Verso un campo globale
4. Society for Social Studies of Science (4S)
La 4S è una società dedicata allo studio degli studi sociali sulla scienza ideata da ricercatori statunitensi provenienti da varie discipline la cui componente principale era composta da sociologi mertoniani. Quest’associazione nacque, dopo alcune contrattazioni427, il 26 agosto del 1975 ad opera di una cinquantina di esperti riunitisi presso l’hotel Sir. Frances Drake di San Francisco. A dirigere il dibattito del meeting fu il sociologo Warren Hagstrom e, a due ore dall’inizio dell’incontro, si era già ratificato lo statuto dell’associazione, eletto Merton come primo presidente, Robert McGinnis come tesoriere e composto il primo council
members formato rispettivamente da Bernard Barber, Nelson Polsby, Nicholas Mullins, De
Solla Price e Thackray428 (4S 1975a, 1). Durante la riunione fu rilevata la necessità di pubblicare periodicamente una newsletter della 4S sotto la supervisione di un pubblication
committee formato da Barber, Chubin e Thackray (Ibidem)429. Nella stessa occasione si aprì il dibatto per l’organizzazione della prima conferenza annuale. Merton, in qualità di presidente, trovò un accordo per organizzare un evento congiunto con la sezione dell’ISA Research
Committee on Sociology of Science di cui Ben-David (anche lui parte della 4S) era presidente
(ivi, 2). Programmato per l’ottobre del 1976, l’organizzazione del convegno venne attribuita a Barber, Mulkay e Tad Krauxe sotto il coordinamento di Jerry Gaston (Cfr. 4S 1976e) che dedicarono l’incontro a «the development of scientific disciplines, historical studies of scientific growth and change, norms and deviance in science, scientific organization and policy, methodological problems in the social study of science» (4S 1975b, 6). I primi due
426 Anche la scrittura di questo paragrafo è stata possibile grazie alle ricerche svolte presso la MSH di Parigi dove sono conservate nell’archivio le prime annate del bollettino d’informazione dell’associazione 4S.
427 Vi era stata almeno una discussione precedente rispetto all’incontro di fondazione del 1975. A quanto riportano Thackray e Chubin (1977, 3) fu nel corso di un convegno dell’International Sociological Association tenutosi a Montreal a seguito del quale (fra il 1974 e il 1975) vi furono una serie di incontri organizzativi fra i ricercatori attivi nel campo S(T)S preliminari all’atto di fondazione.
428 Nel corso del meeting di fondazione, Eugene Garfield ha donato un assegno di 500 $ da parte dell’Institute for Scientific Information per permettere alla 4S di iniziare le sue attività (4S 1975, 1). La società si sarebbe in parte finanziata anche sul contributo d’iscrizione richiesto ai membri, da una serie di donazioni.
429 Nel penultimo numero 1976 il comitato della 4S newsletter si era dotato di una serie di «regional editor» ognuno dei quali si faceva carico di portare informazioni sulla propria zona di competenza: Sal P. Restivo (Rensselaer Polytechnic Institute) si occupava del lato orientale degli U.S. e del Canada; Ronnal L. Lee (University of Idaho) per gli U.S. occidentali; Ron Johnston (University of Manchester) per U.K. e Europa occidentale; Hermann Strasser (Institute for Advanced Studies of Vienna) per il resto d’Europa (4S 1976c, 6).
giorni del convegno furono incentrati su ricerche, report e interventi di ricercatori invitati mentre il terzo giorno venne dedicato a un joint meeting con ISA (4S 1976a, 1)430. Questa fu infatti la prima occasione i cui vennero riuniti i due poli maggioritari del mondo S(T)S, quello britannico e quello statunitense, in un convegno. Nei report della conferenza pubblicati sulla Newsletter, H. Collins, Nelking e Gieryn riportarono i loro differenti punti di vista sui dibattiti che erano scaturiti dall’incontro. Dal canto suo, H. Collins rimase felicemente stupito sia dell’apertura al dialogo (anche se amicalmente critico) trovata in quel contesto sia dell’eterogeneità della sociologia americana, evidentemente insospettata dal punto d’osservazione europeo431. Nelkin invece diagnosticò due aspetti problematici: il primo era la necessità di ricercare una definizione comune di cosa fosse questo campo di studi affinché l’ampio spettro di discipline coinvolte potessero proficuamente interagire. Dall’altro sottolineò che nell’ambito del convegno la distinzione fra scienza e tecnologia era stata acriticamente assunta dai partecipanti432. In ultimo Gieryn evidenziò invece come —per quanto si fosse superata la tappa dell’invisible college— l’istituzionalizzazione del dominio dei social studies of science richiedeva comunque ancora parecchio lavoro. In particolar modo quest’ultimo aveva rilevato come i ricercatori coinvolti nel campo facevano utilizzo di stilemi argomentativi provenienti da massimo due o tre discipline rispetto alla lunga lista di quelle disponibili433.
