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Dal PAREX alla European Society for the Study of Science and Technology (EASST)

Verso un campo globale

2. Dal PAREX alla European Society for the Study of Science and Technology (EASST)

PAREX è la contrazione di [PAR]is-Suss[EX] dal nome dei due luoghi inizialmente coinvolti in questa rete di ricerca. A partire dalla primavera del 1970, testimonia Lécuyer, era già nell’aria l’idea di stabilire un progetto di cooperazione a livello europeo che permettesse di colmare il ritardo esistente dei paesi del vecchio continente (minore per gli U.K.) rispetto agli U.S. e il Canada nell’ambito degli studi sociali sulla scienza (Lécuyer 1974, 6)359. Come si è visto nel capitolo precedente, fra il 1969 e il 1970 era già attivo il gruppo attorno a Lemaine presso l’EPHE. Solomon, dal canto suo, dirigeva la science policy division dell’OECD che aveva avuto modo di collaborare con diverse unità britanniche come quelle della Sussex e di Edimburgo e con altre università europee. Accanto a loro vi è da considerare la figura tutelare di Heller che, oltre ad amministrare la MSH, era anche direttore di studi presso l’EPHE (entrambe dirette da Braudel). Heller, dall’interno di entrambe le istituzioni, si era interessato a finanziare la nascita di nuovi campi di ricerca (fra cui gli STS) e di promuovere un’internazionalizzazione dei dibattiti nelle scienze umane e sociali. Grazie a lui, nel 1970, era stato messo a disposizione del British Social Science Research Council un posto da direttore di ricerca associato presso l’EPHE per il quale venne selezionato MacLeod (ivi, 7) che teneva il seminario «Science and Social Order». Inoltre, nello stesso periodo l’EPHE si era spesa per far venire da Ginevra Elisabeth Crawford ed aveva coinvolto nelle sue attività di ricerca anche la statunitense Diana Crane (che invece era venuta indipendentemente sul parigino) (Ibidem).

Durante la sua visiting professorship MacLeod era riuscito a stabilire uno stretto contatto con i colleghi francesi e, per sua iniziativa (ivi, 8), venne stabilita la creazione di un progetto bilaterale fra le varie istituzioni parigine e l’università della Sussex di cui lui stesso faceva

358 La ricostruzione contenuta in questo paragrafo è interamente basata su documenti d’archivio contenuti presso la FMSH di Parigi. Lo stato organizzativo dei materiali ivi rinvenuti ci ha costretto, da un lato, ad una lunga opera di ricostruzione storiografica e, dall’altro, a dover ricostruire spesso la datazione dei singoli documenti. Anche i numeri della EASST newsletter (non ancora digitalizzati) che abbiamo consultato e visionato, sono contenuti presso lo stesso archivio ma, da un punto di vista citazionale abbiamo preferito ricorrere alle norme editoriali standard in materia di citazioni da periodici.

359 Il documento citato è un testo anonimo contenuto presso gli archivi della FMSH di Parigi. Sappiamo con certezza che è stato scritto da Lécuyer nel 1974 per varie ragioni: in primo luogo, il testo in questione è contenuto in un fascicolo dal nome «Lécuyer» posto all’interno del faldone n. 224. Data però la scarsa affidabilità dell’organizzazione dei materiali nell’archivio della FMSH, non riteniamo sufficiente questo indizio ad esser assunto come prova storiografica. In secondo luogo, prima dell’inizio di un articolo dedicato alla storia di Parex fra 1970 e il 1973 pubblicato sulla EASST dallo stesso autore, è possibile leggere la seguente nota editoriale di Rip: «The early years of PAREX are recounted by Lécuyer, based on a manuscript of 1974» (Lécuyer 1986, 5). Questa dichiarazione ci conferma invece sia la datazione sia l’autorialità del documento. All’articolo in questione, che risulta esser una sintesi molto ristretta del documento che noi citiamo, è apposto anche un «postcript» di Rip dedicato al periodo fra il 1974 e il 1980 del Parex (Rip 1986, 9-12).

parte (MacLeod 1973a, 1)360. «It then appeared to my French colleagues and myself that one

means of promoting the development of Anglo-French cooperation would be through a scheme of systematic informal, bilingual, and reciprocal seminars and conferences» (Ibidem). Nacque così alla fine del 1970 il progetto PAREX, allocato fra le mura della MSH di Parigi che forniva al progetto un ufficio di segreteria permanente (PAREX 1974a, 1).

