Istituzionalizzazioni e centri di ricerca
1. La proliferazione di centri di ricerca in UK
1.1 La Science Studies Unit di Edimburgo
Il primo centro di ricerca esplicitamente dedicato all’ambito dei Science Studies ad esser stato fondato è dunque la Science Studies Unit presso l’università di Edimburgo. Per estensione si è dunque soliti ritenere che tale centro di ricerca sia stato anche il primo centro STS (cfr. Dubois 2001; Hess 1997; Sismondo 2004; Jasanoff et al. 1995; Hackett et al 2008; Felt et al. 2017).
Tramite il lavoro combinato di Conrad Hal Waddington e Michael Swann, venne proposto David Edge129 come direttore e fondatore della Science Studies Unit (SSU)130 (Edge 1994,
366). Waddington era un biologo genetista legato agli ambienti marxisti promotore di un socialismo tecnocratico131, erede di un’impostazione bernaliana e vicino anche alle posizioni
di Snow. All’interno della comunità di scienziati incardinati presso l’universtà di Edimburgo fu proprio Waddington a proporre di aprire un programma educativo teso a tentare di colmare il divario fra le due culture (Fuller 1999, 327-328; Henry 2008, 226; Shapin e Schaffer 2011, XLVI) esplicitamente dedicato al rapporto fra «scienza e società» (Briatte 2007). Waddington, oltre ad essere un importante scienziato, era infatti uno dei più influenti divulgatori scientifici in U.K tramite cui aveva conquistato una posizione di relativa centralità nel campo intellettuale britannico dell’epoca. Swann invece era un biologo molecolare che in quegli anni stava ricoprendo la carica di vice-chancellor dell’università di Edimbugo (di impostazione più moderata rispetto al bernalismo) molto interessato alle questioni relative all’educazione e della politica scientifica132. È a quest’ultimo invece che si deve la scelta di
Nonostante ciò, Londra e Cambridge saranno in questi anni investite dal movimento militante in ambito STS (cit. infra paragrafo 4 di questo capitolo).
129 David Edge ha ottenuto il Bachelor in fisica nel 1955. Fin dagli anni del Master of Arts presso la Gonville & Caius di Cambridge, aveva cominciato ad interessarsi alla radio-astronomia in cui proseguì le sue ricerche ottenendo nel 1959 un dottorato sotto la direzione dell’importante astronomo Martin Ryle, presso il Cavendish Laboratory. In quell’epoca la radio-astronomia era un campo in grande espansione come derivazione ed evoluzione di quei progetti di ricerca che si erano portati avanti durante il secondo conflitto mondiale a proposito dei radar. Tuttavia alcune sue «inquietudini interiori» lo avevano portato, in un primo momento, a scegliere di non proseguire la carriera accademica (Bloor 2003, p. 172). Cominciò così a lavorare per la Science Unit della radio British Broadcasting Communication (BBC) grazie alla sua fascinazione per le questioni relative alla comunicazione. In quest’ambito si occupa principalmente di organizzare dei talk con degli scienziati di fama internazionale fra cui Peter Medawar, Hermann Bondi, Otto Frisch, R. V. Jones di cui alcuni selezionati dallo stesso Edge saranno editi in un volume da lui curato dal titolo Experiment: A Series of Scientific Case Histories. Edge collaborerà con la BBC dal 1959 fino al 1966 lavorando a stretto contatto con Archie Clow. Lavorerà per il resto della sua vita alla SSU e fonderà insieme a MacLeod la rivitsta di bandiera Science Studies.
130 Questa unit era stata inizialmente collocata nella facoltà di scienze (Hanry 2008, 224)
131 Oltre ai suoi lavori nel campo della biologia, Waddington ha contribuito anche alla riflessione filosofica sui rapporti fra scienza e società. In particolar modo si veda il suo The Scientific Attitude del 1941 (di impostazione bernaliana e needhamiana). L’autore era molto vicino, fra gli altri, con C. P. Snow, J. D. Bernal, J. Needham e S. Zuckerman con i quali era legato da rapporti di amicizia (Cfr Werskey 1988, 80 e 206-207).