430 Al convegno parteciparono, fra gli altri, anche: De Solla Price, Ben-David, Salomon, Thackray, Law, Knorr- Cetina, Crane, Mullins,Chubin, Restivo, Nawakowska, Woolgar, Latour, H. Collins, Weingart, Dobrov, Szalai, Kroeber, Farkas, Hagstrom, Gaston, Nelkin e lo stesso Merton. In totale vi saranno circa 40 speaker (Cfr. 4S 1976e).
431 «Frankly, I expected to be confronted with a solid American phalanx of norms, citations and exponential curves, into which the European would be allowed about as much real penetration as the grains of rice flung at bride —a symbol of fertilisation, but afterwards you all go back to your own beds! The surprise was that the mood of the meeting was far from solid, and when attempts were made form the floor to maintain homogeneity, manifest displeasure was expressed by Americans. […] It was for me a good conference […] for discovering the unsuspected heterogeneity of American sociology and for meeting the unsuspected individuals working here and there, often in isolation, with whom one was immediately “on a wavelength”. […]. The way things are it seems likely tht 4S will come to play a dominant role in the social study of science. I hope that the heterogeneity and international flavour can be maintained and nurtured» (Collins 1977, 3-4)
432 I was asked to comment on this first annual meeting of 4S as “renaissance social scientist, i.e., non- sociologist, non-historian” Since it is fashionable this “born again” these days, I assume this request reflects a serious concern about the scope and diversity of interest within our nascent professional society. 4S was conceived by sociologist o science, but as it is developing, even in its postpartal stage, it clearly reflects as much broader perspective. The interest in a more diverse definition of social studies of science can be deducted from the many disciplines represented among the 160 registrants at the meeting and the 500 members of the society. […] So what happened to technology? Does total neglect of this topic at this first meeting mean that participants uncritically accept the prevailing distinction between science and technology? Is not this distinction one of the basic problems worthy of critical analysis?» (Nelkin 1977, 4-5).
433 The discussion of an official Society Journal during the Business Meeting indicates that we are past the stage of an invisible college and are well on the way to establishing a new collective research identity. The imperfect nature of that institutionalisation,, however, is evident in the selective attendance by members of only two or three of the many disciplines which can list social studies of science within their cognitive domains. Almost no psychologist, economists, or political scientists, and precious few anthropologists of philosophers were on hand, in contrast to the substantial numbers of sociologist and historians» (Gieryn 1977, 7).
Fin da subito —al contrario di quella che abbiamo visto essere la percezione di molti ricercatori europei— la 4S non si pose come un’associazione eslusivamente statunitense, bensì come un progetto internazionale a vocazione globale che fosse in grado di tenere insieme tutte le variegate forme e orientamenti degli studi sociali sulla scienza. Difatti fin dal secondo numero della newsletter era presente una larga attenzione alle attività europee in questo campo (Cfr. 4S 1976b)434. Le nuove posizioni sviluppate principalmente in U.K., come testimoniano anche Latour e H. Collins435, avevano suscitato un notevole interesse da parte del blocco statunitense. I membri della 4S decisero pertanto di invitare a partecipare alle loro attività e al loro primo convegno del 1976 alcuni ricercatori attivi nello sviluppo di questa corrente. Latour parlando della composizione dell’associazione nei primi anni, e in particolar modo facendo riferimento alla prima conferenza di Cornell, sostiene che:
A la 4S il y avait clairement 2 coins: le maximum c’était des américains faisant leur sociologie mertonienne et il avait ceux qui montait qu’était la English school SSK. Et donc tout suite, je me suis a associé a cette école qui me apparaissait beaucoup plus intéressante parce que elle portait sur le contenu des sciences et pas sur les scientifiques et surtout parce que elle était anti-épistémologique (intervista a Latour 2018).