Il 24 maggio del 1971 si tenne il primo seminario ufficiale del PAREX361. Questo primo

incontro venne dedicato alla discussione del lavoro di dottorato di Werskey (in quel momento era ancora affiliato presso SSU di Edimburgo) che propose un intervento dal titolo: «Radical Cambridge: Left Wing Scientists in Britain in the 1930s» (PAREX 1974a, 7).

Comme dans La Peste de Camus, tout a vraiment commencé entre Britanniques et Français en 1971 par un beau matin d’été. Nul orgueil national ne saurait tenir ce beau jour, car si les Français invitaient leurs amis à Paris, ayant choisi le vivre (d’ailleurs d’origine grecque), le couvert et formant le plus clair de l’assistante restreinte mais ardente requise pour toute “révolution scientifique” même minime, ce sont les Britanniques qui ont fourni en la personne de Paul Gary Werskey le courageux pionnier venu d’Ecosse pour exposer ses dernières travaux et s’exposer volontairement aux critiques qui n’ont d’ailleurs pas manqué. (Lécuyer 1974, 5)

A quest’incontro parteciparono, fra francesi e britannici, solo sette persone. Quattro mesi dopo invece, si tenne un incontro in Gran Bretagna. Questa volta vennero presentati quattro paper con un uditorio totale di 11 partecipanti362 (Lécuyer 1974, 8; Lécuyer 1986, 6). Ad

intervenire furono, dell’area francese, Victor Karady (CNRS)363 e Lécuyer (CNRS) mentre,

per quella britannica, R. Enoch (Sussex) e L. Sklair (LSE) (PAREX 1974a, 7). Nel 1972 invece, i seminari si tennero tutti a Parigi e il numero dei partecipanti cominciò ad aumentare. Il primo del 29 e 30 giugno del 1972 si tenne presso i locali della MSH364 in cui vennero

presentate le ricerche di R. Berman (Rutgers University), Crane (OECD), Crawford (EPHE), Karady (CNRS) Lemaine (CNRS), MacLeod (Sussex), J. Mepham (Sussex), I. Sachs (EPHE).

360 Il documento citato è infatti una lettera del 1974 di MacLeod a Peter B. Healey del SSRC con la quale, raccontando la genesi e la struttura del PAREX, cercava di ottenere dei finanziamenti per il progetto per l’anno 1974/1975.

361 L’incontro non si era tenuto in un luogo accademico, bensì venne affittata una sala del ristorante Le Floria (Lécuyer 1974, 8)

362 I seminari in questione si tennero il 19 e 20 Novembre del 1971 (PAREX 1974a, 7). Il primo dei due presso i locali dell’università della Sussex, mentre il secondo presso «l’accueillante maison de Roy MacLeod» (Lécuyer 1974, 8).

363 Karady è un sociologo ungherese affiliato al CNRS e vicino a posizioni bourdieusiane. Presso la MSH partecipava anche al gruppo di studi durkheimiani.

364 Nel documento citato (PAREX 1974a) la sede dell’incontro indicata nel dattiloscritto è l’EPHE. Quest’informazione è però rettificata con una cancellatura e un’aggiunta manoscritta che riporta invece il nome della MSH.

Ad ascoltare gli otto interventi vi erano stati circa 25 partecipanti. Nel novembre del 1972 ad intervenire furono T.B. Bottomore (Sussex), G. Dean (Sussex), Solomon (OECD), Shinn (Indiana Univeristy), ma in particolar modo Edge (Edimburgo) e Mulkay (Cambridge) presentarono la prima bozza della loro celebre ricerca sulla sociologia della radio-astronomia (PAREX 1974a, 8). Il pubblico astante, questa volta, era decisamente più consistente arrivando a contare 46 partecipanti (Lécuyer 1974, 8-9; Lécuyer 1986, 6).

