavorate. L’in-cidenza (α) delle ore retribuite ma non lavorate al netto di quelle per ferie e festività rispetto al-le ore lavorabili (stabilite dai contratti colal-lettivi). Infine, per ridurre l’errore di stima delal-le quo-te calcolaquo-te per branca, è stata fatta una media ponderata per macrosettore16.
La quota stimata (α) applicata al pro-capite medio della retribuzione per classe di ampiezza è stata moltiplicata per l’occupazione regolare ed aggiunta alla stima della prima componente de-scritta al fine di ottenere il complesso dei contributi figurativi.
La seguente espressione semplifica la procedura implementata:
Contributi figurativi = α(retribuzione per addetto) * Ula regolari + β(“altri costi” per addetto) * Ula (classi >20)
Prospetto 8.4
-I contributi sociali effettivi e figurativi in uscit
a
dalle famiglie per settore istituzionale
d i controp artit a - Anno 2001 (milioni di euro)
La Figura 8.3 mostra l’andamento dei contributi e delle prestazioni per l’intera economia dal 1990 al 2001. La dinamica dei contributi effettivi presenta una flessione nell’anno 1998 da im-putare all’abolizione dei contributi sanitari, avvenuta congiuntamente all’introduzione dell’im-posta regionale sulle attività produttive (Irap).
Il decremento dei contributi figurativi nel 1996 è dovuto alla costituzione dell’Inpdap (Istituto nazionale previdenza dipendenti delle amministrazioni pubbliche) che ha assorbito la gestione figurativa dei dipendenti dello Stato. Pertanto, passando così da un sistema di assicurazione so-ciale senza costituzione di riserve ad un sistema di sicurezza soso-ciale gestito da un ente di previ-denza a cui lo Stato versa contributi effettivi per i propri dipendenti.
Figura 8.3 - Andamento dei contributi sociali effettivi, figurativi e delle prestazioni sociali nell’intera economia
-50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
Prospetto 8.5 - Conto della distribuzione secondaria del reddito: Circuito contributi-prest
azioni
F A M I G L I E F A M I G L I E
Contributi effettivi Contributi figurativ
i Sistem i priv ati d i assicu razion e sociale con costituzione di riserve Schem i non contributivi Sistem i di assicu razion e
sociale senza costituzione di
riserve
AP
Assicurazio
ni
Fondi pensione autonom
i
UNITA’ CHE GESTISCONO Datori d
i lav
oro
FP non aut.
Datori di lavoro AP Isv PRESTAZIONI Prestazioni di sicu
rezza
sociale in denaro e natura -Prestazion
i di assisten
za
sociale in denaro e in natura - Trasferime
nti di b/s individuali n.d.v. Prestazioni di assicu razion e sociale co n costituzione di riserve
Prestazioni di assicurazione sociale senza costituzione di
riserve AP Trasferim enti Contributi effettivi Sistem i di sicurezza sociale
SETTORI CHE VERS
ANO
SCHEMI SOCIALI SETTORI CHE RICEVONO
Trasferim enti AP Trasferim enti Contributi effettivi
Nella Tavola 8.3 si riporta la parte del conto della distruzione secondaria del reddito che riguar-da i contributi e le prestazioni sociali.
Tavola 8.3 - I contributi e le prestazioni sociali nel conto della distribuzione secondaria del reddito per l’anno 2001 (milioni di euro)
La Tavola 8.4 mostra il rapporto tra i contributi riscossi dai settori e le prestazioni sociali in de-naro per tre anni.
Tavola 8.4 - Incidenza percentuale delle prestazioni erogate rispetto ai contributi sociali riscossi per settore istituzionale
Tutti i flussi di redistribuzione incrementano o riducono il reddito primario dei settori, che al ter-mine del processo vedono definito il loro reddito disponibile, ossia il complesso delle risorse da destinare agli impieghi finali. Nella figura 8.4 si mostra un confronto fra la composizione per-centuale per settore istituzionale del reddito primario netto e del reddito nazionale disponibile per gli anni 1991 e 2001. Nel caso delle imprese, le quali non effettuano consumi finali, il red-dito disponibile è assimilabile al risparmio dell’impresa e rappresenta la sua capacità di autofi-nanziamento. Sono i settori delle famiglie consumatrici e delle Amministrazioni pubbliche che vedono i riassestamenti maggiormente significativi al termine del processo redistributivo.
Figura 8.4 - Composizione percentuale per settore istituzionale del reddito primario netto e del red-dito nazionale disponibile per gli anni 1991 e 2001
-20% 0% 20% 40% 60% 80% 100%
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