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alla comunicazione

1.24 Pragmatica della comunicazione umana

Dopo l’inciso dedicato ai diversi aspetti della comunicazione e agli ambienti comunicativi, completamento tematico della dimensione costitutiva dell’identità dell’essere umano e sociale del linguaggio, l’analisi torna ora a presentare specificamente alcuni approcci teorici molto interessanti, partendo dalla Pragmatica della comunicazione umana.

Con questo nome si indicano gli studi condotti dalla “Scuola di Palo Alto” sulla teoria e sugli effetti comportamentali della comunicazione. L’indirizzo di ricerca discende dall’opera di G. Bateson e si sviluppa progressivamente fino alla costituzione di una nuova visione dei sistemi di interazione. Bateson propone una ricerca scientifica basata sull’armonizzazione dei “principi fondamentali della scienza” con la “riflessione filosofica e umanistica sull’uomo”. Essenzialmente intende superare la tradizionale divisione attuata dalle scienza cosiddette esatte, tra i due fenomeni in realtà strettamente connessi di “contesto” e “significato”.

133 Ibidem, pag. 34.

Lo stesso Bateson afferma che l’argomento centrale della sua opera è costituito dal ponte tra i dati del comportamento e i principi fondamentali della scienza e della filosofia:”134

Bateson, naturalmente, è un convinto sostenitore della teoria dei sistemi. Egli espone la sua tesi nel testo intitolato “Verso un’ecologia della mente”, orientato ad una “nuova maniera di intendere le idee e quegli aggregati di idee” chiamati “menti”. Definisce la sua teoria ecologia della mente o ecologia delle idee, chiarendo che il termine idea riveste un significato più ampio di quello tradizionale. I saggi che compongono il libro da un lato sollevano, dall’altro cercano di dare senso ad una serie di domande sul tema di fondo: come interagiscono le idee, se esista una sorta di selezione naturale che determini la sopravvivenza o l’estinzione delle idee, in base a quale legge le idee si moltiplichino in una determinata area della mente, quali condizioni consentano la formazione di siffatti sistemi. Contrariamente a quanto pensano gli scienziati empiristi ed induttivi, Bateson ritiene che “i processi mentali, le idee, la comunicazione, l’organizzazione, la differenziazione, la struttura, siano questioni di forma più che di sostanza. Argomento di tutto il libro, il quale raccoglie saggi, scritti nell’arco di oltre trentacinque anni e tanto paziente lavoro di ricerca, “è la costruzione di un ponte tra i fatti della vita e del comportamento, e ciò che oggi sappiamo sulla natura della struttura e dell’ordine”. 135 Dopo la premessa dedicata all’opera di Bateson, si riprende il tema specifico di questo paragrafo, ovvero l’indirizzo di studio tracciato dalla scuola di Palo Alto denominata Pragmatica della Comunicazione Umana. Esso rappresenta un capovolgimento dell’ottica tradizionale, poiché l’interesse rivolto all’individuo isolato e coinvolto dal sistema, si sposta sul sistema stesso di interazione. Significa che l’effetto della comunicazione non riguarda solo il comportamento di chi riceve, ma anche l’effetto che la reazione di chi riceve produce sull’emittente. Il rapporto tra interlocutori è sostanzialmente mediato dalla comunicazione. Per comprendere pienamente il punto di vista della Pragmatica della comunicazione umana, bisogna partire dall’assunto che l’intero comportamento è comunicazione. Obbiettivo dei ricercatori

134 Bateson G., Steps to an Ecology of Mind, 1972, trad. it. Verso un’ecologia della mente, Milano, Adelphi, 2013, pag. 30.

della scuola di Palo Alto era lo studio del comportamento interattivo umano. Parte del lavoro svolto è stata descritta in un libro interessante per la teoria della comunicazione, scritto da P. Watzlwich, J. Beavin e D. Jackson intitolato “Pragmatica della Comunicazione Umana”.136 Il testo dimostra come i rapporti interattivi umani siano fortemente determinati dai diversi tipi di comunicazione. Un ruolo essenziale viene riconosciuto al contesto, nei termini di “relazione tre un organismo e il suo ambiente”. Il metodo tradizionale invece, prevede di isolare le variabili, senza di tener conto di un sistema più ampio e della “relazione tra le parti”. Lo studio del comportamento umano richiede di passare dall’analisi deduttiva “all’analisi delle manifestazioni osservabili nella relazione e il veicolo di tali manifestazioni è la comunicazione” (Watzlawick et al. 1967).