Il periodo intercorrente fra il 1970 e il 1972 fu una fase di iniziale messa a punto delle finalità e della struttura del progetto. A dirigere l’organizzazione di questa serie di seminari bilaterali erano Lemaine e MacLeod. Riunendo ricercatori nell’ambito dei «social studies of science» con un approccio «broadly interdisciplinary» il PAREX era composto principalmente da due aree di interesse: da un lato «History and Sociology of Science»365 e dall’altro «Science and

Development» (Ibidem). A queste aree tematiche corrispondevano due distinti gruppi di lavoro che avrebbero dovuto riunirsi almeno due volte l’anno, una volta presso l’università Sussex e una volta a Parigi (Lécuyer 1974, 8; PAREX 1973c, 1). Del primo gruppo, coordinato dagli stessi Lemaine e MacLeod, vi facevano parte: Victor Karady (CNRS), Lécuyer (CNRS), Lemaine (EPHE), MacLeod (Sussex), F. Pfetsch (Heidelberg), Werskey (SSU Edimburgo), L.Sklair (LSE) (PAREX 1973c, 1). Il secondo, dedicato alla science

policy, era invece coordinato da Ignacy Sachs insieme ad un rappresentante della SPRU della

Sussex366 e comprendeva: Y. Barel (Grenoble), E. Chesnais (OECD), C. Cooper (Sussex),

MacLeod (Sussex), G. Oldham (Sussex) e I. Sachs (EPHE) (PAREX 1973c, 1). Com’è possibile rilevare, la rete che si stava costituendo con il PAREX stava cominciando a diventare più ampia rispetto all’iniziale auspicio bilaterale fra Parigi e l’università della Sussex e, accanto a questi seminari, si stavano concretizzando anche attività editoriali capaci di attirare progressivamente una più ampia partecipazione. Dal punto di vista delle pubblicazioni infatti, il PAREX si appoggiava in primo luogo sulla rivista diretta da MacLeod e Edge Science Studies e, in secondo luogo su Information sur le Sciences Sociales/Social

Science Information fondata da Heller. La maggior parte delle presentazioni e delle attività

del PAREX (e successivamente dell’EASST) saranno poi pubblicate su uno di questi due periodici che progressivamente otterranno sempre una maggiore importanza. Da un lato, la neonata Science Studies stava cercando di adottare una strategia per guadagnarsi lo statuto di rivista di bandiera nel campo degli S(T)S (anche grazie alle collaborazioni con l’ICSPS) mentre, dall’altro, la rivista fondata da Heller nel 1962, aveva avuto modo di pubblicare già

365 In un altro documento d’archivio invece la prima area di interesse risulta essere «Sociologie et Politique de la Science». (Parex 1973b, 1)

366 Vi sono informazioni contrastanti nei documenti da noi consultati: in (PAREX 1973a) sembrerebbe che fosse Freeman a coodirigere la sezione, mentre per (PAREX 1973b) sarebbe stato piuttosto Oldham ad assolvere a questo compito.

dei testi di autori importanti che gravitavano intorno alla MSH e nel mondo accademico sia francese sia internazionale. In particolar modo, a partire dal 1970 Crawford curò per

Information sur le Sciences Sociales/Social Science Information, una rubrica tematica

connessa al PAREX dal titolo Bibliographie internationale de la sociologie des sciences

sociales che raccoglieva fra i 125 e i 200 titoli per anno (che sarà mantenuta praticamente fino

alla fine del progetto).

Il 1973 segna per il PAREX un punto di svolta fondamentale. Fra il 1970 e il 1972 il progetto aveva richiesto principalmente spese di viaggio e soggiorno, per la gran parte sostenute dalla MSH (PAREX 1974a, 1) ma con un contributo anche da parte dell’università della Sussex sulla base di un finanziamento della Nuffield Foundation che sosteneva la parte britannica del progetto (MacLeod 1973a, 1). A questi si aggiunsero in un secondo momento anche dei finanziamenti da parte del Social Science Research Council e del British Council (PAREX 1974a, 1)367. Le spese, che fino a quel momento erano state minime, cominciavano a

diventare maggiormente onerose. Per assicurarsi un finanziamento più ampio vennero messi a punto una serie di provvedimenti rispetto alla struttura stessa del progetto368. Per favorire una

sua possibile istituzionalizzazione, dalla MSH si cercò di creare un accordo con l’organo statale della Délegation Générale à la Recherche Scientifique et Technique (DGRST) (Lécuyer 1974, 10) che però richiedeva una più ampia partecipazione europea (ivi, 12). Nel progetto vennero così coinvolte, oltre a realtà esterne al territorio strettamente parigino369,

anche studiosi di altre nazionalità. «Parex should become European (including, if possible, socialist countries), and the venue of meeting should not be limited to Paris and Sussex» (Lécuyer 1986, 7)

La tête-à-tête franco-britannique disparait au profit d’une représentativité plus européenne grâce à des collègues appartenant à l’université de la Ruhr (Bochum) de Wissenschaft centrum de Berlin, ainsi qu’aux universités de Leiden (Pays-Bas) et de Lund (Suède) (Lécuyer 1974, 11).

