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5 L’attribuzione dei redditi primari: gli interessi ed

5.1 Gli interessi

5.1.1 Introduzione

Nell’ambito dei redditi da capitale gli interessi rappresentano senza dubbio la voce maggiore, in quanto costituiscono una delle risorse principali degli intermediari finanziari e contribuiscono a formare una buona parte del reddito di tutti gli altri settori istituzionali.

Con l’applicazione del Sec95, le procedure di stima dei flussi di entrata/uscita relativi agli in-teressi sono state notevolmente modificate, con un rilevante impatto sul reddito disponibile dei settori istituzionali e sulla sua distribuzione. Infatti, diversamente che nel sistema precedente, i redditi da capitale (interessi, dividendi, eccetera) vanno stimati sulla base del principio “ac-crual”, che tuttavia va applicato in modo diverso a seconda della operazione contabile.

In generale per le operazioni di distribuzione il principio “accrual” registra i flussi quando sor-ge l’obbligazione sottostante, ovvero quando il valore economico è creato, estinto, trasformato o scambiato (Sna93). In alcuni casi, come ad esempio per i dividendi o i redditi prelevati dagli utili delle quasi-società, il momento di registrazione dipende dalle decisioni prese dalla società in merito alla distribuzione degli utili e pertanto può non coincidere con il momento in cui gli utili stessi sono stati conseguiti (Sna93, par. 3.99 e Sec95, paragrafo 4.55). Le modalità di re-gistrazione devono assicurare la coerenza contabile dell’intero sistema. L’aspetto della coeren-za non è meno importante: infatti è necessario che la stima dei redditi da capitale di ciascun set-tore istituzionale risulti coerente con la stima dello stock di attività e passività registrate nei conti patrimoniali. La parte di interessi maturati in un periodo contabile ma non effettivamente riscossi, deve essere registrata nei conti finanziari come flusso nello stesso strumento, in quan-to si considera reinvestita. Tali flussi ovviamente aumentano le passività del debiquan-tore e le atti-vità del creditore, ed hanno un impatto sull’indebitamento/accreditamento netto calcolato dal lato del conto finanziario. Il sistema di registrazione nella Contabilità Nazionale deve essere ta-le da assicurare il raccordo intertemporata-le tra operazioni poste in essere dagli operatori sul mercato in momenti successivi. In particolare, la variazione degli stock deve essere “spiegata” dalla registrazione di una serie di flussi in un sistema dei conti intertemporale. E’ necessario che vengano stabiliti i raccordi tra le varie operazioni: operazioni correnti, operazioni finanziarie e flussi di rivalutazione.1.

Rispetto al Sec79, nel Sec95 non vanno registrati più i soli interessi “effettivi”, ma anche quel-li “imputati”. La registrazione degquel-li interessi su base “accrual” rappresenta una delle innovazio-ni metodologiche maggiori del nuovo manuale rispetto al vecchio.

Sebbene dal punto di vista teorico il principio risulti di facile comprensione, i metodi statistici utilizzati per la sua applicazione possono essere diversi, in quanto desunti dalla pratica contabi-le oppure da altre fonti utilizzate nella Contabilità nazionacontabi-le. Infatti, data la crescente specializ-zazione degli intermediari finanziari e la continua evoluzione nella tipologia e nelle caratteristi-che degli strumenti da essi utilizzati, i problemi di stima non possono dirsi risolti, ancaratteristi-che se,

at-∗Il presente lavoro si deve a Emilia Scafuri, tranne i paragrafi 5.1.6 e 5.2.7.3 che sono stati curati da Anna Tozzi. 1Nessun paese europeo possiede ancora l’insieme completo dei conti; attualmente solo alcune delle poste di raccor-do sono richieste dalla Commissione Europea e sono quelle che riguardano il debito e il deficit pubblico.

traverso il lungo dibattito internazionale2, molti temi sono stati già affrontati e sono state ema-nate le linee guida (Eurostat, 2000). In particolare la definizione di standard applicativi comuni nel caso dei conti delle Pubbliche amministrazioni ha rappresentato, negli ultimi anni, un obiet-tivo prioritario nel contesto degli aspetti statistici della Procedura per i deficit Eccessivi. Pertan-to, come già era stato fatto per l’applicazione del Sec79, l’applicazione del Sec95 è stata ogget-to di un lungo confronogget-to internazionale tra gli esperti degli uffici statistici dei Paesi dell’Unione europea. Le questioni principali, affrontate in alcune task force promosse dall’ Eurostat e sotto-poste a consultazioni dei Gruppi e comitati di studio Internazionali, hanno condotto alla defini-zione di metodologie comuni volte ad aumentare la comparabilità internazionale, fatte salve in alcuni casi le diverse pratiche contabili adottate dai singoli Paesi membri. Le maggiori innova-zioni hanno avuto come obiettivo la metodologia di contabilizzazione degli interessi sul debito pubblico.