Anche H. Collins, raccontando le vicissitudini attorno all’organizzazione del primo incontro 4S, ricorda che:
«Let me say something about this: I think it was quite remarkable that at the time when the Mertonian sociology of science was so extraordinarily strong they would gather money to invite a few “crazy Europeans” to that meeting.
And I’m going to say something because I think this is important: that I think the reason they did it is because they thought they ought to do it. So even though we crazy Europeans were doing something which essentially clashed with the mertonian program they nevertheless felt that they should follow the mertonian norms and invite this outsiders even though they were going to cause a bit of trouble and I think that was a great thing» (Collins e Pinch 2010)
434 nel documento da noi riportato erano già citati i nomi di Hesse, Bloor, Whitley, Barnes, Collins, Cox, Gilbert, Wynne, Bryant, Mulkay, Johnston, Law, Johnston e Woolgar come parte di un vasto programma di rinnovamento della sociologia della conoscenza scientifica in chiave neo-kuhniana (4S 1976b, 5). Accanto a questi nomi si faceva inoltre riferimento alla rivista Social Studies of Science come punto di riferimento di questa nuova corrente. In particolare nel testo si fa riferimento a un celebre convegno della British Sociological Association’s Sociology of Science Study Group tenutosi a York nel settembre del 1975 e ad un incontro che si sarebbe tenuto alla LSE nel febbraio del 1976.
435 Faccio qui riferimento a l’intervista da noi condotta a Latour e a quella fatta da Pinch a Collins in occasione del convegno 4S di Tokyo nel 2010 (Collins e Pinch 2010).
Sia a partire dalle testimonianze di questi autori, sia a partire dalla semplice osservazione dell’organigramma, nei sui primi anni di vita la 4S comprendeva al suo interno una maggioritaria ed egemonica componente, in primo luogo, statunitense, in secondo luogo, sociologica e, in ultimo, di stampo principalmente mertoniano. Nonostante ciò, la sua vocazione era chiaramente interdisciplinare e internazionale. Il messaggio annuale a firma del presidente Merton436 diretto agli affiliati 4S contiene un esplicito posizionamento rispetto alla questione disciplinare e internazionale. Al fine di far avanzare le ricerche nel campo — sostiene Merton— per la 4S sarebbe stato necessario favorire il superamento della doppia limitazione che le frontiere disciplinari e quelle nazionali operavano sulla strutturazione degli studi sociali sulla scienza. In questo testo viene sottolineato come molti fra i ricercatori — provenienti dalle discipline più varie— impegnati nello studio del fenomeno “scienza” erano soliti trovarsi maggiormente a proprio agio e avere maggiori possibilità di comunicazione con
436 Riportiamo integralmente il documento: «Established in August 1975, the 4S can be thought of as an organizational response to a confluence of scholarly interests in science as cognitive, social, and historical phenomenon. Recognition of that convergence is signalled by the broad-gauged designation for the Society as one concerned with “social studies of science” just as it is reflected in the diversified composition of its membership. Already numbering some 300, its members are drawn from such disciplines as anthropology, economics, history, information science, philosophy, political science, psychology, research administration, science policy studies and sociology.
To put it quite personally and perhaps idiosyncratically, a society such as the 4S seems badly needed in so broad a field of scholarly investigation —one might fairly say, in so sprawling a field— as this one, involving at least ten disciplines and specialties, each with its own angle of vision. I suspect that many of us find ourselves feeling more at home with scholars form other disciplines whose work is focussed on problematic aspects of science than we do with scholars in our own parent disciplines whose work is substantively remote from our own. To the extent that this is so, we have special need of the 4S to facilitate scholarly interactions across the conventional boundaries that separate the disciplines. To transpose and perhaps to maul an aphorism, if the 4S did not exist, we should now have to invent it.
To judge from the experience of other learned societies designed to transcend disciplinary borders, the chief business of the 4S for some time to come will be to develop effective mechanism for promoting scholarly interchange. I do not pretend to know the precise forms these will take but doubt that we shall invent radically new solutions. What I do not doubt is that the 4S will develop modes of communication enabling each of us, in this or that discipline, to become more thoroughly conversant than would otherwise be the case with theoretical tradition and tools of inquiry employed in cognate disciplines.
