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Gli uomini possiedono e quotidianamente usano per comunicare ed esprimersi un sistema di segni linguistici straordinariamente ricco e creativo, denominato linguaggio naturale o umano.

Per accostarsi al tema si consideri la seguente domanda: “Che cos’è il linguaggio e che pertinenza ha con la comunicazione?”

E’ una domanda importante, che qui e nella natura crescente degli argomenti affrontati in questa tesi si intende discutere.

Gli studiosi attribuiscono carattere ampiamente specifico alla struttura del linguaggio umano dunque, pur parlando abitualmente anche di “linguaggio dell’arte”, “linguaggio delle immagini”, “linguaggio dei gesti” e così via si devono in realtà considerare questi ultimi manifestazioni diverse rispetto al sistema del linguaggio umano.

Più propriamente si può dire che i vari linguaggi (degli animali, dei media, dei computer, …) siano certamente dei sistemi di comunicazione in quanto trasmettono informazioni da un individuo ad un altro ovvero da un emittente ad un ricevente o destinatario, tuttavia queste forme di comunicazione non costituiscono la manifestazione di un unico sistema.

I diversi linguaggi sono analoghi in quanto permettono la comunicazione e dunque, nella loro funzione, ma non sono uguali nella loro struttura.

Gli studiosi sostengono che il linguaggio umano, invece, abbia una struttura specifica e che possa essere acquisito solo dalla specie umana.

Un noto esempio di sistema di comunicazione animale è rappresentato dalla “danza delle api”, studiato dall’etologo austriaco Karl von Frish (1976). In tempi recenti anche le opere di N. Chomsky e di S. C. Levinson hanno contribuito significativamente ad approfondire questo ambito disciplinare. Le api comunicano fra loro attraverso la “danza” per fornire indicazioni in merito alla distanza, alla dislocazione e alla qualità del nettare. La danza circolare segnala la presenza di cibo in vicinanza dell’alveare, mentre la danza dell’addome indica la direzione e il luogo specifico del cibo quando questo si trova ancora lontano dal luogo di danza. La danza delle api, accanto ad altri esempi riportati dagli studiosi e presenti in letteratura, pongono in evidenza l’esistenza di una comunicazione animale come sistema organizzato e differenziato e la presenza di competenze comunicative (l’insieme dei segnali pertinenti alle varie situazioni, come gesti, movimenti e vocalizzazioni che indicano, ad esempio, l’intenzione di giocare con l’adulto quando un cucciolo alza le zampette verso l’alto, oppure adottare una mimica facciale di attacco con l’esposizione dei denti e così via) che si dispiegano a più livelli.

Tuttavia non si possono qualificare queste competenze come messaggi veri e propri, poiché, nonostante la capacità di identificare con precisione un oggetto rispetto ad altri presenti nell’ambiente (comunicazione referenziale)

e la presenza di uno scopo nell’impiego dei segnali (comunicazione intenzionale), la comunicazione animale non giunge,tanto sul piano della complessità quanto sul piano dell’ astrattezza, al livello della comunicazione simbolica.

Tornando all’esempio delle api E. von Glasersfeld afferma che “proprio perché i messaggi delle api sono sempre prodotti con riferimento ad un luogo specifico, da dove l’emittente è appena tornato e verso cui le api riceventi dovrebbero dirigersi, non possiamo affermare che questi messaggi hanno simbolicità.”86.

In altre parole i segni comunicatori diventano sistema linguistico non singolarmente, ma soltanto nel loro insieme. Inoltre, diventano simbolo quando assumono carattere concettuale e, dunque, non necessariamente direttamente correlati con la situazione contestuale. “Giungiamo così alla comunicazione simbolica, intesa come la capacità di comunicare facendo ricorso ai simboli. E’ il linguaggio, indipendentemente che sia prodotto attraverso la voce come nelle lingue naturali o attraverso la lingua dei segni”87.

Il simbolo consente di rappresentare a livello astratto la realtà anche in assenza dell’oggetto corrispondente alla realtà stessa. Gli animali sono in grado di arrivare a questo ?