I principi generali che sono stati definiti nell’ambito delle Task force Eurostat sono i seguenti: - l’interesse deve essere registrato privilegiando l’ottica del debitore. Infatti, come è noto,

l’ottica del debitore e quella del creditore non sempre coincidono, ma è necessario assicu-rare la coerenza contabile all’interno del sistema ;

- il metodo di calcolo può essere quello dell’interesse semplice o composto, a seconda dello strumento finanziario e delle diverse pratiche contabili seguite nei Paesi membri. Tuttavia, nel caso del calcolo degli interessi sui titoli a cedola zero l’interesse si calcola secondo il me-todo composto;

- gli interessi maturati ma non riscossi devono essere registrati come un flusso finanziario aggiuntivo, nello stesso strumento da cui sono generati;

- tutti gli strumenti a sconto sono trattati in maniera analoga.

5.1.2 Le differenze di trattamento degli interessi nel SEC79 e SEC95

Gli aspetti principali della contabilizzazione degli interessi sono essenzialmente tre: il primo è legato alla quantificazione del flusso di spesa, il secondo al momento di registrazione nei conti, il terzo alla coerenza della registrazione all’interno dello schema contabile di riferimento3. Nel Sec79 gli interessi sono definiti come redditi primari, rappresentati dalla remunerazione del-le attività finanziarie come: depositi, titoli a breve termine, titoli a lungo termine e crediti. Essi sono caratterizzati dal pagamento, a determinate scadenze, di una percentuale prefissata del va-lore nominale dell’attività. Per alcuni titoli, come i titoli a forte sconto o a cedola zero, l’interes-se è costituito dalla differenza tra il valore di emissione e il valore di rimborso.

In secondo luogo, risulta fondamentale la scelta del momento di registrazione. Infatti, a seconda del criterio prescelto, un determinato flusso sarà registrato in un periodo contabile o in un altro, influenzando in misura diversa l’indebitamento/accreditamento relativo a ciascun periodo. Si os-servano tre criteri principali:

1. il criterio della “cassa” : il flusso è registrato nel momento del pagamento;

2. il criterio della “scadenza”: il flusso è registrato nel momento in cui il pagamento diven-ta esigibile;

2Il dibattito è stato svolto in varie sedi internazionali ed ha riguardato l’applicazione del principio accrual nel V Ma-nuale di Bilancia dei pagamenti, nello Sna93 e nel Sec95 (v. Ocse, Daffe, 1998; Eurostat (1998)).

3Lo schema di riferimento non può essere diverso dalla contabilità nazionale, /’unico che consente una valutazione macroeconomica in quanto include tutti i settori dell’economia.

3. il criterio della “competenza economica”: il flusso è registrato nel momento in cui si forma dal punto di vista economico.

Il criterio della “cassa” contabilizza solo quei pagamenti che effettivamente hanno luogo, nel momento in cui essi si verificano. Ciò implica che gli interessi maturati su uno strumento finan-ziario non vengono registrati se non quando effettivamente pagati. Ad esempio, l’importo di una cedola semestrale che abbia scadenza di pagamento 31 dicembre, ma è effettivamente pa-gata il 2 gennaio, andrà contabilizzato quando si verifica l’esborso di cassa e quindi nell’anno successivo.

Il metodo della “scadenza” prevede che gli interessi vengano registrati nel momento in cui sono dovuti, cioè l’ultimo giorno in cui è possibile esigerne il pagamento da parte del creditore senza che il debitore incorra in alcuna penalità. Ad esempio, l’importo di una cedola semestrale che ab-bia scadenza di pagamento 31 gennaio sarà interamente contabilizzato nell’anno successivo, senza tenere conto dei ratei (che rappresentano i 5/6 della spesa per interessi), maturati sino al 31 dicembre.