Il termine pragmatica indica che la comunicazione influenza il comportamento. Tenendo presente che, secondo questa prospettiva comunicazione e comportamento sono sinonimi. Infatti, i dati della pragmatica non comprendono soltanto i fatti verbali, ma anche i fatti non verbali e i segni del contesto. Significa che “ tutto il comportamento e non soltanto il discorso è comunicazione”. Due sono i punti centrali del testo: primo il comportamento patologico non è peculiare del soggetto individuale e isolato, ma espressione di un’interazione patologica tra individui. Secondo, esistono delle patologie della comunicazione che causano le interazioni patologiche. Un risultato molto importante degli studi di Palo Alto è stata la definizione di alcune proprietà della comunicazione, così fondamentali nelle loro implicazioni da essere denominate “assiomi”. Primo assioma: “L’impossibilità di non comunicare”. E’ un “assioma metacomunicazionale”. Significa che essere in contatto con gli altri, comporta necessariamente l’essere in comunicazione, poiché “ non è possibile non avere un comportamento”. Nell’interazione il comportamento traspare da ogni persona e da ogni oggetto. Tanto l’attività, quanto l’inattività, tanto le parole, quanto il silenzio, influenzano gli altri e suscitano una risposta.

136 Watzlawick P., Beavin J. H., Jackson D., Pragmatic of Human Communication, New York, Norton, 1967, trad. it. Pragmatica della comunicazione umana, Roma, Astrolabio, 1971.

Rappresentano un vero e proprio scambio comunicativo. Anche in assenza di intenzionalità e consapevolezza, ovvero di comprensione reciproca, si può parlare di comunicazione.

Secondo assioma: “Livelli comunicativi di contenuto e di relazione”. Tradotto vuol dire che in ogni scambio comunicativo vi sono componenti verbali e non verbali: le componenti verbali generalmente veicolano l’aspetto di contenuto della relazione, mentre le componenti non verbali trasmettono quello di relazione. Ogni interazione comprende sia i dati della comunicazione (le informazioni), sia le istruzioni su come il messaggio debba essere assunto. Con le parole del testo, una comunicazione non trasmette soltanto informazione ma, nello stesso tempo, impone anche un comportamento. Molto spesso la comunicazione di relazione riguarda i rapporti tra interlocutori.

Terzo assioma: “La punteggiatura della sequenza di eventi”. Questa caratteristica riguarda l’interazione in senso di scambi di messaggi. La comunicazione umane non costituisce:” una sequenza ininterrotta di scambi”, ma è come se seguisse una sorta di punteggiatura, dove ogni elemento della sequenza è allo stesso tempo stimolo, risposta e rinforzo. I modi di punteggiare una sequenza sono diversi tra le persone e per questo motivo causadi molti conflitti di relazione. Certo è che la punteggiatura “organizza” le sequanze interattive ed è fondamentale per la definizione delle relazioni.

Quarto assioma: “Comunicazione numerica e analogica”. La comunicazione umana comprende sia il modulo numerico che quello analogico. Il primo avviene mediante la parola, il secondo include ogni comunicazione non verbale, ovvero tutte le espressioni di cui l’organismo sia capace, come pure i segni presenti nel contesto dell’interazione. Il linguaggio numerico è più adatto a trasmettere l’aspetto di contenuto della comunicazione, ma è carente sul piano della relazione, mentre il modulo analogico è più adeguato a trasmettere l’aspetto di relazione, ma espone al rischio dell’interpretazione e dell’ambiguità nella traduzione dei moduli. Nella vita umana, però, c’e’ la necessità di combinare entrambi i linguaggi e questo fatto comporta sia la difficoltà di tradurli dall’uno all’altro, sia la difficoltà di coesistere.

Quinto ed ultimo assioma: “Interazione complementare e simmetrica”. L’interazione simmetrica può essere descritta come relazione basata sull’uguaglianza, in cui il comportamento di un interlocutore tende a riflettere quello dell’altro e le differenze vengono minimizzate. L’interazione complementare è invece caratterizzata dalla differenza delle posizioni e dei ruoli. Simmetria e complementarietà svolgono entrambe funzioni importanti e necessarie nella loro alternanza e nelle rispettive aree di competenza. Viceversa, escalation o rigidità all’interno di questi due moduli di comunicazione portano a risultati paradossali di notevole entità sul piano comportamentale. Naturalmente, oltre agli assiomi i libro contiene ed è arricchito da numerosi altri concetti, comprese le potenziali patologie che questi assiomi comportano, le relazioni umane in quanto sistemi, il concetto di paradosso pragmatico, le applicazioni cliniche. Alcuni di essi andranno a completare i successivi capitoli.