L’appellation Parex, conservée par commodité, doit être démentie dans le fait par l’abandon résolu de l’ancien axe franco-britannique au profit d’une communauté scientifique largement européenne ouverte si possible aux pays de l’Est. Les réunions

367 Con l’ampliarsi successivo del progetto, e con la sua sempre maggiore internazionalizzazione, si aggiungeranno finanziamenti anche da tutte le singole università partecipanti.

368 Vi fu un iniziale momento di crisi, tale per cui, ai francesi sembrò che la parte britannica non volesse più continuare il progetto bilaterale a causa della mancanza di finanziamenti. La problematica venne a risolversi però relativamente presto e, dopo una serie di discussioni collettive, MacLeod confermò gli appuntamenti dell’agenda del progetto (Lécuyer 1974, 10)

369 Vi fu infatti anche un’affiliazione da parte del Groupe d’études sur la recherche scientifique dell’università Louis Pasteur di Strasburgo e dell’Istitut de prospective et de politique de la science dell’università di Grenoble.

devraient donc à l’avenir pouvoir se tenir ailleurs qu’a Paris ou Falmer (Sussex). (ivi, 12- 13)

Con la prima riunione del giugno 1973 (divisa in due giorni con 11 paper) le nazioni partecipanti erano arrivate già a cinque. A rappresentare la Germania c’era Spiegel-Rösing, per l’Olanda Rip, infine, per la Svezia Granberg e, oltre a questi, erano stati invitati a partecipare attivamente anche due delegati della (DGRST) (PAREX 1974a, 9).

Il secondo intervento strutturale imposto dalla DGRST sul progetto PAREX era relativo invece ad una maggiore organizzazione tematica delle discussioni, nonché alla sua dimensione interdisciplinare: «Quant aux discussions, elles doivent sortir d’une spécialisation en économie, histoire, politique et sociologie des sciences jugée excessive et prématurée pour accepter la confrontation avec les scientifiques des sciences dites “dures” ou “exactes”» (Lécuyer 1974, 13). «“Hard” scientist should participate, a specialisation or limitation to social/humanistic scholars would be premature» (Lécuyer 1986, 7). Si compose così l’elenco delle principali aree tematiche che si sarebbero dovute trattare nel corso delle attività PAREX:

- épistémologie;

- rapports entre sciences et idéologies; - problèmes de politique scientifique;

- sociologie des communautés scientifiques et des organisation de recherche; - sociologie historique de la science et des savants; science et technologies; - transfert des techniques;

- environnement, développement et science; - naissance des nouvelles disciplines;

- enseignement et recherche (PAREX 1973b, 1-2)

A partire dal 1973, vennero sviluppati dei progetti (PAREX 1974b; PAREX 1973a; MacLeod 1973, 3) con dei focus specifici nell’ambito dei rapporti scienza, tecnologia e società: Science

et éducation supérieure (MacLeod, Karady, Craig Zwerling, Russell Moseley e Shinn); Emergence de nouvelles disciplines (Crane, MacLeod, Lemaine, Lécuyer e altri); Technologie, environnement et développement (Ignacy Sachs e altri); Education Supérieure en Europe de l’Est (Victor Karady e altri). Inoltre una serie di progetti precedentemente

esistenti vennero legati istituzionalmente al PAREX (Cfr. PAREX 1974b, 1). Fu questo il caso di 1) uno studio europeo sull’organizzazione della ricerca nell’ambito delle scienze sociali in collaborazione con Le Club de Gif370 che era stata finanziata dalla Francia tramite il

370 Cfr. con i documenti d’archivio contenuti presso la MSH: Böite 116 e Böite 223, fascicolo «Information sur les sciences sociales».

CNRS, dagli U.K. grazie a SSRC, dalla Danimarca con l’apporto del Samfundsvidenskablige

Forskninsrad e dalla Germania tramite la Volkswagenstiftung; 2) il gruppo del GEST diretto

da Lemaine di cui abbiamo parlato nel precedente capitolo; 3) Un gruppo finanziato dal CNRS e dall’università René Descartes di Parigi dedicato alla nascita delle nuove discipline nell’ambito delle scienze sociali (diretto da Karady e Lécuyer) (Ivi, 2).