Ad entrambi i criteri precedenti, nello Sna93 e nel Sec95, si preferisce il metodo della compe-tenza. Il metodo della competenza si basa sulla registrazione di un flusso economico nel momen-to in cui il valore è creamomen-to, estinmomen-to, trasformamomen-to o scambiamomen-to ed è pertanmomen-to il più idoneo a rappre-sentare la profittabilità di una determinata attività economica, l’effettiva accumulazione di ric-chezza, a prescindere dai ritardi o dagli anticipi dei pagamenti. Gli interessi devono essere regi-strati come se afferissero in maniera continua all’ammontare di capitale sottostante (Sec95, para-grafo 7.94).

Pertanto, secondo il criterio della competenza economica, gli interessi maturati, per il solo effet-to del trascorrere del tempo, su una determinata attività finanziaria, verranno normalmente ac-creditati, anche se il contratto non prevede che essi siano esigibili prima di una determinata sca-denza. In linea generale, infatti, il momento in cui gli interessi maturano non coincide con il mo-mento nel quale il diritto a riscuoterli può essere fatto valere.

L’applicazione dell’uno o dell’altro principio produce, in alcuni casi, notevoli differenze. Secon-do il metoSecon-do della cassa l’interesse viene registrato solo nel momento in cui si verifica l’esbor-so di cassa; secondo la scadenza nel momento in cui l’esbor-sorge il diritto a percepirlo, secondo la com-petenza, nel momento in cui matura. A seconda del principio prescelto saranno diverse le fonti utilizzate per la rilevazione: mentre per l’applicazione del metodo della cassa o della scadenza è necessario ricorrere principalmente ai documenti di finanza pubblica, nella registrazione per competenza il metodo può essere basato su un criterio di ripartizione della spesa non necessaria-mente in linea con le registrazioni di finanza pubblica.

Il terzo aspetto rilevante nella contabilizzazione degli interessi è quello relativo alla coerenza delle registrazioni. Il sistema di registrazione, nella Contabilità nazionale, deve essere tale da as-sicurare il raccordo intertemporale tra operazioni poste in essere dagli operatori sul mercato in momenti successivi. In particolare, la variazione degli stock deve essere “spiegata” dalla regi-strazione di una serie di flussi in un sistema dei conti intertemporale. È necessario che vengano stabiliti i raccordi tra le varie operazioni: operazioni correnti, operazioni finanziarie e flussi di ri-valutazione4.

4Poiché nessun paese europeo possiede ancora 1’insieme completo dei conti, la Commissione richiede che le poste di raccordo, per quanto riguarda le registrazioni di debito e deficit, vengano fornite insieme alla comunicazione dei parametri e discusse all’interno dei Gruppi di lavoro.

5.1.3 L’applicazione del criterio della competenza economica secondo il Sec95

Il principio della scadenza è di semplice applicazione, allorché esistano delle fonti di rilevazione appropriate, come nel caso degli interessi dell’operatore pubblico (generalmente). Almeno per il passato, registrati sulla base della scadenza), quello della competenza economica va interpretato. Poiché esiste più di un approccio metodologico al problema, è stato necessario, come fatto già con l’applicazione del Sec79, concordare delle metodologie di calcolo a livello europeo. Alcune pro-poste di trattamento contabile avanzate per il passato (Harper, 1995), riferite alla registrazione de-gli interessi pagati e ricevuti dal Resto del mondo e quindi in maniera specifica all’applicazione del manuale di Bilancia dei pagamenti, non sono state accettate in Contabilità nazionale. Per quanto riguarda l’applicazione del manuale di Contabilità nazionale (Sec95) il problema è che il Sec95, come lo Sna93, come il Manuale sulla Bilancia dei pagamenti, dettano regole di carattere generale ma non forniscono formule applicative, soprattutto rispetto a strumenti di de-bito meno “convenzionali”, cui invece si fa sempre più ricorso sui mercati finanziari. L’interes-se è definito come l’ammontare che il debitore deve pagare al creditore in un certo periodo L’interes- sen-za ridurre l’ammontare del debito sottostante (paragrafo 4.42). La metodologia di calcolo consi-gliata è quella di applicare a quest’ultimo un tasso di interesse “di riferimento” (Sec95, par. 4.44; Sna93, paragrafo 7.96). Pertanto, l’ammontare di interesse da registrare in ogni periodo dipen-derà in maniera cruciale dalla scelta del tasso di riferimento.

Uno dei casi più dibattuti a livello internazionale è stato quello dell’applicazione del criterio del-la competenza ai titoli “zero-coupon” (ovvero senza cedodel-la).