132 Sia Waddington sia Swann si avvicineranno all’ambiente della British Society for Social Responsibility in Science (BSSRS). Da quest’ultima però Swann si tirerà fuori vista la piega per lui troppo radicale che l’associazione stava prendendo. Swann fonderà insieme a John Ziman il Council for Science and Society
Edge come direttore di questo nuovo centro133. D’altronde —sottolinea Bloor in
un’intervista— Edge al tempo conosceva bene sia scienziati sia filosofi della scienza come Kuhn, Hesse e Lakatos (Bloor 2003, 173; Briatte 2007) e il suo profilo era sufficientemente interdisciplinare da assolvere a questo compito. Lo stesso Edge, ricorda così il suo arrivo ad Edimburgo:
In the early morning of March 1, 1966, I arrived at Waverley Station in Edinburgh, on the night train from London, to start the Science Studies Unit at Edinburgh University. Later that day, I was shown my bare office: no phone, no books, no bibliographical resources, no files, no staff—indeed, it was tempting to think, no subject» (Edge 1995, p. 3)
Com’è possibile notare, il programma che Edge avrebbe dovuto sviluppare negli anni seguenti con la SSU non era ancora delineato e lo stesso campo di studi solo idealmente immaginato (come esprime bene l’espressione «no subject»). Grazie all’ottenimento di un importante finanziamento da parte della Wolfson Foundation134 (Edge 1988, 20; MacLeod
2003, 181), Edge riesce a comporre il primo nucleo che comporrà la Unit di cui faranno inizialmente parte Barry Barnes, David Bloor e Gary Werskey135. I criteri di selezione che
Edge aveva prestabilito erano:
(Werskey 2007, 431). Swann sarà inoltre il coordinatore del report governativo «Swann report» già citato nella nota 3. La fondazione della Science Studies Unit di Edimburgo è stata dunque il frutto di un’operazione di “imprenditoria culturale” (Di Maggio 1982a; 1982b) possibile grazie all’intersezione del capitale culturale e simbolico incorporato da Waddington e del capitale scientifico temporale del vice-chancelor Swann.
133 A partire dai dati in nostro possesso, ci sembra un’ipotesi interpretativa plausibile quella secondo cui l’amicizia di Waddington con Snow (che all’epoca collaborava con il ministero dell’educazione sotto il governo Wilson) abbia favorito la nascita del progetto della Unit a livello istituzionale. Fu però Swann a selezionare Edge come direttore della SSU: «The dean (Swann, no less), in some desperation, met me in a BBC committee, and asked if I was interested. Since I was then nurturing fond (but doomed) hopes of leaving the BBC to found a Unit for the Study of Science and the Mass Media (Ah! Follies of youth!), I said I would look over the proposal. My immediate reaction was so strongly negative that Swann asked me to draft a proposal that I would support. I modified the plan, in a memo dated April 1965, to one for a small interdisciplinary group “to focus attention, by teaching and research, on those areas where scientific activities overlap with more general concerns of human societies”» (Edge 1988, 20). Swann era ben inserito nella BBC di cui diventerà presidente fra il 1973 e il 1980, per questo incontra Edge in tale contesto.
134 «Three junior staff would be recruited. Faculty agreed my new plan, and in December 1965 the Wolfson Foundation donated a five-year ‘starter grant’. On 1 March 1966 we began» (Edge 1988, 20)
135 Da un punto di vista storico però, riteniamo che sia interessante sottolineare come Edge si fosse preoccupato di rappresentare a livello disciplinare anche le scienze politiche e soprattutto come quest’ultimo, nell’elaborare il progetto della unit tendesse verso delle ricerche nell’ambito della science policy. «the third post was first offred to a political scientist, who attended a preliminary meeting, but then went elsewhere; another political scientist was quickly recruited bud did not ‘gel’ with the others, and left after two years. This post was then filled, in succession, by two historians. The first, with a strong political interests in contemporary history, left in 1972; since then, the post has been filled by Steven Shapin, who is a socials historians with a dominant interest in historical sociology, and in both ‘institutional’ and ‘cognitive’ history» (Edge 1988, 21). Secondo quanto dice Fuller uno fra i due scienziati politici ingaggiati alla unit come membro statuario era Leonard Schwartz (Fuller 2000) cosa che però ci risulta esser poco probabile perché nell’elenco dei primi dottorandi della SSU.