I membri della DGRST, avendo giudicato positivamente le attività del PAREX, confermarono il loro supporto istituzionale e, già a partire dalla fine del 1973, verrà ulteriormente esteso il numero di nazioni coinvolte tramite l’inserimento della Spagna, di Israele e della Polonia. La riunione del 18 e 19 dicembre fu quella numericamente più partecipata nella storia del PAREX con la presenza di 7 tedeschi, 1 spagnolo, 12 britannici, 1 israeliano, 3 belgi, 2 polacchi e 45 francesi per un totale di 71 ricercatori con 8 affiliazioni nazionalmente differenti (Lécuyer 1974, 14). Fra questi vi presero parte Dolby (Leeds), Gilbert (York), Krohn (Max Planck) Law (Keele), Mulkay (York), Weingart (Bielefeld) (PAREX 1974a, 10). Un numero così alto di partecipanti sarà in seguito accuratamente evitato dagli stessi organizzatori perché ritenuto un ostacolo al dialogo e al confronto proficuo fra i ricercatori371. Rispetto agli

appuntamenti precedenti del PAREX, con la conferenza del dicembre ’73 si creò un’inversione di tendenza importante tramite la creazione delle così dette «réunions thematiques». MacLeod e Lemaine, invece di creare il programma a seguito delle proposte arrivate dagli speaker372, decisero di imporre il tema della «Naissance des nouvelles

disciplines: conditions cognitives et sociales» (PAREX 1974a, 10). Una scelta che fu funzionale alla finalità di creare le condizioni di dialogo interdisciplinare.

The possibility that comparative studies, or at least the comparison of results, might lead in the direction of a more systematic approach to the study of disciplines on an interdisciplinary and European basis, prompted PAREX to organize a meeting on the “Naissance des nouvelles disciplines: conditions cognitives et sociales” […] (Lemaine et

al. 1976, X).

Solo seguendo questo modello tematico “object oriented” —che sarà adottato per tutti i successivi appuntamenti del PAREX— si evitò infatti che, coloro che provenivano sia dalle scienze sociali sia dalle scienze naturali, cadessero negli specialismi delle proprie discipline pregiudiziale a una mutua interazione fra i ricercatori. Sullo slancio creato da quest’incontro,

371 «non sans raison bien des collègues ont en effet estimé qu’en raison du nombre les discussion perdaient en vivacité et en spontanéité. L’avenir de Parex est donc dans de petits groupes» (Lécuyer 1974, 15)

372 Le riunioni che seguivano questo principio organizzativo (così come le prime elencate) erano designate infatti con il termine «Réunions générales».

venne costituito un comitato internazionale composto Lemaine, MacLeod, Mulkay e Weingart per la curatela di un volume che raccogliesse i contributi sul tema373 sviluppati nel contesto

PAREX dal titolo Perspectives on the Emergence of Scientific Disciplines pubblicato dalla MSH (Cfr. Lemaine et al. 1976). Fra i contributi pubblicati in questo volume vi saranno, fra gli altri, quelli di Dolby, Law, Mulkay ed Edge, Gilbert, Woolgar, Van Den Deele e Weingart (Ibidem).

Accanto a queste attività venne anche pubblicata nel 1975 una guida374 delle principali

istituzioni attive in ambito S(T)S fra Francia e U.K. per favorire gli scambi intellettuali fra i due paesi (PAREX 1974b, 2). Tale ricerca si sarebbe dovuta estendere in un secondo momento al resto dei paesi europei (MacLeod 1974/1974?, 1) ma, a partire dai dati in nostro possesso, quest’ultima non venne mai effettivamente portata a compimento. Questo progetto editoriale era stato avviato nel 1973 e coordinato principalmente da MacLeod coadiuvato da Gisèle Cantin (una sua studentessa francese presso la Sussex) (MacLeod 1973b, 1; Cantin 1973, 1).