Tra i vari metodi possibili, lo Sna93 consiglia di applicare, nel caso dei titoli a cedola zero, co-me tasso di interesse “di riferico-mento”, un tasso annuo costante per tutta la durata del titolo (Sna93, paragrafo 7.101), prefissato al momento del. l’emissione. Non sono escluse, però, altre soluzioni. Pertanto, il tasso da applicare potrebbe essere posto uguale al tasso di mercato di stru-menti con le stesse caratteristiche, oppure, nel caso di titoli negoziabili, al rendimento a scaden-za del titolo stesso.

Tuttavia, soprattutto per gli strumenti negoziabili, un altro metodo consiste nel calcolarne il ren-dimento in ogni momento della vita, cioè sulla base dei prezzi correnti osservati sul mercato (Harper, 1995). In questo caso il tasso di interesse è variabile a seconda del prezzo di mercato dell’attività.

In generale, per tutti i titoli, il metodo di calcolo del tasso di rendimento, una volta disponibili le rilevazioni dei prezzi del mercato secondario, è ottenuto attraverso un processo iterativo per la risoluzione dell’equazione che rende uguale il valore attuale delle cedole attese al relativo corso del titolo:

Pt = C1 /(1+rt)1+ C2 /(1+rt)2+.…+ Dn /(1+rt)n (1) ove, per t= l,...,n:

Pt è il prezzo al momento t;

C1 ….. Cn-1 sono le cedole future5attese;

Dn rappresenta il rimborso del capitale più la cedola ennesima; rt è il rendimento a scadenza.

Nel caso dei titoli sprovvisti di cedola, analogamente, un metodo sarebbe quello di ipotizzare un tasso annuo costante per tutta la durata del titolo, un altro, quello di ipotizzare un tasso

le, in linea con i rendimenti osservati sul mercato. Nel primo caso il tasso potrebbe essere pari al rendimento all’emissione. Detto L il prezzo di emissione, F il prezzo di rimborso ed n il nu-mero di anni dall’emissione alla scadenza, poiché:

L = F/(1+r)n (2)

il tasso da utilizzare sarà:

r = (F/L)1/n – 1 (3)

L’interesse da registrare in ogni periodo t, per t=1,...n, è:

It = rL(l+r)t-1 (4)

Nel secondo caso, il tasso sarebbe rivisto in ogni periodo, in base all’andamento del prezzo cor-rente dell’attività osservato sul mercato.

Un ulteriore metodo, è infine quello di suddividere in parti uguali la differenza tra il valore di rimborso e il prezzo di emissione, per tutta la durata dello strumento. Secondo tale metodo, che verrebbe adottato per la sua semplicità ma non si giustifica dal punto di vista teorico, è la spesa per interessi in ogni periodo ad essere considerata costante. Essa infatti in ogni periodo è uguale a:

It = (F-L)/n (5)

5.1.4 La registrazione degli interessi sul debito pubblico

Proprio a causa della sua complessità, lungo è stato il dibattito su quale sia la metodologia più corretta da applicare agli interessi sugli strumenti di debito pubblico. Numerose Task Force han-no esaminato le caratteristiche dei vari strumenti di debito emessi dai singoli Paesi europei al fi-ne di definire lifi-nee guida il più possibile uniformi. Gli strumenti di finanziamento del debito pub-blico utilizzati nei Paesi europei possono essere classificati, ai fini della contabilità nazionale, nelle due categorie di “strumenti convenzionali” e “strumenti non convenzionali”. Gli “strumen-ti convenzionali” sono rappresenta“strumen-ti dai “strumen-titoli a breve termine e dai “strumen-titoli a medio e lungo termi-ne provvisti di cedola, per i quali il valore di emissiotermi-ne è uguale al valore di rimborso. In parti-colare, per i titoli a breve termine (con durata inferiore a 12 mesi) emessi a sconto, l’interesse ef-fettivo è dato dalla differenza tra il valore di rimborso e il valore di emissione. Esso veniva re-gistrato, secondo il Sec79, al momento stesso dell’emissione (cfr. Sec79, paragrafo 430; 539). Per i titoli a medio e lungo termine (con durata superiore ai 12 mesi) gli interessi, rappresentati da una percentuale prefissata dell’ammontare dell’attività stessa, venivano registrati alla scaden-za prestabilita delle cedole, cioè nel momento in cui erano dovuti (cfr. Sec79 paragrafo 428). I titoli “non convenzionali”, invece, sono rappresentati da strumenti, principalmente a medio e lungo termine,- per i quali gli interessi non sono uguali all’importo delle cedole e il valore di emissione è di solito diverso dal valore di rimborso. Per tali titoli, per i quali la contabilità pub-blica rilevava in genere solo la spesa derivante dai pagamenti delle cedole, sono state riscontra-te noriscontra-tevoli difformità nelle registrazioni seguiriscontra-te dai vari Paesi (Ongena, 1996) e si è reso pertan-to necessaria la concertazione di una mepertan-todologia uniforme.