«The memo hoped to span the range of disciplines from philosophy to history to psychology to sociology to political science to economics, and it was intended that the question of “science policy” would be included in the Unit’s remit. Our first advertisement for the staff posts said: -
Applicants will be expected to show qualifications in either a) History & Philosophy of science or
b) Economics or Economic History or c) Political Science
d) Sociology or Social Psychology
… applicants should have a special interest in the social impact of science, or in problems connected with the management and control of technological innovations» (Edge 1988, 20-21)
La composizione della SSU dal punto di vista disciplinare era stata dunque volutamente eterogenea. Barnes era stato reclutato come sociologo della scienza, Bloor in qualità di filosofo della scienza e Werskey come storico della scienza. Un fattore da sottolineare è però la precedente formazione di questi autori: Barnes era un ricercatore in chimica che aveva lavorato nell’ambito della risonanza magnetica nucleare. Dal canto suo Bloor aveva avuto una formazione sia in matematica sia filosofia corredate da un forte interesse per la psicologia sperimentale136. Weskey, avendo conseguito un dottorato in storia ad Harvard, era invece
l’unico membro della SSU ad esser già inserito nell’ambito delle scienze umane e sociali137.
Quest’ultimo rappresentava il polo più militante fra i membri della Unit dato il suo approccio radicale in storia della scienza (cfr. infra par. 4, cap. 3). Nel 1972 però, Werskey abbandonò, per questioni personali, Edimburgo per trasferirsi a Leicester138, liberando così un posto in
136 In un’intervista Bloor sintetizza così la sua traiettoria: «J’ai commencé mes études par un double diplôme en mathématiques et philosophie, traitées comme deux disciplines distinctes. Puis j’ai commencé un travail de recherche doctoral en philosophie des sciences avec Mary Hesse à Cambridge, mais j’ai décidé que ce que je voulais vraiment étudier, c’était la psychologie expérimentale, et c’est ce que j’ai fait. J’ai été très impressionné par la psychologie expérimentale pratiquée à Cambridge : c’était sans concession, ce n’était pas Freud ou les émotions, mais les capacités motrices, la perception et l’apprentissage. J’ai choisi de m’orienter vers la compréhension et l’analyse de la cognition dans la perspective qu’était celle de la psychologie de Cambridge, et j’ai assorti ça de philosophie pour former le mélange que j’ai mentionné précédemment» (Briatte 2007).
137Werskey entrò a Harvard come graduate in storia nel 1965 completando il suo dottorato nel 1973 sotto la supervisione congiunta di Stuart Hughes e Everett Mendelsohn. Tra il 1968 e il 1987 ha vissuto nel Regno Unito, dove ha insegnato, oltre alla SSU di Edimburgo, «scienze e sociologia industriale» a Leicester, poi Bath e infine presso l’Università di Londra. Durante questo periodo, ha co-fondato il Radical Science Journal (1972). Oltre a numerosi articoli, è stato autore di The Visible College: A Collective Biography of British Scientists and Socialists of the 1930s (cfr. Allen e MacLeod 2001, 380), una monografia dedicata a Bernal, Haldane, Hogben, Levy e Needham.
138 Nel corso della nostra intervista a Shapin [interviast a Shapin 2018] ci ha riferito che Weskey si era innamorato di una donna (una scienziata marxista) che ha deciso di seguire a Leicester. Shapin ha aggiunto inoltre che quest’ultimo era un uomo molto ottimista e che, nel partire da Edimburgo era sicuro di trovare altrettante buone posizioni accademiche. Allo stesso tempo però, è possibile ipotizzare, come suggerisce (Turchetti 2016, 84) che la scelta di lasciare la SSU fosse anche motivata da questioni politiche. A nostro avviso
storia, per il quale sarà selezionato Steven Shapin139. Anche quest’ultimo dopo un’iniziale
formazione scientifica nell’ambito della biologia genetica140, aveva orientato le proprie
ricerche verso la storia della scienza. A proposito della nascita dello strong programme Bloor, riferendosi al periodo in cui era già presente Shapin, sottolinea che:
Ce qu’on appelle généralement le strong programme a émergé de la réunion de la philosophie, de la sociologie et de l’histoire. Nous partagions également une même orientation sous-jacente, simple coïncidence qui résulte du fait que nous pensions tous trois instinctivement de façon similaire. Nous avions fait des études scientifiques et possédions les habitudes de pensée que produit une formation scientifique. Nos apports individuels étaient unifiés et sous-tendus par un ensemble d’habitudes de pensée qui nous étaient communes, parce que communes aux sciences elles-mêmes (Briatte 2007).