Una varietà di studi dimostra che gli animali non possiedono la comunicazione simbolica, ma soltanto un sistema di segnali corrispondente ad una serie di manifestazioni comportamentali poiché non sono dotati di una “teoria della mente dei consimili”. La teoria della mente “è la capacità di “leggere” la mente dei consimili (in inglese mind reading), nonché di interpretare, spiegare e prevedere la loro condotta attribuendo ad essi stati mentali non direttamente osservabili come desideri, intenzioni e credenze”.88

Gli animali sono intenzionali e causali, ma non hanno la capacità di rappresentarsi mentalmente gli stati mentali degli altri, né di assumere il punto di vista dell’altro. La comunicazione animale si ferma ai

86 Glasersfeld E. von, trad. it. Linguaggio e comunicazione nel costruttivismo radicale, Milano, Clup,1989, pag. 223.

87 Anolli L., Prima lezione di psicologia della comunicazione, Roma-Bari, Laterza, 2010, pag. 27. 88 Ibidem, pag. 28.

comportamenti manifesti, all’azione, al presente, ma non giunge ad elaborare progetti di vita, ideali, contenuti teorici. Risponde agli stimoli esterni, ma

la condotta non è riflessiva, non va oltre il contingente e l’immediato, non ha prospettiva di futuro, non ha contenuto simbolico. Per questi motivi si afferma che la comunicazione animale ha per sua natura un carattere imperativo e un valore relazionale.

Imperativo significa rivolto solo al presente e all’azione, ma non al futuro e alla teoria; relazionale indica che regola la trama dei rapporti fra gli individui di un gruppo.

Infine, la comunicazione animale è esclusivamente non verbale in quanto le vocalizzazioni sono da intendersi come segnali per raggiungere degli scopi e in funzione delle varie situazioni e non come capacità teorica di ricorrere a simboli. Lo stesso accade riguardo alla capacità degli animali di elaborare una cultura paragonabile alla cultura simbolica degli esseri umani.

Come pone bene in evidenza I. Padoan citando E. vonGlasersfeld, per distinguersi il linguaggio deve fare riferimento a tre criteri, tutti e tre necessari, ma insufficienti se presi singolarmente:

Ci deve essere la presenza di un insieme di segni comunicativi (lessico), la cui significatività (semanticità) è costituita da un legame convenzionale (nesso semantico).

Questi segni debbono essere simboli.

Infine ci deve essere un insieme di regole (la grammatica) che stabilisce modalità di combinazioni dei segni.89

In sintesi i segni comunicatori diventano sistema linguistico soltanto nel loro insieme e non se considerati individualmente. Il loro significato è di tipo concettuale, astratto, non significa l’oggetto stesso. Nel linguaggio la relazione tra segni avviene attraverso la combinazione di parole e rappresenta l’attività simbolica realizzata da chi percepisce. La capacità di produrre simboli in virtù dei quali è reso possibile il linguaggio e il pensiero astratto, sono facoltà ed attività esclusivamente umane.

Si approfondisce ora il concetto del linguaggio umano dotato di caratteristiche proprie, molto specifiche e specifiche della specie umana, rispetto ad altri linguaggi.

Una prima nota distintiva si riferisce alla discretezza. Nel linguaggio umano, infatti, tutti gli elementi, come ad esempio i suoni, si distinguono in modo ben definito gli uni dagli altri. Suoni diversi, per quanto molto simili, generano parole con significati diversi.

Una seconda componente è denominata doppia articolazione e indica la possibilità di formare un numero altissimo di segni “mediante un numero molto limitato di elementi (i fonemi) che non hanno significato, ma solo la capacità di distinguere significati”.90

Infine, la creazione illimitata in linea di principio, di nuove parole e di nuove frasi in ogni lingua naturale è chiamata meccanismo della ricorsività. Si può così concludere che si possa anche chiamare “linguaggio” un altro tipo di sistema di comunicazione, purché si riconosca che tale linguaggio presenta caratteristiche diverse da quello umano, in quanto consente la comunicazione tra individui che non appartengono alla stessa specie ovvero è analogo sul piano della funzione, ma non è assolutamente analogo sul piano della struttura.

Nel mondo animale, intercellulare o nel codice genetico è bene parlare di sistemi di comunicazione o semiosi.

Il linguaggio umano è una sofisticata struttura specifica del mondo umano nel duplice senso: è dotata di caratteristiche proprie,distinte da quelle di altri sistemi di comunicazione, ed è una proprietà unicamente umana, anzi “l’uomo è prima di tutto un essere linguistico”.91