In order to advance inquiry in the field — inquiry that is both historical and contemporary, both qualitative and quantitative— the 4S must persist in its originating effort to avoid the double parochialism of disciplinary and national boundaries. The 4S is collateral to, not a would-be substitute for, the variety of specialized societies concerned with the history and the philosophy of science and science-related technology or with science-policy studies and information science. On this view, the Council has already begun to explore modes of collaboration with such societies and has received indications that our interest in collaboration is reciprocated.
The 4S ha tried to avoid the parochialism of nationality from its inception. Its membership is international although, owing to the occasion of its origin, the largest contingent of members is for the time being from the United States. The Council is at work to extend the international character of the Society. Toward this end, the first annual meeting of the 4S will provide, inevitably on a limited scale, for scholars form Europe and elsewere to take part in the proceedings. As a further step in this direction, the meeting is being held in conjunction with a conference under the auspices of Research Committee on the Sociology of Science of the International Sociological Association.
In short, during this, our first year, the Society for Social Studies of Science has taken definite steps toward the widely shared objective of advancing the interdisciplinary understanding of science. It may not be too much to hope that the society will help to convert an impressive congery of disparate programs of research on science into an even more impressive composite field of disciplined inquiry».(Merton 1976, 2-3, corsivi nostri)
coloro che, pur essendo afferenti a discipline differenti, ne condividevano il medesimo oggetto di studio. Questo ha fatto si che emergesse l’esigenza di fondare una associazione come la 4S che fosse marcatamente «interdisciplinare» in cui erano coinvolte l’antropologia, l’economia, la storia, la scienza dell’informazione, la filosofia, la scienza politica, la psicologia, la ricerca nell’ambito dell’amministrazione, la science policy e la sociologia. Da una lettura complessiva del testo, è possibile evincere il modello “interdisciplinare” (etichetta utilizzata da lui stesso) che Merton aveva in mente per il progetto della 4S. Nonostante l’autore dica esplicitamente di non aver già pronta una soluzione al problema, quest’ultimo sembra suggerire che ognuna delle dieci discipline coinvolte, avrebbe dovuto cooperare all’avanzamento del campo a partire dalla specificità del proprio «angle of vision»437 tramite quel tipo di interazioni che noi abbiamo definito in precedenza come “object-oriented” al fine di «transcend disciplinary borders». L’orientamento dato dalla presidenza di Merton venne immediatamente recepito in tutte le sue parti anche dagli editor della newsletter e dal resto della società (Cfr. 4S 1976e) tale per cui :
One aspect of the Society’s development must be the fostering of better communication among its members and between the disciplinary traditions they represent. […]
As regards perspectives, the Newsletter will increasingly seek to facilitate dialog between and enriched understanding of those different methodological approaches, analytical techniques and disciplinary orientations within which our common research problems are —or should be— located (Cfr. 4S 1976e, 3-4).
In un solo anno di vita, la 4S era passata dall’esser composta dai cinquanta membri fondatori, all’arrivare a circa quattrocento unità con la fine del 1976 (Cfr. 4S 1976e)438. Questa rapida crescita, sia in termini numerici, sia in termini internazionali e interdisciplinari, aveva reso necessaria, da un lato, una maggiore messa a fuoco degli obiettivi e, dall’altro, che vi fosse una più ampia partecipazione da parte dei sui membri nelle attività gestionali. Vennero stabiliti così i due principali compiti dell’associazione: «Learned societies organize their business around the twin poles of meetings and publications» (ivi, 3). Fu così costituito un
437 Questo aspetto è evidenziato anche da (4S 1976d, 2) in cui, a proposito del compito della newsletter si dice esplicitamente: «Newsletter will carry statements about social studies of science from particular disciplinary perspective, discussion of research and teaching needs, and other timely items».
438 Se inizialmente la 4S era stata ideata principalmente da sociologi della scienza, con la minoritaria partecipazione di storici della scienza, alla fine del suo primo anno di vita la composizione disciplinare andava già ricostituendosi. «About 12% engineers and physucal scientist, 4% biomedical scientist, 6% psycologists, 30% sociologist, 17% other social sciences, 24% arts, humanities (mostly history), 8% other (e.g. administrators, education)» (Nelkin 1977, 4). Come abbiamo rilevato nel capitolo precedente, una parte consistente di studiosi nel campo S(T)S era incardinato nelle scienze naturali.