capitalizzazione e i titoli lineari. Vengono definiti strumenti a capitalizzazione i titoli a medio e lungo termine per i quali gli interessi relativi a più periodi contabili non sono corrisposti nei di-versi periodi ma in un ‘unica soluzione alla scadenza. Da un punto di vista economico, gli inte-ressi risultano automaticamente reinvestititi nello strumento sottostante secondo un piano di ca-pitalizzazione predefinito al momento dell’emissione. Essi possono essere negoziabili o non ne-goziabili, avere un valore di rimborso uguale o diverso dal valore di emissione, ma ciò che li ac-comuna è il meccanismo di pagamento degli interessi, che non è a cadenza annuale o infrannua-le, come per gli altri titoli, ma alla fine della vita dello strumento, che può raggiungere, in alcu-ni casi, una durata trentennale. Alcune tipologie sono rimborsabili anticipatamente, ma in gene-re con una penalizzazione nel tasso di integene-resse stabilito per contratto, altgene-re sono fornite di op-zioni che danno la possibilità di rimborso prima della scadenza, sia su richiesta dell’emittente (“call option”) che del sottoscrittore (“put option”).

Una particolare tipologia, nell’ambito degli strumenti a capitalizzazione, è quella dei titoli a ce-dola zero (“zero-coupon”) e a forte sconto (“deep discounted”). Si tratta di titoli a medio e lun-go termine, emessi ad un prezzo significativamente inferiore al valore nominale, per i quali l’in-teresse è rappresentato, in tutto o in parte, dallo sconto, cioè dalla differenza tra il valore alla sca-denza e il valore all’emissione. La caratteristica distintiva di tali titoli, in genere negoziabili, è quella di garantire una rivalutazione costante del capitale lungo tutta la durata. Per alcuni paesi l’importo delle somme raccolte con tali strumenti è rilevante ma le pratiche contabili di registra-zione erano abbastanza differenziate: l’Ufficio statistico nazionale tedesco e l’Austria non regi-stravano lo sconto come interesse, la Banca nazionale tedesca, l’Italia e la Svezia regiregi-stravano gli interessi alla scadenza; il Belgio, la Danimarca e la Francia registravano gli interessi distri-buendoli per tutta la durata dello strumento.

Diverso è l’impatto sull’indebitamento/accreditamento se si segue la regola della scadenza (Sec79) o quella della competenza (Sec95). Secondo il Sec95 la differenza tra il valore nomina-le e il valore di emissione deve essere registrata lungo tutto il periodo di vita del titolo. La co-erenza contabile richiede inoltre che venga effettuata la registrazione di un flusso finanziario fi-gurativo di pari importo nello strumento sottostante (Sec95). In appendice è fornito un esempio completo di registrazione nei conti secondo il Sec95 (criterio della competenza. L’aumento del valore del titolo dovuto alla maturazione degli interessi non pagati deve essere considerato co-me un prestito suppleco-mentare concesso dal creditore debitore:

“Quand un titre est émis avec une décote , la différence entre le prix d’ émission et la valeur au pair disparait progressivement durant la vie du titre, avec le mouvement continu d’échéance et de réinvestissement des intérets. Ces intérets sont comptabilisés dans les comptes financiers comme s’ils étaient pretés par le présent détenteur du titre à son émetteur (Sna93, paragrafo 7.102; 11.77). L’accroissement de la valeur marchande du titre qui en découle correspond à l’accroissement de la taille de la créance du détenteur du titre résultant de Ce pret supplémen-taire. Il n’y a pas d’augmentation de prix, ni gain de détention nominal. La proximité de l’é-chéance est une importante caractéristique économique qui améliore la “qualité” et donc le “volume” d’un titre au cours du temps.” (P. Hill, 1995,p.133).

5.1.5 Aspetti di stima

Uno degli aspetti più importanti dei nuovi standard introdotti con l’applicazione del Sec95 con-siste nell’aver collegato il flusso di remunerazione di ciascuna specifica attività finanziaria allo stock di principale sottostante. L’interesse rappresenta la remunerazione di un prestito ed è

con-siderato come se affluisse in maniera continua sul principale sottostante, per il solo effetto del