Rispetto all’elenco sopracitato di Edge, restavano dunque sostanzialmente scoperti i punti b) e c) dove invece la SSU poteva vantare una notevole competenza su a) e d). A quanto riferisce lo stesso Edge questo comportò successivamente un sostanziale fallimento del progetto di integrazione della science policy (cfr. Edge 1988, 21) all’interno della Unit. Bloor, Barnes e, in maniera correlata, Shapin avevano cominciato a sviluppare una linea di ricerca detta appunto strong programme141 in Sociology of Scientific Knowledge (SSK) con cui la unit di
Edimburgo verrà successivamente identificata142. La SSK era una fra le etichette (ma non
l’unica) utilizzate sia presso la SSU sia, come vedremo, presso altri centri di ricerca britannici per rappresentare un nuovo programma di ricerca che, tramite strumenti sociologici mirava ad indagare il contenuto stesso della conoscenza scientifica, territorio tematicamente infatti, il movimento sinistra radicale inglese si stava già contrapponendo alla versione istituzionalizzata degli studi sociali sulla scienza (Cfr. Radical Science Journal 1974; Cfr Turchetti 2016).
139 Shapin nella sua testimonianza racconta il processo di selezione cui è stato sottoposto. Edge era presidente di una commissione che includeva anche un fisico, uno storico medievista e uno scienziato politico. In questa commissione sembrerebbe che, in realtà, Edge non avesse diritto di voto ma esclusivamente di controllo rispetto all’operato della commissione. Si consideri comunque che, nel momento in cui Shapin sostiene il colloquio, aveva già in corso di pubblicazione un articolo sulla rivista Science Studies.
140 Shapin ottiene nel 1966 un bachelor in biologia presso il Reed College di Portland. Nel 1967 termina un post- graduate in genetica alla University of Wisconsin. Nel 1971 consegue il Ph.d. presso University of Pennsylvania a Philadelphia in «History & Sociology of Science» con una tesi dal titolo: «The Royal Society of Edinburgh: A Study of the Social Context of Hanoverian Science». Il suo direttore di ricerca è stato Arnold Thackray anche se, dichiara nella nostra intervista, in questo periodo aveva subito molto l’influenza dello storico della scienza Jack B. Morrell. Durante la stesura del suo lavoro di dottorato soggiorna ad Edimburgo (a partire dal 1970) per raccogliere i dati, in questo periodo ha i primi contatti con la SSU. In particolare il suo primo contatto era stato con Werskey che aveva già avuto modo di conoscere all’università della Pennsylvania. Dal 1973 al 1989 è stato affiliato alla SSU di Edimburgo.
141 il concetto di strong programme è utilizzato soprattuto da Bloor per connotare il programma teorico sviluppato presso la Unit. Barnes e Shapin sembrano, piuttosto, evitare di utilizzare questo termine o quanto meno si limitano a farne un uso decisamente moderato (Briatte 2007, n. 3; Hwang et al. 2010, 604).
142 È ormai tradizionale parlare di una “Scuola di Edimburgo” identificando quest’ultima con lo strong programme. Come si vedrà nelle pagine seguenti però, adottando un principio di simmetria, mostreremo che la Unit di Edimburgo non si limitava a questo programma.
egemonizzato dalla filosofia della scienza (cfr. cap. 5, par. 1). Rispetto alla dimensione politica, la tensione era quella ad elaborare una nuova sfumatura («more sophisticated version») del concetto di non-neutralità per mantenere una certa distanza dall’arena politica (rispetto a quanto facevano gli attivisti della BSSRS) (Turchetti 2016, 85; cit infra, par. 4). Comincia così a delinearsi un certo cambio di rotta rispetto alle iniziali ambizioni di Waddington.
In questo periodo però gli interessi politici sono per Edge ancora di primaria importanza. Nel 1971 fonda con Roy MacLeod la rivista Science Studies (ora Social Studies of Science) che metteva al centro, fra le altre, questo tipo di problematiche143. Nel 1975 per esempio elabora
una critica degli stili educativi basata sul concetto di “classe” strutturata a partire dalla lettura di Raymond Wiliams, Basil Bernstein e de le militante Robert Young (Fuller 2000, 329; Edge 1975). Ma soprattutto, all’interno della Unit di Edimburgo, stabilisce una collaborazione con Harry Dickinson (lecturer nel dipartimento di Electrical Engineering) e con l’Economic and Social Research Council (ESRC) tramite cui si delinea quella che potremmo definire la «l’altra scuola di Edimburgo» (Cfr. Enebakk 2008, 258). L’ESRC finanziava delle borse post- graduates nell’ambito della science policy presso la SSU di Edimburgo i cui vincitori venivano principalmente seguiti da Dickinson. Così molti ricercatori erano, fra l’inizio degli anni 70 e il 1985144, accolti all’interno della Unit con progetti relativi allo studio di ricerca e
sviluppo di scienza e tecnologie nel terzo mondo (ambiti relativamente lontani dai temi SSK)145 (Enebakk 2008, 259; cfr. MacKenzie 2003). In questo intervallo di tempo, più della
metà delle ricerche in corso presso la SSU erano dedicate all’ambito della science policy. Solo una parte limitata era invece esplicitamente dedicata all’ambito SSK, fra cui però sono da sottolineare almeno le tesi di dottorato di John Law146, di Donald MacKenzie147 e di Andrew
143 Si esaminerà nel dettaglio come la rivista in questione sia stata un vettore di consolidamento intellettuale degli STS nel capitolo 6.