«Dès les premières réunions de PAREX il est apparu que, si la coordination de la recherche dans le domaine des études sur la science375 pouvait s’avérer assez rapidement efficace et fructueuse, la nécessité d’une action coordonnée en matière d’enseignement universitaire était également des plus pressantes. Chacun reconnaissait en effet à l’université le rôle d’aider les étudiants à comprendre les relations et le médiations idéologiques entre la science et la société, et à évaluer les conséquences économiques et sociales du changement technique. Chacun était également conscient de l’enrichissement qui peut résulter des relation étroites entre l’enseignement et la recherche» (PAREX 1975a, 4).

Con il 1973 dunque, un anno che risultò esser una pietra angolare, si era consolidata la vocazione europea del PAREX che, come abbiamo visto, era già in grado di coinvolgere molti fra i protagonisti dei vari casi nazionali del campo S(T)S. Sullo slancio delle innovazioni

373 A confluire nel volume furono dei contributi povenienti dalle precedenti conferenze, una buona parte di quelli dell’incontro del dicembre 1973 e, infine, alcuni della conferenza di York organizzata sempre dal PAREX del 28 e 29 giugno dal titolo «Methodology in the sociology of science» (Lemaine et al. 1976, X; PAREX 1974a, 11). 374 «Dans ce guide nous avons rassemblé les rensignements obtenus par des contacts personnels dans onze institutions différentes en France. Cette partie fut l’œuvre de m. J.P. Bardos de la DGRST e di M.D. Albury de l’université de Sussex. Le matériel britannique a d’abord été reuni par le Dr. W. Williams de l’Université de Leeds pour le projet SISCON […] (PAREX 1974b, 2).

375 Il testo citato è tratto dall’introduzione bi-lingue della guida prodotta dal PAREX. Una questione interessante consiste nel fatto che nella versione appena citata francese è possibile leggere «études sur la science» mentre invece l’equivalente inglese è reso come «“Science Studies”» (PAREX 1975a, 5). La presenza delle virgolette alte a racchiudere le parole “science studies” indicano a nostro avviso una volontà di identificazione dell’etichetta come autonoma e distinta dall’accezione generica che le parole avrebbero potuto avere senza questo segno distintivo.

apportate al progetto, nel corso del 1974 vennero organizzate conferenze unicamente “réunions thematiques” (MSH – PAREX 1974, 132) al fine di favorire il dialogo interdisciplinare fra i partecipanti. La prima —organizzata da Mulkay— dal titolo

Methodology in the sociology of science si era tenuta a York il 28 e 29 giugno. A questa vi

avevano partecipato H. Collins (Bath), Jurdant (York), Krohn (Max Planck institut), Weingart (Bielefeld), Law (University of Keele), McAlpine (Manchester), Bitz (Manchester) e Woolgar (Cambridge) (PAREX 1977, 15). La seconda invece, dal titolo Finalisation in science organizzata da Van den Daele e Krohn, si era tenuta al Max Planck Institut di Starnberg il 18 e il 19 dicembre. Questo incontro venne organizzato secondo il seguente schema: i tedeschi Böme, Van den Daele, Krohn, Schäffer, Hohlfeld (tutti del Max Plank) e Buchholz (Francoforte) presentarono le loro ricerche in un panel dal titolo documents de travail e, a seguire, vi furono una serie di commenti da parte di Dolby (Kent), Edgley (Sussex), Johnston (Manchester), Keck (Ulm), Outhwaite (Sussex), Prüss (Bremen), Symes (Sussex), Withley (Manchester), McAlpine (Manchester), Pollak (OECD Paris), Salomon-Bayet (CNRS Paris). A queste si aggiunsero una serie di interventi orali fra cui quelli di Mendelsohn (Harvard), Billon (École politecnique e Gruppo Pandore) Lemaine (EHESS), Roqueplo (MSH), MacLeod (Sussex), H. Rose (LSE), De Vecchi (Sussex), Spiegel-Rösing (Ulm) e molti altri (Cfr. ivi, 16-17).

Les conférences de York et Starnrberg marquerons sans doute une étape importante dans le développement de Parex au moins pour trois raison. D’une part le terme Parex, comme on l’avait souhaité, ne correspond plus à la réalité: l’ouverture européenne et la décentralisation recherchées sont pratiquement réalités. D’autre part s’instaure enfin pour la première fois entre les réunions successives un minimum de continuité. La période pionnière des programmes ad hoc établie au coup par coup selon l’opportunité est en voie de s’achever du fait même que les sujet retenus pour les réunions prévues ont été choisis à cause de l’intérêt qu’ils ont suscité lors des discussion précédentes. La continuité étant