144 Dickinson muore prematuramente nel 1983 comportando il termine di questo sodalizio. Nonostante ciò Edge riuscì ad assicurare il termine delle borse dottorali agli studenti coinvolti (Intervista a Shapin 2018).
145 È questo il caso delle tesi di dottorato dedicate per esempio a studi sulle politiche di gestione dell’acqua in Brasile o in Indonesia, sull’innovazione agricola in Africa, sullo sviluppo dell’industria microelettronica in Messico etc.
146 John Law, dopo una laurea in economia presso l’università di Cardiff, nel 1972 discute una tesi dal titolo «Specialities in Science: a sociological study of x-ray crystallography» presso la SSU. Dopo la tesi si sposta presso il dipartimento di sociologia di Manchester per il post-doc. Già nel 1973 pubblicherà una parte della sua ricerca sulla rivista Science Studies. La ricerca in questione venne finanziata dal Social Science Research Council (SSRC) (Law 1973). Law parteciperà successivamente agli sviluppi del technological turn stringendo delle relazioni intellettuali con i gruppi olandesi e francesi.
147 Donald MacKenzie dopo una laurea in matematica applicata arriva presso la SSU per avviare un percorso di dottorato sotto la supervisione di Bloor (Huang et al, 2011, 543). Discute nel 1977 la tesi «The Development of Statistical Theory in Britain, 1865–1925» di cui subito dopo saranno pubblicati alcuni capitoli come articoli su Science Studies e altre riviste. Sarà pubblicata qualche anno dopo in forma monografica dalla Edinburgh University Press Anche in questo caso un finanziamento della ricerca è stato fornito dalla SSRC ma anche dalle università scozzesi (MacKenzie 1981, VII). MacKenzie è stato lecturer in sociologia dal 1975 al 1988; reader in sociologia dal 1988 al 1992 e ora full professor in sociologia presso l’università di Edimburgo. Dalla
Pickering148 nonché il lavoro di ricerca svolto da Brian Wynne149 che hanno rappresentato la
“seconda generazione” di ricercatori di Edimburgo. Proprio perché formati presso la SSU, il lavoro di questi autori avrà un peso determinante nel consolidamento degli studi sociali sulla scienza.
I membri statuari della SSU, così come questi dottorandi e ricercatori in SSK, avevano una traiettoria intellettuale simile provenendo per la maggior parte da un’iniziale formazione nell’ambito delle scienze dure o della vita, in analogia alla stessa traiettoria di Edge (astrofisico poi votato successivamente allo studio delle scienze sociali150). Tutti i membri
della SSU condividevano un comune habitus disciplinare e accademico che li aveva portati ad aver incorporato principi di visione e divisione del lavoro di ricerca compatibili fra loro. Nel momento della fondazione della SSU Edge era un astrofisico che aveva abbandonato il mondo universitario per dedicarsi alla divulgazione scientifica, dunque con un iniziale posizionamento esterno rispetto alle carriere tradizionali negli ambienti accademici britannici delle scienze umane e sociali. Bloor, Barnes, Werskey e Shapin erano tutti molto giovani e il loro lavoro presso la SSU era uno fra i loro primi impieghi accademici. Nel momento della fondazione della SSU, i loro partecipanti non avevano ancora ottenuto alcuna forma di legittimazione simbolica all’interno del campo scientifico. Inoltre, dal punto di vista delle scienze sociali, l’organico della SSU risulta esser bilanciato nella commistione disciplinare fra filosofia, storia e sociologia della scienza.
C’est assez important de souligner ces éléments parce que, bien sûr, on pourrait prendre un historien, un sociologue et un philosophe et les réunir, et il est tout à fait possible qu’ils trouveraient une façon de combiner leur pensée qui serait complètement différente de ce qui s’est produit dans notre cas particulier. Elle serait très différente si, par exemple,